Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
mercoledì 10 ottobre 2012
La crisi - Gianfranco Manfredi '74
La crisi è strutturale
è nata col capitale
sta dentro al meccanismo d'accumulazione
il riformismo non sarà una soluzione.
La crisi è già matura
e Marx non si è sbagliato
quando che ci ha insegnato
a prendere lo Stato.
Io la crisi la risolvo
oh parbleu ma come fa!
Sì la crisi, sì la crisi la risolvo là per là.
Prendo un fucile
lo faccio pulire,
lo punto sulle masse,
ci aggiungo un po' di tasse
e il sin...dacato
lo tiro da un lato
gli dico in un orecchio
non rompermi lo specchio!
Sì ma il gioco non riesce
tu così tiri a campar
dalla crisi non si esce per di qua.
lunedì 8 ottobre 2012
Il velo nell'islam. Storia, politica, estetica - presentazione : BO 10/10
Libreria delle Moline
Via delle Moline, 3/A
Bologna
tel.: 051 23 20 53
Bologna
tel.: 051 23 20 53
mercoledì
10 ottobre 2012
ore
18,30
Renata Pepicelli
presenta
storia,
politica,estetica
ne
parleranno con l'autrice
Sandro
Mezzadra
docente
di Filosofia Politica e Studi coloniali e post-coloniali
Università
di Bologna
Azzurra
Meringolo
dottore
di ricerca di Studi Internazionali, Università di Roma Tre
introduce
Vincenza Perilli
mercoledì 3 ottobre 2012
Eric Hobsbawm: ad Antonio Gramsci
«Caro Nino,
tu sei morto da 70 anni ma io ti conosco bene, ti conosco bene dai tuoi
ritratti, da tutto ciò che ho letto, dagli scrittori e dagli storici
che hanno studiato la tua vita e soprattutto da tutte le tue parole.
martedì 2 ottobre 2012
Soldati senza causa. Memorie della guerra d’Algeria
di
Andrea Brazzoduro
Laterza, 2012
Tra il 1954 e il 1962, 1 milione e 200 mila soldati francesi di leva
sbarcano al di là del Mediterraneo per combattere contro gli
indipendentisti del Fronte di liberazione nazionale algerino.
Tra le fila francesi i morti sono 26 mila e 300 mila i feriti; almeno dieci volte di più sono quelli algerini.
La guerra d'Algeria è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati dal proprio stesso Paese che vuole lasciarsi rapidamente alle spalle quel passato coloniale. Solo nel 1999 la Francia riconosce di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962.
Cinquant'anni dopo l'indipendenza dell'Algeria, cosa hanno da raccontare quei reduci, fra i gruppi maggiormente segnati dalla cesura burrascosa che ha messo fine all' "Algeria francese"?
Tra le fila francesi i morti sono 26 mila e 300 mila i feriti; almeno dieci volte di più sono quelli algerini.
La guerra d'Algeria è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati dal proprio stesso Paese che vuole lasciarsi rapidamente alle spalle quel passato coloniale. Solo nel 1999 la Francia riconosce di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962.
Cinquant'anni dopo l'indipendenza dell'Algeria, cosa hanno da raccontare quei reduci, fra i gruppi maggiormente segnati dalla cesura burrascosa che ha messo fine all' "Algeria francese"?
Le loro memorie, raccolte in decine di interviste, sono al centro di questo libro.
sabato 29 settembre 2012
Casa Verbano chiusa da una Regione ridotta da far pietà, ma priva di pietas
Blindata la casa di Carla e Valerio Verbano.
Il fascismo della Regione Lazio
Gli avvoltoi che prosperano nella città di Roma hanno aspettato solo alcuni mesi per volare su una preda ambita. Via Monte Bianco 114, c’è un appartamento nel quartiere di Montesacro che per alcune generazioni di militanti del movimento ha un valore particolare. In quell’appartamento, il 22 febbraio del 1980 veniva ammazzato da killer neofascisti, Valerio Verbano, 19 anni, giovane e conosciuto compagno. Ancora ignoti restano gli assassini, le stesse modalità dell’omicidio (un'esecuzione con i genitori legati nella stanza attigua) generarono raccapriccio, anche se i giornali della stampa borghese ebbero il coraggio e l’indegnità di titolare “ucciso un autonomo”.
La storia di Valerio non è andata
dimenticata, grazie all’impegno di tanti compagni e compagne e grazie
soprattutto alla testardaggine di Carla, sua madre che ha voluto fino
all’ultimo tentare di sapere nomi e ragioni della morte di suo figlio.
Carla se ne è andata da poco, stroncata da un male a cui aveva resistito
caparbiamente. L’appartamento doveva divenire la sede di una
associazione dedicata alla memoria e in tal senso erano state inviate
esplicite richieste alla Regione, ente proprietario. Ma mentre la
Regione cadeva, travolta da un marciume incredibile, c’era qualche
solerte funzionario che si preoccupava di “risanare i bilanci”
requisendo l’appartamento.
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