Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
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lunedì 10 giugno 2013
sabato 18 maggio 2013
L'insostenibile leggerezza del piombo del Carlino
"Forza Nuova e antifascisti schierati in corteo: la città ripiomba negli anni '70"
Viale Silvani bloccato per decine di minuti in entrambe le direzioni da
carabinieri e poliziotti in tenuta antisommossa. E tra gli opposti
gruppi sfila anche la Mille Miglia
da il Resto del Carlino, 18 maggio 2013
da il Resto del Carlino, 18 maggio 2013
Bologna, il corteo antifascista contro la manifestazione di Forza Nuova
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/2013/05/18/890580-corteo-forza-nuova-antifascisti-viale-silvani.shtml
http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/politica/2013/05/18/890580-corteo-forza-nuova-antifascisti-viale-silvani.shtml
Bologna, 18 maggio 2013 - Non hanno fatto in tempo ad arrivare in via Saffi a Bologna, che gli esponenti di Forza Nuova, si sono ritrovati, a circa trecento metri, quelli di Bologna Antifascista.
Su viale Silvani, bloccata in entrambe le direzioni da carabinieri e
polizia in tenuta antisommossa per qualche decina di minuti, una
quarantina di giovani di Bologna Antifascista ha acceso fumogeni
colorati e lanciando slogan come “Siamo tutti antifascisti”.
Una ventina di attivisti di Forza Nuova ha allestito un banchetto a pochi metri da Porta San Felice, dove è stato organizzato il presidio contro Rom e abusivi inizialmente annunciato davanti all’ospedale Maggiore,
ma spostato dopo il divieto della Questura. Nella stessa zona è stata
dirottata anche la contromanifestazione di Bologna Antifascista (una
cinquantina di persone, compresi esponenti di centri sociali cittadini),
che le forze dell’ordine hanno tenuto a distanza, in via dello Scalo.
Tenuti lontano dagli esponenti di Forza Nuova da una decina di mezzi
della forze dell’ordine e da cordoni di carabinieri e polizia i giovani
dei gruppo antifascisti si sono diretti poi verso porta Lame, quindi dal
lato opposto rispetto a quelli di Forza Nuova che, in numero molto
minore, sono rimasti fermi all’imbocco di via dello Scalo. Anche qui non
mancava un presidio della polizia in tenuta antisommossa. La polizia
municipale, nel frattempo, ha deviato il traffico su via Saffi da un
lato e su via Zanardi dall’altro.
constatiamo l'anacronismo del Carlino :
nato pompiere, finisce incendiario...
nato pompiere, finisce incendiario...
Zingari ad Auschwitz: Razza impura
riprendo il video di Maura Crudeli
nel giorno del
presidio antifascista e antirazzista
Bologna18/5 : ore 12
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per info e aggiornamenti vedi: staffetta
lunedì 22 aprile 2013
Cirenaica : le vie dell'oblio?
Martedì 23 aprile 2013, con il titolo de Le vie della Resistenza, si terrà a Bologna un incontro organizzato dall'Anpi San Vitale in collaborazione con l' associazione Cirenaica e al quale
parteciperanno, tra gli/le altri/e, il presidente della sezione San
Vitale dell'Anpi e il figlio e la figlia dell'antifascista Rino
Pancaldi. L'iniziativa si colloca all'interno delle celebrazioni per
"Cirenaica centenaria", ovvero il centenario della scoperta - avvenuta
nel 1913 durante la costruzione di nuovi caseggiati da parte dell'Ente
Autonomo Case Popolari nell'area di quella che oggi è
detta "Cirenaica", rione del Quartiere San Vitale di Bologna - di alcune
tombe appartenenti alla civiltà villanoviana. Ma il 1913 è anche il
centenario di ben altro avvenimento: è infatti nell'aprile del 1913 che
il consiglio comunale bolognese si riunisce su richiesta dello Iacp
affinché siano dati dei nomi alle nuove vie del rione e decide infine di
attribuire a queste "nomi ricordanti i luoghi illustrati dal nostro
esercito e dalla nostra flotta nella recente guerra" (Ascbo, delib.
cons. del 9 aprile 1913). La guerra alla quale si fa riferimento è
l'invasione coloniale della Libia che, cominciata dal governo Giolitti
nel 1911, non si distingue in quanto a ferocia dalla successiva
invasione coloniale fascista voluta da Mussolini negli anni 30. Basti
pensare solo all'eccidio di Sciara Sciat dove, secondo Angelo Del Boca -
uno dei maggiori storici del colonialismo italiano in Libia - furono
uccise almeno 4000 persone (uomini, donne, bambini/e) e quasi
altrettante deportate verso le carceri italiane (cfr. A. Del Boca, A un passo dalla forca,
Baldini&Castoldi Dalai, 2007). E sono luoghi e avvenimenti di
questa guerra ad essere scelti come nomi per le vie del nuovo rione: via
Tripoli, via Bengasi, via Libia, via Derna, via Due Palme, via Homs ...
(cfr. G. Gabrielli, Bologna e le sue colonie, in L'Africa in giardino,
Grafiche Zanini, 1998). Solo nel 1949 le vie di quella che è oramai
chiamata "Cirenaica" vengono
rinominate con nomi di partigiani, anche e soprattutto per la forte
volontà dell'Anpi che già l'anno prima - con un atto di grande valore
simbolico - aveva apposto nell'allora via Bengasi (poi Bentivogli) una
targa per ricordare i nomi di trentatré
"caduti per la nostra libertà"...
... leggi tutto su Marginalia
venerdì 8 marzo 2013
StreetArt: elevazione di Gramsci
"StreetArt: Gramsci celebrato dai writers". Pubblicato in data 18/feb/2013
da UnitaOnline
Per il compleanno di Garbatella il sottopasso su via Ostiense è stato
riqualificato da un gruppo di writers di fama internazionale come Ozmo,
Moneyless, Martina Merlini, Andreco, 2501, Tellas, Gaia, per un'opera
collettiva che ritrae anche Antonio Gramsci e Percy Shelley le cui
ceneri sono sepolte nel vicino cimitero acattolico. L'iniziativa
realizzata in collaborazione con XI Municipio presieduto da Andrea
Catarci e con l'associazione culturale 999CONTEMPORARY.
lunedì 18 febbraio 2013
"anche oggi si va a caritare" (per gli zingari a Bologna)
dedichiamo una canzone di Fabrizio De André agli zingari a Bologna
- fatti bersaglio di una miserabile e strumentale "ronda" del leghista-avvocato (noto come fallito candidato sindaco di Bologna) Manes Bernardini
- e colpiti ripetutamente da sgomberi a raffica da sindaci democratici
Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento
porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
- fatti bersaglio di una miserabile e strumentale "ronda" del leghista-avvocato (noto come fallito candidato sindaco di Bologna) Manes Bernardini
- e colpiti ripetutamente da sgomberi a raffica da sindaci democratici
Khorakhanè: tribù rom di provenienza serbo-montenegrina
Il cuore rallenta la testa cammina
in quel pozzo di piscio e cemento
a quel campo strappato dal vento
a forza di essere vento
porto il nome di tutti i battesimi
ogni nome il sigillo di un lasciapassare
per un guado una terra una nuvola un canto
un diamante nascosto nel pane
giovedì 14 febbraio 2013
Tanto gentile e tanto onesta pare
Carmelo Bene, Lectura Dantis
Torre degli Asinelli, il 31 luglio del 1981
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
Torre degli Asinelli, il 31 luglio del 1981
Tanto gentile e tanto onesta pare
la donna mia, quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua devèn, tremando, muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.
Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umiltà vestuta,
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.
