Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
domenica 16 settembre 2012
sabato 15 settembre 2012
Il razzismo, di Alberto Burgio - Gianluca Gabrielli
Lunedì
17 settembre 2012
ore 18.00
presso la Biblioteca “Walter Bigiavi”
via
Belle Arti, 33 - Bologna
presentazione
del libro
Il razzismo
Il razzismo
di
Alberto Burgio e Gianluca Gabrielli
Ediesse,
2012
con
gli autori ne parlano
Patrizia
Dogliani
e
Sandro
Mezzadra
introduce
Giorgio
Tassinari
Alberto Burgio,
Dipartimento di Filosofia
Gianluca Gabrielli,
Insegnante e storico
Patrizia Dogliani,
Dipartimento di Discipline storiche antropologiche e
geografiche
Sandro Mezzadra,
Dipartimento di Scienze Politiche
Giorgio Tassinari,
Facoltà di Economia, Dipartimento
Scienze Statistiche
lunedì 3 settembre 2012
L'antifascista (di: nique la police)
Pensare che le dichiarazioni di
Pierluigi Bersani sul fascismo di Grillo appartengano esclusivamente ad
un catalogo, oltretutto piuttosto ristretto, di banalità non significa
solo trascurare l’importanza che ha la produzione di parole sui media.
Anche se già qui sarebbe come pensare che Facebook è uno strumento
banale, e non una complessa infrastruttura di reti sociali, solo perché
non è raro trovarci delle banalità. Bisogna piuttosto leggere le
dichiarazioni di Bersani come una modalità di funzionamento della
politica istituzionale. Un dispositivo da smontare piuttosto che
qualcosa da ignorare o da insultare.
In
questo senso l’accusa di “fascismo”, poi vedremo in che modo, lanciata
da Bersani sostanzialmente contro Grillo e Di Pietro è qualcosa che
merita un livello minimo di analisi. Facciamo un passo indietro: da
tempo circola un video, commentato da Grillo e Di Pietro, dove Bersani,
assieme ad altri protagonisti della politica istituzionale, è
raffigurato come uno zombie. E qui bisogna vincere la voglia di
affermare la verità, e cioè che Bersani e gli altri non sono solo dei
morti viventi ma ne rappresentano l’epifania, e guardare alle reazioni
del segretario del Pd. Bersani ha infatti accusato chi dà dello zombie
ai dirigenti del Pd di essere un “fascista”, anzi un “fascista del web”
che sta cercando di riproporre al paese una nuova stagione
diciannovista. Tutte la categorie usate meritano attenzione. Vediamo
come.
L’uso dell’accusa di fascismo
all’interno della sinistra, e poi del centrosinistra, è vecchio più o
meno quanto le camice nere. A lungo, entro modi e linguaggi molto
diversi, l’accusa di fascismo è servita per indicare un pericolo esterno
(il fascismo, appunto, in molteplici forme) ma anche quello di un forte
autoritarismo interno alla sinistra (ed è qui che l’accusa di fascismo è
stata scambiata, poi sostituita, con quella di stalinismo). La novità
storica, preceduta da significative censure contro singole lotte
all’epoca dell’occupazione delle terre in Sicilia, irrompe con il ’77
quando il Pci costruisce l’accusa di “diciannovismo” nei confronti del
movimento. E’ la prima volta in cui un movimento di sinistra viene
accusato, dal maggior partito della sinistra, di contribuire a generare
il fascismo. Accusa, quella di diciannovismo, che non è di poco conto
nella cultura antifascista ma, cosa spesso dimenticata, ricavata da un
concetto che nasce da un libro di Pietro Nenni (“Il diciannovismo”,
uscito nel quarantennale della marcia su Roma). Le tesi di Nenni sono
piuttosto chiare: l’ascesa del fascismo è stata favorita dall’estremismo
di destra e dal massimalismo di sinistra, e anche da ibridazioni tra
questi due estremi, che hanno delegittimato il parlamento, isolato la
sinistra riformista, spaccato in due la classe operaia. Nenni scrive
all’epoca dell’accordo storico tra Dc e Psi ed è evidente l’uso
politico, proprio perché Nenni aveva anche la stoffa dello storico, di
queste concezioni: mentre il Psi va al governo con la Dc, chi lo critica
rischia di guardare oggettivamente al massimalismo genere 1919, facendo
il gioco delle destre. Un modo, all’epoca elegante, per pararsi a
sinistra mentre ci si alleava con la Dc, un partito che pochissimi anni
prima, proprio grazie all’intesa con le destre, aveva costituito il
governo Tambroni. L’accusa di diciannovismo rivolta dal Pci, all’epoca
nell’area di governo della Dc di Andreotti, nei confronti del movimento
del’77 non sarà però una polemica politica nascosta sotto le pieghe di
significato costruite dalla storiografia. Si tratterà di una accusa,
diretta, sul campo contro un’area politica ed una generazione. L’accusa
di preparare il fascismo, grazie alla quale il Pci si comportò di
conseguenza con una stagione di leggi speciali “a difesa della
democrazia”. E che il lessico e i riti di quella stagione siano ancora
celebrati oggi dalle istituzioni deve essere oggetto di riflessione ...
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venerdì 31 agosto 2012
L'opera "I funerali dell'anarchico Pinelli" di Enrico Baj deve restare esposta
Incidenze aderisce alla petizione promossa
dal Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano
Il 2 settembre l'opera di Baj "I funerali dell'anarchico Pinelli" rischia di ritornare nei bui scantinati dai quali è emersa dopo 40 anni solo recentemente. Quest'opera, dall'indubbio valore non solo artistico, appartiene inequivocabilmente alla storia di Milano; una storia con la quale la città tutta deve sicuramente ancora confrontarsi.
Chiediamo una testimonianza diretta da tutta la cittadinanza affinché l'opera rimanga fruibile a Milano negli anni a venire.
Un'opera d'arte è un modo per preservare la storia dalla sua riscrittura fissandola in una immagine.
Firmiamo per impedire che anche questo tassello ci venga strappato.
- Chi dimentica le vittime,
- dimentica le ingiustizie,
- dimentica il presente.
- Per sottoscrivere:
https://www.change.org/it/petizioni/l-opera-di-baj-i-funerali-dell-anarchico-pinelli-deve-rimanere-esposta
vedi inoltre: Osservatorio democratico sulle nuove destre
sabato 7 luglio 2012
La mer - 1945
Charles Trenet
La mer
1945
La mer
Qu'on voit danser le long des golfes clairs
A des reflets d'argent
La mer
Des reflets changeants
Sous la pluie
La mer
Au ciel d'été confond
Ses blancs moutons
Avec les anges si purs
La mer bergère d'azur
Infinie
Voyez
Près des étangs
Ces grands roseaux mouillés
Voyez
Ces oiseaux blancs
Et ces maisons rouillées
La mer
Les a bercés
Le long des golfes clairs
Et d'une chanson d'amour
La mer
A bercé mon cœur pour la vie
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musica: Gaetano Curreri
album: Ancora Barabba, 2010