venerdì 26 febbraio 2016

E il prof. Panebianco citò Mussolini…


Ormai la criminalizzazione del dissenso è un fatto di ordinaria amministrazione e non meriterebbe certo attenzione il coro di Autorità che si sono stracciate le vesti perché un gruppo di studenti ha contestato il professor Angelo Panebianco.
Storicamente, l’Università è nata dagli studenti che stipendiavano gli insegnanti ed è anzitutto agli studenti che dovrebbe essere riconosciuta libertà di parola. Tanto più che al professor Angelo Panebianco non mancano le sedi per diffondere il suo pensiero senza mai un briciolo di confronto.
Quello che invece va notato è che, per sostenere le ragioni dell’imperialismo italiano, il professor Panebianco si rifà a un famosissimo e sciaguratissimo slogan di Mussolini. Né la cosa sorprende in un intellettuale che ama fare sottili e insulse provocazioni. Questa la conclusione dellarticolo del professor Panebianco:
«Continuiamo a dire che quando, con modi e tempi da stabilire, si interverrà apertamente in Libia a sostegno dei libici impegnati contro lo Stato islamico (ufficiosamente siamo già lì da un pezzo), all’Italia spetterà un ruolo di leadership. […] Non sarà forse l’Europa, un giorno, a provvedere alla nostra sicurezza? Qualunque cosa accada “un giorno”, al momento, di questa Europa non v’è traccia. Ciò che accade intorno a noi, dovrebbe convincerci di quanto inconsistenti siano le giaculatorie sulla necessità di una “Europa politica”, la quale, come è noto, viene sempre evocata solo quando si parla di euro e di banche. Si dimentica che le unificazioni politiche non si fanno col burro ma con i cannoni».
«VOLETE BURRO O CANNONI?». Mussolini pronunciò questa frase dal balcone di Palazzo Venezia poco prima della dichiarazione della Seconda Guerra Mondiale e la folla gridò entusiasta «Cannoni! Cannoni!». Poi chi ha pagato il conto di quella guerra sono stati tantissimi giovani che purtroppo non avevano capito a tempo…
Ma perché meravigliarsi?
Non è il professor Panebianco ad aver fatto l’apologia dei grandi massacri della Prima Guerra Mondiale e della fucilazione dei disertori?
Non è il professor Panebianco un estimatore della moralità di Mussolini?
«Se esistesse un indice di moralità politica applicabile alle tirannie, Benito Mussolini otterrebbe un punteggio più alto di Vladimir Putin. Mussolini, dopo il delitto Matteotti, se ne assunse la responsabilità. Putin, invece…»
voilà!
Adesso il professor Panebianco lamenta la «muffa di certi slogan». Invece gli slogan di Mussolini gli sembrano incontestabili. Sarà per questo che piace tanto alla destra postfascista e/o neofascista?!
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By staffetta  febbraio 25, 2016

giovedì 25 febbraio 2016

[BO] Umberto Eco e i clown postfascisti

Nel ricordare Umberto Eco in consiglio comunale erano davvero in pochi: non c’era la giunta, né il sindaco, e poco male…
Ma c’era un consigliere di Forza Italia che, al fine di controbilanciare il «rosso» (!?) Eco, ha voluto ricordare anche il fu Piero Buscaroli e poi un’acida leghista che ha elogiato invece la fu Ida Magli perché antislamica, patriottica e identitaria.
Questo Buscaroli era uno di quei patetici vegliardi che del Fascismo e di Salò rivendicavano tutto e non disconoscevano niente. Nel 1994, intervistato dal «Corriere della Sera», Buscaroli affermò che la destra avrebbe dovuto chiamare gli omosessuali «correttamente froci o checche» e che «andrebbero tutti spediti in campo di concentramento». Nel 2005, in una trasmissione televisiva nel sessantennale del 25 aprile, dichiarava impavido: «Non mi considero un “reduce”, un “orfano di Salò”, sono un superstite della Repubblica Sociale Italiana in territorio nemico». Infine è morto, dopo lunga, estenuante idiozia
Queste sono le commemorazioni bipartisan in consiglio comunale
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By staffetta  febbraio 24, 2016

