Le coop rosse hanno vinto l’appalto per la messa in opera della base militare Usa del Dal Molin. È una vittoria, questa, che corrisponde a una dura sconfitta per la storia del mondo del lavoro. È doveroso ricordare che nel loro statuto le coop si impegnano a contribuire in modo costruttivo alla tutela del patrimonio ambientale; ma a Vicenza, aggiudicandosi questo appalto, si impegnano invece a realizzare un impianto militare, con depositi d’armi all’uranio impoverito e forse anche atomiche, (D’altra parte non c’è da meravigliarsi, nel nord Italia sono depositate 90 bombe atomiche fra Ghedi e Aviano!) sopra la più grande falda acquifera del nord Italia. È una dura mortificazione per tutti coloro che da sempre lottano per il rispetto dei diritti civili e la gestione libera dei popoli, compreso quello italiano.
Delude e indigna rendersi conto come associazioni nate per consorziare e difendere i lavoratori dallo sfruttamento di arroganti speculatori, si ritrovino oggi coinvolte in prima persona dentro azioni di profitto spregiudicato e privo di ogni codice etico. Ogni cittadino, appena cosciente e informato, ha bene chiaro in mente che la macchina che si sta realizzando in questa nostra terra, ha il solo scopo di creare una piattaforma non certo di difesa della pace ma di aggressione nel progetto di controllo e conquista delle fonti di energia presenti in tutto il Mediterraneo orientale e oltre. Una macchina del genere non può che produrre conflitti, distruzione e rovina.
Non è assolutamente piacevole vedervi coinvolte strutture che alla loro origine rappresentavano l’orgoglio del mondo operaio.”
A dichiararlo è il premio Nobel Dario Fo che sarà a Vicenza lunedì 7 aprile per sostenere la candidatura di Cinzia Bottene e della lista ‘Vicenza Libera – No Dal Molin’ alle elezioni amministrative.
Presidio Permanente, Vicenza, 6 aprile 2008
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