Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
giovedì 15 novembre 2007
Onore alla memoria di Bartolo Nigrisoli. Un inedito di Enzo Biagi
domenica 28 ottobre 2007
venerdì 19 ottobre 2007
Giuseppe De Micheli: Cattolici beatificati e repubblicani ignorati
lui tira acqua al suo mulino, permettete che anch'io ne tiri un po' al mio, poca perché non ho l'accesso ai mass media che ha lui.
vorrei solo ricordare i tanti massacrati in nome di Cristo ("viva cristo Re" era il grido di battaglia dei navarresi franchisti) :
- Federico Garcia Lorca, mai iscritto ad alcun partito politico, soltanto poeta.
Il suo corpo giace in una fossa comune in qualche parte della provincia di Granada. Non mi risulta che siano stati fatti tentativi per individuare la sua tomba, riconoscerne il corpo e dargli una decorosa sepoltura.
- i preti baschi incarcerati, privati dei loro beni, deportati in altre regioni della Spagna e infine fucilati questa volta a cura dei franchisti, e non dei comunisti. (a qualcuno risulta che siano stati
inclusi fra i beati? non e' una domanda retorica e' semplicemente una domanda, perche' non conosco la risposta). Si vedano Francois Mauriac e Jacques Maritain - manifesto in difesa dei baschi e Jacques Maritain - "Rebeldes Espanoles no hacen una Guera Santa" - Parigi 1937
- tutti i miliziani e civili repubblicani massacrati dai franchisti, di cui nessuno ha mai tenuto la contabilita' perche' morti dalla parte sbagliata: si veda Bahamonde y Sanchez de Castro, Antonio - Memoirs of a Spanish Nationalist, London 1939
Giuseppe De Micheli
"perche' tu giaci, Ignacio, come tutti i morti della terra" (a memoria da Garcia Lorca)
11 Mar 2001
In questi giorni, in cui ci si sta mobilitando contro la beatificazione di circa 500 franchisti prevista per il 28 ottobre, ho voluto ricordare l'operato del predecessore di Ratzinger, con le parole Giuseppe De Micheli.
martedì 11 settembre 2007
Nuovo? No, lavato con Perlana...
Nuovo? No, lavato con Perlana.
in Invarianti, n. 35, 2001
in Italia negli ultimi anni è stata fortemente auspicata una “conciliazione nazionale”, considerata un elemento fondamentale per una società “postfascista”. Il “superamento” del passato fascista da parte di una presunta società postfascista presuppone però l’offuscamento dei lati negativi di questo passato[8].
domenica 15 luglio 2007
Agnolo Poliziano: Fabula di Orfeo, regia di Stefano Armati (1986)
Vorrei salutare questo rilancio rievocando un primo (forse il primo) tentativo non poliziesco (e riuscito) di sgomberare il terreno dei Giardini dalle siringhe e dall'incuria, era l'ormai lontano '86, e fu un incrociarsi di persone, di opere, di idee, di percorsi, saperi, esperienze. Tra le cose per me indimenticabili - e non dimenticate - la realizzazione della Fabula di Orfeo curata dal multiforme ingegno di Stefano Armati [qui, in foto(copia...), nei panni di Orfeo]. Ripubblico qualcosa dalla presentazione e dal libretto della serata del quale avevo curato la redazione e la realizzazione grafica.
Mercurio annunziatore della festa:
figliuol d’Apollo, chiamato Aristeo:
costui amò con sì sfrenato ardore
Euridice che moglie fu di Orfeo
che seguendola un giorno per amore
fu cagion del suo caso acerbo e reo
perché fuggendo lei vicina all’acque,
una biscia la punse e morta giacque.
Orfeo cantando all’inferno la tolse,
ma non poté servar la legge data,
che ‘l poverel tra via drieto si volse;
sì che di nuovo ella gli fu rubata;
però mai più amar donna non volse.
e dalle donne gli fu morte data."
intense e produttive della nostra vita, felicità e
tormento sono la stessa cosa: l’uomo creativo.
Ma molto tempo prima di lui una creatura umana,
che amava, ha già teso le mani verso una stella
senza sapere se chiedeva piacere o sofferenza.”
Lou Andreas-Salomé
Nietzsche: si può essere “superficiali, per profondità!”
