Alla fine dell'anno scorso nella città di Bochum è stato realizzato un graffito dedicato a 7 giovani antifascisti assassinati negli ultimi anni da neonazisti.
La realizzazione del graffito è diventata ora un documentario "Uno di noi" nel quale vengono anche raccontate le storie dei giovani compagni antifascisti assassinati.
Sul sito del progetto, realizzato in tedesco, inglese, spagnolo, italiano, francese e russo, sono ospitati testi, gallerie fotografiche ed è possibile scaricare il film ed i sottotitoli.
Uno di Noi:
Davide Cesare, alias “Dax” (26 anni), accoltellato a morte il 16 marzo 2003 da fascisti a Milano.
Thomas Schulz, alias “Schmuddel” (31 anni), assassinato il 28 marzo 2005 da un nazi-skin a Dortmund.
Timur Kacharava ( 20 anni), assassinato il 13 novembre 2005 da un gruppo di nazisti a San Pietroburgo.
Renato Biagetti, alias “Renoize” (26 anni), accoltellato a morte il 28 Agosto 2006 da fascisti a Roma
Carlos Palomino, alias “Pollo” (16 anni) accoltellato a morte l’11 Novembre 2007 da un falangista spagnolo a Madrid.
Jan Kučera (18 anni), accoltellato a morte il 18 Gennaio 2008 a Příbram, nella Repubblica Ceca, da un nazi-skin.
Fjedor „Fidei“ Filatov (27 anni), accoltellato a morte il 10 ottobre 2008 da quattro nazisti russi a Mosca.
Abbiamo scelto questi sette giovani, perché crediamo che rappresentino i giovani europei che resistono alla recrudescenza del fascismo e del razzismo. A causa della loro opposizione e della loro resistenza sono diventati vittime della violenza fascista. Di loro sappiamo che la loro opposizione/resistenza si rivolgeva anche contro la normalità del capitalismo. E per questo hanno rappresentato degli elementi di disturbo per le forze dell‘ordine, a Giustizia, la politica ufficiale e alla stampa nei rispettivi Paesi. Casi difficili da trattare per polizia, legge e media, così come per partiti ed istituzioni che hanno espresso poco interesse per loro.
Questo è chiaramente il caso, ad esempio, dell‘antifascista di Dortmund Thomas Schulz, alias Schmuddel. Fino ad oggi la città si è rifiutata di affiggere una targa commemorativa alla Stazione della Metropolitana dove era stato assassinato.
Noi pensiamo che ognuno di loro fosse “uno di noi”.
Uno di noi, ragazz* europei, che né credono a costruzioni artificiali quali la nazione, la razza, i confini nazionali, etc., né si preoccupano solo della loro “realizzazione” individuale. Uno di noi, che riusciamo ad immaginare una vita migliore, liberata dallo sfruttamento capitalista e dall‘isolamento dei singoli esseri umani e che vogliono lottare per questo.
Erano “uno di noi”. E non li dimenticheremo. Per conservare la loro memoria e ricordarli in maniera attiva abbiamo realizzato questo mural.
E, come dice lo slogan del murales: Nei nostri sogni di cambiamento sociale e nelle nostre lotte per ottenerlo Dax, Schmuddel, Renato, Pollo, Jan, Fjedor e Timur, come tutte le altre vittime del fascismo e del razzismo, continuano a vivere.
Dax, Schmuddel, Renato, Pollo, Jan, Fjedor und Timur
“Vivono ancora“ !!!
Think globally — act locally!
United we stand — divided we fall!
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