da: Sara Cognomeinventatovich
Scritti critici. Saggi, articoli e recensioni di filosofia, politica e storia del presente
mercoledì 23 dicembre 2009
mercoledì 9 dicembre 2009
"Piazza Fontana, una strage lunga quarant'anni - Presentazione a Bologna, 9/12/09
Piazza Fontana.
Una strage lunga quarant'anni
HUB via Serra 2/c - Bologna
- Introduzione
- Piazza Fontana. Una strage lunga quaranta anni. In Italia non è ancora finita la “guerra dei quaranta anni”. Dalla Guerra Fredda alla Guerra sul “fronte interno”. Il cambio di passo degli anni Sessanta. La Madre di tutti i depistaggi: la tesi del “Doppio Stato”. Il sovversivismo permanente delle classi dominanti
- La storia rovesciata. La cooptazione dei fascisti negli apparati dello Stato repubblicano. Dalla guerra fredda alla guerra interna in funzione anticomunista. La spaccatura tra i neofascisti. Il Partito Atlantico coopta gli ex nemici. La strategia della guerra a bassa intensità è indicata già diciassette anni prima della strage. Perché la sinistra antagonista passa all’autodifesa collettiva
- La reazione della sinistra alla Strage di Stato. Quei giorni a metà del dicembre del 1969. Parte la controinformazione e sarà una vittoriosa battaglia politica
- Una questione di verità e di responsabilità (di Roberto Mander)
- Cos’è questo golpe? Io so (di Pierpaolo Pasolini)
- Estate 1969 (di Giangiacomo Feltrinelli)
- Le “Cinque entità” stragiste nelle audizioni del giudice Salvini alla Commissione Stragi
- L’uso dei fascisti contro i movimenti (Contropiano)
- Gli “Uomini Neri” (Contropiano)
sabato 5 dicembre 2009
antifascismo oggi
«Al di là dei fatti, serve una riflessione complessiva su cosa significa essere antifascisti oggi. E la prima interpretazione da cui bisogna culturalmente distaccarsi è che l’antifascismo sia una pratica che appartiene solo ad un’avanguardia che si reputa tale. L’antifascismo è una pratica quotidiana che ha successo laddove l’antifascista con la sua presenza nei quartieri, nelle lotte per la casa, il lavoro, la salute riesce a creare un tessuto politico e sociale coeso che sappia respingere la presenza fascista in modo automatico senza bisogno che ciò sia ogni volta onere o responsabilità di un gruppo ristretto di militanti. I fascisti portano violenza e intolleranza e rappresentano forze fresche al servizio dei potenti nei momenti di maggiore crisi o di conflittualità sociale. E’ un dato storico e politico che deve sempre essere chiaro».
[un brano che condivido, tratto da un articolo su Senza Soste]
domenica 29 novembre 2009
La straniera - Quaderni Viola - 2
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Per l'indice del numero e brevi schede sulle autrici rinviamo al sito delle Edizioni Alegre. Sui Quaderni Viola e La straniera si veda anche: Quaderni Viola sito e blog, Mapps, Femminismo a Sud, Aut-Aut, Rosa&Viola,
martedì 10 novembre 2009
A tutti i firmatari della petizione per i diritti dei migranti in Libia - To all the signatories of the petition for the rights of migrants in Lybia
A tutti i firmatari della petizione per i diritti dei migranti in Libia.
Martedì 10 novembre 2009.
Nel giorno in cui un'altra barca di esseri umani rischia di essere lasciata in balia del mare o restituita alla violenza e all'arbitrio della polizia libica.
Noi non rinunciamo alla necessità della denuncia e consegniamo agli uffici di rappresentanza in Italia di Parlamento Europeo e Commissione Europea, con la presenza di UNHCR,le 18.000 firme raccolte per chiedere:
- un' inchiesta internazionale sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo Italiano
- una missione umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri
Lo faremo insieme ai protagonisti del film nel pomeriggio di martedi 10 novembre 2009.
