Martedì 23 aprile 2013, con il titolo de Le vie della Resistenza, si terrà a Bologna un incontro organizzato dall'Anpi San Vitale in collaborazione con l' associazione Cirenaica e al quale
parteciperanno, tra gli/le altri/e, il presidente della sezione San
Vitale dell'Anpi e il figlio e la figlia dell'antifascista Rino
Pancaldi. L'iniziativa si colloca all'interno delle celebrazioni per
"Cirenaica centenaria", ovvero il centenario della scoperta - avvenuta
nel 1913 durante la costruzione di nuovi caseggiati da parte dell'Ente
Autonomo Case Popolari nell'area di quella che oggi è
detta "Cirenaica", rione del Quartiere San Vitale di Bologna - di alcune
tombe appartenenti alla civiltà villanoviana. Ma il 1913 è anche il
centenario di ben altro avvenimento: è infatti nell'aprile del 1913 che
il consiglio comunale bolognese si riunisce su richiesta dello Iacp
affinché siano dati dei nomi alle nuove vie del rione e decide infine di
attribuire a queste "nomi ricordanti i luoghi illustrati dal nostro
esercito e dalla nostra flotta nella recente guerra" (Ascbo, delib.
cons. del 9 aprile 1913). La guerra alla quale si fa riferimento è
l'invasione coloniale della Libia che, cominciata dal governo Giolitti
nel 1911, non si distingue in quanto a ferocia dalla successiva
invasione coloniale fascista voluta da Mussolini negli anni 30. Basti
pensare solo all'eccidio di Sciara Sciat dove, secondo Angelo Del Boca -
uno dei maggiori storici del colonialismo italiano in Libia - furono
uccise almeno 4000 persone (uomini, donne, bambini/e) e quasi
altrettante deportate verso le carceri italiane (cfr. A. Del Boca, A un passo dalla forca,
Baldini&Castoldi Dalai, 2007). E sono luoghi e avvenimenti di
questa guerra ad essere scelti come nomi per le vie del nuovo rione: via
Tripoli, via Bengasi, via Libia, via Derna, via Due Palme, via Homs ...
(cfr. G. Gabrielli, Bologna e le sue colonie, in L'Africa in giardino,
Grafiche Zanini, 1998). Solo nel 1949 le vie di quella che è oramai
chiamata "Cirenaica" vengono
rinominate con nomi di partigiani, anche e soprattutto per la forte
volontà dell'Anpi che già l'anno prima - con un atto di grande valore
simbolico - aveva apposto nell'allora via Bengasi (poi Bentivogli) una
targa per ricordare i nomi di trentatré
"caduti per la nostra libertà"...