sabato 20 settembre 2008

Via Gramsci? Piazza pulita! La controrivoluzione toponomastica dalla par condicio alla caccia agli spettri

Cento cancella Gramsci dalle strade

« Dopo il tentativo di intitolare una via al gerarca fascista Igino Ghisellini [*], ora il centrodestra centese ci riprova dall’altra parte. Niente vie che richiamino al comunismo tout court. È passato in consiglio comunale un ordine del giorno della Lega che inibisce la denominazione di strade e piazze di Cento a persone che fanno riferimento al comunismo. In base a questa delibera rischia di sparire l’unica via di Cento che ricadrebbe in tale “casistica”, cioè via Gramsci» [da estense.com, 17/9/08].

« La giunta di centrodestra - riferisce il manifesto del 20/9, p. 4 - vieta "l'inserimento di persone che fanno riferimento al comunismo". Peccato che l'unica a rientrare in questa categoria sia la piccola via Gramsci, che a breve verrà cancellata dalle mappe ferrraresi. "Nella Costituzione manca una condanna del comunismo. Non vorrei una via intitolata a Ciano, ma neanche un a Lenin". Il parallelismo è di Gianluca Panzacchi, uno dei due Consiglieri del Carroccio che ha presentato il testo approvato da Lega, AN e Alleanza per Cento, lista civica di destra
».



Come avrebbe potuto la Costituzione italiana (scritta, come sappiamo, dai partiti che aveano combattuto vittoriosamente il nazifafascismo, dunque anche dal Pci che nella Resistenza aveva svolto un ruolo decisivo) includere una condanna del comunismo, il signor Panzacchi ha dimenticato di spiegarlo, emozionato, forse, per l'importanza "storica" della sua iniziativa che (se non fosse per l'increscioso fatto che si iscrive nel solco del programma del regime fascista di far tacere ed eliminare Gramsci) potrebbe forse apparire "originale".

Correva un tempo il detto "siamo nani sulle spalle dei giganti". Nell'epoca novella della "fine delle ideologie", assistiamo allo spettacolo di nani - o delle truppe di un nano - che i giganti li vorrebbero demolire, inavvertiti del rischio di restare schiacciati dalla modesta e inoffensiva lapide che ricorda un gigante

...e, chissà perché, in questa situazione, mi è tornata in mente una stranissima canzone:




Quello lì (compagno Gramsci)
di Claudio Lolli

Il giorno che arrivò in città fresco dalla Sardegna, per fare l'università c'aveva già lui la faccia di chi c'insegna, aveva già la sua strana testa grossa e l'aria di uno che ha freddo fin nelle ossa.

Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non sarebbe andato avanti molto.

Che tipo strano e riservato, che aria da sbandato. E non sempre una gobba porta fortuna e oggi si vede che non mi ero sbagliato. E poi di sardi qui ce n'è già abbastanza, dissi a quel pazzo che gli affittò la stanza.
Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non avrebbe fatto mai molta strada.

Era capace di star dei giorni chiuso nella sua stanza, forse a studiare non so a che fare, io non gli ho dato mai troppa importanza. Certo non era allegro come goliardo, ma non ci dimentichiamo che era gobbo e sardo.
Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, che non avrebbe fatto una bella fine.

Cosa facesse oltre a studiare, non l'ho saputo mai. Ma avevo capito che fin dall'nizio che quello lì andava in cerca di guai, avevo capito che era un socialista, quelli li riconosco a prima vista.
E soprattutto quello lì, io lo sapevo quello lì, avrebbe avuto quello che meritava.

Dopo un po' d'anni e chi ci pensava, ho appreso con sgomento, che quello lì, quel sardo lì, era finito eletto in parlamento, vabbene che il parlamento non conta niente, però non è proprio il posto per certa gente.
E soprattutto quello lì, io lo sapevo quello lì, che avrebbe cercato di farla franca.