Filmeremo e fotograferemo l'incontro e pubblicheremo le immagini sul sito.
Poi alle 18.00 vi invitiamo tutti al CINEMA AQUILA a Roma per la
PRESENTAZIONE del dvd+libro di "COME UN UOMO SULLA TERRA" con proiezione speciale del film.
In attesa che prima o poi anche i destinatari italiani della petizione, i Presidenti di Camera e Senato, accettino di accogliere la nostra delegazione in rappresentanza dei 18.000 firmatari che chiedono il rispetto e la tutela di miglaia di esseri umani.
Grazie a tutti voi.
To all the signatories of the petition for the rights of migrants in Lybia
Tuesday 10th of November 2009
While he is announcing that other 3 italian militar ships will be furnished to the Lybian police to stop the migrants trips.
While another boat is risking to be abandoned in the middle of the sea or to be forced to return into the Lybian violence.
We don't give up the necessity of the denounce:
we will deliver to the Representative Office in Italy of European Parliament and European Commission, with the presence of UNHCR the 18.000 signatures of the petition which asks:
- to promote the establishment of an independent, international committee of enquiry to investigate the procedure for the control of migratory flows in Libya, under the terms of the bilateral agreement with the Italian Government.
- to rapidly send an international humanitarian mission to Libya to verify the conditions of detainees in the prisons and the detention centres for foreigners ...
Thanks to everybody.
sabato 7 novembre 2009
Brecht: I bolscevichi nel 1917 scoprono nello Smolny...
I bolscevichi nel 1917 scoprono nello Smolny dov’era rappresentato il popolo: in cucina
Bertolt Brecht
Quando, passata la rivoluzione di Febbraio, il moto delle masse s’era interrotto,
la guerra ancora continuava. Senza terra i contadini,
angariati e affamati gli operai nelle fabbriche.
Ma i soviet, eletti da tutti, rappresentavano i pochi. E mentre ogni cosa
rimaneva uguale all’antico e nulla cambiava forma,
i bolscevichi come malfattori s’aggiravano per i soviet
insistendo nel chiedere che i fucili si volgessero contro il vero nemico del proletariato: i padroni.
E quali traditori erano considerati e tenuti per controrivoluzionari,
emissari di canaglie e malandrini. Lenin, il loro capo
tacciato di spia venduta, si nascondeva in un granaio.
Ovunque guardassero, non c’era
sguardo che non si abbassasse, li accoglieva il silenzio.
Sotto altre bandiere vedevano marciare le masse.
Gonfiava il petto la borghesia dei generali e dei bottegai
e perduta appariva la causa dei bolscevichi.
Eppure in quel tempo il loro lavoro proseguiva come al solito:
la canea non li spaventava e neppure l’aperta defezione
di coloro per cui si battevano. Ma anzi
sempre di nuovo
con sempre rinnovato slancio s’impegnavano
per la causa degli infimi.
Ma, come essi stessi ci narrano, un fatto li colpì:
che nel distribuire i cibi, zuppa di cavoli e tè,
il dispensiere del comitato esecutivo – un soldato – ai bolscevichi
dava tè più caldo e panini meglio imbottiti
che a chiunque altro, e nel porger ad essi il cibo
fingeva di non guardarli. Allora capirono: quell’uomo
simpatizzava con loro, pur dissimulandolo
davanti ai suoi superiori, e del pari visibilmente
tutto il personale di fatica dello Smolny,
guardiani, corrieri e sentinelle, propendeva per loro.
E vedendo questo dissero:«la nostra causa è vinta per metà».
Giacché la minima reazione di quella gente,
accento e sguardo, ma anche il loro silenzio e volger d’occhi,
per essi aveva importanza. E di costoro
essere detti amici era la meta più alta.
