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sabato 18 maggio 2013

L'insostenibile leggerezza del piombo del Carlino

"Forza Nuova e antifascisti schierati in corteo: la città ripiomba negli anni '70"

 

Viale Silvani bloccato per decine di minuti in entrambe le direzioni da carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. E tra gli opposti gruppi sfila anche la Mille Miglia
da il Resto del Carlino, 18 maggio 2013



Bologna, 18 maggio 2013 - Non hanno fatto in tempo ad arrivare in via Saffi a Bologna, che gli esponenti di Forza Nuova, si sono ritrovati, a circa trecento metri, quelli di Bologna Antifascista. Su viale Silvani, bloccata in entrambe le direzioni da carabinieri e polizia in tenuta antisommossa per qualche decina di minuti, una quarantina di giovani di Bologna Antifascista ha acceso fumogeni colorati e lanciando slogan come “Siamo tutti antifascisti”.
Una ventina di attivisti di Forza Nuova ha allestito un banchetto a pochi metri da Porta San Felice, dove è stato organizzato il presidio contro Rom e abusivi inizialmente annunciato davanti all’ospedale Maggiore, ma spostato dopo il divieto della Questura. Nella stessa zona è stata dirottata anche la contromanifestazione di Bologna Antifascista (una cinquantina di persone, compresi esponenti di centri sociali cittadini), che le forze dell’ordine hanno tenuto a distanza, in via dello Scalo.
 

Tenuti lontano dagli esponenti di Forza Nuova da una decina di mezzi della forze dell’ordine e da cordoni di carabinieri e polizia i giovani dei gruppo antifascisti si sono diretti poi verso porta Lame, quindi dal lato opposto rispetto a quelli di Forza Nuova che, in numero molto minore, sono rimasti fermi all’imbocco di via dello Scalo. Anche qui non mancava un presidio della polizia in tenuta antisommossa. La polizia municipale, nel frattempo, ha deviato il traffico su via Saffi da un lato e su via Zanardi dall’altro.


constatiamo l'anacronismo del Carlino :
nato pompiere, finisce incendiario...

Zingari ad Auschwitz: Razza impura

                       

    
riprendo il video di Maura Crudeli
nel giorno del

presidio antifascista e antirazzista  
Bologna18/5 : ore 12

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per info e aggiornamenti vedi: staffetta

                                                       

lunedì 22 aprile 2013

Cirenaica : le vie dell'oblio?

Martedì 23 aprile 2013, con il titolo de Le vie della Resistenza, si terrà a Bologna un incontro organizzato dall'Anpi San Vitale in collaborazione con l' associazione Cirenaica e al quale parteciperanno, tra gli/le altri/e, il presidente della sezione San Vitale dell'Anpi e il figlio e la figlia dell'antifascista Rino Pancaldi. L'iniziativa si colloca all'interno delle celebrazioni per "Cirenaica centenaria", ovvero il centenario della scoperta - avvenuta nel 1913 durante la costruzione di nuovi caseggiati da parte dell'Ente Autonomo Case Popolari nell'area di quella che oggi è detta "Cirenaica", rione del Quartiere San Vitale di Bologna - di alcune tombe appartenenti alla civiltà villanoviana. Ma il 1913 è anche il centenario di ben altro avvenimento: è infatti nell'aprile del 1913 che il consiglio comunale bolognese si riunisce su richiesta dello Iacp affinché siano dati dei nomi alle nuove vie del rione e decide infine di attribuire a queste "nomi ricordanti i luoghi illustrati dal nostro esercito e dalla nostra flotta nella recente guerra" (Ascbo, delib. cons. del 9 aprile 1913). La guerra alla quale si fa riferimento è l'invasione coloniale della Libia che, cominciata dal governo Giolitti nel 1911, non si distingue in quanto a ferocia dalla successiva invasione coloniale fascista voluta da Mussolini negli anni 30. Basti pensare solo all'eccidio di Sciara Sciat dove, secondo Angelo Del Boca - uno dei maggiori storici del colonialismo italiano in Libia - furono uccise almeno 4000 persone (uomini, donne, bambini/e) e quasi altrettante deportate verso le carceri italiane (cfr. A. Del Boca, A un passo dalla forca, Baldini&Castoldi Dalai, 2007). E sono luoghi e avvenimenti di questa guerra ad essere scelti come nomi per le vie del nuovo rione: via Tripoli, via Bengasi, via Libia, via Derna, via Due Palme, via Homs ... (cfr. G. Gabrielli, Bologna e le sue colonie, in L'Africa in giardino, Grafiche Zanini, 1998). Solo nel 1949 le vie di quella che è oramai chiamata "Cirenaica" vengono rinominate con nomi di partigiani, anche e soprattutto  per la forte volontà dell'Anpi che già l'anno prima - con un atto di grande valore simbolico - aveva apposto nell'allora via Bengasi (poi Bentivogli) una targa per ricordare i nomi di trentatré "caduti per la nostra libertà"...

