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martedì 21 aprile 2015

con le armi strappate al nemico fu nella insurrezione e all'avanguardia alla riconquista della sua libertà. 1943-1945


città partigiana

il 21 aprile 1945
i partigiani liberano Bologna





Piazza Nettuno

   Risultati immagini per lapide ai caduti per la libertà bologna

 settembre 1943  -  aprile 1945
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Sacrario ai Caduti per la Libertà


lunedì 20 aprile 2015

La Resistenza difficile

    Istituto Parri

    Produzioni

    Lunedì 20 aprile ore 17.30

    La Resistenza difficile
     
    presso la sala dell'ex-Refettorio, ingresso da via S. Isaia 20



    Presentazione dei libri
    Il caso Facio di Luca Madrignani
    e
    La penultima verità di Luigi Colombari

    ne discutono con gli autori

    Alberto Preti, Luca Alessandrini e Luca Madrignani


    mercoledì 11 febbraio 2015

    Martiri delle foibe: un po' di chiarezza Quando a celebrare le tragedie della storia sono quelli che le hanno causate.




    Ormai ogni anno si dedicano celebrazioni a questo argomento sempre più di matrice neofascista con parate inquietanti in Lombardia come in altre parti d’Italia. Interveniamo oggi per dire la nostra opinione critica. E crediamo che sia il caso di tornare ad affrontare in maniera un po’ più approfondita questo tema.
    Nel 2004 il governo di centrodestra, con l’avallo del centrosinistra, stabilì di celebrare il 10 febbraio (anniversario del Trattato di pace che nel 1947 aveva fissato i nuovi confini con la Jugoslavia) una “Giornata del Ricordo” per celebrare “i martiri delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata”. Una ricorrenza situata a dieci giorni dalla “Giornata della Memoria” (istituita nel 2000 per il ricordo dalla Shoah e di tutte le vittime e i perseguitati del nazifascismo). In questi anni il senso comune ha portato a fare di tutto un polverone, cosicché si parla correntemente di “foibe” come “olocausto degli italiani”.
    Noi riteniamo che in tutto questo ci sia un’operazione di confusione e di ribaltamento dei fatti. L’obiettivo di raggiungere una “memoria condivisa” attraverso una specie di “par condicio della storia”, per la quale ricordiamo “tutte le vittime”, nasconde i giudizi di valore sulle responsabilità storiche specifiche, in particolare quelle del regime fascista italiano in collaborazione con il nazismo tedesco. Chi ha provocato le tragedie della seconda guerra mondiale e chi, dopo averle subite, ha reagito, diventano la stessa cosa.
    Oggi, correntemente, con il nome di “foibe” ci si riferisce a due periodi distinti: in Istria dopo l’8 settembre del 1943, fino all’inizio dell’ottobre dello stesso anno, e a Trieste nel maggio 1945, dopo la liberazione da parte delle truppe partigiane jugoslave (ufficialmente alleate del fronte antinazista) e durante i 42 giorni di amministrazione civile della città. In questi due periodi, secondo la vulgata corrente, un numero imprecisato di persone, comunque “molte migliaia”, sarebbero state uccise solo perché erano di nazionalità italiana e poi “infoibate”, ossia gettate nelle cavità naturali presenti in quelle zone. Si tratterebbe di una “pulizia etnica”, di un “genocidio nazionale”. La responsabilità principale viene in genere attribuita ai “titini”, ossia ai partigiani jugoslavi comunisti. Chi propone un esame critico di questa versione viene chiamato “negazionista” o, ben che vada, “riduzionista” (usando quindi le stesse categorie utilizzate per chi nega o sminuisce la Shoah).

    martedì 8 luglio 2014

    (in) memoria di William Michelini, partigiano 1922 -2014





    Pubblicato il 11/giu/2014

    Racconti di Resistenza dalla voce del partigiano "William" Michelini

    Un film animato realizzato dalla classe 3^A deIla Scuola Secondaria di I grado "Fabrizio De André" di Bologna nell'Anno scolastico 2013-2014.
    Gli studenti hanno incontrato il partigiano "William" Lino Michelini testimone diretto della battaglia di Porta Lame (Bologna) ed hanno interpretato le sue parole con il cinema di animazione.