Mostrasi sì piacente a chi la mira
che dà per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender no la può chi no la prova;
e par che de la sua labbia si mova
un spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.
sabato 26 gennaio 2013
Dall'imprenditore al prenditore. Le tangenti del terzo millennio
“Le tangenti erano per
la segreteria di Alemanno”
Inchiesta sui Bus, così dice l'imprenditore ai Pm
I soldi della tangente ‘erano destinati alla segreteria di Alemanno’. E’ quanto ha detto al gip di Roma Stefano d’Aprile Edoardo D’Inca’ Levis, imprenditore italiano residente a Praga, arrestato circa un mese fa. Per l’accusa fu lui il mediatore per la tangente da 600 mila euro per una commessa di 45 bus per il Comune di Roma ...
leggi tutto su Giornalettismo
* * *
Nel solco della tradizione...
giovedì 10 gennaio 2013
Roma: Per un Palazzo dei diritti liberato dell'occupazione neofascista
per combattere violenza e fascismo, realizziamo il "Palazzo dei diritti, delle libertà e delle culture"
Nella convinzione che il palazzo di via Napoleone III a Roma, di cui si è impadronito il gruppo fascistoide denominato "Casapound", vada restituito alla cittadinanza, incidenze aderisce alla petizione lanciata dal Comitato "Roma dica NO ai raduni fascisti"
che esprime il "sogno di una cosa" (realizzabile):
« Al posto della sede di Casapound, noi vorremmo che sorgesse un luogo dove i giovani possano conoscere, vivere e condividere diritti, differenti culture e una pluralità positiva di visioni della vita e del mondo.
In luogo di un ritrovo, illecitamente occupato, vorremmo che sorgesse il "Palazzo dei diritti, delle libertà e delle culture", un punto di riferimento e di incontro per i giovani. Aperto, libero e solidale. »
leggi e/o sottoscrivi la petizione su change
mercoledì 19 dicembre 2012
venerdì 14 dicembre 2012
Ante-fascismo grillino a Bologna
«Bada, Grillaccio ...»
cit. da Le avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi
[BO] I grillini del Q.re Navile solidarizzano con CasaPound
da staffetta
In nome di una ipocrita e sempre a senso
unico «condanna di ogni violenza», i consiglieri grillini al Quartiere
Navile di Bologna hanno votato, insieme a Pdl e Lega, la solidarietà a
CasaPound. Non è la prima volta, sta diventando un vizio, o forse una linea…
Vedi: Bologna: grillini con Casapound. L’ingenuità e la colpa, con il video della votazione del seguente, comico testo:
«Il
consiglio del Quartiere Navile a seguito del vergognoso attentato di
stampo terroristico subito da CasaPound Bologna per mano di tre giovani
anarco-insurrezionalisti, che ha provocato ingenti danni alla sede
dell’associazione, ma fortunatamente non ha mietuto vittime; si
congratula con la Digos e la Polizia di stato per il tempestivo
intervento che ha permesso l’arresto dei tre malviventi; esprime
solidarietà a CasaPound Bologna per i fatti verificatosi e agli agenti
rimasti contusi nelle fasi dell’arresto dei malviventi; esprime biasimo
nei confronti di quanti hanno proferito attestazioni di apprezzamento e
tenuto manifestazioni a favore di questo vile gesto terroristico».
Ogni parola di questo breve testo ha
tutto l’odore stantio delle menzogne venali della politica. Non vi sono
stati affatto «ingenti danni». Non vi era alcuno «stampo terroristico» ...
leggi il testo completo su staffetta
sabato 29 settembre 2012
Casa Verbano chiusa da una Regione ridotta da far pietà, ma priva di pietas
Blindata la casa di Carla e Valerio Verbano.
Il fascismo della Regione Lazio
Gli avvoltoi che prosperano nella città di Roma hanno aspettato solo alcuni mesi per volare su una preda ambita. Via Monte Bianco 114, c’è un appartamento nel quartiere di Montesacro che per alcune generazioni di militanti del movimento ha un valore particolare. In quell’appartamento, il 22 febbraio del 1980 veniva ammazzato da killer neofascisti, Valerio Verbano, 19 anni, giovane e conosciuto compagno. Ancora ignoti restano gli assassini, le stesse modalità dell’omicidio (un'esecuzione con i genitori legati nella stanza attigua) generarono raccapriccio, anche se i giornali della stampa borghese ebbero il coraggio e l’indegnità di titolare “ucciso un autonomo”.
La storia di Valerio non è andata
dimenticata, grazie all’impegno di tanti compagni e compagne e grazie
soprattutto alla testardaggine di Carla, sua madre che ha voluto fino
all’ultimo tentare di sapere nomi e ragioni della morte di suo figlio.
