Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
martedì 27 gennaio 2015
Non ci può essere memoria senza lotta antifascista e antiautoritaria
martedì 14 ottobre 2014
"Caccia a migranti e profughi in tutta l'Ue" : É partita Mos Maiorum
Intanto, però, molte associazioni che lavorano accanto a migranti e profughi puntano il dito contro l'operazione. Secondo l'Arci, ad esempio, avrebbe “persecutorio e razzista''. ''Dieci giorni dopo la commemorazione del drammatico naufragio al largo di Lampedusa del 2013, e' stata lanciata una vera e propria 'caccia ai migranti' coordinata dal Ministero dell'Interno Italiano con il sostegno di Frontex ed Europol''.
L'Arci parla di ''enorme retata su scala Europea'' e chiede maggiore trasparenza. ''Oltre al fatto, grave, che il Parlamento Europeo non sembra essere stato avvertito di questo progetto, - si aggiunge - pongono problemi sia la mancanza di chiarezza delle basi legali di questi controlli sia la realizzazione di tutta l'operazione. Nessuna informazione e' stata data su come saranno utilizzati i dati raccolti con gli interrogatori e se sono previste operazioni di rimpatri congiunti''.
“A superstiti dei naufragi mancava proprio questo” commenta invece il Consiglio Italiano per i Rifugiati. “Non solo non possono arrivare in un modo normale e sicuro in Europa, non solo devono pagare trafficanti e rischiare la vita per richiedere asilo in questo continente, non solo una volta e finalmente arrivati sulle coste di in uno dei paesi della sponda nord del Mediterraneo non possono raggiungere in modo regolare il paese di destinazione, dove una rete familiare e di sostegno li aspetta, no, adesso devono anche nascondersi per fuggire dall' apparato poliziesco che oggi si è messo a caccia di loro”.
“Sulla pelle dei rifugiati e dei richiedenti asilo, - aggiunge Hein - si sta giocando una lotta politica sui futuri orientamenti dell'Unione e dei singoli Stati Membri rispetto a temi chiave quali la protezione internazionale, il diritto d'asilo e il rispetto dei diritti umani''.e maschili. La speranza è che la rivoluzione arrivi anche nel mondo del lavoro.
lunedì 3 marzo 2014
Walter Benjamin, «Segnalatore d’incendio»
sabato 11 gennaio 2014
“Gli anni spezzati”, una monnezza chiamata fiction
di Christian Raimo, 9 gennaio 2014
giovedì 6 giugno 2013
in memoria di Clément Méric, ucciso dai fascisti
Le
mercredi 5 juin 2013, en sortant d'un magasin de vêtements, près de la
gare Saint-Lazare, Clément Méric, jeune syndicaliste âgé de 18 ans et
militant antifasciste a été battu à mort par des membres de l'extrême
droite radicale. Venu de Brest pour ses études à Sciences Po, il a été
victime du contexte de violences d'extrême droite qui s'est développé
ces derniers mois. Il est décédé des suites de ses blessures, dans la
nuit, à l'hôpital de la Pitié-Salpêtrière. Toutes nos pensées vont à sa
famille et à ses proches auxquels nous exprimons toute notre solidarité.
da: Action Antifasciste Paris-Banlieue
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vedi anche: «L’orrore fascista torna a uccidere a Parigi»
mercoledì 29 maggio 2013
Omaggio a Franca Rame
[Caricato in data 28/ott/2011]
"Pensando agli avvenimenti di cui è stracolma la mia vita, sempre più mi convinco che le decisioni importanti che siamo costretti a prendere, i rischi e le situazioni tragiche che ci troviamo ad affrontare, abbiano sì a che vedere con la casualità, ma nella gran quantità dei casi tutto è dovuto a noi, al nostro carattere che si produce giorno per giorno in conseguenza di conflitti , cose imparate per caso e soprattutto acquisite con fatica e determinazione."