... leggi tutto su Marginalia

venerdì 8 marzo 2013

StreetArt: elevazione di Gramsci


 

"StreetArt: Gramsci celebrato dai writers". Pubblicato in data 18/feb/2013
da 
UnitaOnline


Per il compleanno di Garbatella il sottopasso su via Ostiense è stato riqualificato da un gruppo di writers di fama internazionale come Ozmo, Moneyless, Martina Merlini, Andreco, 2501, Tellas, Gaia, per un'opera collettiva che ritrae anche Antonio Gramsci e Percy Shelley le cui ceneri sono sepolte nel vicino cimitero acattolico. L'iniziativa realizzata in collaborazione con XI Municipio presieduto da Andrea Catarci e con l'associazione culturale 999CONTEMPORARY.

lunedì 18 febbraio 2013

"anche oggi si va a caritare" (per gli zingari a Bologna)

 dedichiamo  una canzone di Fabrizio De André agli zingari a Bologna

-  fatti bersaglio di una miserabile e strumentale "ronda" del leghista-avvocato (noto come fallito candidato sindaco di Bologna) Manes Bernardini

 -  e colpiti ripetutamente da sgomberi a raffica da sindaci democratici




Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina
 

 


Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento

porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane

giovedì 14 febbraio 2013

Tanto gentile e tanto onesta pare

 Carmelo Bene, Lectura Dantis
Torre degli Asinelli, il 31 luglio del 1981




Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,

che va dicendo a l'anima: Sospira.

sabato 26 gennaio 2013

Dall'imprenditore al prenditore. Le tangenti del terzo millennio

“Le tangenti erano per

 la segreteria di Alemanno”

Inchiesta sui Bus, così dice l'imprenditore ai Pm



I soldi della tangente ‘erano destinati alla segreteria di Alemanno’. E’ quanto ha detto al gip di Roma Stefano d’Aprile Edoardo D’Inca’ Levis, imprenditore italiano residente a Praga, arrestato circa un mese fa. Per l’accusa fu lui il mediatore per la tangente da 600 mila euro per una commessa di 45 bus per il Comune di Roma ...

                                                                          leggi tutto su Giornalettismo

 
*   *   *


Nel solco della tradizione...


giovedì 10 gennaio 2013

Roma: Per un Palazzo dei diritti liberato dell'occupazione neofascista


per combattere violenza e fascismo, realizziamo il "Palazzo dei diritti, delle libertà e delle culture"




 Nella convinzione che il palazzo di via Napoleone III a  Roma, di cui si è impadronito il gruppo fascistoide denominato "Casapound", vada restituito alla cittadinanza, incidenze aderisce alla petizione lanciata dal Comitato "Roma dica NO ai raduni fascisti"


Sintetizziamo la proposta citando una frase
che esprime il "sogno di una cosa" (realizzabile):


 « Al posto della sede di Casapound, noi vorremmo che sorgesse un luogo dove i giovani possano conoscere, vivere e condividere diritti, differenti culture e una pluralità positiva di visioni della vita e del mondo. In luogo di un ritrovo, illecitamente occupato, vorremmo che sorgesse il "Palazzo dei diritti, delle libertà e delle culture", un punto di riferimento e di incontro per i giovani. Aperto, libero e solidale. »

leggi e/o sottoscrivi la petizione su change

venerdì 14 dicembre 2012

Ante-fascismo grillino a Bologna



«Bada, Grillaccio ...» 
cit. da Le avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi





