giovedì 24 ottobre 2013

« se non con le opere, con le parole, se non con le parole, con i cenni »


 Niccolò Machiavelli


... in questo voglio essere caparbio come nelle altre oppinioni mie. Et perché io non mancai mai a quella repubblica, dove io ho possuto giovarle, che io non l'habbi fatto, se non con le opere, con le parole, se non con le parole, con i cenni, io non intendo mancarle anco in questo ...

  a Francesco Guicciardini  17 maggio 1521

domenica 29 settembre 2013

Bertolt Brecht, Questo voglio dir loro

Mi chiedevo: perché parlare con loro?
Comprano il sapere per venderlo.
Vogliono sentire dove c’è sapere a buon mercato
da vendere a caro prezzo. Perché
dovrebbero voler sapere ciò che
parla contro la compra e la vendita?

Vogliono vincere,
Contro la vittoria non vogliono saper nulla.
Non vogliono essere oppressi,
vogliono opprimere.
Non vogliono il progresso,
vogliono il vantaggio.

Sono obbedienti a chiunque
prometta loro il comando.
Si sacrificano affinché
resti la pietra sacrificale.

Che devo dir loro, pensavo. Questo
voglio dir loro, pensavo. Questo
voglio dir loro, decisi.


    [Das will ich sagen - Questo voglio dir loro]  trad it. a c. d. Cesare Cases
     in Bertolt Brecht, Poesie, Einaudi Torino, 1960 

mercoledì 18 settembre 2013

Bolognina, 17.9.'13: le illusioni perdute di Forza Nuova

Presidio di Forza Nuova in Bolognina.
Gli Antifascisti li cacciano dalla piazza

 L'iniziativa è stata organizzata dal movimento politico di estrema destra nel luogo simbolo della sinistra. Le reazioni di Pd e Sel hanno costretto a spostare l'incontro. E' nata una contro manifestazione dei collettivi locali. Mattia Piras, coordinatore FN: "Dopo anni di buonismo e lassismo questa quartiere è diventato una zona nera e gli abitanti sono costretti a barricarsi in casa"

                                  di Annalisa Dall'Oca, Il Fatto Quotidiano 17/9/2013


L’idea era quella di “occupare gli spazi e le piazze” della Bolognina, “da anni nelle mani di spacciatori, immigrati e tossicodipendenti”. L’obiettivo dei militanti di Forza Nuova, in particolare, era presidiare Piazza dell’Unità, situata appena fuori dalle mura di Bologna, per strapparla, almeno per una sera, “al degrado”. “Dopo anni di buonismo, di tolleranza e di demagogia politica di accoglienza – spiega Mattia Piras, coordinatore di Forza Nuova Bologna – la situazione del quartiere è ormai sotto gli occhi di tutti. È una zona ‘rossa’, o per meglio dire ‘nera’, ormai comandata da gang multietniche che, tra spaccio spudorato, degrado e violenze di ogni tipo, costringono i residenti (i pochi italiani rimasti) a barricarsi in casa, minacciati e accerchiati al primo tentativo di reazione”. Da qui il presidio: bandiere, volantini e un banchetto per protestare contro il “lassismo” di “partiti e istituzioni”, che agevolano “il degrado”, per poi rivelarsi “pronti a gridare allo scandalo quando il crimine ha già colpito le sue vittime”.
In realtà, però, non è andata proprio come il partito di estrema destra aveva auspicato. Perché ad essere “cacciati” dalla piazza simbolo della Resistenza partigiana sono stati proprio loro, una decina di forzanuovisti, arrivati appena tramontato il sole, costretti a spostare il luogo del presidio altrove a causa delle proteste nate proprio a poche ore dall’annuncio della manifestazione.

domenica 15 settembre 2013

estate 2013: CaPa in vacanza presso gli industriali [ricordando Heartfield]