giovedì 11 febbraio 2016

[BO] Riecco CasaPound Bologna…

Ora che hanno la copertura non solo di qualche poliziotto compiacente, ma persino della Procura di Bologna che ha assegnato i locali dell’ex Consorzio Agricolo a un estremista di destra per farvi una «palestra per sport di combattimento», gli esigui gruppuscoli neonazisti, neofascisti, «nazionalisti» e «identitari» cercano di accentuare la loro presenza sul territorio bolognese.
Persino CasaPound Bologna, che era svanita dopo ampie mobilitazioni cittadine, ora fa di nuovo capolino. Hanno appeso uno striscione in rima a beneficio della campagna elettorale della Lega Nord e il 13 febbraio alle ore 18 vorrebbero fare una fiaccolata in San Donato per la solita, consunta e impietosa strumentalizzazione delle «foibe». È gente che nell’ultimo mese è arrivata a menare pesantemente studenti minorenni (vedi qui e qui) e che negli ultimi anni ha compiuto decine di aggressioni e pestaggi
Intanto, dopo le ronde neonaziste in Bolognina, Forza Nuova apre un nuovo fronte «antidegrado» a Borgo Panigale chiamando un presidio in via Caduti di Amola per il 20 febbraio alle ore 16 (venendo dal centro, 1.5 km prima del Centro Borgo).
Ma il premio al miglior «idiota identitario» va certo a Manuel Negri, consigliere a Reggiolo (RE), che si è portato in consiglio comunale quaranta fascisti di tal «Progetto Nazionale» solo per applaudire la sua concione con cui si rifiutava di firmare un ordine del giorno contro l’ideologia neofascista e razzista:
«Voterò contrario a questo odg precisando solamente che non approvo e rigetto fortemente l’epiteto di neofascista in quanto, sfogliando le pagine di qualsiasi dizionario della lingua italiana, la parola “neo” significa imperfezione, difetto, quindi potete pure levarla».
Pensate. Gente così giura fedeltà a una Costituzione antifascista…
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By staffetta  febbraio 9, 2016

domenica 7 febbraio 2016

[Forlì] sab 13 feb h.15.30: «Fascismo, confine orientale, foibe»

Chiacchierata e dibattito con la scrittrice Alessandra Kersevan sul tema:
FASCISMO, CONFINE ORIENTALE, FOIBE.
Non dimenticare le tragedie e i crimini del fascismo. Ricostruire le problematiche delle foibe in un’analisi dettagliata.
SABATO 13 febbraio – SALA di v. VALVERDE 15 – FORLÌ
Apertura sala ore 15.00 con distribuzione di materiale e rinfresco, inizio ore 15.30
Troverai banchetti informativi sulle lotte al fascismo.
Assemblea Antifascista Forlivese
www.lascintillaonline.org
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giovedì 4 febbraio 2016

[Parma] mercoledi. 10 feb h.21: «Foibe e fascismo»


Mercoledì10 febbraio si terrà a Parma l’undicesima edizione della manifestazione antifascista «Foibe e fascismo» con inizio alle ore 21 al Cinema Astra.
Organizzata ogni anno da A.N.P.I., A.N.P.P.I.A., Comitato antifascista antimperialista e per la memoria storica, l’incontro si pone in alternativa alla celebrazione del «Giorno del ricordo delle vittime delle foibe» con la quale, dal 2005, sono state assegnate onorificenze ad alcune centinaia di fascisti come il repubblichino parmense Paride Mori, unico caso finora di onorificenza revocata.
Sarà inoltre proiettato il film-documentario La Resistenza italiana in Montenegro di Eric Gobetti, ricercatore dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza.
Certo è che, in tanti anni, il «Giorno del ricordo delle vittime delle foibe» non è mai stato all’insegna della pietà verso i morti, ma della strumentalizzazione e delle fantasie revisioniste, come pretesto avanzato da neofascisti e neonazisti per sfilare nelle piazze, compiere atti squadristici e rivendicare l’autoritarismo, il razzismo, l’antisemitismo.
Non c’è nulla di più miserevole e fascistoide che sfruttare tragici episodi del passato per manipolare la storia a proprio uso e consumo.
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mercoledì 3 febbraio 2016

La polizia "promuove" CasaPound: "La violenza? Colpa dei centri sociali"







In un'informativa della direzione centrale alla magistratura il gruppo neofascista "tutela le fasce deboli, difende l'occupazione". Gli scontri di cui l'associazione si rende protagonista sono da incolpare "all'antifascismo militante"

martedì 2 febbraio 2016

[TS] Salvini is not welcome!