[BO] I grillini del Q.re Navile solidarizzano con CasaPound

 da staffetta    

In nome di una ipocrita e sempre a senso unico «condanna di ogni violenza», i consiglieri grillini al Quartiere Navile di Bologna hanno votato, insieme a Pdl e Lega, la solidarietà a CasaPound. Non è la prima volta, sta diventando un vizio, o forse una linea…
Vedi: Bologna: grillini con Casapound. L’ingenuità e la colpa, con il video della votazione del seguente, comico testo:
«Il consiglio del Quartiere Navile a seguito del vergognoso attentato di stampo terroristico subito da CasaPound Bologna per mano di tre giovani anarco-insurrezionalisti, che ha provocato ingenti danni alla sede dell’associazione, ma fortunatamente non ha mietuto vittime; si congratula con la Digos e la Polizia di stato per il tempestivo intervento che ha permesso l’arresto dei tre malviventi; esprime solidarietà a CasaPound Bologna per i fatti verificatosi e agli agenti rimasti contusi nelle fasi dell’arresto dei malviventi; esprime biasimo nei confronti di quanti hanno proferito attestazioni di apprezzamento e tenuto manifestazioni a favore di questo vile gesto terroristico».
Ogni parola di questo breve testo ha tutto l’odore stantio delle menzogne venali della politica. Non vi sono stati affatto «ingenti danni». Non vi era alcuno «stampo terroristico» ...

leggi il testo completo su staffetta

sabato 29 settembre 2012

Casa Verbano chiusa da una Regione ridotta da far pietà, ma priva di pietas



Blindata la casa di Carla e Valerio Verbano.
 Il fascismo della Regione Lazio 

da: controlacrisi  
 



Gli avvoltoi che prosperano nella città di Roma hanno aspettato solo alcuni mesi per volare su una preda ambita. Via Monte Bianco 114, c’è un appartamento nel quartiere di Montesacro che per alcune generazioni di militanti del movimento ha un valore particolare. In quell’appartamento, il 22 febbraio del 1980 veniva ammazzato da killer neofascisti, Valerio Verbano, 19 anni, giovane e conosciuto compagno. Ancora ignoti restano gli assassini, le stesse modalità dell’omicidio (un'esecuzione con i genitori legati nella stanza attigua) generarono  raccapriccio, anche se i giornali della stampa borghese ebbero il coraggio e l’indegnità di titolare “ucciso un autonomo”.

 La storia di Valerio non è andata dimenticata, grazie all’impegno di tanti compagni e compagne e grazie soprattutto alla testardaggine di Carla, sua madre che ha voluto fino all’ultimo tentare di sapere nomi e ragioni della morte di suo figlio. Carla se ne è andata da poco, stroncata da un male a cui aveva resistito caparbiamente. L’appartamento doveva divenire la sede di una associazione dedicata alla memoria e in tal senso erano state inviate esplicite richieste alla Regione, ente proprietario. Ma mentre la Regione cadeva, travolta da un marciume incredibile, c’era qualche solerte funzionario che si preoccupava di “risanare i bilanci” requisendo l’appartamento.

venerdì 4 novembre 2011

Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi, di Franco Bergoglio



 
Cento colpi di spazzole e Cacciari

Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi


di Franco Bergoglio

Anni passati a studiare la semanticità della musica (cioè se le note abbiano un significato altro rispetto a quello acustico) e i rapporti tra il free jazz e la politica. A giudicare da quanto comparso in rete e sui giornali negli scorsi giorni, anni spesi male. Bastava leggersi una ordinanza del Comune di Venezia, vecchia di una decina d’anni -imputabile alla giunta Cacciari, come puntigliosamente nota Mario Gamba sul Manifesto del 21 settembre scorso  per rendersi conto dell’inutilità degli sforzi.
Riassumo la vicenda ad uso dei marziani capitati in Italia per diporto. Venezia notoriamente soffre dei problemi legati ad un ecosistema delicato. Il turismo di massa ne rappresenta la fonte di sopravvivenza, pur comportando una serie di disagi legati alla quotidiana invasione di orde fameliche di monumenti, di ponti, di fotografie, di gondole. Sarebbe bello avere i soldi dei turisti, risparmiandosi gli effetti collaterali: la loro presenza fisica, il vociare rumoroso, i rifiuti, i venditori ambulanti…Alt. Da quando gli effetti collaterali con i bombardamenti americani sono politically correct e Maroni ha previsto super poteri a super sindaci, tutto questo si può risolvere.