Franca Rame
venerdì 26 aprile 2013
La Resistenza (s) piegata
giovedì 13 dicembre 2012
Per la figlia senza nome di Samb Modou - a un anno dalla strage di via Dalmazia 13 dic. 2011-2012
Per la figlia senza nome di Samb Modou
DIEREDIEF SERIGNE TOUBA*
Puoi smettere di aspettarlo
tredicenne dagli occhi ridenti
e col vestitino buono color di lillà comprato
per la foto da mandare a papà
con i soldi della rimessa
DIEREDIEF SERIGNE TOUBA
Il padre che anelavi di carne e ossa e respiro
per 13 anni trafelato
a correre con borsoni
nella palestra dello stato italiano
destra e sinistra ne hanno allenati
polpacci, bicipiti e polmoni
ma non torna più sulle sue gambe
Ora dopo tredici anni
ti rimandano “la salma”
non in barcone
ma con l’aereo pagato da lacrime di coccodrillo
DIEREDIEF SERIGNE TOUBA
Te lo rispediscono dal pulpito dolente politici malfattori e conniventi
abituati a lanciare il sasso nascondendo la mano inguantata
di odio e superiore ingordigia
mentre dalla bocca cascano
perle d’ipocrisia ...
domenica 5 giugno 2011
venerdì 27 maggio 2011
Il "ritorno" del razzismo in Europa. Incontro - BO 27 maggio
Bologna
ore 18
Razzismo e sessismo tra passato e presente
Il "ritorno" del razzismo in Europa
Mauro Raspanti
domenica 3 aprile 2011
mercoledì 1 dicembre 2010
Mario Monicelli ... l'immagine che balena una volta per tutte ...
La tradizione degli oppressi ci insegna che lo «stato di emergenza » in cui viviamo è la regola. Dobbiamo giungere a un concetto di storia che corrisponda a questo fatto. Avremo allora di fronte, come nostro compito, la creazione del vero stato di emergenza .… Lo stupore che le cose che viviamo sono «ancora» possibili nel ventesimo secolo è tutt’altro che filosofico. Non è l’inizio di alcuna conoscenza, se non di quella che l’idea di storia da cui proviene non sta più in piedi.
domenica 21 novembre 2010
la temuta e sconvolgente efficacia della parola [da: L'internamento di Nietzsche]
“Ma la cultura, caro amico, la nostra cultura… Viviamo in un ambiente così innocente, così vago e irreale … che la violenza e la morte sembrano escluse. Eppure per secoli, per millenni, le parole hanno avuto un senso di minaccia o di salvezza, sono coese tra gli uomini come coltelli. L’idea della cultura che abbiamo ricevuto, qualcosa di molto elevato, ideale, che ha valore per il suo disinteresse, ed esprime soltanto conoscenza … Beh, questa storia non è vera: se si cercano certi testi, che oggi forse sono poco conosciuti, se si vanno a leggere quei libri che sono che sono, per così dire, ancora chiusi nelle biblioteche, che nessuno legge da secoli, e non si bada, caro amico, al senso più prossimo, almeno come noi lo intendiamo, al senso conoscitivo o puramente speculativo … le cose possono apparire sotto una luce diversa, connettersi in modo imprevedibile, sconosciuto, ma ancora dotato di senso. Così ad esempio una discussione letteraria o scientifica può nascondere una condanna a morte, o un ammonimento sinistro: nella discussione compaiono soltanto teorie diverse, ma a poco a poco si capisce, eventualmente da piccoli particolari, da sfumature interpretative, ironiche, polemiche, che ci sono dei condannati e dei condannatori, degli imputati e dei giudici, che il processo in corso è una lotta in cui ciascuno mette in gioco la vita”.
Sorrise e si avvicinò finestra scuotendo la testa, come per limitare l’importanza delle ultime parole.
“Ma non si tratta soltanto di questo. In una civiltà dominata da una religione qualsiasi, le parole non possono essere mutate arbitrariamente, a caso. Nella teoria del diritto del Medioevo, e anche del Cinquecento e del Seicento, le formule si ripetono con poche lentissime variazioni, tutto il contrario dello sproloquio moderno; in questo mondo, in cui da qualche parola ben detta dipende l’assenza o la presenza di Dio, il peso, la gravità, la temuta e sconvolgente efficacia della parola è ancora presente. Che la parola sia divenuta soltanto parola soltanto discorso, è un fenomeno che noi, in fondo abbiamo accettato come cosa ovvia, su cui ci siamo adagiati troppo presto, senza verificare, senza indagare. Capisce cosa voglio dire? Non voglio affatto spiegare le sue ultime vicende; cerco di dirle che lei si trova certamente ancora, tutti ancora ci troviamo, a orientarci in un mondo troppo complesso con strumenti inadeguati”.
Capivo il senso generale del discorso; tuttavia si era creata in me una certa diffidenza. Kleiber diceva cose interessanti ma non tali da costituire per me una specie di rivelazione. Pensavo che questo orientamento derivava in parte dai suoi studi sulle religioni primitive, studi importanti nel loro ambito, ma che non potevano assumere un significato così esteso; mi sembrava inoltre, a tratti,di notare una certa reticenza o riservatezza.