Martedì 26 gennaio la prima visita ufficiale di Matteo Salvini a Trieste è stata contestata dall’assemblea cittadina «Trieste Antifascista-Antirazzista» portando in piazza non solo il rifiuto delle politiche razziste e xenofobe, ma anche di quelle omofobe e sessiste che da sempre hanno nella Lega Nord una delle forze politiche promotrici. Una contestazione a volto scoperto, di critica e di controinformazione sociale, contro cui le forze dell’ordine non hanno trovato di meglio che passare subito alle «democratiche» manganellate
Quello che segue è l’intervento tenuto in Piazza Unità dallo storico Claudio Venza il 27 gennaio 2016.
Intervento di Claudio Venza:
La Giornata della Memoria è molto importante perché offre occasioni pubbliche per formare una coscienza storica solida e attenta.
In questa Piazza, il 18 settembre 1938, Mussolini annunciò le leggi razziali, un evento triste ma importante. Su questo fatto, sulle radici e le conseguenze di questi provvedimenti razzisti è tornato disponibile il libro «Il razzismo fascista» che contiene documenti e riflessioni storiche.
La Giornata della Memoria ha una valenza particolare se la usiamo per considerare le responsabilità di molti cittadini italiani che, per motivi abbietti, collaborarono con la macchina della repressione offrendo nomi e indirizzi per la schedatura degli ebrei, elenchi assai utili per la deportazione senza ritorno. Sul collaborazionismo si sono sviluppate, negli ultimi anni, molte ricerche storiche di grande valore come il libro «I carnefici italiani» uscito pochi mesi fa.
La logica feroce e inesorabile dello sterminio degli ebrei, dei rom, dei disabili, e di altre categorie di persone considerate alla stregua di sottouomini, era quella di conquistare la eterna vittoria della razza pura formata solo da individui di superiore qualità. GliUntermenschen, i sottouomini in tedesco, furono destinatari del programma nazista che considerava esseri umani solo i Menschen, cioè gli ariani, che avevano il diritto di spazzare via gli esseri inferiori.
Oggi condanniamo il razzismo di ieri in forma pubblica e diffusa, ma non dobbiamo dimenticarci che esiste un razzismo attuale, forte e in via di ulteriore affermazione. Esso è rappresentato da quelle forze politiche e mediatiche che discriminano e criminalizzano costantemente gli immigrati e che vorrebbero semplicemente la loro eliminazione. E questo atteggiamento rievoca i tratti implacabili del nazismo.
La Lega Nord, e altre formazioni di destra, stanno soffiando sul fuoco della discriminazione e della repressione per far riprendere le fiamme del razzismo con tutte le conseguenze relative. Una riflessione sulla imposizione istituzionale, di circa 70 anni fa, delle norme razziste dei nazisti, e dei loro stretti collaboratori fascisti, deve farci capire quanto l’ignoranza e l’indifferenza, il pregiudizio e la paura diffuse nella società di allora avessero aiutato i gestori di questo programma di assassinii premeditati e legalizzati.
Anche oggi la passività di fronte alle pretese dei razzisti di casa nostra porta in sostanza alla complicità con i crimini che si intravedono e che assomigliano terribilmente a quelli che oggi, 27 gennaio, pubblicamente ricordiamo e condanniamo. Ma accadono anche altre cose preoccupanti: chi protesta contro il razzismo viene aggredito, malmenato e ferito. Lo scopo della violenza poliziesca, che si è scatenata a poche centinaia di metri da questa piazza nella giornata di ieri, è proprio quello di scoraggiare la presa di posizione antirazzista e di costringere all’indifferenza mentre riemergono gli atroci fantasmi del passato. Di un passato che, troppo facilmente, si era creduto sepolto per sempre.
I manganelli usati, senza il minimo pretesto, dai poliziotti contro i manifestanti avevano proprio questo esplicito obbiettivo: non disturbare le celebrazioni razziste. Guardare dall’altra parte di fronte alle provocazioni razziste significherebbe diventare complici dei crimini prossimi venturi.
La lezione storica che possiamo, e dobbiamo, ricavare dalla Giornata della Memoria è quella di attivarsi, sempre e dovunque, per neutralizzare la peste razzista. È questo un compito che fonde la coscienza storica e un attivo impegno civile che ha un alto significato morale, prima ancora che politico..

By staffetta  gennaio 31, 2016