Ci teniamo i turisti ma con una ordinanza ad hoc spazziamo via quanto non sembra lucroso. Via i lavavetri da Firenze, il divieto di nomadismo ad Assisi, no al rovistare nei cassonetti a Roma. Niente ideologia: i sindaci sceriffi di destra sono più creativi, quelli del centrosinistra più burocrati, ma la fabbrica delle ordinanze gira a pieno regime (sic!). Alcune ordinanze avrebbero mosso a invidia un poeta surrealista: non si possono scavare buche nella sabbia sulla spiaggia di Eraclea o indossare zoccoli a Capri. Queste ordinanze puzzano di visione classista: i colpiti sono i migranti, i barboni, i poveri, gli artisti da strada, i giovani. Il leghista Tosi di Verona ha ordinato che agli accattoni vengano sequestrati i beni e inflitta una multa: non gli rimane che distribuire latte più e aizzargli contro la banda di Arancia Meccanica


In un paese che non riesce a mandare in galera i corrotti, a far pagare le tasse ai dentisti o a far rispettare una fila, i sindaci vorrebbero normare l’universo. Gobetti ci aveva avvertito: un po’ di fascismo ce lo portiamo nel dna; sommato a un aberrante conservatorismo straccione. Magari il vicino di casa dell’assessore di Forte dei Marmi deve fare la pennichella di sabato e spunta il veto dell’amministrazione: non si può usare il tagliaerba nei pomeriggi festivi. In uno stato dove il Presidente del Consiglio dispone di un corpus di leggi ad personam, perché negarsi una ordinanza sindacale? Il vanto occidentale della libertà individuale si sbriciola nel Lombardo-veneto leghista. Non si può mangiare il Kebab a Cittadella o giocare a cricket a Brescia.

Peccato che oggi il kebab si faccia anche con la carne di fassone piemontese e che il cricket, oltre a pachistani e indiani poveri piaccia anche a inglesi, sudafricani, e australiani. Torniamo a Venezia, dove una summa di divieti colpisce i “poveri” rei di voler cogliere le briciole del turismo. Divieto di elemosina, accattonaggio, portare borsoni (quelli dei venditori ambulanti) e fare pic nic. Sia il turista spartano che la famigliola borsafrigo devono farsi rapinare in un bar di Piazza San Marco.

E anche per il problema di inquinamento acustico la giunta Cacciari si era attivata. Il cruccio è reale, la soluzione trovata all’epoca una grottesca “ordinanza creativa” che regolamentava i generi musicali ammissibili in città, tanto che oggi, dopo una rivolta del web che ha rinfocolato lo sdegno per quel vecchio provvedimento mai decaduto, l’attuale assessore Tiziana Agostini ha promesso dalle pagine del settimanale La Nuova di Venezia di correggere il pasticcio: “La malattia era reale – l’inquinamento acustico – la medicina avvelenata: stiamo riscrivendo la delibera cancellando le prescrizioni di tipo culturale, figurarsi se mi sogno di proibire una musica rispetto ad un’altra”. Quali erano dunque le musiche proibite? Il rock, che non viene nominato tra i generi ammessi, cancellando con un colpo di spugna cinquant’anni di storia. Invece sotto la voce jazz/dixieland, accettato in via teorica, si legge:“E’ escluso il jazz sperimentale, quale il free jazz, che essendo dissonante potrebbe essere di disturbo” ...
 
continua:  articolo completo su Nazione indiana

martedì 28 giugno 2011

Piazza, bella piazza: Per tornare a vivere Piazza S.Stefano - BO 29 giugno 2011

Festivalsocialedellecultureantifasciste 2011

Piazza,bella piazza

…e in città faremo una festa che non finirà mai…

Per tornare a vivere Piazza S.Stefano:
   antifascismo,  riappropriazione degli spazi pubblici,    libera espressione, socialità
.

» mercoledì  29 giugno
dalle ore 18 in poi
Piazza Santo Stefano - Bologna


 

  • Mostra fotografica sulla Resistenza a Bologna
  • Musica e banchetti informativi
  • Incontro con Germano Nicolini - Comandante Diavolo, partigiano
  • Libertà e compenso”,reading sonoro di Stefano D’Arcangelo. Con Andrea Piermattei e Stefano D’Arcangelo 
  • La Compagnia Teatrale Indipendente AttriceContro presenta:“Rosso Vivo”di e con Alessandra Magrini.  La storia di Valerio Verbano, liberamente tratta dal libro di  Carla Verbano con Alessandro Capponi: Sia folgorante la fine.
       ●  Presentazione del libro con l’autore Valerio Lazzaretti

Valerio Verbano. Ucciso da chi,come e perché


a cura del Circolo anarchico “Camillo Berneri”.





