E' un film che non conoscevo. Ma questi tre minuti mi sono sembrati eccezionali. Sento (anche) una traccia forte di certi temi dell'epoca del film: critica della "trascendenza"-esteriorità del ruolo assegnato agli (o preteso dagli) intellettuali...
Che lezione di metodo e di (cultura) politica! Gramsci ci spiega in termini ancora più chiari, comprensibili e condivisibili "L'ideologia tedesca" di Marx ed Engels... Ma con questa fondamentale differenza: che trae gl intellettuali dal cuore stesso dei proletari e delle loro lotte. Purtroppo, una certa "vulgata" pre-riformista cercò di "addomesticare" Gramsci e di farne un intellettuale in senso borghese, cioè un uomo sì di profonda cultura ma in un certo senso, politicamente e socialmente "disincarnato." E la vulgata in questione, purtroppo, è dura a morire. Ma come mi diceva il prof. Angelo D'Orsi, in America Latina Gramsci è uno strumento di lotta rivoluzionaria! Il Nostro va quindi liberato dalle tante incrostazioni e pre-comprensioni a cui i suoi testi sono stati sottoposti e restituito alle masse. Bisogna insomma evitare di "sollecitare i testi. Cioè a far dire ai testi, per amor di tesi, più di quanto i testi realmente dicono. Questo errore di metodo filologico si verifica anche all'infuori della filologia, in tutte le analisi e gli esami delle manifestazioni della vita." A. Gramsci, "Quaderni del carcere", a c. di V. Gerratana, Einaudi, Torino, 1975, p.838. Grazie per il brano!
3 commenti:
Meraviglioso
E' un film che non conoscevo.
Ma questi tre minuti mi sono sembrati eccezionali.
Sento (anche) una traccia forte di certi temi dell'epoca del film: critica della "trascendenza"-esteriorità del ruolo assegnato agli (o preteso dagli) intellettuali...
Che lezione di metodo e di (cultura) politica!
Gramsci ci spiega in termini ancora più chiari, comprensibili e condivisibili "L'ideologia tedesca" di Marx ed Engels...
Ma con questa fondamentale differenza: che trae gl intellettuali dal cuore stesso dei proletari e delle loro lotte.
Purtroppo, una certa "vulgata" pre-riformista cercò di "addomesticare" Gramsci e di farne un intellettuale in senso borghese, cioè un uomo sì di profonda cultura ma in un certo senso, politicamente e socialmente "disincarnato."
E la vulgata in questione, purtroppo, è dura a morire.
Ma come mi diceva il prof. Angelo D'Orsi, in America Latina Gramsci è uno strumento di lotta rivoluzionaria!
Il Nostro va quindi liberato dalle tante incrostazioni e pre-comprensioni a cui i suoi testi sono stati sottoposti e restituito alle masse.
Bisogna insomma evitare di "sollecitare i testi. Cioè a far dire ai testi, per amor di tesi, più di quanto i testi realmente dicono. Questo errore di metodo filologico si verifica anche all'infuori della filologia, in tutte le analisi e gli esami delle manifestazioni della vita."
A. Gramsci, "Quaderni del carcere", a c. di V. Gerratana, Einaudi, Torino, 1975, p.838.
Grazie per il brano!
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