Hans Magnus Enzensberger
Ciecamente
La vittoria sarà della causa
di chi ci vede. E gli orbi l'hanno in pugno.
di chi ci vede. E gli orbi l'hanno in pugno.
Hanno preso il potere.
Hanno fatto re il cieco.
Hanno fatto re il cieco.
Sta al confine sprangato
la polizia e giuoca a mosca cieca.
Agguanta qualche volta un oculista
ricercato per traffici che attentano
alla sicurezza dello Stato.
Le pubbliche personalità portano
una piccola benda nera
sull'occhio destro.
Nell'Ufficio Oggetti Smarriti marciscono
consegnati da cani per ciechi
lenti e occhiali senza padrone.
Zelanti giovani astronomi,
si fanno applicare occhi di vetro.
Lungimiranti genitori
i bambini introducono per tempo
nell'arte progressista dello strabismo.
Il nemico contrabbanda collirio
per le congiuntive dei suoi agenti;
ma degni cittadini non si fidano
– viste le circostanze –
dei loro occhi.
Si versano sul viso pepe e sale,
palpano lacrimando le Belle Arti
e imparano l'alfabeto per ciechi.
Pare che recentemente il re abbia dichiarato
di guardar con fiducia al luminoso futuro.
per le congiuntive dei suoi agenti;
ma degni cittadini non si fidano
– viste le circostanze –
dei loro occhi.
Si versano sul viso pepe e sale,
palpano lacrimando le Belle Arti
e imparano l'alfabeto per ciechi.
Pare che recentemente il re abbia dichiarato
di guardar con fiducia al luminoso futuro.
H. M. Henzensberger, blindlings, (Ciecamente), da landessprache (Lingua nostra) 1960, tr it. Franco Fortini e Ruth Leiser, Poesie per chi non legge poesia, Feltrinelli 1964.