Carla se ne è andata da poco, stroncata da un male a cui aveva resistito
caparbiamente. L’appartamento doveva divenire la sede di una
associazione dedicata alla memoria e in tal senso erano state inviate
esplicite richieste alla Regione, ente proprietario. Ma mentre la
Regione cadeva, travolta da un marciume incredibile, c’era qualche
solerte funzionario che si preoccupava di “risanare i bilanci”
requisendo l’appartamento.
venerdì 4 novembre 2011
Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi, di Franco Bergoglio
Cento colpi di spazzole e Cacciari
Venezia, il jazz e gli ex sindaci-filosofi
di Franco Bergoglio
Anni passati a studiare la semanticità della musica (cioè se le note abbiano un significato altro rispetto a quello acustico) e i rapporti tra il free jazz e la politica. A giudicare da quanto comparso in rete e sui giornali negli scorsi giorni, anni spesi male. Bastava leggersi una ordinanza del Comune di Venezia, vecchia di una decina d’anni -imputabile alla giunta Cacciari, come puntigliosamente nota Mario Gamba sul Manifesto del 21 settembre scorso per rendersi conto dell’inutilità degli sforzi.
Riassumo la vicenda ad uso dei marziani capitati in Italia per diporto. Venezia notoriamente soffre dei problemi legati ad un ecosistema delicato. Il turismo di massa ne rappresenta la fonte di sopravvivenza, pur comportando una serie di disagi legati alla quotidiana invasione di orde fameliche di monumenti, di ponti, di fotografie, di gondole. Sarebbe bello avere i soldi dei turisti, risparmiandosi gli effetti collaterali: la loro presenza fisica, il vociare rumoroso, i rifiuti, i venditori ambulanti…Alt. Da quando gli effetti collaterali con i bombardamenti americani sono politically correct e Maroni ha previsto super poteri a super sindaci, tutto questo si può risolvere.
Ci teniamo i turisti ma con una ordinanza ad hoc spazziamo via quanto non sembra lucroso. Via i lavavetri da Firenze, il divieto di nomadismo ad Assisi, no al rovistare nei cassonetti a Roma. Niente ideologia: i sindaci sceriffi di destra sono più creativi, quelli del centrosinistra più burocrati, ma la fabbrica delle ordinanze gira a pieno regime (sic!). Alcune ordinanze avrebbero mosso a invidia un poeta surrealista: non si possono scavare buche nella sabbia sulla spiaggia di Eraclea o indossare zoccoli a Capri. Queste ordinanze puzzano di visione classista: i colpiti sono i migranti, i barboni, i poveri, gli artisti da strada, i giovani. Il leghista Tosi di Verona ha ordinato che agli accattoni vengano sequestrati i beni e inflitta una multa: non gli rimane che distribuire latte più e aizzargli contro la banda di Arancia Meccanica
In un paese che non riesce a mandare in galera i corrotti, a far pagare le tasse ai dentisti o a far rispettare una fila, i sindaci vorrebbero normare l’universo. Gobetti ci aveva avvertito: un po’ di fascismo ce lo portiamo nel dna; sommato a un aberrante conservatorismo straccione. Magari il vicino di casa dell’assessore di Forte dei Marmi deve fare la pennichella di sabato e spunta il veto dell’amministrazione: non si può usare il tagliaerba nei pomeriggi festivi. In uno stato dove il Presidente del Consiglio dispone di un corpus di leggi ad personam, perché negarsi una ordinanza sindacale? Il vanto occidentale della libertà individuale si sbriciola nel Lombardo-veneto leghista. Non si può mangiare il Kebab a Cittadella o giocare a cricket a Brescia.
Peccato che oggi il kebab si faccia anche con la carne di fassone piemontese e che il cricket, oltre a pachistani e indiani poveri piaccia anche a inglesi, sudafricani, e australiani. Torniamo a Venezia, dove una summa di divieti colpisce i “poveri” rei di voler cogliere le briciole del turismo. Divieto di elemosina, accattonaggio, portare borsoni (quelli dei venditori ambulanti) e fare pic nic. Sia il turista spartano che la famigliola borsafrigo devono farsi rapinare in un bar di Piazza San Marco.
