Libreria delle Moline
Via delle Moline, 3/A
Bologna
tel.: 051 26 29 77
Segnaliamo due interessanti incontri fissati per il 14 /3 ai quali la Libreria delle Moline collabora quale fornitrice dei volumi in presentazione.
Valeria Pinto
con l'autore sono presenti
Giancarla Codrignani, Raniero La Valle, Federico Stame
introduce: Alberto De Bernardi
Bologna
tel.: 051 26 29 77
Segnaliamo due interessanti incontri fissati per il 14 /3 ai quali la Libreria delle Moline collabora quale fornitrice dei volumi in presentazione.
Giovedì
14 marzo 2013
ore
17:00
Aula
4 (Facoltà di Scienze Politiche)
Strada
Maggiore 45, Bologna
Valeria Pinto
Valutare
e punire.
Una
critica della cultura della valutazione
(Cronopio
2012)
interviene con l'autrice
Andrea
Cavalletti
L’Università
è in crisi ormai palese e forse irreversibile: una crisi avviata
dalla Riforma Berlinguer del 1999 (che ha istituito la laurea breve e
il sistema dei crediti formativi) e culminata con la devastante
Riforma Gelmini, secondo un progetto di “modernizzazione” che,
lungo quattordici anni, ha distrutto la didattica degli atenei e
tagliato le risorse per la ricerca e per il diritto allo studio. Non
si tratta di un fenomeno solo italiano, ma di un mutamento assai più
vasto per cui le vecchie forme dello Stato si uniformano sempre più
ai poteri privatistico-manageriali.
Di
ideologia della valutazione e di critica della cultura della
meritocrazia, dei dispositivi di controllo che agiscono nel
ridisegnare la società della conoscenza, tratta il libro Valutare
e punire.
Valeria
Pinto,
autrice del testo e docente
dell’Università Federico II di Napoli.
Andrea Cavalletti, docente presso l’Università IUAV di Venezia.
Andrea Cavalletti, docente presso l’Università IUAV di Venezia.
* * *
Giovedì
14 marzo 2013
ore 17:30
Biblioteca
dell'Archiginnasio
Piazza
Galvani 1, Bologna
"Una
storia italiana"
incontro con
incontro con
Giambattista
Scirè
per
la presentazione del libro
Gli indipendenti di sinistra
(Ediesse 2012)
Gli indipendenti di sinistra
(Ediesse 2012)
con l'autore sono presenti
Giancarla Codrignani, Raniero La Valle, Federico Stame
introduce: Alberto De Bernardi
coordina
Michele Smargiassi
Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso.
Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano.
La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi protagonisti e i racconti di quelli ancora in vita.
Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra, una vicenda finora mai studiata, ma che si intreccia con gli avvenimenti più importanti della storia dell’Italia repubblicana, ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo: non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso.
Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente rappresenta una pluralità di matrici culturali – socialista (come Lelio Basso, Stefano Rodotà, Gianfranco Pasquino), cattolica (come Mario Gozzini, Adriano Ossicini, Claudio Napoleoni), azionista (come Ferruccio Parri, Carlo Levi, Franco Antonicelli, Altiero Spinelli) – tentando di sintetizzarle in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante», che, da sinistra, rivendicava come valori irrinunciabili la libertà, la democrazia, il pluralismo, la laicità, rifiutando sia l’ideologismo e il centralismo democratico del movimento operaio, sia la stretta dipendenza dalla gerarchia ecclesiastica e l’interclassismo democristiano.
La storia della Sinistra indipendente funziona bene da cartina di tornasole della società e della politica italiana degli anni Settanta e Ottanta, ed è stata ricostruita utilizzando i documenti reperiti in importanti archivi storici italiani, le testimonianze scritte dei suoi protagonisti e i racconti di quelli ancora in vita.
Evento
in collaborazione con La Società di Lettura e Istituto Storico Parri
Emilia - Romagna
Ingresso libero
Ingresso libero
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