«La storia viene usata per l'oggi, per le esigenze politiche attuali. Si tratta di una campagna di intossicazione delle coscienze con riscritture, reinterpretazioni e falsità belle e buone, funzionali, da una parte, alla mobilitazione nazionalista, alla diffusione di stereotipi sciovinisti e razzisti, assunti ormai anche da buona parte del ceto politico di sinistra; dall'altra, alla criminalizzazione di chi oggi non si piega alle compatibilità del sistema capitalista. Tale campagna si concretizza anche nella legittimazione dei fascisti odierni, che diventano portatori di una ideologia come altre. Una ideologia dell'ordine, della sicurezza, autoritaria, fatta propria da buona parte del ceto politico autodefinitosi democratico. In questi anni molti si sono resi conto del significato della Giornata del Ricordo e molte sono state le iniziative per combattere questa campagna di intossicazione. E’, però, necessario combattere con maggiore efficacia, unendo le forze e le conoscenze. Questo convegno vuole essere un contributo in tal senso, non solo per rintuzzare e sbugiardare le menzogne che vengono propagandate, ma anche per fare un passo avanti per riappropriarci, nella sua interezza, della nostra storia.»
Ne discutiamo
il 10 febbraio 2009 alle ore 20.30
presso la Sala del Baraccano, via S. Stefano 119, Bologna
----------------------- [*] La riproduzione e la trascrizione dello scritto originale del generale Gastone Gambara, comandante dell'XI Corpo d'Armata sono tratte da: fuoriregistro
Lo scorso 10 gennaio l’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, a nome dell’Amministrazione comunale, ha deciso di negare l’uso della Biblioteca comunale per la presentazione di un libro che raccoglie gli atti di un convegno nazionale tenutosi nel febbraio 2008 a Sesto San Giovanni (MI).
Prima di entrare nel merito dei contenuti di un convegno di cui si vogliono rendere pubblici gli atti, vorremmo esprimere la nostra profonda perplessità ed inquietudine per un provvedimento che appare, a tutti gli effetti, atto negazione di un diritto elementare: quello della libera espressione delle idee e della ricerca storiografica, in questo caso supportate da storici di fama internazionale.
Censure di questo rilievo e livello sarebbero legittime e possibili, nel nostro paese, se ad essere proposte fossero idee dichiaratamente anticostituzionali, perché di stampo fascista, nazista, xenofobo o discriminatorio verso minoranze etniche o religiose.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa, Silvia Panichi, a nome dell’Amministrazione Comunale, esplicita il diniego della sala con la seguente motivazione: “…Si tratta di un argomento particolarmente doloroso e ancora in via di elaborazione storiografica per cui un analisi troppo netta e orientata rischierebbe di offendere la sensibilità di alcuni, soprattutto in prossimità della data del 10 febbraio, scelta in modo ufficiale come giorno del ricordo”, riferendosi alla Giornata del Ricordo istituita con legge n. 92 del 30.03.04. per l’istituzione del quale è stata evidentemente accettata una elaborazione storiografica.
Le tesi sostenute dal convegno al quale si nega oggi una sala pubblica contestano quella elaborazione storiografica.
Impedire la libera espressione delle idee, in questo caso attraverso un punto di vista storiografico alternativo a quello ufficiale, se fatto nel rispetto dei principi costituzionali e con il rigore scientifico che riconosciamo all’opera, significherebbe operare un vulnus senza precedenti nella storia democratica della nostra città.
I sottoscrittori del presente appello chiedono agli organi politico/istituzionali alla guida del Comune di Pisa di concedere la sala della biblioteca Comunale nel giorno richiesto (5 febbraio c.a.) per la presentazione degli atti di questo importante convegno storico, preservando così il carattere aperto, di palestra delle idee che da sempre ha caratterizzato la nostra città.
Prime adesioni di organizzazioni:
A.N.P.I. Pisa; A.N.P.I. Trieste;Rete dei Comunisti Pisa; Osservatorio sul fascismo; RdB CUB Pisa, Associazione marxista Politica e Classe Pisa; Associazione comunista Pianeta Futuro; Sinistra Critica; circolo agorà Pisa; Confederazione COBAS Pisa; PRC Pisa; PdCI Pisa; PCL Pisa; Verdi Pisa; Associazione Italia Cuba sez. Pisa; Comitato promotore del Convegno sulle "Foibe" tenuto il 9 febbraio '08 a Sesto S. Giovanni (Mi) e della pubblicazione degli Atti raccolti nel libro; Rebeldia, spazio antagonista Newroz; Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia – onlus; Associazione/Društvo Promemoria per la difesa dei valori dell’antifascismo e dell’antinazismo/za varovanje vrednot protifašizma in protinacizma - Trieste/Trst;
Prime adesioni individuali:
Giorgio Vecchiani, Presidente A.N.P.I. Pisa; Manlio Dinucci, saggista; Andrea Venturi, consigliere comunale della Rete dei Comunisti a S. Giuliano terme; Cinzia Della Porta, presidente del Circolo agorà; Paola Bernardini, bibliotecaria presso Biblioteca comunale di Pisa; Valter Lorenzi, Rete nazionale Disarmiamoli!; Paolo Alderigi, Associazione per la Sinistra Vicopisano; Daniele Barbieri (Imola); Davide Maldarella, studente di Storia contemporanea c/o Università di Pisa; Bruno Frassinesi, responsabile prov. RdB CUB Pisa; Giuseppe Pagano, studente di Storia c/o Università di Pisa; Diana Settepanella, studentessa di Storia c/o Università di Pisa; Sandro Malloggi, operatore Biblioteca comunale Pisa; Mauro Stampacchia, Docente di Storia del Movimento Operaio presso la fac. Di Scienze Politiche dell’Univ. di Pisa; Maurizio Bini, segreteria provinciale PRC Pisa; Andrea Domenica, Assistant Professor Dept. of Information Engineering (DIIEIT), University of Pisa; Mauro Bennati, tecnico di lab. Fac. Di farmacia; Simonetta Vacca, impiegata; Edoardo Prediletto, studente; Stefania Campetti, impiegata; Silvia Zublena, studentessa; Annalisa Antichi, psicologa; Dino Mosca, Trieste; Gilberto VLAIC, Docente universitario, Trieste; Claudio Venza - docente universitario, Trieste; Jože Pirjevec, docente universitario a Koper-Capodistria ed ex studente della Normale di Pisa; Andrea Bellucci - segretario dll'ANPI di Montelupo Fiorentino; Stanka Hrovatin, presidente Anpi-VZPI provinciale di Trieste; Marina Rossi, storica dell'Istituto regionale per la storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia-Giulia di Trieste; Gigi Bettoli, Spilinburgo (Pn); Rudy M. Leonelli, Bologna.