    Coordinamento didattico
    Prof.ssa Maria Venticelli

    Ideazione e conduzione del laboratorio di cinema di animazione:
    Michela Donini e Roberto Paganelli per Associazione OTTOmani

    Il progetto "perCorsi di Memoria" è ideato e gestito da Roberto Pasquali attraverso l'Associazione Interculturale Polo Interetnico A.I.P.I.
    "perCorsi di Memoria" è finanziato dal Comune di Bologna, settore Area Affari istituzionali e Quartieri, nell'ambito del piano "Cittadinanza attiva" e si è realizzato nei Quartieri Porto e Saragozza.

    Un grazie di cuore a "William", il partigiano Lino Michelini della 7a Brigata GAP.
    Bologna, Giugno 2014
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                                                     vedi inoltre: Ciao, William

    venerdì 16 maggio 2014

    Testa per Dente, una mostra sull'occupazione italiana dei Balcani - BO 16 maggio


    Venerdì 16 maggio, alle ore 20,30, le Sezioni Anpi Corticella, Lame, Pratello, San Donato
     organizzano e presentano:

    “Testa per Dente, crimini dell’occupazione italiana nei Balcani, occupazione nazi-fascista e campi di internamento"

     alle Caserme Rosse, via di Corticella 147, Bologna: una mostra volta ad illustrare i temi dell'occupazione italiana dei Balcani, dei crimini commessi e della impunità di cui hanno goduto i responsabili degli stessi crimini nel dopoguerra


    Si potrà inoltre assistere a una conferenza che traccerà un quadro della problematica dei tantissimi campi di internamento istituiti sotto il fascismo. Saranno presenti:
     
    Alessandra Kersevan, storica e saggista, autrice dei libri "Lager italiani" e "Un campo di concentramento fascista" , Davide Conti, storico, collaboratore della Fondazione Lelio Basso, autore tra l'altro dei llibri:"Criminali di guerra italiani"  e "L'occupazione italiana dei Balcani",  Luca Alessandrini - Istituto Storico Parri Emilia-Romagna   Jadranka Bentini, Testimone, figlia di Vinka, Capitana Partigiana croata.

     
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                          thanks per la comunicazione:  mailing list di Storie in Movimento


    sabato 3 maggio 2014

    Le narrazioni della Resistenza - BO giovedì 8 maggio 2014 al Parri


    Giovedì 8 maggio 2014, ore 15.30
    Sala ex Refettorio - ingresso da via Sant’Isaia 20 -  Bologna
    presentazione dei volumi:

    Resistenza e autobiografia della nazione
    a cura di Aldo Agosti e Chiara Colombini
    Edizioni Seb 27, Torino, 2012


    Storie della Resistenza
    a cura di Domenico Gallo e Italo Poma
    Sellerio editore, Palermo, 2013


    Ne discutono con i Curatori
    Roberto Chiarini - Università Statale di Milano Alberto Preti - Università di Bologna - Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri E-R Maurizio Zangarini - Università di Verona - Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea
     
    Introduce e coordina
    Luca Alessandrini
    Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri E-R

    venerdì 21 marzo 2014

    FACEVAMO QUELLO CHE DOVEVAMO - proiezione del film documentario sulla Volante Rossa:-23/3 all'Iqbal Masih - BO






    Dalle ore 18:00 aperitivo

    A seguire proiezione del film documentario sulla Volante Rossa:

    FACEVAMO QUELLO CHE DOVEVAMO

    Circolo Iqbal Masih,via dei Lapidari 13/L - Bologna

    L’Iqbal è raggiungibile dal centro con l’autobus 11C direzione
    Corticella, fermata Lapidari o da via di Corticella bus 27 o 62
    notturno sempre direzione Corticella

    domenica 28 aprile 2013

    La "banda Collotti", un libro di Claudia Cernigoi







     La  “Banda Collotti”.

