mercoledì 11 dicembre 2013

FN & CaPa: «Il giorno della rivoluzione» - di: Guido Caldiron

«Il giorno della rivoluzione», con Forza Nuova e Casa Pound

   il movimento. Militanti neri, produttori e "padroncini" 

   da il manifesto  -  10/12/2013


 «Saremo noi per primi a difen­derci da even­tuali infil­trati. Io per primo ho paura per­ché le infil­tra­zioni (…) non ci fanno bene, fanno un favore al sistema. Pur­troppo, però, ci sono». Era stato lo stesso lea­der del Movi­mento sici­liano dei For­coni, Mariano Ferro, ad ammet­tere che la mobi­li­ta­zione del 9 dicem­bre cor­reva il rischio di tra­sfor­marsi in una straor­di­na­ria vetrina per chi volesse cer­care visi­bi­lità. Come l’estrema destra che cerca oggi di spe­cu­lare sul males­sere ali­men­tato dalla crisi, nel ten­ta­tivo di ripo­si­zio­narsi in forme più radi­cali dopo il lungo flirt con la destra di governo berlusconiana.
Per­ciò, non deve sor­pren­dere più di tanto se tra gli esiti delle mani­fe­sta­zioni che si sono svolte ieri in molte città, dalla Sici­lia fino al Nor­dest, vi è anche quello di una rin­no­vata presenza dei neo­fa­sci­sti. Un dato da non enfa­tiz­zare, ma pur sem­pre reale.
Ultrà «neri» del cal­cio orga­niz­zati mili­tar­mente a Torino — anche se dai micro­foni di Radio Black Out, vicina ai cen­tri sociali, si invi­tava a una let­tura più arti­co­lata della com­po­si­zione della piazza -, mili­tanti di Casa Pound e Forza Nuova a Roma e in altre città del centro-sud, atti­vi­sti del Movi­mento Sociale Euro­peo, sigla di comodo in realtà legata ad alcuni diri­genti del par­tito La Destra di Sto­race a bloc­care qual­che strada sem­pre nella Capi­tale, men­tre qui e là si è visto anche qual­che espo­nente di Fra­telli d’Italia. Estre­mi­sti di destra con­fusi tra i mani­fe­stanti: una situa­zione resa pos­si­bile anche dal pro­filo poli­ti­ca­mente inde­fi­nito dell’iniziativa.