Mercurio……...….annunziatore della festa…….….Roberto Sabattini
Il pastore Schiavone…………………….…………….Roberta Casadei
Mopso…………..….vecchio preveggente…..……....Paolo Franceschi
Aristeo…,,,,,..giovane pastore innamorato di Euridice…..Claudio Cavina
Tirsi……………………..servo di Aristeo………..…Antonio Obino
Euridice………….infa sposa di Orfeo…….…Ilaria Sala
Orfeo…………..mitico cantore……..Stefano Armati
Plutone………….Re degli Inferi…….Pino Bianchini
Minosse …………massimo giudice infernale………………Maurizio Babini
Proserpina…….Regina degli Inferi…..Annamaria Pierfederici
Le Furie…..spiriti infernali:
Gianna Beduschi, Tania Pizzuti, Francesca Campanaro, Roberta Raimondi
Le Baccanti……seguaci di Bacco:
voci recitanti……………………………Patrizia Piccinini, Roberta Casadei
danzatrici……Susanna Quaranta, G. Beduschi, T. Pizzuti, F. Campanaro, R. Raimondi, P. Piccinini
Cerbero…..cane infernale…..Anna Batoli, P.Piccinini, S. Quaranta
Arpista…………………………………………………Emanuela Degli Esposti
Violoncellista…………………..Nicola Baroni
Interventi scenografici…..Giano Castagnoli, Maja Becheret, Eleonora Straub
Adattamento scenico e regia……………………..Stefano Armati
Assistenti alla regia……….A. Pierfederici, G. Beduschi
Suono…………………………Guido Tabone
Luci……………Mario Chemello
Sartoria………..Pamela e Luisa Muratori
Decorazioni in metallo……..Maurizio Sterchele
Progetto grafico e realizzazione libretto di sala……….Rudy M. Leonelli
giovedì 17 maggio 2007
Negazionismo virtuale: prove tecniche di trasmissione (1998)
Negazionismo virtuale: prove tecniche di trasmissione, altreragioni, n. 7, 1998, pp. 175-181 *
"tutti i punti di vista si equivalgono, non c'è più criterio che permetta di distinguere chiaramente il vero dal falso, il reale dall'illusorio, il bene dal male; a ciascuno forgiarsi la sua opinione, e d'altronde tutte le opinioni sono accettabili quando sono sincere. Questa assenza di criteri è del resto celebrata dall'ideologia postmodernista come una liberazione, come l'accesso a un mondo in cui l'individuo può moltiplicare i punti di vista, simultaneamente o successivamente: intrecciarli senza curarsi della loro coerenza, o praticare una sorta di nomadismo identitario, cambiando di 'visione del mondo' come di camicia"[1].
Le pretesecamere a gas hitleriane e il preteso genocidio degli ebrei formano una sola e medesima menzogna storica, che ha aperto la via ad una gigantesca truffa politico-finanziaria, i cui principali beneficiari sono lo stato d'Israele e il sionismo internazionale, e le cui principali vittime sono il popolo tedesco, ma non i suoi dirigenti, il popolo palestinese tutto intero e, infine, le giovani generazioni ebraiche che la religione dell'Olocausto chiude sempre di più in un ghetto psicologico e morale".
martedì 1 maggio 2007
G : Gramsci, Antonio (aggiornamento)
d e l l a
n e o l i n g u a
Gramsci, Antonio
…
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti."
sabato 28 aprile 2007
mercoledì 18 aprile 2007
Bologna: aprile antifascista e antirazzista
21 aprile 2007
ore 13
Ai Giardini di P.ta Saragozza: Pranzo sociale lanciato dal Coordinamento Studentesco Cittadino, con materiali di controinformazione.
ore 16.30
Presso l’Istituto Parri, via S. Isaia 18
l’Assemblea Permanente Antifascista di Bologna organizza il convegno:
«Azione culturale e azione militante per contrastare autoritarismo, razzismo, fascismo».
Intervengono: Luca Alessandrini, Mario Coglitore, Rudy Leonelli, Mauro Raspanti, Armando Sarti, Walter Siri.
22 aprile 2007
ore 16
Piazza dell’Unità: il Coordinamento Migranti di Bologna indice un presidio-manifestazione contro le leggi razziste e segregazioniste varate dai governi di ogni colore per impedire la libera circolazione delle persone. Banchetti, musica, interventi.
23 aprile 2007
ore 20
Circolo Iqbal Masih, via della Barca 23/4: CENA di autofinanziamento e RIUNIONE GENERALE dell’Assemblea Antifascista Permanente di Bologna.
24 aprile 2007
ore 16
Piazza dell’Unità: «Re/esistenze», giornata antifascista organizzata da XM24 e dall’Assemblea Permanente Antifascista di Bologna. Banchetti, musica, interventi, animazione, cori, con lo spettacolo del gruppo teatrale dell’AAP.
25 aprile 2007
ore 17
Centro civico di via Faenza 4 (angolo via Arno): presentazione del DVD prodotto da A-Rivista Anarchica: «A forza di essere vento: lo sterminio nazista degli Zingari». Banchetti, musica, animazione, cori, buffet.