“Capisco il suo imbarazzo – riprese Kleiber sorridendo, e avvicinando il suo viso al mio – Sono sempre i vecchi discorsi, penserà, da mitologo e storico delle religioni. Eppure lei ha vissuto, osservato, subito alcune forme di violenza, si è sentito minacciato: riconosca allora che, se la parola ha un potere reale, modifica in qualche modo la realtà, anche la violenza pura, insensata o incomprensibile, che è una delle caratteristiche più rilevanti della nostra epoca, non potrà isolarsi … o nascondersi. Essa dovrà esprimersi: cioè parlare, giustificarsi, controbattere, argomentare”.
da Guglielmo Forni Rosa
“L’internamento di Nietzsche” (1977)
ora in L’internamento di Nietzsche e altri racconti
Faenza, Moby Dick 2007
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mercoledì 18 marzo 2009
La primavera delle culture antifasciste: 5 giorni di incontri alle Caserme Rosse
Il Festival Sociale che si svolgerà a Bologna dal 29 maggio al 2 giugno, avrà come sede principale il Parco delle Caserme Rosse. Pubblico di seguito ampi brani del testo della convocazione, risultato (probabilmente provvisorio) di un diffuso reticolo di incontri, scambi, riunioni etc. che cooperano alla formazione e trasformazione dell'iniziativa.
La reazione della società civile diventa più difficile e complessa e, certamente, molte delle forme note dell’attivismo e della contestazione antifascista risultano superate dall’evolversi del panorama sociale. Diventa forte il bisogno di confrontare percorsi e condividere risorse e saperi con tutti coloro che sentono la necessita di opporsi ad una delle peggiori derive razziste, xenofobe e sessiste della politica e della società italiana. Portiamo nel cuore e nella mente l’impegno e il sacrificio di ieri dei nostri partigiani, i valori di giustizia sociale, di libertà ed eguaglianza che hanno animato la loro resistenza. Da qui il desiderio di rispondere, con le armi della cultura e della critica, alla violenza predicata e praticata... Sentiamo forte la necessità di non rimanere in silenzio in un clima generale di smobilitazione dei valori della Resistenza, dei diritti fondamentali dell’uomo e delle stesse basi della convivenza civile...
invitiamo fin da ora singoli, gruppi, associazioni e movimenti a collaborare alla costruzione di questo festival sociale. Un grande momento di condivisione per socializzare percorsi, condividere e confrontare idee, proposte e risorse; l’occasione per sperimentare nuovi linguaggi e ridisegnare immaginari collettivi; per stimolare la nascita di nuove relazioni e dotarci di una “scatola degli attrezzi” per analizzare e agire nei confronti del fascismo che minaccia il nostro tempo...
Vogliamo sperimentare un metodo nuovo già nella costruzione dell’evento, decentrato e partecipato, aperto ai contributi di quanti si riconoscono nella cultura e nei valori dell’Antifascismo...
A 65 ANNI DALLE PRIME DEPORTAZIONI
DA
CASERME ROSSE
Il lager nazifascista di Bologna
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post correlati:
Caserme Rosse: il lager di Bologna (12 ottobre 1944 -2008)
.lunedì 16 marzo 2009
Michel Foucault - Parresia e pericolo
lunedì 29 settembre 2008
Triangoli rossi a Marzabotto: "Fascismo pericolo attuale"
Nei lager nazisti, i prigionieri politici erano contrassegnati da un triangolo rosso.
Dopo la Liberazione, quel marchio un tempo imposto è divenuto per gli ex deportati politici un simbolo della memoria, un segno della continuità di una lotta.
Eppure, pare proprio che a Marzabotto, in questi giorni, i triangoli rossi non siano mancati.
E diversi intervenuti al congresso hanno detto cose che meritano di essere conosciute e non vengono divulgate dai "grandi" media.
Ma, lasciando questa specie di "Repubblica di Salotto" mediatica e i suoi "bei nomi", cerchiamo un po' nella cronaca locale, troviamo - a pagina IV dell'Unità-Bologna del 27 settembre - oltre ad una testimonianza di Osvaldo Corazza, ex deportato a Mauthausen, troviamo alcune dichiarazioni degli intervenuti: Gianfranco Maris (presidente nazionale dell'Aned, confermato con voto unanime al Cogresso), Enzo Collotti, e Moni Ovadia.