domenica 28 aprile 2013

La "banda Collotti", un libro di Claudia Cernigoi







 La  “Banda Collotti”.

Storia di un corpo di repressione al confine orientale d’Italia 

 ed.   Kappa Vu, Udine, 2013



“Ho cominciato a scrivere questo libro più di dieci anni fa, pensando all’inizio di farne un breve dossier, come quelli che pubblico per la Nuova Alabarda. Avevo iniziato riordinando un po’ di documenti storici e di testimonianze e poi, andando avanti, mi sono accorta che mentre scrivevo la storia del corpo di repressione avevo iniziato a ricostruire anche una parte della storia della Resistenza di queste terre, e così ho proseguito raccogliendo altri documenti, ma soprattutto testimonianze di persone che avevano vissuto quei momenti e me ne hanno resa partecipe. Così ne è uscito un libro piuttosto corposo, ricerca che per me ha significato non solo conoscere fatti storici ma anche entrare in contatto con tante persone che avevano lottato e sofferto per la libertà, ed alla fine ne sono uscita più ricca interiormente. Ringrazio ancora tutti coloro che mi hanno aiutata e che sono ricordati all’inizio del libro, e mando un pensiero particolare agli ex prigionieri che hanno accettato di visitare la sede di via Cologna, dove erano stati detenuti e torturati, per ricostruire con noi, che “viviamo tranquilli nelle nostre tiepide case” quei tempi terribili che non abbiamo vissuto, noi che grazie al sacrificio di persone come loro oggi possiamo vivere liberamente”.
                                                             
 
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 fonte: G. Aragno

 Thanks: Marginalia

genealogia:  La  Nuova Alabarda

1 commento:

riccardo ha detto...

Non ho letto il libro, che però sembra meritare un'attenta lettura.
Penso infatti sia utile come l'aria, come l'acqua la pubblicazione di studi su aspetti così poco noti della storia del nostro Paese...
Paese che purtroppo, ebbe l'infamia d'esser stato fascista.
Il fascismo, infatti, questo Paese non si limitò a subirlo, ma in in certo senso finì per assecondarlo (sia pure per viltà e non sempre per condivisione).
Purtroppo, il mito del fascismo "buono" vs solo nazismo cattivo, sopravvive...
Nel mio blog ho cercato, in una recensione a "Oltre la parentesi", di spiegare come e quanto l'humus culturale e politico dell'Italietta savoiarda sia stato fertile ed accogliente, appunto per il fascismo.
Un abbraccio.