«Il 9 dicem­bre comin­cia la rivo­lu­zione!». L’appello per una serie di mani­fe­sta­zioni che nelle inten­zioni degli orga­niz­za­tori dove­vano rap­pre­sen­tare addi­rit­tura l’inizio di una sorta di rivolta gene­ra­liz­zata, era stato lan­ciato già da qual­che set­ti­mana in Rete con le firme del Movi­mento dei For­coni e degli impren­di­tori post-leghisti della Life gui­dati da Lucio Chiavegato, oltre ad una serie di sigle minori come degli auto­tra­spor­ta­tori o dei Cobas del latte. Il testo dif­fuso dal coor­di­na­mento di «pro­dut­tori» e «padron­cini» met­teva l’accento sul carat­tere tra­sver­sale della mobi­li­ta­zione: «Andiamo oltre i par­titi e le divi­sioni ideo­lo­gi­che (…). Chiu­diamo per sem­pre la sta­gione dell’odio sociale, rin­no­viamo pro­fon­da­mente la politica. Dal 9 dicem­bre ini­ziamo la rivoluzione». Men­tre sui social net­work cre­sceva l’attenzione intorno all’iniziativa, era però arri­vato in modo espli­cito anche l’appoggio delle mag­giori for­ma­zioni neo­fa­sci­ste.
Il lea­der di Forza Nuova Roberto Fiore aveva fatto sapere che il suo gruppo avrebbe ade­rito alla pro­te­sta, ma senza uti­liz­zare i sim­boli dell’organizzazione. Secondo Fiore, que­sta mobili­ta­zione doveva rap­pre­sen­tare «il primo atto di una Rivo­lu­zione ita­liana che final­mente uscirà dall’orbita dei par­titi». Que­sto, men­tre un’associazione col­la­te­rale del gruppo deno­minata Lega della Terra, come un’omonima for­ma­zione della Ger­ma­nia degli anni Trenta, soste­neva aper­ta­mente la mobilitazione.
Allo stesso modo, il net­work di Casa Pound Ita­lia aveva dif­fuso un comu­ni­cato molto chiaro in pro­po­sito: «Invi­tiamo i nostri iscritti, sim­pa­tiz­zanti, elet­tori e chiun­que non si ver­go­gni di defi­nirsi ita­liano a soste­nere atti­va­mente senza sim­boli ma solo con il tri­co­lore, le mobi­li­ta­zioni». Del resto, da tempo Gabriele Adi­nolfi, spesso indi­cato come il punto di rife­ri­mento cul­tu­rale del gruppo neo­fa­sci­sta ita­liano che di recente ha stretto rap­porti con i greci di Alba Dorata, spon­so­rizza una «nuova alchi­mia movi­men­ti­sta “peronista”».E, come aveva indi­cato pun­tual­mente l’Osservatorio Demo­cra­tico di Milano, tra gli stessi orga­niz­za­tori della gior­nata del 9 dicem­bre, figura anche Danilo Cal­vani, diri­gente dei Comi­tati riu­niti agri­coli dell’Agro Pon­tino, attivi sul fronte della «lotta al signo­rag­gio ban­ca­rio», che ha spie­gato come tra gli obiet­tivi della pro­te­sta vi fos­sero anche le dimis­sioni dell’intero Par­la­mento, cui far seguire «un periodo tran­si­to­rio in cui lo Stato sarà gui­dato da una com­mis­sione retta dalle forze dell’ordine tra­scorso il quale si pro­ce­derà a nuove vota­zioni». Più che una rivo­lu­zione, un colpo di Stato.

2 commenti:

riccardo ha detto...

Quanto hai scritto, caro Rudy, smentisce nel modo più clamoroso quanto vanno dicendo da tempo certi che si ritengono à la page, "moderni", postmoderni ecc. ecc.
CIOE' che non avrebbe senso l'antifascismo "in mancanza" del fascismo...
Costoro dimenticano che per crescere ed allungare i suoi artigli sulla società italiana, il fascismo storico ebbe bisogno proprio di certi pseudo-movimenti che potrebbero equivalere a quelli da te citati.
Esso stesso si presentò anzi gabellò per "movimento."
Finchè esisterà la società borghese, finchè esisterà la dittatura della borghesia camuffata da "democrazia", esisterà sempre un pericolo fascista... che certo, non in tutti i tempi si presenterà o si presenta secondo forme storiche classiche, questo va da sè.
Ma tu ed io, queste cose le sappiamo benissimo.
Purtroppo la frammentazione di tutta la "galassia" comunista ed anticapitalista non aiuta, non aiuta per niente...
Ti faccio i miei migliori auguri di buone feste e scusami ma devo anche accludere una richiesta un po' terra-terra: sapresti indicarmi una buona casa editrice? La "mia" ha chiuso da mesi e non vorrei tenere i miei romanzi, saggi e racconti nel cassetto.
Ma del resto, tra compagni perchè dovremmo avere certi "pudori"?!
Riccardo

Unknown ha detto...

Che piacere, carissimo Riccardo, trovare il tuo messaggio! L'ho trovato in ritardo: durante le festività non avevo con me il mio portatile, quindi ho potuto leggerti al rientro. Ricambio di cuore i tuoi auguri,e spero che tu possa superare le difficoltà editoriali: è un ambito difficile, e non sempre sa scegliere scritti di qualità.
Ma il post non è opera mia:l'autore è Guido Caldiron, io l'ho soltanto condiviso ripubblicandolo nel mio blog
Venendo al tema: mi ha colpito la tua lucida critica della doxa che pretende "che non avrebbe senso l'antifascismo "in mancanza" del fascismo". E penso che tu abbia toccato un problema cruciale.