    Storia di un corpo di repressione al confine orientale d’Italia 

     ed.   Kappa Vu, Udine, 2013



    “Ho cominciato a scrivere questo libro più di dieci anni fa, pensando all’inizio di farne un breve dossier, come quelli che pubblico per la Nuova Alabarda. Avevo iniziato riordinando un po’ di documenti storici e di testimonianze e poi, andando avanti, mi sono accorta che mentre scrivevo la storia del corpo di repressione avevo iniziato a ricostruire anche una parte della storia della Resistenza di queste terre, e così ho proseguito raccogliendo altri documenti, ma soprattutto testimonianze di persone che avevano vissuto quei momenti e me ne hanno resa partecipe. Così ne è uscito un libro piuttosto corposo, ricerca che per me ha significato non solo conoscere fatti storici ma anche entrare in contatto con tante persone che avevano lottato e sofferto per la libertà, ed alla fine ne sono uscita più ricca interiormente. Ringrazio ancora tutti coloro che mi hanno aiutata e che sono ricordati all’inizio del libro, e mando un pensiero particolare agli ex prigionieri che hanno accettato di visitare la sede di via Cologna, dove erano stati detenuti e torturati, per ricostruire con noi, che “viviamo tranquilli nelle nostre tiepide case” quei tempi terribili che non abbiamo vissuto, noi che grazie al sacrificio di persone come loro oggi possiamo vivere liberamente”.
                                                                 
     
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     fonte: G. Aragno

     Thanks: Marginalia

    genealogia:  La  Nuova Alabarda

    venerdì 26 aprile 2013

    La Resistenza (s) piegata



    ROMA - 25 aprile 2013:
     La Resistenza insegna che «nei momenti cruciali»
     servono «coraggio, fermezza e
    ... senso di unità»






    Lo ha spiegato Giorgio Napolitano dopo la visita al museo della Liberazione [da il Messaggero, 26 aprile 2013]



    ... ehm ehm:






    lunedì 22 aprile 2013

    Cirenaica : le vie dell'oblio?

    Martedì 23 aprile 2013, con il titolo de Le vie della Resistenza, si terrà a Bologna un incontro organizzato dall'Anpi San Vitale in collaborazione con l' associazione Cirenaica e al quale parteciperanno, tra gli/le altri/e, il presidente della sezione San Vitale dell'Anpi e il figlio e la figlia dell'antifascista Rino Pancaldi. L'iniziativa si colloca all'interno delle celebrazioni per "Cirenaica centenaria", ovvero il centenario della scoperta - avvenuta nel 1913 durante la costruzione di nuovi caseggiati da parte dell'Ente Autonomo Case Popolari nell'area di quella che oggi è detta "Cirenaica", rione del Quartiere San Vitale di Bologna - di alcune tombe appartenenti alla civiltà villanoviana. Ma il 1913 è anche il centenario di ben altro avvenimento: è infatti nell'aprile del 1913 che il consiglio comunale bolognese si riunisce su richiesta dello Iacp affinché siano dati dei nomi alle nuove vie del rione e decide infine di attribuire a queste "nomi ricordanti i luoghi illustrati dal nostro esercito e dalla nostra flotta nella recente guerra" (Ascbo, delib. cons. del 9 aprile 1913). La guerra alla quale si fa riferimento è l'invasione coloniale della Libia che, cominciata dal governo Giolitti nel 1911, non si distingue in quanto a ferocia dalla successiva invasione coloniale fascista voluta da Mussolini negli anni 30. Basti pensare solo all'eccidio di Sciara Sciat dove, secondo Angelo Del Boca - uno dei maggiori storici del colonialismo italiano in Libia - furono uccise almeno 4000 persone (uomini, donne, bambini/e) e quasi altrettante deportate verso le carceri italiane (cfr. A. Del Boca, A un passo dalla forca, Baldini&Castoldi Dalai, 2007). E sono luoghi e avvenimenti di questa guerra ad essere scelti come nomi per le vie del nuovo rione: via Tripoli, via Bengasi, via Libia, via Derna, via Due Palme, via Homs ... (cfr. G. Gabrielli, Bologna e le sue colonie, in L'Africa in giardino, Grafiche Zanini, 1998). Solo nel 1949 le vie di quella che è oramai chiamata "Cirenaica" vengono rinominate con nomi di partigiani, anche e soprattutto  per la forte volontà dell'Anpi che già l'anno prima - con un atto di grande valore simbolico - aveva apposto nell'allora via Bengasi (poi Bentivogli) una targa per ricordare i nomi di trentatré "caduti per la nostra libertà"...

    ... leggi tutto su Marginalia

    mercoledì 27 febbraio 2013

    BO: Le donne dell'ANPI contro l'intitolazione a Rachele Mussolini

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    Coordinamento delle donne


    ''Donna Rachele come riconosciuto da tutti è stata una grandissima figura di donna italiana, è sempre rimasta fuori dalla politica, ha sempre cresciuto e difeso i figli con una grande umiltà e onestà in momenti difficilissimi dedicando tutta la sua vita a loro''.