per adesioni: cpianopisa@alice.it cell. 3296947952
di Francesco Raparelli
[da il manifesto, 31 gennaio 2009]
Ci sono alcune pagine di Nietzsche sulla «cattiva coscienza» che più di altre ci aiutano a capire la «questione Morucci», ma i giganti vanno scomodati di fronte alle cose serie e il caso dell’ex-Br (che sarà ospite del centro sociale neofascista Casa Pound) di certo non rientra tra queste. A cercare meglio, dietro la rabbia che immagino abbia colpito molti, c’è una biografia che per i movimenti, quelli di massa, ha avuto poco amore. Meglio i western.
Sono passati solo pochi giorni, dal divieto di Frati, pochi giorni da una questione che ha visto protagonista la Sapienza, Morucci e, suo malgrado l’Onda. Durante le feste natalizie, infatti, un docente di Scienze umanistiche ha deciso di invitare Morucci per parlare degli anni di piombo. Puntuale la replica del Rettore: l’iniziativa è stata vietata e in compenso Rettore e sindaco Alemanno hanno pensato bene di attaccare l’Onda («i trecento criminali»), di riproporre la questione del Papa e della libertà di parola. Il professore si difese chiamando in causa il consiglio poliziesco, Morucci fece finta di nulla, l’Onda rispose al meglio (era il 5 gennaio!). Oggi la musica cambia, a parlare è Iannone che presenta l’iniziativa di Casa Pound (di cui è portavoce), «oasi» del libero pensiero e della democrazia. Casa Pound e Morucci, infatti, sono accomunati da un problema comune e dallo stesso desiderio: interdetti dall’università, il problema; farla finita con «l’antifascismo ideologico», il desiderio. Sul desiderio Casa Pound ha già lavorato sodo in questi anni, con tutti gli strumenti tecnici a sua disposizione: per chi ha la memoria corta basta ricordare le cinte e i bastoni tricolore di Piazza Navona (29 ottobre 2008), quelli che colpivano con forza (altro che ideologia!) studenti e studentesse di non più di sedici, diciassette anni. Parlano le foto, parlano le ricostruzioni più oneste (Curzio Maltese primo fra tutti), parla la verità.
Ma a Morucci interessa poco la verità, tanto che – ci racconta Iannone sul Corriere della sera di ieri ‒ dopo i fatti del 29 ottobre ha chiamato proprio i giovani di Blocco studentesco e non certo gli studenti dell’Onda per esprimere la sua solidarietà. Sulla Stampa dello scorso maggio stessa cosa: nessuna difesa per gli studenti aggrediti in via De Lollis dai neofascisti di Forza nuova, piuttosto una condanna bipartisan. Verrebbe da diventare scortesi, fortunatamente la vita e la storia di Morucci non parlano più a nessuno. Ci spiace per le sue ambizioni pretesche (Ratzinger è interessato all’acquisto?) e per quanto riguarda i movimenti appartengono ad un’altra era, un’era in cui l’antifascismo è un fatto di realtà, non una patologia da nostalgici.
LA PERSECUZIONE DEI NERI IN EUROPA SOTTO IL REICH NAZISTA
La presenza di africani, antillani e afroamericani in Europa al tempo del Reich, vittime di persecuzione, uccisi, sterilizzati o deportati nei lager, a volte per la loro militanza antifascista, ma molto più spesso solo per il colore della loro pelle, è un aspetto ancora poco conosciuto della storia dello sterminio nazista. Il dovere della memoria si impone per le vite e le storie di tutte queste persone.
- Proiezione del documentario di Serge Bilé Noirs dans les camps nazis e introduzione ai temi contenuti nel libro omonimo; - Intervento di LUCA ALESSANDRINI (direttore dell’Istituto storico Parri) su “Il razzismo italiano in epoca fascista”; - Intervento di ANTAR MOHAMED MARINCOLA su “La storia di Giorgio Marincola, unico partigiano nero della Resistenza italiana”; - Intervento del Coordinamento Migranti sulle odierne politiche di discriminazione dei diversi e degli stranieri in Italia.