martedì 7 ottobre 2008

CasaPound Superstar (da marginalia)


Stamani su Il Resto del Carlino (ah! come potrei sopravvivere quando sono a Bologna senza Il Resto del Carlino?) leggo di un'improbabile denuncia del responsabile provinciale di CasaPound Bologna, Alessandro Vignani, che nella mappatura della presenza fascista in città pubblicata sul sito dell'AAP, vede "un'istigazione alla violenza". Cito: "E' chiaro che qualcuno, in questa città, vuole istigare alla violenza [...] A che cosa può servire una mappatura (peraltro correlata di invenzioni degne di un romanzo) se non a identificare e a promuovere azioni contro tali persone e luoghi? [...] Con questi mezzi cercano di intimorire". E invita "chi di dovere a intervenire, per evitare che qualche esaltato passi dalle parole ai fatti".
Ma caso vuole che, da un bel po' di tempo, gli "esaltati" sono stati (e restano) gli appartenenti alla cosiddetta "destra radicale" nella cui galassia si colloca CasaPound e relativo sito, "esaltati" che sono passati dalle "parole ai fatti" contro migranti, rom e sinti, compagni e compagne (o semplicemente persone reputate , per il loro aspetto, "irregolari" o "di sinistra"), omosessuali, trans, donne e lesbiche vittime di "stupri punitivi" ...


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4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sono riuscito ad interpretare bene questo post.

Anonimo ha detto...

Se non spieghi in che cosa consistono le tue difficoltà di interpretazione, non so cosa risponderti.

Ho scelto di rilanciare qui il post di Marginalia perché smonta in modo ironico e vivace l'allarmismo che componenti della "destra radicale" hanno cercato di far montare a Bologna.
Condivido l'impressione espressa nel post che questo sia soprattutto un tentativo per far passare l'estrema destra come vittima di azioni che non ci sono e per conquistare un'altra fettina di visibilità mediatica (che è, appunto, uno degli scopi più visibili di CasaPound).

Anonimo ha detto...

C'è perfino un articolo sui giornali:

Bologna: Presenza fascista sul web la mappa finisce in procura ·
Presenza fascista sul web la mappa finisce in procura
Segnalati alcuni ritrovi abituali in città e dintorni, bar e pub di teste rasate e skin neonazisti

Giusi Marcante

bologna
ilbologna.com

La mappatura realizzata dall’Assemblea antifascista permanente e pubblicata sul web sulla “presenza fascista” a Bologna è arrivata in procura.
La Digos ha segnalato il blog e il procuratore reggente Silverio Piro ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di istigazione a delinquere, «un’ipotesi ampia ma l’unica possibile» come l’ha definita lui stesso. Per la procura non ci sarebbero pericoli attuali di contrapposizione tra realtà antifasciste e gruppi di estrema destra, non risultano alla polizia episodi di questo tipo negli ultimi mesi. Questa del blog per il pm è un’iniziativa «disdicevole» anche se è lo stesso magistrato che invita a non alimentare tensioni...

Anonimo ha detto...

Sentite,; questo caso creato dai fascistelli bolognesi sembra proprio una bufala. La mappa che fa sapere dov'è Casapond non c'è solo a Bologna, c'è anche a Roma, a disposizione di tutti.
Solo che è pubblicata da Romavisibile: la tua guida alla città di Roma.
E allora vogliamo accusare una guida web di Roma di istigare alla violenza? Quelli di Casapound non ci pensano nemmeno perché per loro è una specie di pubblicità.
Infatti sembra che la descrizione se la siano scritta da soli. Comincia così:
"Casa Pound, associazione di promozione sociale, rappresenta il motore pulsante dei centri sociali di destra. Mostre di fotografie, pitture, concerti e dibattiti si alternano a feste popolari."

Ma qual'è la differenza con la mappa pubblicata dai compagni di
Bologna? E' che la mappa romana li esalta e invece quella bolognese dice chi sono, cioè dei fascisti.
In poche parole le mappe che li presentano bene gli vanno bene, quelle che dicono chi sono sono istigazioni alla violenza. Belle pretese!
Se per caso dei compagni dovessero andare in tribunale in seguito a questo teorema demenziale, che da Bologna lo facciano sapere per tempo e vengo alle udienze con un po' di amici per farci quai un po' di risate.