Peccato che oggi il kebab si faccia anche con la carne di fassone piemontese e che il cricket, oltre a pachistani e indiani poveri piaccia anche a inglesi, sudafricani, e australiani. Torniamo a Venezia, dove una summa di divieti colpisce i “poveri” rei di voler cogliere le briciole del turismo. Divieto di elemosina, accattonaggio, portare borsoni (quelli dei venditori ambulanti) e fare pic nic. Sia il turista spartano che la famigliola borsafrigo devono farsi rapinare in un bar di Piazza San Marco.
E anche per il problema di inquinamento acustico la giunta Cacciari si era attivata. Il cruccio è reale, la soluzione trovata all’epoca una grottesca “ordinanza creativa” che regolamentava i generi musicali ammissibili in città, tanto che oggi, dopo una rivolta del web che ha rinfocolato lo sdegno per quel vecchio provvedimento mai decaduto, l’attuale assessore Tiziana Agostini ha promesso dalle pagine del settimanale La Nuova di Venezia di correggere il pasticcio: “La malattia era reale – l’inquinamento acustico – la medicina avvelenata: stiamo riscrivendo la delibera cancellando le prescrizioni di tipo culturale, figurarsi se mi sogno di proibire una musica rispetto ad un’altra”. Quali erano dunque le musiche proibite? Il rock, che non viene nominato tra i generi ammessi, cancellando con un colpo di spugna cinquant’anni di storia. Invece sotto la voce jazz/dixieland, accettato in via teorica, si legge:“E’ escluso il jazz sperimentale, quale il free jazz, che essendo dissonante potrebbe essere di disturbo” ...
continua: articolo completo su Nazione indiana
martedì 28 giugno 2011
Piazza, bella piazza: Per tornare a vivere Piazza S.Stefano - BO 29 giugno 2011
Festivalsocialedellecultureantifasciste 2011
Piazza,bella piazza
…e in città faremo una festa che non finirà mai…
Per tornare a vivere Piazza S.Stefano:
antifascismo, riappropriazione degli spazi pubblici, libera espressione, socialità
.
dalle ore 18 in poi
Piazza Santo Stefano - Bologna
- Mostra fotografica sulla Resistenza a Bologna
- Musica e banchetti informativi
- Incontro con Germano Nicolini - Comandante Diavolo, partigiano
- “ Libertà e compenso”,reading sonoro di Stefano D’Arcangelo. Con Andrea Piermattei e Stefano D’Arcangelo
- La Compagnia Teatrale Indipendente AttriceContro presenta:“Rosso Vivo”di e con Alessandra Magrini. La storia di Valerio Verbano, liberamente tratta dal libro di Carla Verbano con Alessandro Capponi: Sia folgorante la fine.
Valerio Verbano. Ucciso da chi,come e perché
a cura del Circolo anarchico “Camillo Berneri”.
sabato 21 maggio 2011
Stalingrado
Stalingrado
Stormy Six
[1975]
Fame e macerie sotto i mortai
Come l'acciaio resiste la città
Strade di Stalingrado di sangue siete lastricate
Ride una donna di granito su mille barricate
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città
L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffè
l'inverno mette il gelo nelle ossa
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'armata rossa
La radio al buio e sette operai
sette bicchieri che brindano a Lenin
e Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile
vola un berretto un uomo ride e prepara il suo fucile
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città
Come l'acciaio resiste la città
Strade di Stalingrado di sangue siete lastricate
Ride una donna di granito su mille barricate
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città
L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffè
l'inverno mette il gelo nelle ossa
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'armata rossa
La radio al buio e sette operai
sette bicchieri che brindano a Lenin
e Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile
vola un berretto un uomo ride e prepara il suo fucile
Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città
venerdì 18 marzo 2011
Bologna: un manifesto di razza
Bisogna pur riconoscere che, con il manifesto "di razza" che va diffondendo a Bologna la Lega pone di fatto un serio problema di accoglienza.
