Presidio di Forza Nuova in Bolognina.
Gli Antifascisti li cacciano dalla piazza
L'iniziativa è stata organizzata dal movimento politico di estrema destra nel luogo simbolo della sinistra. Le reazioni di Pd e Sel hanno costretto a spostare l'incontro. E' nata una contro manifestazione dei collettivi locali. Mattia Piras, coordinatore FN: "Dopo anni di buonismo e lassismo questa quartiere è diventato una zona nera e gli abitanti sono costretti a barricarsi in casa"
L’idea
era quella di “occupare gli spazi e le piazze” della Bolognina, “da
anni nelle mani di spacciatori, immigrati e tossicodipendenti”.
L’obiettivo dei militanti di Forza Nuova, in
particolare, era presidiare Piazza dell’Unità, situata appena fuori
dalle mura di Bologna, per strapparla, almeno per una sera, “al
degrado”. “Dopo anni di buonismo, di tolleranza e di demagogia politica
di accoglienza – spiega Mattia Piras, coordinatore di Forza Nuova
Bologna – la situazione del quartiere è ormai sotto gli occhi di tutti. È una zona ‘rossa’,
o per meglio dire ‘nera’, ormai comandata da gang multietniche che, tra
spaccio spudorato, degrado e violenze di ogni tipo, costringono i
residenti (i pochi italiani rimasti) a barricarsi in casa, minacciati e
accerchiati al primo tentativo di reazione”. Da qui il presidio:
bandiere, volantini e un banchetto per protestare contro il “lassismo”
di “partiti e istituzioni”, che agevolano “il degrado”, per poi
rivelarsi “pronti a gridare allo scandalo quando il crimine ha già
colpito le sue vittime”.
In realtà, però, non è andata proprio
come il partito di estrema destra aveva auspicato. Perché ad essere
“cacciati” dalla piazza simbolo della Resistenza partigiana sono stati
proprio loro, una decina di forzanuovisti, arrivati appena tramontato il
sole, costretti a spostare il luogo del presidio altrove a causa delle
proteste nate proprio a poche ore dall’annuncio della manifestazione.
Il
primo a chiamare a raccolta i cittadini era stato il democratico Daniele Ara,
che negli scorsi giorni aveva chiesto “a tutta la comunità del Navile,
anche a quelli che non hanno votato la maggioranza di centrosinistra, di
respingere con le armi della Costituzione questa provocazione. No ai
fascisti di Forza Nuova in piazza Unità, per tre motivi: perché il
quartiere respinge le forze che sono contro la Costituzione, perché
piazza Unità è un luogo simbolo della Resistenza
bolognese e perché stiamo affrontando il nostri problemi di sicurezza e
l’ingerenza di una forza neofascista non ci aiuta a risolverli”.
E l’appello è stato raccolto dal collettivo Xm24
che, due ore prima che iniziasse la manifestazione del movimento
neofascista, ha organizzato un concentramento di circa duecento persone
in quella stessa piazza che il questore aveva negato ai forzanuovisti.
Accanto a loro anche il Cua, il Tpo e molti cittadini, riuniti dietro lo
striscione di Bologna antifascista: “Fuori i fascisti dalla città, al
bando Casapound e Forza Nuova”.
“Abbiamo risposto all’appello –
spiega Andrea del Cua – perché riteniamo una provocazione inaccettabile
il fatto che partiti dichiaratamente neofascisti come Forza Nuova
portino in questo quartiere, storicamente simbolo della lotta
partigiana, i loro discorsi razzisti e omofobi”. “Le risposte ai
problemi del nostro quartiere – sottolineano anche i ragazzi di Xm24, da
11 anni inseriti alla Bolognina – possono solo venire dal protagonismo
sociale, l’autorganizzazione e la solidarietà. Come spazio autogestito,
quindi, lottiamo quotidianamente contro l’emarginazione, lo sfruttamento
e la disperazione, e come spazio antirazzista vissuto da migranti e
italiani manifestiamo e ci impegniamo attivamente per una città dove
regnino la giustizia sociale e l’eguaglianza”. “L’esatto opposto –
continua Matteo, un militante del collettivo – di ciò che Forza Nuova
rappresenta”.
Schierato idealmente contro il presidio anche Sinistra Ecologia e Libertà,
tra i primi a chiedere al questore Vincenzo Stingone di vietare l’uso
della piazza al partito di estrema destra. “I fascisti dichiarati di
Forza nuova hanno annunciato un presidio in piazza dell’Unità, luogo
simbolo della nostra resistenza. Una risposta democratica è necessaria”.
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