Sabato 16 e domenica 17 gennaio ci sarà una gran «gazebata»
della Lega Nord a Bologna e pare si metteranno come al solito a ridosso
di Piazza Maggiore all’angolo fra via D’Azeglio e Carbonesi.
Sabato 23 gennaio la Lega Nord effettuerà una ronda in via Indipendenza contro la presunta «invasione» di venditori di strada. Li chiamano «abusivi», proprio loro che hanno truffato 40 milioni di euro di rimborsi elettorali e hanno dato il loro contributo alle infiltrazioni mafiose al Nord…
Intanto c’è chi si è stancato degli
sfoggi di forza securitaria che trasformano la città in uno spazio
sempre più cupo e ostile.
Ed è nata intanto questa iniziativa:
SABATO 16 e DOMENICA 17 GENNAIO, in
risposta all’ennesima discesa in campo della Lega Nord, e a tutto il
marciume che ha invaso la nostra città APPENDIAMO UN FAZZOLETTO ROSSO,
dalle nostre finestre srotoliamo striscioni, volantini, cartelloni e
quant’altro PER LASCIARE UN MESSAGGIO ALLA LEGA COME A TUTTI GLI ALTRI
RAZZISTI E SESSISTI:
NOI QUI COME OVUNQUE NON VI VOGLIAMO!
Sotto le nostre finestre, per le nostre
strade, abbiamo visto e continuiamo a vedere sfoggi di forza securitaria
che trasformano la nostra città in uno spazio cupo e ostile.
Sotto le nostre finestre, poco lontano
dai nostri occhi e troppo vicine alla nostra quotidianità, si diffondono
ronde volte a difendere «attività commerciali gestite da italiani» e
presidi dell’esercito.
Sotto le nostre finestre, i fascisti di
forza nuova propongono concerti identitari nazirock, così consapevoli
del rifiuto cittadino e così vigliacchi da essere costretti a nascondere
i luoghi dei loro eventi pur di restare al sicuro nelle loro fogne.
Sotto le nostre finestre, nella stessa
Bologna in cui l’amministrazione comunale interrompe bruscamente le
trattative per la ricerca di un nuovo spazio per Atlantide, nella stessa
Bologna degli sgomberi incessanti, è guarda caso un gruppo di fascisti a
trovare spazio e agibilità presso l’ex Consorzio Agrario di Via Mattei,
a due passi dall’HUB per richiedenti asilo, con annessa la comodità di
avere a portata di mano, e comodamente serviti, gli «oggetti» delle loro
ronde xenofobe.
Sotto le nostre finestre, l’unica
prospettiva per gli spazi cittadini abbandonati – spazi, quindi, di
tutt* – è quella di restare tali, o diventare covi di fascisti.
Sotto le nostre finestre, quanti oggi
lanciano «gazebate» razziste ieri salutavano a braccio teso il sacrario
dei caduti partigiani, offendendo non solo le culture antifasciste, ma
anche un simbolo della storia e dell’identità della stessa città che ora
proclamano di onorare e difendere.
Sotto le nostre finestre, coloro che si
sono sempre disinteressati o che si sono addirittura mossi contro le
nostre lotte, oggi strumentalizzano i corpi e le battaglie delle donne,
sensibili alle violenze e ai temi dell’antisessismo solo quando possono
sfruttarli e corroderli al fine di diffondere razzismo e securitarismo.
È per questo che vi invitiamo ad
affacciarvi e a guardare quanto succede, ed utilizzare quelle stesse
finestre per esporre un netto NO a questo modo autoritario e subdolo di
concepire i corpi, le politiche e le nostre vite in generale.
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