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Bertolt Brecht, Die Bolschewiki entdecken in Sommer 1917 im Smolny, wo das Volk vertreten war: in der Küche (1932), trad. it di E. Castellani
mercoledì 4 novembre 2009
O Gorizia (per il 4 novembre)
La mattina del cinque di agosto
si muovevano le truppe italiane
per Gorizia, le terre lontane
e dolente ognun si partì.
Sotto l'acqua che cadeva a rovescio
grandinavano le palle nemiche;
su quei monti, colline e gran valli
si moriva dicendo così:
O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza;
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu
O vigliacchi che voi ve ne state
con le mogli sui letti di lana,
schernitori di noi carne umana,
questa guerra ci insegna a punir.
Voi chiamate il campo d'onore
questa terra di là dei confini;
qui si muore gridando: assassini!
maledetti sarete un dì.
Cara moglie, che tu non mi senti
raccomando ai compagni vicini
di tenermi da conto i bambini,
che io muoio col suo nome nel cuor.
[Traditori signori ufficiali
che la guerra l'avete voluta,
scannatori di carne venduta,
e rovina della gioventù]
O Gorizia, tu sei maledetta
per ogni cuore che sente coscienza;
dolorosa ci fu la partenza
e il ritorno per molti non fu.
* il sonoro del video riproduce "O Gorizia tu sei maledetta", LP: Le Canzoni di Bella Ciao,
I Dischi Del Sole 1964, cantata da Sandra Mantovani.
* ho tratto il testo da Il deposito
martedì 27 ottobre 2009
Presentazione di: «Difendere la "razza"», Bologna 28 ottobre
Difendere la "razza"
Identità razziali e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini
mercoledì 28 ottobre, ore 19.30
presso XM24, via Fioravanti, 24 - Bologna
Nicoletta Poidimani
Identità razziale e politiche sessuali nel progetto imperiale di Mussolini.
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mercoledì 14 ottobre 2009
Antonio Gramsci [Introduzione allo studio della filosofia] Appunti
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lunedì 5 ottobre 2009
“Come un uomo sulla terra” il 9 ottobre a Bologna
Circolo anarchico Camillo Berneri
Piazza di Porta Santo Stefano, 1
h 21.00 Proiezione di:
“Come un uomo sulla terra”
di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Ymer
“Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell’incendio stesso”
La deriva razzista del Governo Italiano che prosegue con la politica disumana dei respingimenti in Libia, che applica le norme autoritarie del Pacchetto sicurezza, che rinchiude in gabbia esseri umani “irregolari”, che fomenta la paura e l’insicurezza economica, non dovrebbe lasciarci indifferenti.
Cosa fa realmente la polizia libica? Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane? E perché tutti fingono di non saperlo?
domenica 4 ottobre 2009
Ludwig Wittgenstein - [un'annotazione sulla filosofia]
con la collaborazione di H. Nyman, Suhrkamp, Frankfurt am Main 1977;
trad. it. a c. d. M. Ranchetti, Pensieri diversi, Adelphi, Milano, 1980
mercoledì 30 settembre 2009
Viktor Šklovskij - «originale»
Un mio amico del «Lef»[*], uomo curioso e con abilità insospettate, mi raccontava la teoria della vendita di cravatte.
Si offrono al compratore alcune scatole si cravatte. Fra queste, una non assomiglia a nessuna delle altre. Viene detta originale. Il compratore cerca a lungo quella che soddisfi il suo spirito. Sceglie la cravatta originale.
La fabbrica produce in serie unicamente cravatte originali. Le altre, quelle non originali, esisto solo per mettere il compratore sulla giusta traccia. Così i battitori portano l'orso verso il fucile.
trad. it di M. Olsufieva, Majakovskij. Futurismo, strutturalismo e formalismo,
Il Saggiatore, Milano, 1967
giovedì 24 settembre 2009
Ascanio Celestini - Lanciano il sasso e mostrano la mano
Ma, nell'urgenza, preferisco limitarmi a qualche osservazione (temporalmente) "a caldo", e a mente fredda.
