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lunedì 26 settembre 2011

Ciecamente (blindlings) - H. M. E. 1960


Hans Magnus Enzensberger

Ciecamente


La vittoria sarà della causa
di chi ci vede. E gli orbi l'hanno in pugno.
Hanno preso il potere.
Hanno fatto re il cieco.

Sta al confine sprangato
la polizia e giuoca a mosca cieca.
Agguanta qualche volta un oculista
ricercato per traffici che attentano
alla sicurezza dello Stato.

Le pubbliche personalità portano
una piccola benda nera
sull'occhio destro.
Nell'Ufficio Oggetti Smarriti marciscono
consegnati da cani per ciechi
lenti e occhiali senza padrone.

Zelanti giovani astronomi,
si fanno applicare occhi di vetro.
Lungimiranti genitori
i bambini introducono per tempo
nell'arte progressista dello strabismo.

Il nemico contrabbanda collirio
per le congiuntive dei suoi agenti;
ma degni cittadini non si fidano
– viste le circostanze –
dei loro occhi.
Si versano sul viso pepe e sale,
palpano lacrimando le Belle Arti
e imparano l'alfabeto per ciechi.

Pare che recentemente il re abbia dichiarato
di guardar con fiducia al luminoso futuro. 




H. M. Henzensberger, blindlings, (Ciecamente), da landessprache (Lingua nostra) 1960, tr it. Franco Fortini e Ruth Leiser, Poesie per chi non legge poesia, Feltrinelli 1964.

lunedì 13 dicembre 2010

H. M. Enzensberger: Nel libro di lettura per classi superiori

Non leggere odi, figlio mio, leggi gli orari.
Son più esatti. Svolgi le carte di navigazione
prima che sia tardi. Vigila, non cantare.
Viene il giorno che torneranno a inchiodar liste
sulla porta e a chi dice di no dipinger sul petto
qualcosa di uncinato. Impara ad andare
senza esser conosciuto, impara più di me:
a cambiar quartiere, passaporto, faccia.
Fai pratica di tradimento al minuto,
di sporca quotidiana salvezza. Le encicliche
sono utili per accendere il fuoco
e i manifesti per incartare burro e sale
a chi è senza difesa. rabbia e pazienza ci vogliono
per soffiare nei polmoni del potere
la fine polvere mortale, macinata
da chi ha molto imparato,
da chi è esatto, da te.



ins lesebuch für die oberstufe

lies keine oden, mein sohn, lies fahrpläne:
sie sind genauer, roll die seekarten auf,
eh es zu spät ist. sei wachsam, sing nicht.
der tag kommt, wo sie wieder listen ans tor
schlagen und malen den neinsagern auf die brust
zinken. lern unerkannt gehen, lern mehr als ich:
das viertel wechseln, den pass, das gesicht.
versteh dich auf den kleinen verrat,
die tägliche schmutzige rettung. nützklick
sind die enzikliken zum feueranzünden
die manifeste: butter einzuwickeln und salz:
für die wehrlosen, wut und geduld sind nötig,
in die lungen der macht, zu blasen
den feinen tödlichen staub, gemahlen
von denen , dir viel gelernt haben,
die genau sind, von dir.




da: Hans Magnus Enzensberger,
Verteidugung der Wolfe, Suhrkamp, Frankfurt a. M., 1957
tr. it. di Franco Fortini e Ruth Liser in
H. M. Enzensberger, Poesie per chi non legge poesia

Feltrinelli, Milano, 1964