NEWSLETTER CSA VITTORIA-Milano
via Friuli ang. Muratori 43
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ore 21.00 Csa Vittoria L’IMPERO VIRTUALE COLONIZZAZIONE DELL’IMMAGINARIO E CONTROLLO SOCIALE
Alcune aziende che quindici anni fa non esistevano, come Google e
Facebook, oggi costituiscono la nuova e potente oligarchia planetaria
del capitalismo digitale. Internet ne rappresenta l’intelaiatura, e i
suoi utenti, vale a dire circa tre miliardi di persone, la forza lavoro
utilizzata. Le nuove tecnologie digitali fanno ormai parte della nostra
vita quotidiana, le portiamo addosso e controllano tutti gli ambienti
della vita sociale, dai luoghi di lavoro ai templi del consumo. Questo
libro propone una riflessione sui dispositivi attraverso i quali questa
oligarchia e queste tecnologie catturano e colonizzano il nostro
immaginario a fini di profitto economico e di controllo sociale. E mette
in luce il risvolto di tutto ciò, ovvero l’emergere di una nuova e
impercepita sudditanza di quel popolo virtuale che, riversando
ingenuamente messaggi, fotografie, selfie, ansie e desideri su
piattaforme e social-network, contribuisce con le sue stesse pratiche a
rafforzare il dominio del nuovo impero. Non conosciamo ancora le
conseguenze sui tempi lunghi di questo ulteriore passaggio del modo di
produzione capitalistico. Chiara invece appare la necessità di
immaginare pratiche di decolonizzazione personale e collettiva per
istituire nei luoghi ordinari della vita varchi di liberazione.
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Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
venerdì 26 giugno 2015
Renato Curcio: "L'impero virtuale" Presentazione: Giovedì 25 giugno 2015 ore 21.00 Csa Vittoria Milano
domenica 14 giugno 2015
domenica 7 giugno 2015
Boris Pasternak: Essere famoso non è bello
Essere famoso non è bello,
non è questo che ci leva in alto.
Non bisogna tenere l’archivio,
trepidare per i manoscritti.
Fine del creare è dar tutto di sé,
e non lo scalpore, non il successo.
È vergognoso, non contando nulla,
diventare per tutti una leggenda.
Ma bisogna vivere senza impostura,
viver così che alla fine
ci si attiri l’amore degli spazi,
che si oda l’appello del futuro.
E bisogna lasciare lacune
nella sorte, e non fra le carte,
passi e capitoli dell’intera vita
segnando ai margini.
E immergersi nell’oscurità
e i propri passi nascondervi,
come nella nebbia si cela una contrada
e non vi si scorge più nulla.
Altri, sull’orma viva percorreranno,
palmo a palmo il tuo cammino,
non spetta a te distinguere
sconfitta da vittoria.
E neanche d’un nulla tu devi
venire meno all’uomo,
ma esser vivo, vivo e null’altro,
vivo e null’altro fino alla fine.
Boris Pasternak
_______________________________
immagini:
Boris Pasternak
Giangiacomo Feltrinelli
non è questo che ci leva in alto.
Non bisogna tenere l’archivio,
trepidare per i manoscritti.
Fine del creare è dar tutto di sé,
e non lo scalpore, non il successo.
È vergognoso, non contando nulla,
diventare per tutti una leggenda.
Ma bisogna vivere senza impostura,
viver così che alla fine
ci si attiri l’amore degli spazi,
che si oda l’appello del futuro.
E bisogna lasciare lacune
nella sorte, e non fra le carte,
passi e capitoli dell’intera vita
segnando ai margini.
E immergersi nell’oscurità
e i propri passi nascondervi,
come nella nebbia si cela una contrada
e non vi si scorge più nulla.
Altri, sull’orma viva percorreranno,
palmo a palmo il tuo cammino,
non spetta a te distinguere
sconfitta da vittoria.
E neanche d’un nulla tu devi
venire meno all’uomo,
ma esser vivo, vivo e null’altro,
vivo e null’altro fino alla fine.
Boris Pasternak
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immagini:
Boris Pasternak
Giangiacomo Feltrinelli
mercoledì 3 giugno 2015
[BO] sab 6 giu h.16: reddito, casa e dignità per tutte e tutti!
