A g o s t o
di Claudio Lolli
(per la strage dell'Italicus, del 4 agosto 1974)
di Claudio Lolli
(per la strage dell'Italicus, del 4 agosto 1974)
Agosto. Improvviso si sente
un odore di brace.
Qualcosa che brucia nel sangue
e non ti lascia in pace,
un pugno di rabbia che ha il suono tremendo
di un vecchio boato:
qualcosa che urla, che esplode,
qualcosa che crolla,
un treno è saltato.
Agosto. Che caldo, che fumo,
che odore di brace.
Non ci vuole molto a capire
che è stata una strage,
non ci vuole molto a capire che niente,
niente è cambiato
da quel quarto piano in questura,
da quella finestra
Un treno è saltato.
Agosto. Si muore di caldo
e di sudore.
Si muore anche di guerra
non certo d'amore,
si muore di bombe, si muore di stragi
più o meno di Stato,
si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
Un treno è saltato._____________________________
2 agosto, strage di Stato
mercoledì 30 luglio, ore 21, assemblea presso il Circolo Berneri Assemblea Antifascista Permanente - Bologna
5 commenti:
Buona l'idea di riportare questa bella canzone di Lolli.
Purtroppo, della strage di Bologna e di tante altre non si parla. Piazza Fontana, piazza della Loggia, l'Italicus, Ustica... fino ad arrivare a Portella della Ginestra, e rimandando avanti il nastro della Storia, Capaci e via D'Amelio. Che dire poi della sentenza relativa alla Diaz e Bolzaneto?
Insomma, di queste tragedie si parla ma in modo retorico-rituale. Parole come "cause", "mandanti", "servizi segreti", "abusi di potere", appartengono al mondo del flatus vocis.
Ma per me, le stragi citate rientrano nel quadro di quella che Paolo Spriano (riferendosi alla situazione prefascista del '21) definiva la "controrivoluzione preventiva"... della borghesia, evidentemente.
Un caro saluto
Riccardo.
Per il Russo: suppongo che tu sia più giovane di uno che, come me, nel 77 e nell'80 "c'era". E mi ha fatto piacere vedere sul tuo blog che dài importanza alla lotta contro il revisionismo dilagante che si estende fino la strage della della stazione di Bologna.
Penso che, per rompere il torpore diffuso e la generale smemoratezza, si dovrebbe ricorrere anche all'arte.
Ho fatto un piccolo tentativo con il testo di Claudio Lolli.
E qualche segno (ripubblicazione del testo nel retro del volantino dell'assemblea Antifascista Permanente di Bo distribuito nella manif del 2 agosto, e il tuo commento) sembra indicare che un'opera risalente a circa un quarto di secolo fa, lungi dall'essere "un pezzo da museo", può contribuire (almeno un po') a perforare il "muro di gomma" e la gelatina istituzionale e mediatica.
Per Riccardo U.:
Oltrepassare la ritualità celebrativa, immancabilmente corredata dalla sistematica squalificazione di ogni manifestazione critica, anche incruenta (come in questo 2 agosto) è difficile. Ma vale la pena di provarci; certo, con intelligenza, sensibilità e "inventiva".
Sul concetto di controrivoluzione preventiva: risale, credo, all'anarchico Luigi Fabbri che, all'inizio degli anni 20, ha scritto un libro intitolato, appunto, "La controrivoluzione preventiva".
PS: Apprezzo il tuo blog. Quando e se vuoi, puoi usare per i tuoi commenti le opzioni "Google/blogger" o "nome/URL", e chi passa di qui (certo, non folle oceaniche...) potrebbe, con un semplice click sul tuo nome, visitare un blog che merita di essere conosciuto.
Sempre secondo me.
Ricambio con piacere il saluto,
Rudy
3 agosto 2008 15.17
Ti ringrazio Rudy oltre che per le belle parole (che ricambio) anche per la segnalazione del libro di Luigi Fabbri.
Mi sembrava d'averlo già sentito nominare, ma in effetti non avevo riscontri più precisi; lo cercherò presto.
A parte questo, penso proprio che la controrivoluzione preventiva sia già in atto. Su "Antimafia duemila" ho letto che le stragi di Capaci e via D'Amelio avrebbero "aperto" la Seconda Repubblica. Io penso invece che abbiano scatenato la controrivoluzione in questione.
Ora vedrò di lasciare il link o come si chiama, ma sono un neanderthal!
Ciao.
Caro Riccardo,
anch'io sono piuttosto "neanderthal". Pensa che il libro di Fabbri l'avevo letto negli anni Settanta..., ne ho un ricordo un po' sbiadito dal tempo trascorso, ma potrebbe interessarti se vuoi scavare sul concetto di controrivoluzione preventiva.
Dal concetto alla storia relativamente recente: credo che il colpo di partenza sia stato dato con la strage di Piazza Fontana, seguita dalla lunga "coda" che hai ricordato nei tuoi commenti.
Riguardo alla mafia, ti segnalo un sito: Breack The Mafia, che trovi linkato qui, su incidenze, nella rubrica "feedback".
Ma torniamo a "neanderthal": anch'io non sono un grande esperto di internet (per anni ho usato la rete solo per la posta elettronica...).
Come creare una firma cliccabile (cioè un link) nei commenti, l'ho imparato strada facendo.
E, visto che non ce l'hai fatta ad inserire una firma cliccabile, ti passo questo pezzo delle mie scarse conoscenze (in modo che quando scrivi commenti qui chi ti legge possa arrivare al tuo blog con un ckick):
quando posti un commento in un blog di blogger, se vuoi che esca una firma "cliccabile":
Sotto il riquadro in cui inserisci il testo del tuo commento, hai diverse opzioni, sotto il titolo "Scegli un'identità".
Se, dato che sei anche tu un utente di blogger, hai PRIMA aperto la tua posta elettronica (la stessa che usi per gestire il tuo blog), quando inserisci un commento in un blog di blogger (senza aver chiuso la tua posta el.) ti appare già preselezionata la prima opzione: identità "Google/Blogger", che ti informa: "al momento stai eseguendo il posting come (il tuo nome utente, predefinito).
NON selezionare la casella: "Utilizza un account diverso", e il commento ti esce già firmato e cliccabile, in automatico
(riassumendo: se prima di iniziare il tuo commento hai aperto e NON hai richiuso la tua posta elettronica, blogger fa tutto da solo, in automatico).
Oppure (opzione valida anche per chi ha un blog non di blogger) puoi scegliere l'opzione "Nome/URL"
metti nella casella "Nome" il tuo nome o una sigla o un nick , e inserisci nella casella "URL" l'url del tuo blog ; nel tuo caso : http://riccardo-uccheddu.blogspot.com/
e la tua firma diventa anche in questo modo un link al tuo blog.
Morale: se "incidenze" può contribuire un po' a far conoscere il tuo blog, mi fa piacere.
A risentirci presto, spero.
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