Visualizzazione post con etichetta jihadisti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta jihadisti. Mostra tutti i post

sabato 28 novembre 2015

Etienne Balibar: Siamo dentro la guerra. Da il manifesto 17.11.2015


Risultati immagini per etienne  balibar
Sì, siamo in guerra. O meglio, siamo ormai tutti dentro la guerra. Colpiamo e ci colpiscono. Dopo altri, e purtroppo prevedibilmente prima di altri, paghiamo il prezzo e portiamo il lutto. Ogni persona morta, certo, è insostituibile.
Ma di quale guerra si tratta?
Non è semplice definirla, perché è fatta di diversi tipi, stratificatisi con il tempo e che paiono ormai inestricabili.

giovedì 19 novembre 2015

Il francese e il jihadista – di Bruno Giorgini

Non so se sia una legge della storia ma chi ammazza centinaia di persone inermi è spesso incamminato sulla via della sconfitta. È valso per i nazisti in Europa, per i francesi in Algeria, per gli americani in Vietnam, spero valga per i neri fascisti di daesh.
Che lo stato debba incarnare la volontà di Allah in tutta la sua totalità, è a questo punto ovvio per il nostro francese che ha scelto daesh. Sostituendo «Allah» con l’Essere di heideggeriana memoria, l’analogia con alcune nervature costituenti il pensiero nazista diventa palmare, e si scopre la radice completamente occidentale, del peggiore occidente, propria alla concezione jihadista.

Tagged with , ,

lunedì 16 novembre 2015

Résistance toujours! Dehors les fachos!

A Lille, a Metz e in altre città francesi le manifestazioni spontanee contro la strage di Parigi hanno contestato e respinto le frange dell’estrema destra identitaria che cercavano di diffondere odio con lo slogan «Espelliamo gli islamici!». Qui e qui dei video.
Anche a Bologna gli sciacalli «identitari» non sono mancati. Forza Nuova ha fatto una rapida comparsata in Piazza Maggiore. La leghista Lucia Borgonzoni ha commentato su facebook:
«Fermiamo il folle progetto che vuole cercare di “integrare” chi ci odia, chi ci vuole sterminare, non basta pregare per queste vittime, è giunta l’ora di intervenire, siamo in guerra».
E nel coro degli sciacalli non poteva mancare il neroazzurro Galeazzo Bignami:
«Continuiamo pure a rinunciare alla nostra identità europea e cristiana, continuiamo pure a dire c….te come che il Natale non va festeggiato, continuiamo pure con queste cavolate dell’integrazione».
È un fatto che obbiettivo della strage sia stata proprio la Parigi multiculturale e multietnica che non piace agli sciacalli «identitari» di ogni credo e colore.
E vale per l’ISIS come per la Lega Nord ciò che Mauro Baldrati ha scritto su Carmilla commentando la tetra manifestazione leghista dell’8 novembre a Bologna:
«Combatterli sullo stesso piano è un processo perdente. È indispensabile trovare nuove modalità, nuovi stili. Una tesi negativa, una tesi reazionaria non si può riformare dall’interno. È una delle principali riflessioni di Antonio Gramsci dal carcere. Una tesi reazionaria si può solo cancellare, e sostituirla con un’altra. E non accadrà mai che una tesi negativa sia abbattuta da un’altra tesi negativa. L’unica salvezza, l’unica resistenza, è quella di opporre la vita alla morte. La gioia all’odio e alla paura»


       Résistance toujours! Dehors les fachos!
                                                                          by  novembre 16, 2015

sabato 14 novembre 2015

Estrema destra e jihadismo


Sui giornali borghesi ogni tanto si legge che i convertiti europei all’islamismo integralista e allo jihadismo uscirebbero dalle fila dell’estremismo neofascista o comunista giacché gli uni e gli altri vedrebbero nei «sistemi democratici» solo la maschera ipocrita di trame politiche e complotti finanziari ai danni della «salute» dei popoli.

Con la loro solita vocazione al depistaggio, i «servizi segreti» italiani hanno addirittura favoleggiato di antiche cellule di brigatisti in sonno ora convertite alla Jihad…

Ma nel Novecento l’integralismo islamista e lo jihadismo si sono alimentati solo e sempre delle «controculture» dell’estrema destra. Almeno sin dai tempi di Hitler che aveva allestito un corpo di SS musulmane reclutate dal Gran Muftì di Gerusalemme.

Nel 2002 il Mein Kampf di Hitler era terzo nelle classifiche dei libri più letti in Turchia proprio quando era stato appena eletto Recep Tayyip Erdoğan, leader del partito della destra islamica AKP.

Secondo la «Frankfurter Allgemeine Zeitung» l’ISIS utilizza un provider di posta elettronica gestito dai neonazisti tedeschi. I server di questo provider si trovano negli Stati Uniti, e sono stati collocati in Stati che non perseguono opinioni razziste.

In Spagna, Diego José Frias Álvarez, militante del neonazista Movimiento Social Republicano (MSR), pare facesse parte del gruppo «Fratellanza Islamica per la Predicazione della Jihad», guidato dal barbiere di Granada Antonio Sáez Martínez. Progettavano diversi attentati in Catalogna, contro sinagoghe, attività commerciali di ebrei e il Parlamento catalano.

Tra gli jihadisti e islamisti italiani non è difficile trovare transfughi dell’estrema destra. È il caso di Giuliano Ibrahim Delnevo morto a 24 anni nel 2013 combattendo in Siria: era di formazione neofascista e aveva frequentato la sede genovese del «Fronte Nazionale». E di estrema destra è un altro convertito come Umar Andrea Lazzaro (cfr. L. Vidino, Il jihadismo autoctono in Italia, Milano, ISPI, 2014, pp. 70-76).

È un fatto che nei conflitti internazionali il neofascismo e il neonazismo si sono schierati spesso e volentieri da entrambe le parti perché quel che interessa loro è la «purificazione» attraverso la violenza.

Dinanzi alle guerre degli ultimi anni, la destra neofascista e neonazista si è sempre divisa tra «filoccidentale» e «antioccidentale»: dall’occupazione dell’Afganistan alla prima guerra del Golfo nel 1991, dalla guerra contro la Jugoslavia nel 1999 fino all’aggressione all’Iraq nel 2003, e ora al conflitto in Ucraina.

Del resto guerra, autoritarismi e integralismi si rafforzano a vicenda. C’è un American ISIS e ci sono persino degli integralisti buddisti che sostengano la loro supremazia di razza.

Poi ci sono le nuove norme in materia di antiterrorismo con l’ampliamento delle «garanzie funzionali» per gli agenti dei «servizi segreti», ovviamente «escludendo la punibilità di una serie di condotte»…

L’aut aut è chiaro. O si rovescia l’esistente muovendo guerra alla guerra e all’oppressione, oppure non ci sarà né futuro né felicità per nessuno.
                                                                                                                                            by staffetta