Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
martedì 10 febbraio 2015
venerdì 30 gennaio 2015
La vera natura di CasaPound
Saverio Ferrari - il manifesto - 21/01/2015
CasaPound Cremona, la sezione dell’organizzazione nell’ambito lombardo probabilmente più consistente, fin dalla sua nascita nel maggio 2013, seguendo una regola interna che a ogni sede corrisponda un’intestazione propria, si è scelta il nome di «Stoccafisso». Apparentemente un gioco. Nella città che fu del Ras Roberto Farinacci, gran organizzatore di squadracce, questo particolare è tutt’altro che innocuo. La storia racconta che sul finire del «biennio rosso», quando i fascisti della bassa val Padana si videro recapitare da alcune prefetture il divieto di detenere i manganelli, ricorsero all’uso di pezzi di baccalà, stecche dure lunghe più di un metro e mezzo da utilizzare come bastoni. Da qui la scelta del nome, indicativo della natura di CasaPound, che ispirandosi al primo movimento fascista, quello degli esordi, esalta ostentatamente l’epopea delle aggressioni ai dirigenti e ai militanti socialisti e comunisti come degli assalti alle sedi delle camere del lavoro e delle leghe contadine. L’attacco preordinato di domenica sera al centro sociale Dordoni di Cremona, non a caso, è stato condotto seguendo gli antichi insegnamenti, concentrando gruppi di picchiatori, anche provenienti da altre città (Parma e Brescia), per colpire in forte superiorità numerica, senza problemi.
Più volte CasaPound ha anche «mimato» in cortei per le vie di Roma le «spedizioni punitive» del 1920–1921 sfilando su camion scoperti con a bordo militanti agghindati con tanto di Fez. Le stesse denominazioni con cui ha marchiato i propri punti di ritrovo o i propri siti di riferimento, dalla libreria La Testa di Ferro (in ricordo del giornale fondato nel 1919 da Gabriele D’annunzio al tempo dell’impresa fiumana) al forum internet Vivamafarka (dal romanzo-scandalo di Marinetti del 1909, Mafarka il futurista, sottoposto in quegli anni a processo per oltraggio al pudore, in cui si decantavano le gesta immaginarie di un re nero che amava la guerra e odiava le donne), dicono di questa identificazione.
Non siamo di fronte a semplici suggestioni culturali. Dalle sue fila, analizzando i fatti accaduti, solo negli ultimi tre anni, provengono Gianluca Casseri che a Firenze nel dicembre 2011 ha assassinato a colpi di pistola due ambulanti senegalesi, ferendone gravemente un terzo, e Giovanni Ceniti, ex responsabile di Casa Pound Novara, uno dei killer di Silvio Fanella ucciso a Roma nell’estate scorsa. Un’organizzazione che la Cassazione, il 27 settembre 2013, nell’ambito di un procedimento a Napoli contro il suoi dirigenti locali ha giudicato «ideologicamente orientata alla sovversione del fondamento democratico del sistema».
Prima dell’aggressione di Cremona, solo qualche settimana fa, a fine dicembre, se ne era verificata un’altra, con le stesse modalità, a Magliano Romano, dove una ventina di squadristi di Casa Pound con i passamontagna, armati di spranghe e bastoni, avevano aggredito i tifosi dell’Ardita, un club di supporter della squadra romana di calcio del quartiere San Paolo. Sette i feriti, con fratture, escoriazioni ed ecchimosi.
L’incredibile impunità di cui gode Casa Pound è sotto gli occhi di tutti. È tempo di porre il problema.
martedì 27 gennaio 2015
Non ci può essere memoria senza lotta antifascista e antiautoritaria
La «Giornata della Memoria» in ricordo
dello sterminio nazista di sei milioni di ebrei giunge quest’anno
proprio mentre la Corte internazionale dell’Aja sta avviando un’indagine
preliminare sui possibili crimini di guerra
commessi nei Territori palestinesi e dopo che, quest’estate, si è
consumato l’ennesimo, insensato massacro della popolazione civile di
Gaza. In un mondo in cui lo stragismo diventa sempre più uno strumento
ordinario di lotta fra centri di potere.
