di
Andrea Brazzoduro
Laterza, 2012
Tra il 1954 e il 1962, 1 milione e 200 mila soldati francesi di leva
sbarcano al di là del Mediterraneo per combattere contro gli
indipendentisti del Fronte di liberazione nazionale algerino.
Tra le fila francesi i morti sono 26 mila e 300 mila i feriti; almeno dieci volte di più sono quelli algerini.
La guerra d'Algeria è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati dal proprio stesso Paese che vuole lasciarsi rapidamente alle spalle quel passato coloniale. Solo nel 1999 la Francia riconosce di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962.
Cinquant'anni dopo l'indipendenza dell'Algeria, cosa hanno da raccontare quei reduci, fra i gruppi maggiormente segnati dalla cesura burrascosa che ha messo fine all' "Algeria francese"?
Tra le fila francesi i morti sono 26 mila e 300 mila i feriti; almeno dieci volte di più sono quelli algerini.
La guerra d'Algeria è stata una "guerra senza nome", dissimulata con le denominazioni più varie ed enigmatiche quali "pacificazione" o "mantenimento dell'ordine". Alla fine del conflitto i soldati francesi sono rifiutati dal proprio stesso Paese che vuole lasciarsi rapidamente alle spalle quel passato coloniale. Solo nel 1999 la Francia riconosce di aver combattuto una guerra tra il 1954 e il 1962.
Cinquant'anni dopo l'indipendenza dell'Algeria, cosa hanno da raccontare quei reduci, fra i gruppi maggiormente segnati dalla cesura burrascosa che ha messo fine all' "Algeria francese"?
Le loro memorie, raccolte in decine di interviste, sono al centro di questo libro.
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