Questa mattina, 25 aprile, le lapidi che, alla Bolognina, da Piazza dell’Unità fino all’ex lager delle Caserme rosse, ricordano i caduti partigiani e le vittime del fascismo, erano decorate una per una da un cerchione di bicicletta, attraversato da una camera d’aria nera (con la scritta bianca “staffetta partigiana” o “staffetta antifascista”), che, sovrapposta ai raggi, ne attraversava il diametro. La ruota era affiancata da volantini affissi garbatamente ai muri con nastro adesivo. Tra questi, la riproduzione di un’ordinanza del febbraio 1944, della Prefettura di Bologna che proclamava:
IL CAPO DELLA PROVINCIA
Ritenuta la necessità, in relazione ai recenti luttuosi avvenimenti, di disciplinare l’uso della bicicletta […]
ORDINA
E’ vietato a tutti gli uomini di età superiore ai 16 anni, in tutto il territorio della Provincia, l’uso della bicicletta senza una speciale autorizzazione […]
Questo reprint che evoca il panico (e il tallone di ferro) nazifascista di fronte alle azioni partigiane, ed il ruolo indispensabile, pericoloso e coraggioso svolto dalle staffette partigiane, sembrava istituire una relazione tra il passato e il ricordo presente attraverso il filo conduttore della bicicletta.
Ma, accanto a quel manifestino e ad altre ristampe di volantini della guerra partigiana, mi ha colpito la presenza di un altro foglio: il testo di una poesia di Franco Fortini, che mi è sembrata essere riproposta, con questa sorprendente e centrata iniziativa, nella forma, nel giorno e nel contesto più adatti.
Eccola:
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Voce degli ultimi partigiani [*]
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Sulla spalletta del ponte
Le teste degli impiccati
Nell’acqua della fonte
La bava degli impiccati.
Sul lastrico del mercato
Le unghie dei fucilati
Sull’erba secca del prato
I denti dei fucilati.
Mordere l’aria mordere i sassi
La nostra carne non è più d’uomini.
Mordere l’aria mordere i sassi
Il nostro cuore non è più d’uomini.
Ma noi s’è letta negli occhi dei morti
E sulla terra faremo libertà
Ma l’hanno stretta i pugni dei morti
La giustizia che si farà.
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Franco Fortini, 1944
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Nella foto [**] un particolare dalla Festa della Resistenza Popolare che si è svolta oggi, in Piazza dell'Unità, nell'ambito della Primavera antifascista e antirazzista.
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NOTE:
[*] "Voce degli ultimi partigiani" era il titolo nel volantino (fotocopiato da una antologia che non saprei identificare). Il testo è quello del "Canto degli ultimi partigiani", in Franco Fortini, Foglio di via, Einaudi, Torino, 1946.
[**] Special Thanks to Marginalia.
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Feedback: AAP, Bellaciao, Indymedia Emilia Romagna, Kilombo, Wikio
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8 commenti:
Ottimo ed incisivo,teniamo botta che sti infami vogliono cancellare,dopo aver distrutto e non solo moralmente l'Italia,anche la Resistenza
Carlo, "incisivo" è uno dei sensi possibili compresi "incidenze"... quindi, grazie.
Ma incisivo (e riuscito) mi è sembrato soprattutto il tentativo di "inventare" (o "costruire") un modo non rituale di commemorare, che è stato realizzato con la messa in scena di "materiali"documentari: dalle ruote di bicicletta, ai manifesti e volantini d'epoca, al testo di Fortini.
Dobbiamo anche cercare, come fai tu stesso nel tuo blog, di "dare forma" (forme)al nostro antifascismo, per vivificarlo, rinnovarlo in questa nuova (ma frutto di una storia lunga...)e dura situazione.
Ciao, molti non lo sanno ma oggi è una giornata particolare, vi chiedo un paio di minuti della vostra giornata venendo qua per non dimenticarlo, grazie.
Caro Russo, va benissimo anche un commento OT, per ricordarci questa giornata. Contribuisco con l'inserimento di due link nella rubrica "Posizioni" di "incidenze": uno al tuo post che hai qui segnalato, e l'altro al bel sito di Medicina Democratica.
Ciao.
Grazie rudy, un abbraccio fortissimo!
Buon primo maggio dal Russo!
Anche a te. Riguardo a questo 1° maggio, a me dispiace infinitamente di di non poter essere domani a Milano per l'Euro May Day. Ma ho comunque pubblicato il banner per questa manifestazione che, ne sono sicuro, sarà bella e importante, per i/le migranti e per chi lotta contro la precarietà.
Cosa scopro difficile è trovare un blog che mi può catturare per un minuto però il tuo blog è diverso. Bravo.
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