Presidio di Forza Nuova in Bolognina.
Gli Antifascisti li cacciano dalla piazza
L'iniziativa è stata
organizzata dal movimento politico di estrema destra nel luogo simbolo
della sinistra. Le reazioni di Pd e Sel hanno costretto a spostare
l'incontro. E' nata una contro manifestazione dei collettivi locali.
Mattia Piras, coordinatore FN: "Dopo anni di buonismo e lassismo questa
quartiere è diventato una zona nera e gli abitanti sono costretti a
barricarsi in casa"
L’idea
era quella di “occupare gli spazi e le piazze” della Bolognina, “da
anni nelle mani di spacciatori, immigrati e tossicodipendenti”.
L’obiettivo dei militanti di Forza Nuova, in
particolare, era presidiare Piazza dell’Unità, situata appena fuori
dalle mura di Bologna, per strapparla, almeno per una sera, “al
degrado”. “Dopo anni di buonismo, di tolleranza e di demagogia politica
di accoglienza – spiega Mattia Piras, coordinatore di Forza Nuova
Bologna – la situazione del quartiere è ormai sotto gli occhi di tutti. È una zona ‘rossa’,
o per meglio dire ‘nera’, ormai comandata da gang multietniche che, tra
spaccio spudorato, degrado e violenze di ogni tipo, costringono i
residenti (i pochi italiani rimasti) a barricarsi in casa, minacciati e
accerchiati al primo tentativo di reazione”. Da qui il presidio:
bandiere, volantini e un banchetto per protestare contro il “lassismo”
di “partiti e istituzioni”, che agevolano “il degrado”, per poi
rivelarsi “pronti a gridare allo scandalo quando il crimine ha già
colpito le sue vittime”.
In realtà, però, non è andata proprio
come il partito di estrema destra aveva auspicato. Perché ad essere
“cacciati” dalla piazza simbolo della Resistenza partigiana sono stati
proprio loro, una decina di forzanuovisti, arrivati appena tramontato il
sole, costretti a spostare il luogo del presidio altrove a causa delle
proteste nate proprio a poche ore dall’annuncio della manifestazione.