lunedì 29 luglio 2013

Max Horkheimer, «L’idealismo del rivoluzionario»

  


L’idea che il marxismo propaghi semplicemente il soddisfacimento della fame, della sete e del soddisfacimento dell’impulso sessuale dell’individuo non si confuta certo affermando che in verità esso è più fine, nobile, profondo, interiore. Giacché l’indignazione, la solidarietà, l’abnegazione sono «materialistiche» quanto la fame; la lotta per il miglioramento della sorte dell’umanità implica egoismo e altruismo, fame e amore come elementi naturali di serie causali. È ovvio: la teoria materialistica non possiede alcun motivo logico probante per il sacrificio della vita. Essa non inculca né con la Bibbia né con il bastone, alla solidarietà e alla consapevolezza della necessità della rivoluzione non sostituisce nessuna «filosofia pratica», nessuna motivazione del sacrificio. Piuttosto è essa stessa il contrario di ogni morale «idealistica» di questo genere. Essa libera dalle illusioni, svela la realtà e spiega l’accadere. Non dispone di argomenti logici che provino l’esistenza di valori «superiori», ma certamente neppure di argomenti contro il fatto che mettendo in gioco la propria vita uno contribuisca a realizzare valori «inferiori», ossia un’esistenza sopportabile per tutti. L’«idealismo» comincia proprio dove questo comportamento non si accontenta di una spiegazione naturale di se stesso, e afferra invece la stampella dei valori «oggettivi», dei doveri «assoluti» o di una qualunque altra copertura e «canonizzazione» ideale, ossia dove il rivoluzionamento della società vien fatto dipendere dalla metafisica – invece che dagli uomini.


Max HorkheimerDämmerung
 trad it. di Giorgio Backhaus.  Crepuscolo: appunti presi in Germania 1926-1931,  Einaudi, Torino 1977


6 commenti:

Anacronista ha detto...

Sempre più mi rendo conto dell'attualità delle riflessioni di Horkheimer, uno che ci aveva visto lungo. Ci ho fatto la tesi, ho il desiderio di riprenderlo ancora. Grazie per averlo postato, ce n'è bisogno...

Unknown ha detto...

anche per me, quando iniziavo a studiare la filosofia (critica), Horkheimer è stato un pensatore importante, in seguito mi sono concentrato prevalentemente su Foucault, ma da un po' di anni, ho ritrovato cose eccezionali nei testi della scuola di Francoforte.

PS: fatti vivo quando ti va

Anacronista ha detto...

Mi scambiano sempre per maschio, ma sono un femminone! :D Foucault è intrippantissimo, adorabile e insostituibile, però non mi spiega come facciamo a cambiare le cose. La filosofia mi serve per cambiarle oltre che per (cercare di) capirle, io la "uso" anche per questo. Mi sono abbonata al tuo blog, ti leggo spesso. A presto :)

Unknown ha detto...

Ma come si fa a vedere il tuo blog?
Ho certo piacere che tu legga e commenti quel che pubblico. Ma mi interesserebbe leggere quel che scrivi.

Anacronista ha detto...

Vero, lo avevo "privatizzato", ma adesso è di nuovo pubblico :)

Unknown ha detto...

e finalmente sono un "follower" del tuo:Anacronismi