Non v’è dubbio che le politiche autoritarie siano oggi l’effetto delle «grandi intese» fra centri di potere sempre più organici e strettamente collusi fra di loro.
In questa pianificazione organica
del potere e dello sfruttamento, la Lega Nord con la sua corte di
neofascisti e le sue provocazioni razziste non è altro che un appoggio
esterno alle linee del governo di «centrosinistra».
In fondo, la pittoresca visibilità
mediatica dell’onnipresente Salvini in felpa quale leader del
centrodestra è funzionale unicamente a far sembrare il «Partito della
Nazione» di Renzi una cosa seria, e le sue politiche fascistoidi e
discriminatorie un «male minore».
Non si può però trascurare il fatto che a Bologna sia anzitutto il PD a promuovere una svolta autoritaria e perbenista in concorso con la Questura, la destra e la Lega Nord, svilendo la dignità, la cultura e la storia di questa città.
Per questo riteniamo che partecipare
sabato 6 giugno alla Marcia delle Periferie non sia soltanto un atto di
solidarietà, ma anche di resistenza collettiva dinanzi a
un’amministrazione comunale che dà sempre più spazio alla destra
fascista, razzista e leghista. È ora di dirgli che non passeranno!
Reddito, casa e dignità per tutte e tutti!
Sabato 6 giugno
h.16 davanti all’ExTelecom Occupato di Via Fioravanti
La marcia delle Periferie torna al Centro!
h.16 davanti all’ExTelecom Occupato di Via Fioravanti
La marcia delle Periferie torna al Centro!
Questo l’appello degli Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log:
Facciamo appello a tutta la città a
stringersi intorno alle istanze della lotta per il diritto all’abitare e
partecipare, ed invitare a partecipare ad una nuova grande giornata di
lotta collettiva per mostrare la forza della ragioni di chi si schiera
in difesa delle occupazioni abitative, per una moratoria degli sfratti e
costruire insieme la nostra grande opera di rigenerazione urbana che
inizia dalla casa, dal reddito e dalla dignità!
Come deciso all’assemblea cittadina per
il diritto all’abitare dello scorso 20 marzo all’ex-Telecom Occupato
vogliamo costruire una marcia della dignità che faccia tornare al centro
la lotta per il diritto alla casa e all’accesso ad un welfare degno di
questo nome oltraggiati e calpestati dagli ultimi governi e ridotti
all’osso dalla crisi economica.
Si fermino gli sgomberi, gli scudi e i
manganelli e si dirottino immediatamente le risorse pubbliche a favore
dei ceti più massacrati dalla crisi economica della nostra società. In
un contesto in cui il principio della rendita e dell’austerità continua
spietato a distruggere vite e territori vogliamo affermare la forza del
riscatto collettivo che sta vivendo nelle occupazioni abitative e nelle
decine e decine di picchetti antisfratto.
Non abbiamo più bisogno delle briciole
umilianti di un welfare pubblico che ci ha dato solo promesse e qualche
spicciolo dopo uno sfratto o un licenziamento, con la lotta, la
solidarietà e il mutualismo siamo tornati a volare insieme e non sarà
una minaccia di sgombero a chiuderci le ali!
Rivendichiamo forte e chiaro:
La fine degli sgomberi e la difesa delle occupazioni abitative
L’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa
Una moratoria immediata degli sfratti
Il riconoscimento delle buone pratiche di
autorigenerazione di stabili privati e pubblici sfitti, deteriorati e
non utilizzati da anni
L’accesso alle graduatorie ERP ad Isee zero
Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia pubblica
La periferia in marcia per la dignità
torna al centro città per difendere tutte le occupazioni abitative,
resistere agli sfratti e costruire la nostra grande opera: casa, reddito
e dignità!
Assemblea Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log
martedì 2 giugno 2015
[BO] Arrivano i fondamentalisti no-aborto, «rifiutiamoli» : Nove ore di preghiera (contro l'aborto)
Nove ore di preghiera (contro l'aborto):
- Sabato 13 giugno 2015
- 09:00
- Ospedale Maggiore
Sabato 13 giugno, dalle 9 alle 18,
allesterno dellospedale Maggiore, si terrà la prima Nove ore nazionale
di preghiera contro laborto ed a favore del referendum abrogativo
della legge 194.
