mercoledì 23 marzo 2011

23 marzo 1944, via Rasella: una legittima azione di guerra

la resistenza romana
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Via Rasella
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23 marzo 1944 - Alle 15,30 Carlo Borsani, cieco di guerra, medaglia d'oro, celebra, nel salone di un palazzo in via Veneto, la nascita del fascismo, avvenuta 25 anni prima a Milano, in piazza San Sepolcro. E' una giornata senza nuvole, con il sole splendente. In mattinata i gerarchi e le autorità germaniche avevano assistito alla messa nella chiesa di Santa Maria della Pietà e deposto corone alle lapidi dei caduti fascisti in Campidoglio e al Verano. Borsani ha cominciato da poco a parlare quando, alle 15.52, si interrompe a causa del forte boato che rompe l'aria. Una forte carica di tritolo è esplosa a poca distanza, in via Rasella, davanti al palazzo Tittoni, mentre vi transitava a piedi una compagnia del I battaglione del Reggimento Polizei SS Bozen, composta da 156 uomini tra ufficiali, sottufficiali e truppa, in assetto di guerra, con mitragliatrici montate su carrelli in testa e in coda alla colonna. Subito dopo, due squadre dei GAP Centrali, una di sette uomini l'altra di sei, al comando di Carlo Salinari (Spartaco) e Franco Calamandrei (Cola), lanciano a mano bombe da mortaio leggero Brixia, modificate per esplodere per accensione della miccia, e sparano con armi leggere. A far brillare la mina collocata in un carrettino metallico da spazzino era stato lo studente in medicina Rosario Bentivegna, con la copertura di un'altra giovane studentessa, Carla Capponi.

venerdì 18 marzo 2011

Bologna: un manifesto di razza


Bisogna pur riconoscere che, con il manifesto "di razza"  che va diffondendo a Bologna la Lega pone di fatto un serio problema di accoglienza.

Una città che - malgrado  limiti ed ostacoli  - è divenuta di fatto un grande ed aperto crocevia di persone che non erigono barriere di "razza", "origine", lingua, etnia, religione, cultura; una città viva, irriducibile a grette chiusure campanilistiche, può  albergare  serenamente in seno soggetti che rivendicano la discriminazione in nome del primato degli autoctoni, a scapito degli "alieni"?

giovedì 17 marzo 2011

Bruno Lauzi, Garibaldi blues



Garibaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba,
Garibaldi che comanda,
che comanda i suoi soldà..
Per Garibaldi Viva!
Garibaldi che si ferì…

Garibaldi aveva un socio
si chiamava Nino Bixio,
venne giù da Busto Arsizio
e nei Mille si arruolò..
Per Nino Bixio Viva!
Nino Bixio che si arruolò..

(Strofa regionale:)
Giunsero a Calatafimi
e incontrarono i francesi
che rimasero sorpresi
dal furor degl'isolan..
Per la Trinacria Viva!
La Trinacria, terra del sud…

lunedì 14 marzo 2011

"sono la Mamma di Valerio Verbano, ucciso a Roma il 22 febbraio 1980". Un messaggio

... ci scegliamo un compagno: non per noi, ma per qualcosa che è in noi, e al tempo stesso fuori di noi e ha bisogno del nostro venir meno a noi stessi per attraversare una linea che noi non raggiungeremo.
Maurice Blanchot, L'ultimo a parlare



Premessa
Nel corso di uno scambio di comunicazioni nato di recente in internet, Carla Verbano mi aveva scritto di salutarle Bologna, la città in cui, dopo la nascita, ha a lungo vissuto.
Incoraggiato dalla sua non comune disponibilità al confronto, le avevo risposto francamente che Bologna oggi è  meno bella di quella che aveva lasciato negli anni Sessanta: meno servizi, meno socialità e socievolezza ... E – come se non bastasse – fatta oggetto negli ultimi anni di reiterati  (e fin qui fallimentari) tentativi (o tentazioni) di replicare o scimmiottare in forma “nuova” l’obbrobrioso copione di una Bologna culla del fascismo  [vedi Luigi Fabbri, parte 1  e 2].

