Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
mercoledì 13 aprile 2011
lunedì 31 gennaio 2011
Klossowski: Nietzsche, «cultura» - «miseria sociale» - «crimine» - «lotta contro la cultura»
mercoledì 8 dicembre 2010
John Lennon
John Lennon
Liverpool, 9 ottobre 1940 - New York, 8 dicembre 1980
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
Say you want a revolution
We better get on right away
Well you get on your feet
And out on the street
Singing power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
A million workers working for nothing
You better give 'em what they really own
We got to put you down
When we come into town
Singing power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
I gotta ask you comrades and brothers
How do you treat you own woman back home
She got to be herself
So she can free herself
Singing power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
Now, now, now, now
Oh well, power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
Yeah, power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
Power to the people
Power to the people
Power to the people
Power to the people, right on
domenica 14 novembre 2010
Deleuze - Boulez - Berg
Vincennes, 1975-1976
La storia fatta dai grandi compositori non è una storia conservatrice ma al contrario una storia di distruzione pur amando l'oggetto che si distrugge. Boulez lo dice a proposito delle forme musicali in Berg.
sabato 6 novembre 2010
"Giovinezza" : per chi ha ancora un po' di memoria storica
Vittorio Emiliani
Quando Toscanini non eseguì Giovinezza
A CHI ha proposto di far cantare Giovinezza a Sanremo si dovrebbe ricordare che il rifiuto di eseguirla prima delle opere opposto dal grande Arturo Toscanini fu la ragione fondamentale del suo esilio in America. Mussolini stesso lo convocò e gli chiese di eseguirla alla Scala alla prima di Turandot di Puccini il 25 aprile 1926, ma il maestro oppose un muto diniego fissando per tutto l' incontro il soffitto. Per questo rifiuto venne aggredito e malmenato a Bologna in prossimità del Teatro Comunale nel 1931 e decise che non avrebbe più diretto in Italia finché ci fosse stato il fascismo. Né diresse più a Bayreuth dopo l' avvento di Hitler, né a Salisburgo dopo l' annessione dell' Austria alla Germania nazista. Per poterlo avere sul podio in Europa gli crearono il festival di Lucerna, ma chi si mosse in auto da Milano - ricordava Camilla Cederna - venne segnalato e schedato alla frontiera. Insomma, non è questione di canzonette. Almeno per chi ha ancora un po' di memoria storica.
al Teatro comunale.
Qualcuno lo colpì e Leo Longanesi commentò
Bologna 1931.
Schiaffo fascista a «un uomo schifoso, un rudere...»
lunedì 11 ottobre 2010
Vinicio Capossela
Suona Rosamunda
Suona la banda prigioniera
suona per me e per te
eppure è dolce nella sera
il suono aguzzo sul nostro cuor
cade la neve senza rumore
sulle parole cadute già
fino nel fondo della notte
che qui ci inghiotte e non tornerà
il passo d'oca che mai riposa
spinge la giostra, spinge la ruota
con i bottoni e coi maniconi
marciano i suoni vengon per noi
suona Rosamunda
suona che mi piaci
suonano i tuoi baci
nella cenere ancor
suona Rosamunda
suona che mi piaci
brucino i tuoi baci
nella cenere allor
si bruci il circo si bruci il ballo
e le divise ubriache d'amor
che non ritorni più a luce il sole
che non ritorni più luce per noi
le marionette marciano strette
dentro la notte tornan per noi
suona Rosamunda
suona che mi piaci
suonano i tuoi baci
come fuoco d'amor
brucia Rosamunda
brucia che mi piaci
brucino i tuoi baci
nella cenere ancor
Una fanfara incomincia a suonare, accanto alla porta del campo: suona Rosamunda, la ben nota canzonetta sentimentale, e questo ci appare talmente strano che ci guardiamo l'un l'altro sogghignando; nasce in noi un'ombra di sollievo, forse tutte queste cerimonie non costituiscono che una colossale buffonata di gusto teutonico. Ma la fanfara, finita Rosamunda, continua a suonare altre marce, una dopo l'altra, ed ecco apparire i drappelli dei nostri compagni, che ritornano dal lavoro. Camminano in colonna per cinque: camminano con un'andatura strana, innaturale, dura, come fantocci rigidi fatti solo di ossa: ma camminano seguendo scrupolosamente il tempo della fanfara»
giovedì 18 febbraio 2010
Il mondo borghese “citato in giudizio” (M. Foucault) dall’opera d’arte
Il mondo borghese “citato in giudizio”
(M. Foucault) dall’opera d’arte:
La ricerca di un mondo nuovo e di una nuova comunità nel cinema contemporaneo
VICOLO BOLOGNETTI, 2 BOLOGNA
Il calendario degli incontri:
Martedì 2 marzo 2010, ore 20.30
Milim (Israele, Francia, Italia, 1995)
di Amos Gitai
a cura di Marilina Gianico
Martedì 9 Marzo 2010, ore 20.30
La schivata (L’esquive) (Francia, 2003)
di Abdellatif Kechiche
a cura di Daniela Vola
Martedì 23 Marzo 2010, ore 20.30
L’humanité (Francia, 1999)
di Bruno Dumont
a cura di Jonny Costantino
Martedì 30 Marzo 2010, ore 20.30
Sans Soleil (Francia, 1983)
di Chris Marker
a cura di Francesco Cattaneo e Gianluca Pulsoni
Martedì 13 Aprile 2010, ore 20.30
L’Anglaise et le Duc [La nobildonna e il duca], (Francia, 2001)
di Eric Rohmer
a cura di Enrico Camporesi
Martedì 20 Aprile 2010, ore 20.30
E la nave va (Francia, Italia, 1983)
di Federico Fellini
a cura di Vito Contento
Organizzazione
Laura Vichi, Laura Zardi, Renzo Principe
____________________
Per informazioni tel. 051/276112
Ingresso gratuito (riservato agli studenti, al personale e ai docenti del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna).
martedì 27 gennaio 2009
À la mémoire de Desnos
Alena Kaluskova Tesarova: