Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
venerdì 8 giugno 2012
giovedì 7 giugno 2012
Appello per un'Europa democratica: Sosteniamo la sinistra radicale greca
Sosteniamo la sinistra radicale greca
Appello per un'Europa democratica
Appello per un'Europa democratica
Étienne Balibar, Rossana Rossanda, Michel Vakaloulis
Tutti sanno che, nell'evolversi degli avvenimenti che in tre anni hanno
spinto la Grecia nell'abisso, le responsabilità dei partiti al potere
dal 1974 sono schiaccianti. Nuova Democrazia e Pasok hanno perpetuato
corruzione e privilegi, ne hanno beneficiato e fatto ampiamente
beneficiare fornitori e creditori della Grecia, mentre le istituzioni
comunitarie guardavano altrove. Potremmo stupirci del fatto che la Ue o
l'Fmi, trasformati in baluardi di virtù e di rigore, si impegnino a
riportare al potere questi stessi partiti che non hanno più nessun
credito, denunciando il «pericolo rosso» incarnato da Syriza,
minacciando di tagliare i viveri se le elezioni del 17 giugno
confermeranno il rigetto del Memorandum come il 6 maggio scorso. Non
soltanto questa ingerenza è in flagrante contraddizione con le regole
democratiche più elementari, ma le sue conseguenze sarebbero drammatiche
per il nostro avvenire comune. Ci sarebbe una ragione sufficiente per
rifiutare, in quanto cittadini europei, di lasciar soffocare la volontà
del popolo greco. Ma la situazione è ancora più grave. Da due anni i
dirigenti dell'Unione europea, in stretta concertazione con l'Fmi,
lavorano per spossessare il popolo greco della sovranità. Con il
pretesto del risanamento delle finanze pubbliche e di modernizzare
l'economia impongono un'austerità che soffoca l'attività economica,
riduce alla miseria la maggioranza della popolazione, smantella il
diritto del lavoro. Questo programma di risanamento sul modello
neoliberista sfocia nella liquidazione dell'apparato produttivo e nella
disoccupazione di massa. Per imporlo, c'è stato bisogno addirittura di
uno stato d'emergenza senza equivalenti in Europa occidentale dalla fine
della seconda guerra mondiale: il bilancio dello Stato è dettato dalla
troika, il parlamento greco è ridotto a una camera di registrazione, la
Costituzione più volte aggirata. La decadenza del principio di sovranità
popolare va di pari passo con l'umiliazione di un intero paese. In
Grecia è stato toccato il fondo, ma questa deriva non riguarda solo la
Grecia. Sono tutti i popoli delle nazioni che la costituiscono ad essere
considerati dall'Unione europea alla stregua di entità trascurabili,
quando si tratta di imporre un'austerità contraria ad ogni razionalità
economica, di combinare gli interventi dell'Fmi e della Bce a favore del
sistema bancario, o di imporre dei governi di tecnocrati non eletti.
martedì 5 giugno 2012
indimenticabile Carla
Se ne è andata questa sera Carla Verbano, madre di Valerio, ucciso
davanti ai suoi occhi dai fascisti del Nar il 22 febbraio del 1980.
«Se ne è andata questa sera Carla Verbano.
Ci ha lasciato dopo aver lottato a lungo e con tenacia contro un male
che da anni la tormentava. Per noi Carla non è stata solo la madre di un
compagno assassinato, Valerio, l'esempio di una donna e di una madre
che fino all'ultimo ha lottato per avere verità e giustizia
sull'omicidio del figlio, ma anche un'amica e una figura importante per
le nostre vite e per le nostre battaglie. Una compagna e una amica che
abbiamo avuto vicino nei momenti difficili così come in quelli più
felici». Così una nota di un gruppo di militanti.
In questo modo è arrivata la notizia alle agenzie.
Carla
da 32 anni lottava per avere giustizia. In fondo soltanto sapere chi e
perché aveva ucciso Valerio, in casa, dopo aver legato e imbavagliato
lei e il padre, in uno degli agguati più infami condotti dai fascisti in
quegli anni.
Ultraottantenne,
gestiva ben due profili Facebook in cui continuava a intrattenere
rapporti con compagni e amici di Valerio, nonché con altre migliaia di
compagni e ragazzi che ne avevano soltanto letto la storia, anni dopo.
Le
inchieste della magistratura, dopo l'uccisione del giudice Mario Amato,
unico incaricato di dare la caccia ai Nar, solo e senza scorta, non
sono mai state condotte con particolare impegno. Anzi, ci è sempre
sembrato l'opposto. Fin dalla sparizione di molte prove, in alcuni casi
per ordine di altri magistrati (come la distruzione del passamontagna
perduto nella colluttazione da uno degli assassini). Negli ultimi due
anni - anche in seguito a libri che hanno ripercorso con più o meno
profondità la dinamica dell'omicidio e la mappa dei fascisti attivi a
Roma in quegli anni - era sembrato che qualcosa si fosse mosso.
Un'indagine del Dna sugli occhiali perduti da "capo" del commando aveva
dato esito positivo. Ma poi tutto è tornato sotto silenzio, in quel
"porto delle nebbie" che è sempre stata la Procura di Roma.
Addio Carla, non ci potremo mai dimenticare il tuo sguardo. E la tua decisione.
da: Contropiano
sabato 2 giugno 2012
Rino Gaetano, 2/6/1981 - 2/6/2012
Rino Gaetano
29 ottobre 1950 - 2 giugno 1981
Gianna (Sanremo 1978)
lunedì 28 maggio 2012
Balibar, Löwy, Varikas: L'avvenire dell'Europa si gioca in Grecia
Étienne Balibar, Michael Löwy, Eleni Varikas
da Europe-Solidaire (traduzione di Gigi Viglino)
La situazione attuale della Grecia è senza precedenti dalla fine
dell’occupazione tedesca nel 1944: riduzione brutale dei salari e delle
pensioni. Disoccupazione giovanile al 50%. Imprese, piccolo commercio,
giornali, case editrici in fallimento. Migliaia di mendicanti e senza
tetto nelle strade. Imposte stravaganti e arbitrarie e tagli a
ripetizione su salari e pensioni. Privatizzazioni in serie, distruzione
dei servizi sociali (sanità, istruzione) e della sicurezza sociale. I
suicidi si moltiplicano. La lista dei misfatti del «Memorandum» potrebbe
continuare.
Al contrario, i banchieri, gli armatori e la Chiesa (il maggiore
proprietario terriero), non sono tassati. Si decreta la riduzione di
tutti i bilanci sociali ma non si tocca il gigantesco bilancio della
«difesa»: si obbliga la Grecia a continuare ad acquistare materiale
militare per miliardi di euro da quei fornitori europei che sono anche –
pura coincidenza – quelli che esigono il pagamento del debito
(Germania, Francia).
La Grecia è diventata un laboratorio per l’Europa.
Si testano su cavie umane i metodi che saranno in seguito applicati al
Portogallo, alla Spagna, all’Irlanda, all’Italia, e così via. I
responsabili di questo esperimento, la Troika (Commissione europea,
Banca centrale europea, FMI) e i loro associati dei governi greci non
erano preoccupati: si sono mai visti porcellini d’India, topi di
laboratorio protestare contro un esperimento scientifico? Miracolo! Le
cavie umane si sono rivoltate: malgrado la repressione feroce condotta
da una polizia largamente infiltrata dai neonazisti, reclutati nel corso
degli ultimi anni, gli scioperi generali, le occupazioni delle piazze,
le manifestazioni e le proteste non si sono fermate da un anno. E ora,
colmo dell’insolenza, i greci hanno votato contro la continuazione
dell’«esperimento», dimezzando i voti dei partiti di governo (la destra e
il centrosinistra che contro il suo programma ha firmato il memorandum)
e moltiplicando per quattro il sostegno a Syriza (coalizione della
sinistra radicale).
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