E, con la stessa consapevolezza di rivolgermi a chi è in grado di capire certe cose – che tanti non intendono – le ho ricordato che proprio in questi giorni di marzo, a Bologna, c’erano in programma almeno due iniziative, concentrate ciascuna su uno degli assi  assi fondamentali del contesto storico-politico in cui si è impegnato Valerio, fino alla fine.

- 11 e 12 marzo: il convegno La parola scritta. Verità resistenti verso Genova 2011 : sull'asse delle esperienze dei movimenti, delle lotte, a partire dagli anni Settanta (e in particolare dal ’77) ad oggi;
- 13 marzo: la giornata di studi “Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”,  sull'asse dell'antifascismo, dagli anni Venti alla specificità della situazione presente.

Nell’imminenza di quegli appuntamenti, ho proposto a Carla – se poteva interessarla, aveva tempo e se la sentiva – di inviare un saluto a chi, a Bologna, considera l’uccisione di Valerio una ferita aperta. Come  quella di Francesco Lorusso. O di Carlo  Giuliani ...

Ma il tempo è volato, e il 12 marzo ho nuovamente scritto a Carla per dirle che, se voleva scrivere e trasmettermi entro sera anche soltanto un breve e semplice messaggio di saluto alla giornata antifascista del giorno 13, lo avrei proposto volentieri alla lettura.

Ho ricevuto il messaggio di Carla in serata, e il mattino seguente l’ho proposto alla giornata di studi antifascisti di leggerlo, (corredandolo con la lettura della scheda del sito Reti invisibili dedicata a “Valerio Verbano) .
E’ stato accolto con  intensa attenzione ed  emozione.

venerdì 11 marzo 2011

“Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra” - Giornata di Studi - 13 marzo [BO]













Domenica 13 marzo, presso il Circolo anarchico Camillo Berneri, Piazza di Porta S. Stefano 1, Bologna, si terrà una giornata di riflessione sull’antifascismo anarchico e libertario per ragionare insieme su declinazioni, percorsi, prospettive di un antifascismo che rifiuti a un tempo le logiche dell’autorità statale, della delega, delle discriminazioni e dello sfruttamento.

“Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”
L’antifascismo anarchico 1921-2011

 
Giornata di studi
Domenica 13 marzo 2011



La giornata intende dare conto di varie ricerche sul movimento anarchico e il suo apporto all’antifascismo, coprendo un arco cronologico ampio e arrivando fino all’oggi. L’approfondimento e la comprensione di alcune dinamiche storiche del passato saranno così una possibilità di auto-formarsi, al di là di e al di fuori di una istituzione, quella universitaria, sempre più a pezzi e asservita alle logiche di potere e di mercato. Studenti e studentesse, operai e operaie, precari e precarie socializzeranno i risultati delle proprie ricerche con l’intento di offrire nuovi elementi di interpretazione del passato e chiavi di lettura di un presente se non totalitario sicuramente oppressivo.



Inizio lavori ore 10:30



- Il 25 aprile non è una ricorrenza, ora e sempre resistenza! Contro ogni fascismo
  Giorgio, Nodo Sociale Antifascista

–  Gli Arditi del Popolo 1921-1922: la prima opposizione armata al fascismo
  Andrea Staid, autore del libro Gli Arditi del Popolo, Circolo dei Malfattori Milano

- Il fuoriuscitismo: l’esilio degli antifascisti nella Francia negli anni Venti
  Toni, redazione locale di Umanità Nova, settimanale anarchico

- La Resistenza sconosciuta: gli anarchici nella lotta di liberazione
  Marabbo, archivio popolare Antonio Rubbi, Medicina

Pranzo a buffet



- Dopoguerra e ricostruzione: l’antifascismo a Bologna
  Dawit S., ANPI Savena


- Fra strategia della tensione e antifascismo militante: gli anni ’70 e il caso Marini
  Jacopo F., Circolo Berneri

- L’incomparabile antifascismo
   Rudy Leonelli, Nodo Sociale Antifascista, incidenze

A seguire aperitivo libertario


[con il patrocinio del Nodo Sociale Antifascista]