Una città che - malgrado limiti ed ostacoli - è divenuta di fatto un grande ed aperto crocevia di persone che non erigono barriere di "razza", "origine", lingua, etnia, religione, cultura; una città viva, irriducibile a grette chiusure campanilistiche, può albergare serenamente in seno soggetti che rivendicano la discriminazione in nome del primato degli autoctoni, a scapito degli "alieni"?
giovedì 13 gennaio 2011
A : Africana [troppo]
E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
d e l l a
n e o l i n g u a
.
A
Africana [troppo]
Il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, lancia l’allarme: Milano è troppo “africana”, in tre giorni ci sono tre cortei di africani, come fossimo il Maghreb.
domenica 19 dicembre 2010
Chanson des villes - René Char - Hélène Martin, terres mutilées 1986
Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ
Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem
Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison
Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée
N’oubliez pas
N’oubliez pas
Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ
Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem
Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison
Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée
N’oubliez pas
N’oubliez pas
.
Mes villes en rang
Mes villes en sang
Mes villes fusillées
Mes villes bâillonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
C'est Guernica c'est Varsovie
Hiroshima ou c'est Paris
Cette Alesia du sang partout
C'est Stalingrad c'est Điện Biên Phủ
C'est Điện Biên Phủ
Mes villes ouvertes
Mes villes inertes
Mes villes bombardées
Mes villes cloisonnées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Milliers d’otages dans le silence
C’est toi Carthage c’est Numance
C'est Entremont ce requiem
Un autre nom Jérusalem
Jérusalem
Mes villes en armes
Mes villes en larmes
Mes villes mitraillées
Mes villes mutilées
Ça fait si mal
Ça fait si mal
Et les villages oh mes amours
Tant de carnages comme Oradour
Quels sont ces cris ces trahisons
Oh mes amis oh ma maison
Oh ma maison
Ma ville orgueil
Ma ville en deuil
Un homme l’a sauvée
Ma ville délivrée
N’oubliez pas
N’oubliez pas
lunedì 1 marzo 2010
Bologna: un altro sfregio alla memoria dei partigiani
Nel corso della notte, alla Bolognina, la corona d'alloro che decorava la lapide in memoria di due partigiani assassinati dai fascisti nel luglio 1944 - Bruno Monterumici e Vasco Mattioli - è stata asportata e ridotta in pezzi.
[testo della lapide]
"Nel sanguinoso travaglio popolare
del secondo Risorgimento italiano
balzati dalle cellule clandestine
sono morti sapendo di morire
nella consapevole dura scelta
del sacrificio dell'onore e della dignità
Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
8 settembre 1943 - 21 aprile 1945"
del secondo Risorgimento italiano
balzati dalle cellule clandestine
sono morti sapendo di morire
nella consapevole dura scelta
del sacrificio dell'onore e della dignità
Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
8 settembre 1943 - 21 aprile 1945"
Questo sfregio si inserisce in un clima - favorito dal pernicioso "sdoganamento" del fascismo e della sua apologia - in cui si intensificano i tentativi (istituzionali e/o "militanti) di "riabilitare", legittimare e, per così dire, "abbellire" le imprese fasciste, affiancati da una recrudescenza delle aggressioni fasciste e razziste.
E da atti di squadrismo simbolico, che trovano una delle loro forme principali nell'oltraggio, nell'asportazione, distruzione e/o danneggiamento delle tracce di memoria in onore della Resistenza.
* * *
In memoria di Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
In memoria di Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
[foto di: Incidenze]
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per un precedente in Bolognina, vedi archivio blog AAP:
1 maggio 2007
La nostra risposta
per un precedente in Bolognina, vedi archivio blog AAP:
1 maggio 2007
La nostra risposta
.
mercoledì 20 gennaio 2010
Staffetta: è nato il Nodo Sociale Antifascista
A pochi giorni di distanza dalla comunicazione dello scioglimento dell'Assemblea Antifascista Permanente di Bologna, si è recentemente costituito il Nodo Sociale Antifascista, che raccoglie il testimone dell'AAP, riprendendo in forma rinnovata le attività politico-culturali e il lavoro di monitoraggio, mappatura e controinformazione antifascista, antirazzista e antisessista.
Le iniziative ripartono dalla pubblicazione del libro La controrivoluzione preventiva di Luigi Fabbri, e con le pubblicazioni del nuovo blog Staffetta.
_____________________
vedi anche: Marginalia, Zic
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