Il Nodo Sociale Antifascista convoca
un'assemblea pubblica antifascista lunedì 6 luglio alle 19 negli spazi di Vag61 – via Paolo Fabbri 110 - BO
Al grido di «Prima i profughi italiani» e «Stop accoglienza business»,
l'estrema destra integralista di Forza Nuova vorrebbe sfilare in corteo a
Bologna sabato 11 luglio a partire dalle ore 10.
A noi non interessano i loro poveri giochi verbali. A noi importa invece
il fatto che Forza Nuova continua a diffondere odio sociale, xenofobo e
sessista. Spesso la loro propaganda è palesemente diffamatoria,
razzista, omofoba. Ed è un fatto risaputo che militanti e dirigenti di
Forza Nuova si siano distinti in giro per l'Italia per comportamenti
violenti, pestaggi, intimidazioni, attentati, atti di razzismo,
antisemitismo e sessismo.
Va ricordato che il primo dicembre 2008 il Consiglio comunale di Bologna
ha approvato un ordine del giorno che chiedeva al Ministro dell'Interno
«la messa fuorilegge del movimento politico Forza Nuova, per
ricostruzione del partito fascista e per inottemperanza delle norme
previste dalla legge Mancino, essendo stati diversi dirigenti e
militanti di Forza Nuova più di una volta coinvolti in episodi di
violenza razzista e fascista (a Bologna, a Rimini, a Verona e in altre
italiane)».
Va ricordato che il Consiglio comunale di Venezia ha approvato il 18
maggio 2009 un ordine del giorno che invitava prefetto e questore a non
autorizzare manifestazioni nazifasciste di Fiamma Tricolore e Forza
Nuova.
Va ricordato che il Consiglio comunale di Fano ha approvato il 23 aprile
2014 una norma che vieta la concessione di sale e spazi comunali alle
organizzazioni neofasciste, neonaziste o comunque d'ispirazione xenofoba
e razzista.
A Bologna, invece, negli ultimi mesi non si è voluto neppure concedere
l'accesso al centro storico a una manifestazione della comunità sinti e
rom che commemorava la rivolta antinazista del 16 maggio 1944.
A Bologna tutti i partiti e partitini della destra xenofoba tengono
banchetti in centro per la loro propaganda d'odio razzista e sessista. E
svolgono le loro pessime iniziative in sale pubbliche.
A Bologna il questore Coccia rispolvera leggi fasciste contro le lotte
sociali e dà invece copertura a ogni provocazione dell'estrema destra.
A Bologna il sindaco Merola, in questi anni, è stato sempre ambiguo o
silente sull'attivismo neofascista in città, sempre in sintonia con la
destra cittadina, e il suo recentissimo risveglio «a sinistra» si deve
solo all'eterna campagna elettorale che ricomincia.
A Bologna l'ex rettore Dionigi ha militarizzato un'università sempre più
oziosa e affarista per coprire un piano di speculazione edilizia a
beneficio di rentier e clientele.
A Bologna l'arcivescovo Caffarra continua a sostenere e difendere i
gruppuscoli cattonazisti e la loro campagna di diffamazione aggravata da
misoginia, omofobia e sessismo.
È inaccettabile che autorizzando questo corteo la Questura di Bologna si
contrapponga al sentire diffuso di questa città: una città che rifiuta
l'antisemitismo, l'islamofobia, l'omofobia, il razzismo, il sessismo, il
militarismo e lo squadrismo; una città che – dalla strage del 2 agosto
1980 alla banda della Uno bianca – ha pagato a caro prezzo le strategie
autoritarie dei neofascisti e delle loro sponde negli apparati dello
Stato.
Nodo Sociale Antifascista