….
Ci si sbaglia ogni volta che si vuole spiegare qualcosa opponendo la
mafia allo Stato: essi non sono mai in rivalità. La teoria verifica
con facilità ciò che tutte le dicerie della vita pratica avevano
dimostrato troppo facilmente. La mafia non è un'estranea in questo
mondo: ci si trova perfettamente a suo agio. Nell'epoca dello
spettacolare integrato, essa appare come il modello di tutte tutte le
imprese commerciali avanzate.
Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
giovedì 14 marzo 2013
Cancellarsi da Facebook : c'est fait!
Dieci buoni motivi per cancellarsi da Facebook
Paradossalmente, con l’introduzione dei nuovi pulsanti qui a fianco destinati allo sharing dei post sui social network, ci siamo resi conto che l’argomento più condiviso sul portale di Mark Zuckerberg riguarda proprio il metodo per cancellarsi da Facebook. Ma perché mai un utente dovrebbe voler eliminare il proprio profilo da uno dei siti più cliccati di tutto il Web?
- I Termini del Servizio di Facebook sono convenienti solo per chi gestisce il sito e non per gli utenti. Non solo affermano che ogni dato caricato appartiene al social network, ma minacciano anche gli utenti di riservarsi la possibilità di eliminare l’account qualora non venga aggiornato regolarmente. Gli iscritti a Facebook sono dei “dipendenti non pagati”;
- Mark Zuckerberg, il numero uno di Facebook, ha dei trascorsi poco rassicuranti, soprattutto dal punto di vista etico. Secondo BusinessInsider.com, in passato ha utilizzato indirizzi email e password di alcuni utenti per screditare la concorrenza e ha versato 65 milioni di dollari a un suo ex compagno di scuola che reclamava la paternità del progetto;
- Facebook ha dichiarato apertamente guerra alla tutela della privacy, ritenendola controproducente in termini economici e sostenendo che “le abitudini degli utenti stano subendo una metamorfosi, portando inevitabilmente al cambiamento delle norme che regolano la condivisione online”;
- Facebook è doppiogiochista. Ogni qualvolta rende disponibile una nuova API per gli sviluppatori, li informa dettagliatamente su come sfruttare il più possibile i dati personali degli utenti all’interno delle applicazioni, ma non avvisa quest’ultimi, o lo fa in modo poco chiaro, sulle pratiche messe in atto;
- quando un programmatore rese note le reali intenzioni dietro al rilascio dell’API Open Graph, ovvero rendere pubblico tutto quanto condiviso dagli utenti, Facebook gli intimò il silenzio ricorrendo a vie legali;
- i dati personali non sono in possesso esclusivamente di Facebook, ma anche di tutti coloro che si impegnano nello sviluppo di applicazioni third party, con conseguenti e facilmente ipotizzabili rischi per la privacy;
- non si tratta di un social network sicuro nemmeno dal punto di vista tecnico, spesso soggetto a phishing o spam. Celebre, in passato, l’errore che portò a rendere pubblici tutti i profili degli iscritti;
mercoledì 13 marzo 2013
"Valutare e punire " e "Una storia italiana", due presentazioni a BO il 14 marzo
Libreria delle Moline
Via delle Moline, 3/A
Bologna
tel.: 051 26 29 77
Segnaliamo due interessanti incontri fissati per il 14 /3 ai quali la Libreria delle Moline collabora quale fornitrice dei volumi in presentazione.
Valeria Pinto
con l'autore sono presenti
Giancarla Codrignani, Raniero La Valle, Federico Stame
introduce: Alberto De Bernardi
Bologna
tel.: 051 26 29 77
Segnaliamo due interessanti incontri fissati per il 14 /3 ai quali la Libreria delle Moline collabora quale fornitrice dei volumi in presentazione.
Giovedì
14 marzo 2013
ore
17:00
Aula
4 (Facoltà di Scienze Politiche)
Strada
Maggiore 45, Bologna
Valeria Pinto
Valutare
e punire.
Una
critica della cultura della valutazione
(Cronopio
2012)
interviene con l'autrice
Andrea
Cavalletti
L’Università
è in crisi ormai palese e forse irreversibile: una crisi avviata
dalla Riforma Berlinguer del 1999 (che ha istituito la laurea breve e
il sistema dei crediti formativi) e culminata con la devastante
Riforma Gelmini, secondo un progetto di “modernizzazione” che,
lungo quattordici anni, ha distrutto la didattica degli atenei e
tagliato le risorse per la ricerca e per il diritto allo studio. Non
si tratta di un fenomeno solo italiano, ma di un mutamento assai più
vasto per cui le vecchie forme dello Stato si uniformano sempre più
ai poteri privatistico-manageriali.
Di
ideologia della valutazione e di critica della cultura della
meritocrazia, dei dispositivi di controllo che agiscono nel
ridisegnare la società della conoscenza, tratta il libro Valutare
e punire.
Valeria
Pinto,
autrice del testo e docente
dell’Università Federico II di Napoli.
Andrea Cavalletti, docente presso l’Università IUAV di Venezia.
Andrea Cavalletti, docente presso l’Università IUAV di Venezia.
* * *
Giovedì
14 marzo 2013
ore 17:30
Biblioteca
dell'Archiginnasio
Piazza
Galvani 1, Bologna
"Una
storia italiana"
incontro con
incontro con
Giambattista
Scirè
per
la presentazione del libro
Gli indipendenti di sinistra
(Ediesse 2012)
Gli indipendenti di sinistra
(Ediesse 2012)
con l'autore sono presenti
Giancarla Codrignani, Raniero La Valle, Federico Stame
introduce: Alberto De Bernardi
coordina
Michele Smargiassi
Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso.
Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano.
La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi protagonisti e i racconti di quelli ancora in vita.
Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso.
Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano.
La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi protagonisti e i racconti di quelli ancora in vita.
Evento
in collaborazione con La Società di Lettura e Istituto Storico Parri
Emilia - Romagna
Ingresso libero
Ingresso libero
martedì 12 marzo 2013
Casca Pound (by Anonymous)
Attacco Anonymous al sito casapound.org
Firma la petizione per chiudere Casapound
su Anonymous Italia
venerdì 8 marzo 2013
StreetArt: elevazione di Gramsci
"StreetArt: Gramsci celebrato dai writers". Pubblicato in data 18/feb/2013
da UnitaOnline
Per il compleanno di Garbatella il sottopasso su via Ostiense è stato
riqualificato da un gruppo di writers di fama internazionale come Ozmo,
Moneyless, Martina Merlini, Andreco, 2501, Tellas, Gaia, per un'opera
collettiva che ritrae anche Antonio Gramsci e Percy Shelley le cui
ceneri sono sepolte nel vicino cimitero acattolico. L'iniziativa
realizzata in collaborazione con XI Municipio presieduto da Andrea
Catarci e con l'associazione culturale 999CONTEMPORARY.
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