Vladimir Majakovskij
GALLERIA MAJAKOVSKIJANA
Gente che non ho mai visto
Mussolini
Ovunque si getti lo sguardo,i giornali
son pieni
del nome di Mussolini.
A quelli che non l’hanno mai visto
lo descrivo io, Mussolini.
Punto per punto,
tratto per tratto.
Genitori di Mussolini,
non sforzatevi di criticarmi!
Non gli somiglia?
La copia più esatta
è la sua politica.
Mussolini
ha un orribile
aspetto.
Nude le estremità,
nera la camicia,
sulle braccia
e sulle gambe
migliaia
di peli
a ciuffi.
Le braccia
arrivano ai calcagni
e scopano per terra.
Nell’insieme
Mussolini
ha l’aspetto di scimpanzé
Non ha faccia :
al suo posto
ha un enorme
marchio da brigante.
Quante narici
ha ogni uomo!
È inutile!
Mussolini
in tutto,
ne ha una sola,
e anche questa
gli è stata spaccata
esattamente in due
alla spartizione
del bottino.
Mussolini
è tutto
uno scintillio di medaglie.
Con un simile
armamento
come non sconfiggere il nemico?!
Senza pistola,
senza spada,
ma armato di tutto punto :
al fianco
un litro intero
d’olio di ricino ;
se
te lo rovesciano
in bocca,
non puoi opporti
a una squadra
di fascisti.
Per sentirsi dappertutto
come a casa
Mussolini
nella zampaccia
stringe un mazzo
di grimaldelli e di ferri da scasso.
Al ministero
l’esordio
del premier
fu
uno scandalo
senza precedenti.
Agita la lingua, Mussolini,
ma non capisci
neppure un’acca.
Bene :
si è trovato
un interprete gratis.
“T-s-s-s!” :
è passato
come zeffiro del bosco.
“Questo è
un gergo
ladresco!”
Per le chiacchiere
diplomatiche
fu necessario
aprire
classi serali
per i ministri.
I ministri impararono,
e perfino
senza tanta fatica :
tra i ministri
c’è
molta gente capace.
E i fascisti,
nel complesso,
hanno inclinazione per la cultura.
Osservate
almeno una volta
con che foga
la loro banda
si getta
sull’“Avanti!”.
Dopo
questo
duro lavoro
del giornale
non resta nemmeno
la cassa dei caratteri di stampa
Dapprima
Mussolini,
come ogni Azef,
ha fatto il socialista,
a gola spiegata nei comizi.
Al tempo
della sua permanenza
nell’armata operaia
imparò
chi erano i Serrati,
e adesso
può,
senza fatica,
prendere
e spedire
la gente in galera.
L’ideale
di Mussolini
è il nostro Pietro,
Per raggiungerlo s’inerpica,
grondando sudore.
Il ritratto di Pietro.
Guardando questa immagine,
egli dice:
“Io sono superiore,
in tutto e dappertutto.
Cosa sarà mai
il manganello
di Pietro
il Grande!
Io, invece,
porto
una mazza intera”.
Non si esaurisce con la politica:
non tutta la sua vita appartiene a questa!
Mussolini
non dimentica
la professione fondamentale.
Quando torna da un pogrom,
o da altri svaghi,
Mussolini
non ammette
l’uso delle chiavi
Egli dimostra
ai ministri
come si possa,
senza far rumore,
forzare qualsiasi porta
con un grimaldello.
La sua carriera
non può durare cent’anni.
I comunisti premeranno,
e rimarrai secco.
E,
anche se lo scasso,
da vecchio,
non sarà un gran mestiere,
sarà un mestiere sicuro
Ma intanto
questo tipo
si sbizzarrisce,
s’ingrassa
e luccica
di grasso.
Ma perché non sta
dentro un serraglio,
dietro le sbarre,
o in gabbia?
Ma questo
è affare privato
degli italiani.
[1923]
Nota
Secondo me,
il ritratto
è ben riuscito,
Può darsi che
qualche particolare
non corrisponda.
A dire il vero,
io
con lui
mai mi sono incontrato.
E, in verità,
non ne ho molta voglia.
Anche se
la mia faccia
non è molto morbida,
potrei
stuzzicare
qualche fascista.
1923
Vladimir Majakovskij, Poesie.
Cura e traduzione di M. Roncali Doria, Newton Compton, Roma 1973
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