Sabato 13 giugno, dalle 9 alle 18, allesterno
dellospedale Maggiore, si terrà la prima Nove ore nazionale di
preghiera contro laborto ed a favore del referendum abrogativo della
legge 194, che ha legalizzato linterruzione volontaria di gravidanza
nel nostro Paese nel 1978. Levento che sino ad oggi ha avuto uno
svolgimento solo su base regionale, è promosso dal Comitato «NO194» e
dall'associazione omonima. Il Comitato organizza la «9 ore di preghiera»
ogni primo sabato dei mesi dispari, davanti ai «principali ospedali
abortisti dItalia». «E una vera tragedia ha detto il presidente
nazionale del Comitato, Pietro Guerini : in questi 33 anni sono stati
praticati 5 milioni di aborti in Italia».
Un’ associazione ultracattolica già vista a
braccetto con Forza Nuova annuncia nove ore di preghiera al Maggiore,
si prepara la contestazione. Mercoledì 3 giugno 2015 alle 21 assemblea
cittadina al Centro delle Donne di via del Piombo 5. Leggi tutto su Zic.
lunedì 1 giugno 2015
SEL: “A Orvieto Salvini non è il benvenuto”
[testo di: "ORVIETO SI"]
28 maggio 2015 | Categoria: Archivio notizie,Secondarie | Scritto da: Redazione
Oggi, 28 Maggio 2015, Matteo Salvini sarà ad Orvieto per la chiusura della campagna elettorale della Lega Nord per le elezioni regionali di Domenica prossima.
Sentiremo “urlare” i soliti slogan:
“Tutti a casa!”, “Stop invasione!”, “Clandestino è reato!” e lasciamo proseguire a chi fosse dotato di un’ immaginazione che non ci appartiene.
Vedremo Salvini indossare la “solita” felpa col nome della città di turno, una di quelle stesse città che fino a qualche tempo fa erano per lui il covo di gente geneticamente fannullona e capace di vivere solo sulle spalle del “suo” Nord.
Nulla di nuovo, potrebbe dire qualcuno, la Lega cavalca da sempre xenofobie e paure: una volta erano i terroni del sud, oggi gli immigrati in arrivo dalle coste dell’Africa mediterranea.
Crediamo però che qualcosa di nuovo ci sia, dietro la trasformazione in stampo nazionalistico e razzista di un partito che fino a qualche anno fa auspicava la secessione dalla Repubblica Italiana, un qualcosa che non comprendere o sottovalutare sarebbe un errore.
La Lega sembrava, fino a qualche mese fa, un partito obsoleto e travolto dagli scandali; poi, il cambio di rotta imposto dal neo segretario, che porta il partito a riposizionarsi nella famiglia della “nuova” destra europea.
Il riferimento territoriale non è più la padania, ma l’Italia; il nemico non è più “Roma ladrona”, ma l’immigrato, il diverso, il “clandestino”.
Salvini stringe alleanze con Marine Le Pen ed il Front National in Europa e con i neofascisti di CasaPound in Italia.
La Lega va quindi ad occupare uno spazio politico nuovo, aperto in Italia ed in Europa dalle politiche di austerità e dalla conseguente crescita delle diseguaglianze, uno spazio ora sapientemente riempito parlando alla pancia del paese, alla disperazione dei singoli, giocando sulle paure e trovando un nemico più debole di sé da additare come causa dei propri mali.
Noi, cresciuti nel ricordo di chi lottò e diede la propria vita per combattere quegli stessi ideali che, con le dovute evoluzioni, oggi Salvini ripropone, abbiamo in mente una modello di società profondamente diverso: una società inclusiva, solidale e accogliente, dove non ci siano capri espiatori da bruciare né luoghi da abbattere a suon di ruspe.
Caro Salvini, Orvieto, città della Pace e della Solidarietà, figlia dei martiri di Camorena e di quanti combatterono la libertà di opprimere i propri simili, rifiuta il fascismo e, quindi, tiene a ricordarti che non sei il benvenuto.
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