Nella notte prima dello spettacolo - riferisce Carta - "Casapound ha strappato tutti i manifesti della prima e ha imbrattato i muri della città con insulti contro l’Arci e Ascanio Celestini". La prosa murale [scritte nere, quasi tutte firmate CPI (Casapound Italia ) o CPVT (Casapound Viterbo)] toccano l'apice della volgarità e della demagogia), con "perle" di questo genere: "Celestini fa li sordi sull'immigrato", "Ascanio Celestini bamboccio", "Tutto esaurito per la prima di un fallito", "Celestini boia", e via imbrattando...
Tanta e tale rozzezza dei neri writers notturni, non è che l'elemento più eclatante di un'operazione mirata, che non è, e non va, ridotta a mero episodio locale : mettere in scena (anche grazie allo "scalpore" suscitato delle offese), l'esistenza di una "contro-campagna" nazionale - organizzata e avallata dal "centro" (i volantini affissi a Viterbo di Casapound, a firma e con l'indirizzo della centrale romana), il cui nucleo "teorico" è il ribaltamento dell'imputazione di "razzismo" su chi difende i diritti degli immigrati. E' il classico procedimento di ritorsione, da tempo collaudato nei laboratori della Nouvelle droite. E, nella palude del paradigma bipartisan,imperante da anni in Italia, la presentazione di due "pareri" speculari tesa a suscitare un'improbabile impressione di equivalenza tra un parere pro e uno contro l'immigrazione, che si pretendono entrambi antirazzisti, potrebbe servire a estendere le tenebre di questa lunga notte in cui tutte le vacche sono nere.
Ma torniamo ad Ascanio Celestini: penso che quel che i fascisti odiano e vorrebbero boicottare (oltre, ovviamente, alla campagna contro il razzismo) è la straordinaria lucidità di questo regista-interprete, capace di diagnosticare con precisione, e spesso con anticipazione, i pericoli e i conflitti del presente.
Al punto che, una provocazione come quella di Viterbo, in cui fascisti del terzo millennio lanciano il sasso e rivendicano, mostrano la mano, non può sorprendere Celestini e chi conosce e apprezza il suo lavoro che, al riguardo, ha fatto anticipatamente chiarezza.
mercoledì 23 settembre 2009
T : tenerezza [rif. i ragazzi di ...]
d e l l a
n e o l i n g u a
martedì 22 settembre 2009
Tre giorni dedicati a Ivan Della Mea: Internazionale del canto sociale II (BO, 25-27 settembre '09)
051.357753 (dalle 17,30 alle 20,30) • info@spmii.it
lunedì 14 settembre 2009
Udine: David Irving not saluting but drowning - una conferenza "al chiuso" circondata da proteste
Osteggiata fin dal suo annuncio da decise proteste [vedi qui, qui e qui] , la progettata conferenza del negazionista David Irving, promossa ufficialmente dall'associazione di destra "“Utinum et patria” e ... dal Fronte veneto skinead [vedi: Antifascisti/e friulani/e e Studenti e Studentesse Antifascisti/e)], era stata organizzata secondo una sapiente miscela di pubblicità/ "risevatezza", esibizione/segrezza , con l'adozione di una formula il cui la comunicazione della data prevista (12 settembre) veniva compensata dal top secret sul luogo e l'ora dell'iniziativa.
Ma, alla prova dei fatti, il marchingegno si è rivelato un boomerang: la segretezza, mantenuta fino all'ultimo momento, sulla località dell'esibizione di Irving, invece di impedire la contestazione, ne ha generate due: un presidio a Udine e uno a Tolmezzo!
"Alla fine - riferisce infoAction - la conferenza si è svolta praticamente di nascosto e per pochi intimi".
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[immagine da Dublin Opinion]
lunedì 7 settembre 2009
Mussolini, per ipotesi: «Incidere nella toponomastica». Piazzale Loreto: « una occasione irripetibile», forse impossibile
anche i morti non saranno al sicuro dal nemico,
se egli vince.
