L’idea che il marxismo propaghi semplicemente
il soddisfacimento della fame, della sete e del soddisfacimento
dell’impulso sessuale dell’individuo non si confuta certo
affermando che in verità esso è più fine, nobile, profondo,
interiore. Giacché l’indignazione, la solidarietà, l’abnegazione
sono «materialistiche» quanto la fame; la lotta per il
miglioramento della sorte dell’umanità implica egoismo e
altruismo, fame e amore come elementi naturali di serie causali. È
ovvio: la teoria materialistica non possiede alcun motivo logico
probante per il sacrificio della vita. Essa non inculca né con la
Bibbia né con il bastone, alla solidarietà e alla consapevolezza
della necessità della rivoluzione non sostituisce nessuna «filosofia
pratica», nessuna motivazione del sacrificio. Piuttosto è essa
stessa il contrario di ogni morale «idealistica» di questo genere.
Essa libera dalle illusioni, svela la realtà e spiega l’accadere.
Non dispone di argomenti logici che provino l’esistenza di valori
«superiori», ma certamente neppure di argomenti contro il fatto che
mettendo in gioco la propria vita uno contribuisca a realizzare
valori «inferiori», ossia un’esistenza sopportabile per tutti.
L’«idealismo» comincia proprio dove questo comportamento non si
accontenta di una spiegazione naturale di se stesso, e afferra invece
la stampella dei valori «oggettivi», dei doveri «assoluti» o di
una qualunque altra copertura e «canonizzazione» ideale, ossia dove
il rivoluzionamento della società vien fatto dipendere dalla
metafisica – invece che dagli uomini.
Max Horkheimer, Dämmerung
trad it. di Giorgio Backhaus. Crepuscolo: appunti presi in Germania 1926-1931, Einaudi, Torino 1977
6 commenti:
Sempre più mi rendo conto dell'attualità delle riflessioni di Horkheimer, uno che ci aveva visto lungo. Ci ho fatto la tesi, ho il desiderio di riprenderlo ancora. Grazie per averlo postato, ce n'è bisogno...
anche per me, quando iniziavo a studiare la filosofia (critica), Horkheimer è stato un pensatore importante, in seguito mi sono concentrato prevalentemente su Foucault, ma da un po' di anni, ho ritrovato cose eccezionali nei testi della scuola di Francoforte.
PS: fatti vivo quando ti va
Mi scambiano sempre per maschio, ma sono un femminone! :D Foucault è intrippantissimo, adorabile e insostituibile, però non mi spiega come facciamo a cambiare le cose. La filosofia mi serve per cambiarle oltre che per (cercare di) capirle, io la "uso" anche per questo. Mi sono abbonata al tuo blog, ti leggo spesso. A presto :)
Ma come si fa a vedere il tuo blog?
Ho certo piacere che tu legga e commenti quel che pubblico. Ma mi interesserebbe leggere quel che scrivi.
Vero, lo avevo "privatizzato", ma adesso è di nuovo pubblico :)
e finalmente sono un "follower" del tuo:Anacronismi
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