Organizzano:
- AAP (Assembea Antifascista Permanente),
- Circolo anarchico “Berneri”,
- Coordinamento Migranti di Bologna e provincia,
- Coordinamento Studentesco Cittadino,
- VAG61,
- XM24
[vedi UN: Memoria resistente]
mercoledì 21 marzo 2007
Il Grande Dialogo
Hans Magnus Enzensberger, Palaver
venerdì 9 marzo 2007
Nadine Fresco: Fabrication d’un antisémite
martedì 6 marzo 2007
Il Picchio (marzo '84)
martedì 27 febbraio 2007
Maurice Blanchot: Michel Foucault come io l'immagino
“Vivere un avvenimento in immagine – citiamo ancora, e necessariamente a lungo, da Lo spazio letterario – non vuol dire disimpegnarsi da questo avvenimento, disinteressarsene, come vorrebbero la versione estetica dell’immagine e l’ideale sereno dell’arte classica, ma vuol dire non più impegnarvisi con una decisione libera: vuoi dire lasciarsi prendere, passare dalla regione del reale, in cui ci teniamo a distanza dalle cose per meglio disporne, a quest’altra regione in cui la distanza ci tiene, questa distanza è allora profondità non viva, indisponibile, lontananza inapprezzabile divenuta come la potenza suprema e ultima delle cose ... Vivere un avvenimento in immagine, non vuol dire avere di questo avvenimento una immagine, e neppure conferirgli la gratuità dell’immaginano. L’avvenimento, in questo caso, avviene veramente; e tuttavia avviene ‘veramente’? Ciò che accade ci afferra, come ci afferrerebbe l’immagine, vale a dire ci priva, di esso e di noi, ci tiene al di fuori, fa di questo di fuori una presenza in cui ‘Io’ non ‘si’ riconosce”.
L’evocazione straniante dell’incontro anonimo e aleatorio con Foucault nel ’68, che apre Michel Foucault come io l'immagino, presenta quel carattere di esteriorità irriducibile dell’avvenimento, che costituisce un luogo cruciale dell’opera (sia “critica”, sia letteraria”) di Blanchot. “Non è una finzione benché non sia capace di pronunciare a proposito di tutto ciò la parola verità. Gli è successo qualcosa, e non può dire che sia vero, né il contrario. Più tardi, pensò che l’avvenimento consistesse in questa maniera di non essere né vero, né falso” (L'attesa, l’oblio). E ancora, ne La comunità inconfessabile (a proposito di Acéphale): “Coloro che vi hanno partecipato non sono sicuri di avervi avuto parte”.
2. “Esprimere soltanto quello che non può esserlo. Lasciarlo inespresso” (L‘attesa, l’oblio).
domenica 25 febbraio 2007
Dedicato a Elio Xerri. Bologna, Marzo 2007
[Ricevo e volentieri pubblico. Ho inserito alcuni link nel testo del comunicato originale; ne sono dunque l'unico artefice e responsabile, rml].
Una mostra, tanti eventi, per ricordare un caro compagno, un amico, una libreria, una via, una città, un mondo e un modo.
Nello spazio di Modo Infoshop in via Mascarella 24 e 26, sarà allestita, dal 4 al 22 marzo 2007 LA MOSTRA Ambient/Azione - Il Picchio: Elio racconta foto, video, interviste, conferenze, performance, edizioni e arte della Libreria Editrice Il Picchio, del Centro di Documentazione Anarchica e dell’attività di Elio dal 1975 al 2006.
Aperto a metà degli anni '70, "Il Picchio", si collegava ai "cento fiori" delle librerie di movimento in cui tutta la stampa antagonista e rivoluzionaria trovava ampia diffusione.
Al Picchio si camminava sulla parte selvaggia, si percepiva il cambiamento e tutto era possibile.
Con Primo Moroni ** e tanti altri compagni e compagne che avevano condiviso lo stesso impegno e lo stesso progetto, Elio aveva dato vita alla "Punti Rossi", una rete di distribuzione autonoma dai circuiti commerciali che permetteva alla stampa del movimento rivoluzionario di circolare liberamente senza soggiacere alle regole del mercato e spesso eludendo il controllo poliziesco.
La storia di Elio, l’anima del Picchio, è la storia di un uomo esuberante e riservato, poco incline ai compromessi, di un compagno che ha sempre vissuto per affermare libertà, solidarietà, giustizia sociale.
Gli accadde anche di dover assistere l'agonia di Francesco Lorusso ** , il compagno di Lotta Continua che venne ucciso, con un colpo alla schiena, dai carabinieri l'11 marzo del 1977 in quella via Mascarella dove il Picchio era il primo posto in cui un compagno in difficoltà sarebbe andato a chiedere aiuto.
I suoi 62 anni di vita sono stati troppo pochi per contenere l'umanità che Elio esprimeva. Pochi per lui, pochi per noi che gli abbiamo voluto bene.
Nelle tre settimane della mostra saranno riproposte proiezioni di conferenze e interviste svolte durante l’attività del Picchio, moltissime foto della libreria, foto delle manifestazioni, manifesti, edizioni editoriali della casa editrice Il Picchio; una accattivante colonna sonora accompagnerà la mostra per tutta la sua durata, non mancheranno eventi di convivialità al vino rosso e delle visite guidate nel percorso della storia che ha attraversato quel luogo e visto partecipi quelle persone.
http://www.libreriailpicchio
http://www.circoloberneri