Walter Benjamin
L' «ipotesi di Mussolini » (junior) non brilla per originalità: di fatto non è altro che la riedizione, riadattata , in occasione delle celebrazioni dell'unità d'Italia, di una «idea » lanciata senza esito, nella tarda primavera del 2005 da Stefano Zecchi , assessore alla Cultura di Milano, il quale aveva proposto di cambiare il nome di Piazzale Loreto in Piazza della Concordia:
giovedì 3 settembre 2009
Egidio Monferdin, il sorriso tenace della rivolta di classe
Il primo settembre Egidio Monferdin ci ha lasciati. È morto a Bologna, circondato dall’amore di Monica e dall’affetto di molte compagne e di molti compagni. Era nato in Istria nel 1946. Poco dopo la sua nascita, la sua famiglia si ritrovò esule in campo profughi nei pressi di Cremona. E a Cremona frequentò l’alta e informale scuola politica di Danilo Montaldi, dal cui metodo di lavoro imparò la straordinaria arte di ascoltare quelle che allora si chiamavano le classi subalterne.
Iscritto alla facoltà di medicina a Padova, si mise in contatto con Potere operaio, di cui divenne militante. Dopo la crisi di Potere operai, verso la metà degli anni ’70 fu attivo nell’Assemblea autonoma di Porto Marghera e nel giornale operaio «Lavoro Zero». Intanto, a Mestre, dedicava molto del suo tempo al centro di sostegno per adolescenti mentalmente disturbati, nonostante il magro salario. Erano gli anni in cui più si concedeva un po’ di tempo per le immersioni in apnea, sovente spinte al limite della temerarietà, nel suo mare Adriatico.
Arrestato il 21 dicembre 1979 nell’ambito dell’inchiesta 7 aprile, ha trascorso più di 7 anni in varie carceri della Penisola, pagando di persona la rivolta politica di una generazione e di una classe: in prigione però economizza l’investimento nella propria difesa legale per cercare di aiutare i comuni nella loro pratiche legali e nel loro desiderio di leggere e di apprendere.
Stabilitosi a Bologna verso la metà degli anni ’90, Egidio vive la nuova e ricca stagione che inizia con la campagna No-Ocse e la «Libera Università Contropiani». Attraversa per intero il momento tumultuoso che si inaugura a Genova nel 2001 impegnandosi nel Bologna Social Forum e nello spazio pubblico di XM24 e, fino a oggi, nella militanza nel Coordinamento Migranti Bologna. Lavora però anche allo sviluppo della tipografia interna al carcere della Dozza: un progetto che parla di libertà e si chiama «Il profumo delle parole». In questo decennio Egidio mostra, ancora una volta, una chiara intelligenza dei cambiamenti e delle occasioni che il movimento offre, ma anche una notevole tensione critica verso i limiti che maturano. È stato fino in fondo convinto della novità politica rappresentata dai migranti in Italia e in Europa. Centinaia di migranti l’hanno conosciuto nelle assemblee e nelle riunioni, l’hanno ascoltato, hanno discusso con lui, hanno condiviso con lui il lavoro di organizzazione di un movimento autonomo dei migranti.
Riservato e composto, Egidio Monferdin possedeva una calma suprema nelle situazioni difficili. Forse era questa la dote che molti gli invidiavano e che gli ha permesso di affrontare, sullo sfondo di un sorriso, brevi attimi fulminanti e lunghe riunioni complicate. Questo oggi ci resta di Egidio. Questo già ci manca di lui: la capacità di esserci sempre e al presente, senza nostalgie e senza retorica.
L’appuntamento per dare l’ultimo saluto a Egidio è oggi alle 12,30 alla camera mortuaria dell’ospedale Malpighi (via Pizzardi 1) e alle 14,45 davanti all’entrata principale del Cimitero della Certosa di Bologna.
Ferruccio Gambino
e Maurizio Bergamaschi
in il manifesto, 3 settembre 2009
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[immagine da: Coordinamento migranti Bologna]
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