 
 

sabato 21 maggio 2011

Stalingrado

Stalingrado
 Stormy Six
[1975]






Fame e macerie sotto i mortai
Come l'acciaio resiste la città
Strade di Stalingrado di sangue siete lastricate
Ride una donna di granito su mille barricate

Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città

L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffè
l'inverno mette il gelo nelle ossa
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'armata rossa

La radio al buio e sette operai
sette bicchieri che brindano a Lenin
e Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile
vola un berretto un uomo ride e prepara il suo fucile

Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città

venerdì 18 marzo 2011

Bologna: un manifesto di razza


Bisogna pur riconoscere che, con il manifesto "di razza"  che va diffondendo a Bologna la Lega pone di fatto un serio problema di accoglienza.

Una città che - malgrado  limiti ed ostacoli  - è divenuta di fatto un grande ed aperto crocevia di persone che non erigono barriere di "razza", "origine", lingua, etnia, religione, cultura; una città viva, irriducibile a grette chiusure campanilistiche, può  albergare  serenamente in seno soggetti che rivendicano la discriminazione in nome del primato degli autoctoni, a scapito degli "alieni"?

giovedì 13 gennaio 2011

A : Africana [troppo]

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
.
A
Africana [troppo]


Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, lancia l’allarme: Milano è troppo “africana”, in tre giorni ci sono tre cortei di africani, come fossimo il Maghreb.

__________________
fonte: blitz quotidiano

domenica 19 dicembre 2010

Chanson des villes - René Char - Hélène Martin, terres mutilées 1986




Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ

Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem

Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison

Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée

N’oubliez pas
N’oubliez pas


Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ

Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem

Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison

Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée
N’oubliez pas
N’oubliez pas
.

Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ

Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem

Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées

Ça fait si mal
Ça fait si mal

Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison

Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée

N’oubliez pas
N’oubliez pas

lunedì 1 marzo 2010

Bologna: un altro sfregio alla memoria dei partigiani

Nel corso della notte, alla Bolognina, la corona d'alloro che decorava la lapide in memoria di due partigiani assassinati dai fascisti nel luglio 1944 - Bruno Monterumici e Vasco Mattioli - è stata asportata e ridotta in pezzi.



[testo della lapide]
"Nel sanguinoso travaglio popolare
del secondo Risorgimento italiano
balzati dalle cellule clandestine
sono morti sapendo di morire
nella consapevole dura scelta
del sacrificio dell'onore e della dignità
Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
8 settembre 1943 - 21 aprile 1945"



Questo sfregio si inserisce in un clima - favorito dal pernicioso "sdoganamento" del fascismo e della sua apologia - in cui si intensificano i tentativi (istituzionali e/o "militanti) di "riabilitare", legittimare e, per così dire, "abbellire" le imprese fasciste, affiancati da una recrudescenza delle aggressioni fasciste e razziste.
E da atti di squadrismo simbolico, che trovano una delle loro forme principali nell'oltraggio, nell'asportazione, distruzione e/o danneggiamento delle tracce di memoria in onore della Resistenza.

* * *

In memoria di Bruno Monterumici e Vasco Mattioli


[foto di: Incidenze]
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per un precedente in Bolognina, vedi archivio blog AAP:
1 maggio 2007
La nostra risposta


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post correlati:
"vi si sfaccia la casa..."

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mercoledì 20 gennaio 2010

Staffetta: è nato il Nodo Sociale Antifascista




A pochi giorni di distan
za dalla comunicazione dello scioglimento dell'Assemblea Antifascista Permanente di Bologna, si è recentemente costituito il Nodo Sociale Antifascista, che raccoglie il testimone dell'AAP, riprendendo in forma rinnovata le attività politico-culturali e il lavoro di monitoraggio, mappatura e controinformazione antifascista, antirazzista e antisessista.
Le iniziative ripartono dalla pubblicazione del libro La controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri, e con le pubblicazioni del nuovo blog Staffetta.


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vedi anche: Marginalia, Zic
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