Quei vacanzieri di Casa Pound… Nelle ville di Portofino con gli industriali

                               da: Osservatorio democratico sulle nuove destre - 03/09/2013
 

 
Gli “antagonisti” di Casa Pound Milano se la sono spassata questa estate dalle parti di Portofino, festeggiando alla grande in una mega villa, alla fine di luglio, ospiti di Massimiliano Lucchini, della omonima dinastia di industriali e banchieri. Vuoi vedere che da lì arriva anche qualche soldo? Il nostro è ovviamente solo un sospetto.Della partita facevano parte l'industriale Lorenzo Castello detto "il Cileno" (già vice presidente di Destra per Milano), l'industriale Moreno Pracemi di Roccabruna (uno dei titolari della Trezzi Tubi Spa di Vimodrone), Giacomo Trezzi, il responsabile nazionale dei "motociclisti" di Casa Pound (candidato alle ultime elezioni politiche al Senato, come Francone Pascucci) e Luca Repentaglia, il suo vice. Con loro anche Marco Clemente, il vero capo di Casa Pound in Lombardia, e Marchino Arioli, il segretario regionale. Eccoli quasi tutti ritratti in una bella fotografia per celebrare l’evento. Quando si dice far vita da “rivoluzionari”!
 *      *      * 
Sintetizzando il senso dell'evento storico (ormai un genere ricorrente...),
incidenze si limita a rievocare un folgorante fotomontaggio dada

di John Heartfield, [16 ottobre 1932]

venerdì 13 settembre 2013

S. Ferrari: I neofascisti italiani arruolati come sicari e torturatori al soldo di Pinochet

  il documento:


L'operazione Condor
Grazie sia alla decisione di Clinton di mettere fine nel novembre del 2000 al segreto di Stato sui documenti, soprattutto Cia e Fbi, riguardanti il Cile, che all'azione di alcuni magistrati argentini che stanno ancora indagando sull'assassinio del generale cileno Carlos Prats (fuggito in Argentina dopo essersi opposto al colpo di Stato di Pinochet) e di sua moglie, avvenuto a Buenos Aires il 30 settembre 1974, molti nuovi elementi stanno emergendo. In particolare sul ruolo svolto, negli anni '70, da gruppi di neofascisti italiani arruolati come sicari e torturatori dalle peggiori dittature sudamericane. Per inquadrare meglio il contesto è indispensabile soffermarci sulla cosiddetta "operazione Condor".


Terrore pianificato
Con questo nome era definito il piano di repressione ed eliminazione fisica degli oppositori politici comunemente progettato dalle dittature latino-americane negli anni '70 e '80. Un'operazione su vasta scala, finanziata e protetta dagli Stati Uniti, su cui è stata ormai acquisita qualche tonnellata di documenti d'archivio. Le forze armate del cosiddetto "cono-sud" (Argentina, Brasile, Paraguay, Bolivia e Uruguay) organizzarono, infatti, nel quadro di accordi fra eserciti americani e servizi segreti militari, fin dai primi anni '70, una gigantesca struttura di controllo continentale dei "sovversivi" di ogni paese per poi colpirli, con tutti i mezzi, spesso attraverso i cosiddetti "squadroni della morte" allestiti dalle stesse forze armate. Dopo il colpo di Stato dell'11 settembre 1973 anche il Cile entrò a pieno titolo nel piano. Il generale Pinochet dette poteri assoluti al colonnello Manuel Contreras ai vertici della Dina, il servizio segreto cileno, appositamente modellato per "estirpare il cancro comunista".
Nasce così l'"operazione Condor", volta alla soppressione degli oppositori, dai militanti di sinistra ai sindacalisti, dai religiosi ai giornalisti e agli uomini di cultura. Il tutto nel quadro di una spaventosa repressione che conterà alla fine 50 mila assassinii, 35 mila persone scomparse, 40 mila prigionieri. Per alcune operazioni fuori dal Cile la Dina allestirà anche una sezione "estera" affidando, come vedremo, compiti esecutivi soprattutto a terroristi di estrema destra italiani.