Lunedì
17 settembre 2012
ore 18.00
presso la Biblioteca “Walter Bigiavi”
via
Belle Arti, 33 - Bologna
presentazione
del libro
Il razzismo
Il razzismo
di
Alberto Burgio e Gianluca Gabrielli
Ediesse,
2012
con
gli autori ne parlano
Patrizia
Dogliani
e
Sandro
Mezzadra
introduce
Giorgio
Tassinari
Alberto Burgio,
Dipartimento di Filosofia
Gianluca Gabrielli,
Insegnante e storico
Patrizia Dogliani,
Dipartimento di Discipline storiche antropologiche e
geografiche
Sandro Mezzadra,
Dipartimento di Scienze Politiche
Giorgio Tassinari,
Facoltà di Economia, Dipartimento
Scienze Statistiche
È impensabile fare la storia del razzismo senza elaborare un
modello teorico che ne delinei concetti e nozioni adeguate, ma ogni
modello deve sapersi misurare ed arricchire nel confronto serrato con
l’analisi storica. A partire da questa duplice esigenza, il volume
ripercorre a maglie larghe le vicende storiche dei due grandi filoni del
razzismo moderno, quello antisemita e quello coloniale, culminate ad
Auschwitz e nelle società segregate degli Stati Uniti e del Sudafrica,
provando quindi a formulare un’ipotesi teorica in grado di descrivere il
dispositivo logico sotteso alle ideologie razziste operanti negli
eventi narrati.
Pur nella diversità dei contesti storici, infatti, risulta possibile riconoscere una configurazione unitaria del discorso razzista: una logica comune alla base dell’invenzione delle «razze umane», individuando la quale la critica teorica e pratica del razzismo (e la sua stessa storia) appaiono sotto una luce diversa.
Sulla scorta di questa ipotesi, viene così ripreso il filo della narrazione storica del XIX e del XX secolo, mettendo il dispositivo logico individuato alla prova dei più recenti processi di esclusione: la «razzizzazione» dei cosiddetti «marginali» («zingari» e «devianti», delinquenti e proletari), il razzismo sessista, il controverso tema del razzismo italiano. Infine, lo sguardo si spinge sull’ultimo trentennio, un’epoca in cui il razzismo sembra riemergere con virulenza immutata, ma con caratteristiche in parte inedite.
Pur nella diversità dei contesti storici, infatti, risulta possibile riconoscere una configurazione unitaria del discorso razzista: una logica comune alla base dell’invenzione delle «razze umane», individuando la quale la critica teorica e pratica del razzismo (e la sua stessa storia) appaiono sotto una luce diversa.
Sulla scorta di questa ipotesi, viene così ripreso il filo della narrazione storica del XIX e del XX secolo, mettendo il dispositivo logico individuato alla prova dei più recenti processi di esclusione: la «razzizzazione» dei cosiddetti «marginali» («zingari» e «devianti», delinquenti e proletari), il razzismo sessista, il controverso tema del razzismo italiano. Infine, lo sguardo si spinge sull’ultimo trentennio, un’epoca in cui il razzismo sembra riemergere con virulenza immutata, ma con caratteristiche in parte inedite.
BOOKSHOP
a cura della
Libreria
delle Moline
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