Per gli Stati è sempre imbarazzante
ricordare che i campi di concentramento nazista rappresentavano la
«soluzione finale» per tutte le «diversità»: razziali, religiose,
sessuali, politiche, mentali… Un folle progetto di «purificazione» della
società che ogni tanto riaffiora in varie forme, magari travestito da
ossessione per la «sicurezza» o da odio per il «degrado». E non è un
caso che, da anni, ogni 27 gennaio si celebri una «memoria» dimidiata e
strumentale, un pasticcio politically correct, un rito di
autoindulgenza collettiva che non riesce nemmeno a interrogarsi sul
perché nell’Europa di oggi il fascismo è ancora un pericolo.
Crediamo sia giusto ricordare che,
accanto al genocidio degli ebrei, i nazisti perseguitarono e uccisero
persone affette da ritardo mentale, asociali, alienati, disabili,
mendicanti, omosessuali, zingari rom e sinti, donne e lesbiche, neri,
socialisti, comunisti, anarchici, apolidi, rifugiati della guerra di
Spagna. Solo una memoria integrale può infatti orientare la lotta contro
ogni forma di
lunedì 1 dicembre 2014
Marx & Foucault. Lectures, usages, confrontations. Colloque International Nanterre-Paris 18-20 Déc. 2014 [ARCIVE
Jeudi 18 décembre
Foucault lecteur de Marx
Université Paris Ouest Nanterre La Défense
Bât. B, salle des conférences
.
Ouverture : Christian Laval, Luca Paltrinieri, Ferhat Taylan
Présidence : Emilie Hache09h30-10h00 Christian Laval (CIPh/Sophiapol, Paris Ouest Nanterre La Défense)
« La productivité du pouvoir »
10h00-10h30 Rudy Leonelli (Università di Bologna) : « Foucault lecteur du Capital »
10h30-10h45
Discussion
Pause
11h00-11h30 Jason Read (University of Southern Maine) :
« Being Productive: Work and Subjectivity in Marx and Foucault »
11h30-12h00 Alberto Toscano (Goldsmiths, London) :
« Of Sub-Powers and Surplus-Profits: Money, Capital and Class-struggle in Foucault »
12h00-12h30
Discussion
.
Après-midi 14h15-18h
Présidence : Mathieu Potte-Bonneville
14h15-14h45 Jean-François Bert (IRCM, Université de Lausanne) :
« Cartographier les marxismes avec Foucault : les années 1950 et 1960 »
14h45-15h15 Manlio Iofrida (Università di Bologna) :
« Michel Foucault entre Marx et Burckhardt : esthétique, jeu, travail »
15h15-15h45 Roberto Nigro (CIPh/ZHDK Zurich)
: « …Communiste nietzschéen. L’expérience Marx de Foucault »
15h45-16h15
Discussion
Pause
16h30-17h00 Ferhat Taylan (CIPh/Université Bordeaux III) :
« La place de Marx : des Mots et les Choses à La Société punitive »
17h00-17h30 Hervé Oulc’hen (BelPD-COFUND, Université de Liège) :
« Stratégie et praxis : Foucault et Sartre lecteurs des enquêtes historiques de Marx »
17h30-18h
Discussion Discussion.
giovedì 13 novembre 2014
notarella sul vano espediente del "Pugno duro" e/o "Muso duro" invocato dal sindaco di Bologna
03/06/14 - Scuola, Merola a muso duro con Sel e sindacati: "Basta ...
30/06/14 - Merola invoca il pugno duro sulle manifestazioni
12/11/14 - Anche Merola vuole chiudere l’Aula C. La difesa degli attivisti
* fotomontaggio da: entilocali.usb.it
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