lunedì 5 ottobre 2009

“Come un uomo sulla terra” il 9 ottobre a Bologna

cVenerdì 9 ottobre h 19.30
Circolo anarchico Camillo Berneri
Piazza di Porta Santo Stefano, 1

h 19.30 Aperitivo
h 21.00 Proiezione di:
“Come un uomo sulla terra”
di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Ymer




Un film sulle brutalità con cui la Libia controlla i flussi migratori su richiesta e grazie ai finanziamenti e alla connivenza di Italia ed Europa.

“Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell’incendio stesso”

La deriva razzista del Governo Italiano che prosegue con la politica disumana dei respingimenti in Libia, che applica le norme autoritarie del Pacchetto sicurezza, che rinchiude in gabbia esseri umani “irregolari”, che fomenta la paura e l’insicurezza economica, non dovrebbe lasciarci indifferenti.

Cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perché tutti fingono di non saperlo?

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domenica 4 ottobre 2009

Ludwig Wittgenstein - [un'annotazione sulla filosofia]



C’è gente che dice, certe volte, di non poter dare un giudizio a proposito di questo o di quest’altro perché non hanno studiato filosofia. È un’irritante assurdità, perché si presuppone che la filosofia sia una qualche scienza. E si parla di essa un po’ come della medicina – Ma una cosa si può dire: chi non ha mai compiuto una ricerca di carattere filosofico, come ad esempio quasi tutti i matematici, non è provvisto degli organi visivi adatti a una ricerca o a una prova del genere. Un po’ come chi non è abituato a cercare nel bosco fiori, bacche o erbe non ne trova affatto, perché il suo occhio non è affinato e non sa in quali punti particolari deve cercarli. Così, l’inesperto in filosofia passa davanti a tutti i punti dove si celano sotto l’erba delle difficoltà, mentre l’esperto si ferma proprio lì e sente che una difficoltà c’è, anche se non l’ha ancora vista. – E non ci si deve meravigliare quando veniamo a sapere quanto a lungo anche l’esperto, che pure si accorge che una difficoltà c’è, deve cercare per trovarla. Quando una cosa è ben nascosta, è difficile trovarla.

Ludwig Wittgenstein, 1937


Ludwig Wittgenstein, Vermischte Bemerkungen, a c. d. G. H. von Wright
con la collaborazione di H. Nyman, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1977;
trad. it. a c. d. M. Ranchetti, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 1980

mercoledì 30 settembre 2009

Viktor Šklovskij - «originale»


Un mio amico del «Lef»
[*], uomo curioso e con abilità insospettate, mi raccontava la teoria della vendita di cravatte.
Si offrono al compratore alcune scatole si cravatte. Fra queste, una non assomiglia a nessuna delle altre. Viene detta originale. Il compratore cerca a lungo quella che soddisfi il suo spirito. Sceglie la cravatta originale.
La fabbrica produce in serie unicamente cravatte originali. Le altre, quelle non originali, esisto solo per mettere il compratore sulla giusta traccia. Così i battitori portano l'orso verso il fucile.




Viktor Šklovskij, Majakovskij (1940)
trad. it di M. Olsufieva,
Majakovskij. Futurismo, strutturalismo e formalismo,
Il Saggiatore, Milano, 1967



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[*] Lef - rivista pubblicata Majakovskij a Mosca dal 1923 al 1925, il « Nuovo Lef» uscì dal 1927 al 1928. la sigla sta per «Fronte sinistro delle arti». Facevano parte del gruppo non soltanto poeti futuristi ma anche critici e narratori «formalisti».

giovedì 24 settembre 2009

Ascanio Celestini - Lanciano il sasso e mostrano la mano



Lo squallido "attacco murale" orchestrato a Viterbo da Casapound contro la presentazione dello spettacolo di Ascanio Celestini, Il razzismo è una brutta storia - che l'autore-interprete ha messo a disposizione della campagna nazionale contro il razzismo promossa dall'Arci -, meriterebbe molte considerazioni.
Ma, nell'urgenza, preferisco limitarmi a qualche osservazione (temporalmente) "a caldo", e a mente fredda.

Nella notte prima dello spettacolo - riferisce Carta - "Casapound ha strappato tutti i manifesti della prima e ha imbrattato i muri della città con insulti contro l’Arci e Ascanio Celestini". La prosa murale [scritte nere, quasi tutte firmate CPI (Casapound Italia ) o CPVT (Casapound Viterbo)] toccano l'apice della volgarità e della demagogia), con "perle" di questo genere: "Celestini fa li sordi sull'immigrato", "Ascanio Celestini bamboccio", "Tutto esaurito per la prima di un fallito", "Celestini boia", e via imbrattando...

Tanta e tale rozzezza dei neri writers notturni, non è che l'elemento più eclatante di un'operazione mirata, che non è, e non va, ridotta a mero episodio locale : mettere in scena (anche grazie allo "scalpore" suscitato delle offese), l'esistenza di una "contro-campagna" nazionale - organizzata e avallata dal "centro" (i volantini affissi a Viterbo di Casapound, a firma e con l'indirizzo della centrale romana), il cui nucleo "teorico" è il ribaltamento dell'imputazione di "razzismo" su chi difende i diritti degli immigrati. E' il classico procedimento di ritorsione, da tempo collaudato nei laboratori della Nouvelle droite. E, nella palude del paradigma bipartisan,imperante da anni in Italia, la presentazione di due "pareri" speculari tesa a suscitare un'improbabile impressione di equivalenza tra un parere pro e uno contro l'immigrazione, che si pretendono entrambi antirazzisti, potrebbe servire a estendere le tenebre di questa lunga notte in cui tutte le vacche sono nere.

Ma torniamo ad Ascanio Celestini: penso che quel che i fascisti odiano e vorrebbero boicottare (oltre, ovviamente, alla campagna contro il razzismo) è la straordinaria lucidità di questo regista-interprete, capace di diagnosticare con precisione, e spesso con anticipazione, i pericoli e i conflitti del presente.

Al punto che, una provocazione come quella di Viterbo, in cui fascisti del terzo millennio lanciano il sasso e rivendicano, mostrano la mano, non può sorprendere Celestini e chi conosce e apprezza il suo lavoro che, al riguardo, ha fatto anticipatamente chiarezza.


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co-incidenze: ANPI Barona
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mercoledì 23 settembre 2009

T : tenerezza [rif. i ragazzi di ...]

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
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T
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Tenerezza

[rif: i ragazzi di...]


«A metà della via ... c'è un presidio di ragazzi di Forza nuova. Fanno tenerezza questi fascistelli che incorporano un triste clichè di provincia, le testoline rasate e gli sguardi finto truci, non fanno paura. Anzi, invece provocano in me della tenerezza. Ognuno a quell'età trova una scusa per liberare i suoi istinti bestiali ...»

A. Ferracuti, ,“Ronde anomale”, il manifesto, 22 settembre 2009