    Queste sono le motivazioni in base alle quali il consigliere di quartiere Michele Laganà ritiene che la nostra città dovrebbe intitolare una sala pubblica alla moglie di Mussolini.
    Noi donne dell’ANPI non identifichiamo affatto nel rimaner fuori dalla politica un titolo di merito. Anzi, notiamo come questo non sia propriamente il modello di cittadina e di cittadino che la nostra Costituzione promuove quando, nell’articolo 4, dichiara che

    Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

    domenica 27 gennaio 2013

    Per il Giorno della Memoria. Ricordo di una grande


    Rita Levi Montalcini
      22 aprile 1909 - 30 dicembre 2012
     La testimonianza, il racconto di studi e ricerche
    durante la fuga per le leggi razziali.

    domenica 16 settembre 2012

    di - a Roberto Roversi. in memoria


    Quel fischio sopra la pianura



    testo: Roberto Roversi
    musica: Gaetano Curreri
    artista: Fabrizio Moro
    album: Ancora Barabba, 2010

     


    sabato 23 giugno 2012

    Via via Almirante!


     

    Roma, 21 giugno 2012

    "Vergogna" così la partigiana Luciana Romoli interviene nell'aula del consiglio del Municipio II a Roma, dove è in discussione un odg de la Destra per intitolare viale Liegi a Giorgio Almirante. "Ho avuto due zii torturati e uccisi dai fascisti e voi volete intestare la strada a un mascalzone?"
    Le immagini girate con il cellulare dal consigliere Luca Sappino (Sel)




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    approfondimenti:
    Almirante, per esempio

    venerdì 17 febbraio 2012

    Squadrismo simbolico a orologeria


    Ancora una volta (e, come al solito, nottetempo...) il vandalismo fascista, in preda a una sorta di coazione a ripetere, ha perpetrato un ennesimo sfregio alla memoria della Resistenza. Durante la notte scorsa, a Bologna, la corona d'alloro deposta dall'ANPI e dal Quartiere Navile che decorava la lapide in ricordo di due partigiani uccisi dai fascisti: Bruno Monterumici e Vasco Mattioli  è stata ridotta in pezzi.




    Come già altre volte, questo copione si ripete in occasione di palesi insuccessi fascisti. Non a caso ora avviene a pochi giorni dalla contestata manifestazione flop sulle foibe, inscenata da uno sparuto gruppo di Forza Nuova...

    [foto: incidenze ]

    martedì 8 novembre 2011

    ANPI Milano: Norina, antifascista sempre

    Si è spenta Brambilla Pesce, una vita interamente dedicata alla battaglia per gli ideali della libertà.


    Questo il ricordo dell'Anpi milanese di Nori Brambilla Pesce, deceduta il 6 novembre a Milano.

    L'Anpi provinciale di Milano ricorda con commozione ed affetto la partigiana Nori Brambilla Pesce, la cui vita è stata interamente dedicata alla battaglia per gli ideali della libertà, per i valori dell'antifascismo, della Resistenza e allo sforzo per costruire una società più democratica, più libera e più giusta.
     
    Nori proveniva da una famiglia di forti tradizioni antifasciste. Fin da giovanissima  lavora come impiegata alla ditta Paronitti, dove ha la possibilità di conoscere l'esistenza di uomini e donne che non si erano mai arresi al fascismo.
    Inizia così la sua maturazione antifascista che si consolida negli anni delle sofferenze cui è sottoposta la popolazione a seguito dell'entrata in guerra dell'Italia  e nel corso degli scioperi del marzo 1943.
    Dopo l'8 settembre 1943 entra a far parte con sua madre, tramite Vera Ciceri, dei Gruppi di Difesa della Donna che ebbero un ruolo fondamentale nell'aiutare i soldati allo sbando. Successivamente Nori viene assegnata, come ufficiale di collegamento, al 3° Gap guidato da Giovanni Pesce. Dal maggio 1944 al giorno della sua cattura avvenuta il 12 settembre 1944, partecipa a tutta l'attività del 3° Gap.
    La sua vita da gappista finisce appunto il 12 settembre 1944, quando a seguito di una spiata, è catturata in piazza Argentina da militi fascisti  in borghese, tradotta alla Casa del Balilla di Monza, dove viene picchiata e torturata su ordine del sergente delle SS Wernig, perché volevano che confessasse dove si trovasse Giovanni Pesce. Condotta nel carcere di Monza, vi trascorre un mese e mezzo, finché non viene trasferita brevemente a San Vittore e poi, a soli ventuno anni, nel campo di concentramento di Bolzano, dove resterà dal novembre 1944 all'aprile 1945.
    Lì, nonostante i controlli serrati e le drammatiche condizioni di vita,  riesce a partecipare all'attività di una sezione del Comitato clandestino del CLN.
    Dopo la Liberazione, Nori Brambilla, torna a piedi, con altri compagni, attraverso la Val di Non, il passo della Mendola e quello del Tonale, a Milano, dove riabbraccerà la famiglia e il "suo" comandante, Giovanni Pesce, medaglia d'oro della Resistenza. Nori e Giovanni si sposeranno il 14 luglio 1945.

    lunedì 7 novembre 2011

    Giovanni Pesce, Senza tregua. La guerra dei GAP


    Giovanni Pesce
    Senza tregua. La guerra dei GAP
    Feltrinelli, Milano 1967
    , ristampato 1973 .... 2005
    -->
    Testo integrale tratto dalla Biblioteca Multimediale marxista


    Indice

    > Prefazione  [kb 8 HTML]> Capitolo Primo  Alla macchia  [kb 33 HTML]
    > Capitolo Secondo 
    Nelle Brigate Internazionali [kb 30 HTML]
    > Capiitolo terzo 
    Come nasce una bomba [kb 44 HTML]
    > Capitolo Quarto 
    Quanto vale un gappista? [kb 47 HTML]
    > Capitolo Quinto 
    All'assalto di Torino [kb 42 HTML]
    > Capitolo Sesto
     
    Morte e trasfigurazione [kb 83 HTML]
    > Capitolo Settimo 
    Addio Torino [kb 34 HTML]
    > Capitolo Ottavo 
    Milano [kb 34 HTML]
    > Capitolo Nono  
    La battaglia dei binari [kb 44 HTML]
    > Capitolo Decimo
      Spie, carnefici e giustizieri [kb 32 HTML]
    > Capitolo Undicesimo 
    Un elemento sicuro [kb 44 HTML]
    > Capitolo Dodicesimo 
    Valle Olona [kb 40 HTML]
    > Capitolo Tredicesimo 
    Reazioni a catena [kb 52 HTML]
    > Capitolo Quattordicesimo 
    A ritmo serrato [kb 60 HTML]

    domenica 6 novembre 2011

    domenica 21 agosto 2011

    Non toccate il 25 aprile...

    NO alla proposta di soppressione delle festività 25 aprile – 1 maggio – 2 giugno.

    "Ma il fascismo è ancora un altra cosa: è lo scetticismo di larghi strati della popolazione circa la propria attitudine a decidere in modo autonomo il loro destino collettivo, è l'annosa consuetudine ad attendere che tutte le decisioni vengano dall'alto, è l'acquiescenza, la sopportazione, è nell'attesa il piccolo e mediocre opportunismo, il lasciare correre sulle piccole ingiustizie sulle quali poi si edificano le ingiustizie più grandi e radicali, è in una parola l'inerzia politica e la sfiducia nelle libertà che non è un dono ma si conquista e si difende in ogni ora della vita. Questo nemico, questo aspetto del fascismo è più pericoloso ancora dei precedenti perché si annida dentro di noi e non è riconoscibile sensibilmente e minaccia perpetuamente di pregiudicare anche le più ardite e conseguenti conquiste rivoluzionarie. Ma anche contro questo nemico i partiti antifascisti sono i soli qualificati a lottare con successo: la loro tradizione di un'attività instancabile, sorretta da un potente idealismo morale, li ha sempre portati ad approfondire i problemi politici, oltre le formalità istituzionali, nell'intimo delle coscienze, a mediare la prassi politica coll'attività pedagogica, a puntare essenzialmente sull'autonomia, così dell'individuo come del gruppo. Se ieri l'ambito della loro attività era forzatamente ristretto, oggi le circostanze sono più favorevoli, più lo saranno domani: se i partiti antifascisti non tradiranno la loro missione di libertà, il successo anche in questo campo non mancherà.
     Quaderni dell'Italia libera. N°3, 1 Ottobre 1943. Vittorio Foa 

    martedì 28 giugno 2011