Si sa: le elezioni sono quel triste
momento dell’anno in cui, con la scusa della campagna elettorale, i più
odiosi partiti e partitini di destra fanno i loro sordidi banchetti
xenofobi e securitari nel tentativo di prendere qualche voto e garantire
sedie e carriere a figuri senza arte né parte.
Se in altri anni ci tenevano a esibire i
loro feticci da nostalgici, adesso sembra che siano convinti di avere un
più largo consenso e cercano di travestirsi dietro una maschera pacata
di legalità e di civismo.
C’è l’ex leghista Manes Bernardini con «Insieme Bologna».
Ci sono quelli di «Uniti si vince –
Bologna nel cuore», fra cui Michele Facci, ex missino e squadrista del
FUAN, e oggi rispettabile consigliere comunale del PdL e
simpatizzante di CasaPound.
Ci sono quelli di «Fratelli d’Italia» che
hanno portato in piazza un presepe gonfiabile e regalavano berretti da
Babbo Natale facendo gli auguri per le feste.
C’è Galeazzo Bignami sempre pronto alle
«spese pazze» e a fare squadra sottobanco con l’estrema destra locale.
Pare che ci sia lui dietro «Bologna
sociale», sedicente gruppo «apartitico», che così veniva descritto da un
ex dirigente di CasaPound:
«Bologna
sociale […] altro non sarebbe che un raggruppamento di esponenti delle
varie sigle di destra della città. Ad animarla, militanti di CasaPound,
Forza nuova, di Fiamma tricolore, delusi o non proprio entusiasti di
Fratelli d’Italia e anime sparse e orfane dei grandi partiti del recente
passato. Obbiettivo: le elezioni amministrative del 2016, ovviamente.
Ma non in solitudine, a quanto pare. Infatti […] pare gradiscano la
spinta che, per riunire tutti questi percorsi diversi, avrebbe impresso
niente meno che Galeazzo Bignami».
E tutti quanti a parlare di «identità»
quando non hanno mai perso occasione di insultare, mistificare e
vandalizzare la memoria collettiva di questa città…
Oggi la destra fascioleghista, il PD come
«partito della Nazione» o il M5S come «antipartito della Nazione» sono
etichette diverse sullo stesso prodotto tossico e autoritario.
Che il prossimo sindaco di Bologna sia il
nullo Merola, o l’acida Borgonzoni, o qualche altro fantoccio dei
poteri forti non ci cambia nulla, perché noi lottiamo «Contro ogni
fascismo» e oggi solo le lotte sociali, le occupazioni,
l’insubordinazione individuale e collettiva possono aprire nuovi spazi
di libertà, di solidarietà, di fratellanza.
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