Ivan Della Mea
O cara Moglie
[1966]
O cara Moglie
[1966]
O cara moglie, stasera ti prego,
dì a mio figlio che vada a dormire,
perché le cose che io ho da dire
non sono cose che deve sentir.
Proprio stamane là sul lavoro,
con il sorriso del caposezione,
mi è arrivata la liquidazion,
m'han licenziato senza pietà.
E la ragione è perché ho scioperato
per la difesa dei nostri diritti,
per la difesa del mio sindacato,
del mio lavoro, della libertà .
Quando la lotta è di tutti per tutti
il tuo padrone, vedrai, cederà ;
se invece vince è perché i crumiri
gli dan la forza che lui non ha.
Questo si è visto davanti ai cancelli:
noi si chiamava i compagni alla lotta,
ecco: il padrone fa un cenno, una mossa,
e un dopo l'altro cominciano a entrar.
O cara moglie, dovevi vederli
venir avanti curvati e piegati;
e noi gridare: crumiri, venduti!
e loro dritti senza piegar.
Quei poveretti facevano pena
ma dietro loro, là sul portone,
rideva allegro il porco padrone:
l'ho maledetto senza pietà .
O cara moglie, prima ho sbagliato,
dì a mio figlio che venga a sentire,
ché ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà
ché ha da capire che cosa vuol dire
lottare per la libertà.
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info: il Deposito
info: il Deposito
3 commenti:
certo, oggi in fiat ha vinto il sì; ma a guardar bene, considerando solo il voto degli operai, ha vinto per soli nove voti.
saluti
sono d'accordo.
La direzione Fiat non ha affatto "vinto".
Ho ripreso la canzone di Ivan Della Mea, non per dire che questa è una sconfitta operaia, ma per sottolineare l'importanza delle lotte operaie per i diritti, la grande "fierezza" e dignità nella conquista, difesa, estensione dei diritti.
Cose storicamente pagate a caro prezzo da lavoratori e lavoratrici.
Grande Ivan Della Mea. L'esito del referendum, per quanto non assoluto, è l'ennesimo (non certo il primo) passo verso una pericolosa involuzione che tende a cancellare diritti ottenuti in anni di lotte e di sacrifici.
Non dobbiamo permettere che questo avvenga.
Ciao
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