Ma ieri ho saputo, che finalmente, si son decisi a farlo, l'han messo dentro, avrà vent'anni, abbiam risparmiato il tempo di ammazzarlo, perchè è malato ed è una cosa vera, che non uscirà vivo dalla galera.
Io lo sapevo quello lì, me lo sentivo quello lì, non poteva finire altro che così.

______


[*] Il gerarca Ghisellini - come ricorda en. ml. nell'articolo del manifesto sopra ricordato -, morì in un'imboscata nel '43, "per vendicarne l'uccisione vennero fucilati 11 antifascisti. La magistratura ha dimostrato che la morte di Ghisellini avvenne per una faida interna al fascismo ferrarese".


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Per le ("retrattili") avances di "par condicio" viaria, vedi:

Almirante, per esempio

e

Strade pericolose (di Franco Bergoglio)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

L'unità (del 18 settembre, se non ricordo male) in un moto di orgoglio si è ricordata il nome del fondatore, per dedicargli una bella pagina di biasimo profondo sui fatti di Cento...

Anonimo ha detto...

Anche se l'ideale sarebbe un terremoto di orgoglio (a parte la battuta, probabilmente ne sono state smantellate le condizioni)è giusto e doveroso che il quotidiano fondato da Gramsci abbia auto un moto di orgoglio.
Non avevo visto la pagina dell'Unità, e ti ringrazio per la segnalazione, utile per chi passa di qui e vuole approfondire.

il Russo ha detto...

Pazzesco...

Anonimo ha detto...

E' stato pazzesco dal '45 agli effetti dell'89.
Questione di rapporti di forza : prima della Liberazione una Via Gramsci, in Italia,era impensabile.
Oggi, a Cento di Ferrara, è di nuovo impossibile.
Si tratta(per il momento) di un "caso" locale, ma è di una violenza simbolica e politica, enorme.
E' un segnale, che porta brutalmente allo scoperto - che indica - una tendenza.
Per chi vuole vederla.
E cercare di combatterla.

Anonimo ha detto...

A Viareggio la presidente del Centro Congressi (Vareggio Versilia Congressi), Manuela Clerici, di AN, ha tentato di rimuovere una lapide a memoria del martiro d Sant'Anna, avvenuto il 12.08.44 per mano dei nazisti...il dipendente si è rifiutato e ha raccontato il fatto, avvenuto alla presenza di molti testimoni. La Clerici prima ha raccontato ai giornali che non aveva letto bene quello che c'era scritto sulla lapide, mentre ieri ha scritto al sndaco di Viareggio (d centrodestra) dichiarandosi estranea al fatto...siamo a questi punti...

http://www.officina21.net/?p=877

(e articoli seguenti)

Anonimo ha detto...

E' un fatto gravissimo. Ti ringrazio, Samanta per averlo comunicato qui.
Ogni volta diciamo, o sentiamo, che la misura è colma, che ormai hanno toccato il fondo, ma riescono sempre ad andare più in basso: via la lapide di Via Gramsci(dunque Via Gramsci) a Cento. E adesso, a Viareggio, ci hanno riprovato con quella dei morti di Stazzema, senza riuscirci.

Ma non sempre trovano proteste all'altezza di inibire le loro provocazioni, e impedire le loro offese, i loro oltraggi.

Cerchiamo di dare queste notizie.
Ho immediatamente inviato il testo da Officina21 che hai indicato a delle mailing list, e spero che la diffusione si estenda.
E ora inserisco un link nella rubrica "Posizioni" di "incidenze".

Ma ho anche visto che Officina21 ha ripreso (da ecn antifa) questo mio post su Gramsci, segnalando la provenienza da incidenze.
Ho ricambiato inserendo un link nella rubrica "Feedback".
In modo che chi passa di qui, o visitando i commenti a questo post, o le altre due rubrica, possa apprendere la notizia di Viareggio e conoscere Officina21.