sabato 14 febbraio 2009

Howl - Urlo. Per Cox 18.


Togliete le serrature dalle porte!

Togliete anche le porte
dai cardini!


Allen Ginsberg






Finalmente, il centro sociale Conchetta di Milano è stato nuovamente occupato

"Attualmente - sottolinea un testo degli occupanti: Altroché San Valentino! Il nostro cuore batte per Cox 18 - solo la libreria Calusca e l’archivio Primo Moroni rimangono sigillati, decisione presa per salvaguardare il grande valore culturale lì dentro racchiuso, nei suoi volumi e nei rarissimi materiali che sono la nostra memoria storica e quella dei movimenti, del quartiere Ticinese e di tutta la città".
*       *       *


Quell'insolita fucina di esperienze e di ricerche ha, tra l'altro, ospitato a più riprese le riunioni del gruppo di discussione della rivista altreragioni, al quale partecipava lo stesso Primo Moroni.

Lungo il decennio di vita della rivista, da varie parti d'Italia, confluivamo al Cox 18 per riunirci, in quel ribollente crocevia di saperi e percorsi che, credo, sarebbe stato impossibile anche soltanto immaginare senza l'apporto dell'intelligenza (direi, quasi, della vivace saggezza) e dell'inesauribile disponibilità all'esperienza di Primo Moroni. Un vero "poliglotta" della trasformazione.


Questa mattina, aprendo la posta elettronica, ho trovato, proveniente da da diverse mailing list, la notizia del lieto evento della riapertura di Conchetta.



Un po' dovunque, oggi, molti cuori battono all'unisono per Cox 18.


__________________________________________



* La foto della riapertura del Conchetta è tratta da Indymedia Lombardia

3 commenti:

Casa della Sinistra ha detto...

Definiscimi stupido ma le battaglie le porto avanti. La richiesta di modifica è nel forum

http://www.kilombo.org/index.php?option=com_joomlaboard&Itemid=178&func=view&id=1375&catid=38

Anonimo ha detto...

E' senz'altro un bene che determinati "spazi" tornino in possesso di chi ad essi si collega, sia sul piano politico che su quello culturale.
Penso che sia un bene anche che di questi spazi, magari non (o non ancora) "liberati", si parli.
E' infatti davvero concreto il rischio che l'informazione e la cultura rimangano in mano alle solite mani. E quando tutto sarà digitalizzato e/o cucinato da media addomesticati, la manipolazione del consenso sarà servito!
Credo che la nuova Resistenza debba combattersi anche sul piano della memoria e della controinformazione. Non è casuale il fatto che lorsignori pensino di dare una stretta ai blog...

Anonimo ha detto...

"... sia sul piano politico che su quello culturale".Qui, Riccardo, tocchi quello che anche per me è il cuore della questione.
Lì, a Conchetta - Calusca, c'è depositata, e non solo simbolicamente (se vuoi, anche "affettivamente", una parte essenziale di un'estesa(in tutti i sensi) attività politica e culturale: l'archivio intitolato a Primo Moroni.
Lì è passata, e ha lasciato traccia, una storia che non è soltanto milanese, e neppure soltanto italiana.
Una storia tutt'altro che chiusa.
E che, non a caso, riemerge in un punto strategico di articolazione tra il brusio - o il grido - delle lotte e la produzione teorica, la ricerca, l'attività critica.

---

Per CdS: credo di essere uno tra i tanti iscritti a Kilombo che ricorre al sito quasi esclusivamente per pubblicare e anche per leggere alcune delle cose che scritte da altr*.
Penso anch'io, in generale, che delegare tutto ad addetti ai lavori sia sbagliato e pericoloso.
Ma, francamente, non so se per miei limiti o perché non ho sufficientemente approfondito, spesso, quasi sempre, quando vedo discussioni relative a Kilombo, alla sua gestione, fatico ad "entrarci" (a capire, ad avere un quadro della situazione, di che cosa l'ha prodotta e delle poste in gioco). Mnon so se sia un problema mio (e, suppongo, non soltanto mio) o se invece non ci sia qualcosa che non funziona, che non rende possibile capire con una relativa immediatezza, che cosa succede, e su che cosa si dovrebbe decidere e cosa significhi.
Se p, come spesso succede, per capire qualcosa, devo leggere e cercare di decifrare centinaia o migliaia di messaggi, che si presuppongono, si citano, si attaccano reciprocamente, confesso candidamente che non posso permettermelo, causa i limiti di tempo ed energia disponibili che non potrei, superare.