Riceviamo da Sinistra Ecologia e Libertà, Circolo di Orvieto, e pubblichiamo.
Oggi, 28 Maggio 2015, Matteo Salvini sarà ad Orvieto per la chiusura
della campagna elettorale della Lega Nord per le elezioni regionali di
Domenica prossima.
Sentiremo “urlare” i soliti slogan:
“Tutti a casa!”, “Stop invasione!”, “Clandestino è reato!” e lasciamo
proseguire a chi fosse dotato di un’ immaginazione che non ci
appartiene.
Vedremo Salvini indossare la “solita” felpa col nome della città di
turno, una di quelle stesse città che fino a qualche tempo fa erano per
lui il covo di gente geneticamente fannullona e capace di vivere solo
sulle spalle del “suo” Nord.
Nulla di nuovo, potrebbe dire qualcuno, la Lega cavalca da sempre
xenofobie e paure: una volta erano i terroni del sud, oggi gli immigrati
in arrivo dalle coste dell’Africa mediterranea.
Crediamo però che qualcosa di nuovo ci sia, dietro la trasformazione
in stampo nazionalistico e razzista di un partito che fino a qualche
anno fa auspicava la secessione dalla Repubblica Italiana, un qualcosa
che non comprendere o sottovalutare sarebbe un errore.
La Lega sembrava, fino a qualche mese fa, un partito obsoleto e
travolto dagli scandali; poi, il cambio di rotta imposto dal neo segretario, che porta il partito a riposizionarsi nella famiglia
della “nuova” destra europea.
Il riferimento territoriale non è più la padania, ma l’Italia; il
nemico non è più “Roma ladrona”, ma l’immigrato, il diverso, il
“clandestino”.
Salvini stringe alleanze con Marine Le Pen ed il Front National in Europa e con i neofascisti di CasaPound in Italia.
La Lega va quindi ad occupare uno spazio politico nuovo, aperto in
Italia ed in Europa dalle politiche di austerità e dalla conseguente
crescita delle diseguaglianze, uno spazio ora sapientemente riempito
parlando alla pancia del paese, alla disperazione dei singoli, giocando
sulle paure e trovando un nemico più debole di sé da additare come causa
dei propri mali.
Noi, cresciuti nel ricordo di chi lottò e diede la propria vita per
combattere quegli stessi ideali che, con le dovute evoluzioni, oggi
Salvini ripropone, abbiamo in mente una modello di società profondamente
diverso: una società inclusiva, solidale e accogliente, dove non ci
siano capri espiatori da bruciare né luoghi da abbattere a suon di
ruspe.
Caro Salvini, Orvieto, città della Pace e della Solidarietà, figlia
dei martiri di Camorena e di quanti combatterono la libertà di opprimere
i propri simili, rifiuta il fascismo e, quindi, tiene a ricordarti che
non sei il benvenuto.
Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
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lunedì 1 giugno 2015
martedì 26 maggio 2015
domenica 17 maggio 2015
[Gorizia] sab 23 mag h.15: manifestazione antifascista
Riceviamo e condividiamo:
Sabato 23 maggio i fascisti di CasaPound saranno in corteo nazionale (!) a Gorizia con lo slogan «risorgi combatti vinci» per ricordare in modo orrido il centenario dell’entrata in guerra dell’Italia.
Le
antifasciste e gli antifascisti rispondono con la mobilitazione di una
manifestazione promossa dall’Osservatorio Regionale Antifascista del
Friuli Venezia Giulia
e dunque
SABATO 23 MAGGIO 2015
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA a GORIZIA
con concentramento in Piazzale della Stazione Ferroviaria
alle ORE 15.00
MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA a GORIZIA
con concentramento in Piazzale della Stazione Ferroviaria
alle ORE 15.00
lunedì 10 novembre 2014
Étienne Balibar : « Pour les résistants de Kobané »
Francine Bajande
Par Étienne Bailbar, philosophe
Francine Bajande
par Étienne Balibar, philosophe
Francine Bajande
par Étienne Balibar, philosophe
Francine Bajande
par Étienne Balibar, philosophe
«Alors que la situation évolue d’heure en heure, il semble que le pire puisse être évité : une répétition de Varsovie, écrasée par les nazis sous les yeux de l’Armée rouge attendant de tirer les marrons du feu… Les Américains ont fini par se coordonner avec les combattants au sol et même la Turquie semble avoir été contrainte d’entrouvrir la frontière, permettant à des renforts d’arriver. Espérons que la ville soit sauvée, arrêtant l’avancée islamiste.Dans le peu de place dont je dispose, avec les informations qui sont les miennes, je voudrais insister sur deux points. D’une part, à cheval sur la frontière, se développent des formes de solidarité, d’autogestion et d’autodétermination qui confèrent à la résistance, non seulement la signification d’une lutte nationaliste, mais celle d’une expérimentation démocratique. Cela rompt avec les traditions du PKK (et du PYD) auxquelles les gouvernements occidentaux consacrent toujours la plus grande partie de leurs commentaires. Ensuite, cette résistance commence à retentir dans toute la région, des étudiants iraniens jusqu’aux associations de femmes turco-kurdes. Cela voudrait dire que des choses capitales sont en germe à Kobané. Une politique de civilité qui cherche à retenir toute la région sur la pente de l’ext exterminisme, dont tant de massacres et d’interventions ont préparé les conditions. Et des acteurs qui perturbent le jeu des tyrannies, des fanatismes, des populismes et des impérialismes. Cet espoir est bien ténu, mais il est vital. »
l'Humanité, 22, Octobre, 2014
l'Humanité, 22, Octobre, 2014
mercoledì 22 gennaio 2014
Presentazione del volume di Dimitris Deliolanes “Alba dorata”, al Parri, BO 30 gennaio
presentazione del volume di Dimitri Deliolanes
Alba dorata : la Grecia nazista minaccia l'Europa
Fandango libri, Roma 2013
Giovedì 30 gennaio 2014 ore 18
Sala dell’Ex- Refettorio, Via S. Isaia 20
Con il libro su Alba dorata, di Dimitris Deliolanes, l'Istituto per la storia e le memorie del '900 Parri-ER inaugura 900 storie, un nuovo ciclo di presentazioni di libri, film e altri materiali audiovisivi sulla storia del XX secolo e del tempo presente.
Con il libro su Alba dorata, di Dimitris Deliolanes, l'Istituto per la storia e le memorie del '900 Parri-ER inaugura 900 storie, un nuovo ciclo di presentazioni di libri, film e altri materiali audiovisivi sulla storia del XX secolo e del tempo presente.
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