« Io sinceramente non credo che ci sia una donna al mondo che se lei le telefona, dice vieni qua, a farmi una pompa, quella non viene correndo. Dottore, lei mi perdoni se mi permetto ».
Valter Lavitota, direttore dell'Avanti!
dal testo dalla trascrizione integrale di telefonate tra Valter Lavitola e Silvio Berlusconi
pubblicate da la Repubblica, 2 setttembre 2011, p. 14-15
5 commenti:
idee chiare...mamma dove siamo precipitati...
è vero, capitasse a me, non riuscirei neanche a rispondere... perché mi sarebbe venuto il VOMITO!
@ brazz: Sì, ideee "chiare", "solide", che hanno qualcosa delle idee fisse.
Toccato da tempo il fondo, ormai sono andati oltre, sfondando il fondo.
@ angie: siamo in sintoia angie: proprio qualche ore fa dicevo a un amico di questa frase da vomito.
Aggiornati alla telefonata Lavitola-Berlusconi pubblicata il 16 settembre da Repubblica. Ok sono d'accordo con voi, ma perché dobbiamo perdere tempo dietro questi squallidi personaggi? E, sinceramente, la pruderie che si nasconde dietro le prime pagine di repubblica e affini, mi sembra anche peggio delle telefonate. Si nasconde per modo di dire ... domenica scorsa ho comperato Repubblica dopo diverso tempo e in prima pagina (con richiemo in ben due pagine interne) si riportava la notizia di una ragazza morta per un gioco erotico, e via interviste a "maestri" di bondage etc. - Dov'è il peggio?
Caro Simone,delle lunghe pagine delle trascrizione delle intercettazioni telefoniche, ho scelto una frase breve, ma eloquente, in un certo senso emblematica.
Colpisce, in primo luogo, che la frase sia stata emessa da un signore che ha avuto la sfrontatezza appropriarsi di un nome, di una testata, l'Avanti, già organo del socialismo italiano, storicamente attraversato da una forte spinta di emancipazione-liberazione delle donne. E questo dà la misura di come (apertamente o larvatamente) si capovolga e si imbratti la storia. Una "piccola" ma esemplare controrivoluzione(di qui il titolo del post).
Ma, al di là, della strutturale "ambivalenza" di Repubblica,le cose che sono emerse dalle intercettazioni e da altri accertamenti sono rilevanti sul piano politico, civile, penale e (per venire a un aspetto che mi ha fatto pensare) sul piano etico: sono portato a leggere le vicende del piccolo presidente come una straordinaria manifestazione del trionfo delle forze reattive, così come lo descrive Deleuze interprete di Nietzsche:
<< è evidente che uno schiavo non cessa di essere uno schiavo prendendo il potere, né il debole un debole. Le forze reattive, anche se prendono il sopravvento, non cessano di essere forze reattive. Poiché, in ogni cosa, secondo Nietzsche, si tratta di una tipologia qualitativa, si tratta di bassezza e nobiltà. I nostri signori sono degli schiavi che trionfano, in un divenire-schiavo universale: l’europeo, il servo, il buffone … Nietzsche descrive gli stati moderni come formicai, in cui i capi e i potenti hanno il sopravvento per la loro bassezza. Per il contagio di questa bassezza e di questa buffoneria...>> (vedi brano esteso: Deleuze)
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