venerdì 11 marzo 2016

Ancora fasciodem


A Bologna, stando al «Corriere» locale, «il PD chiede il pugno di ferro contro i collettivi universitari» (quel chiede è davvero impagabile!) e l’azzeccagarbugli dem Andrea De Maria paragona la contestazione studentesca contro un docente guerrafondaio che cita Mussolini nientemeno che… alla «dittatura fascista»…
Sono quegli stessi che nel 1977 tacciavano di «fascismo» e «diciannovismo» le lotte operaie e studentesche e che non esitarono a schierarsi con la polizia assassina. E contro i quali migliaia di giovani sono insorti a Bologna il 12 marzo 1977 in una festa di rivolta e di libertà.
Ma sono anche quelli che nel 2016, a Roma, pensano di poter recuperare un ex militante neofascista come assessore alla cultura per il Comune…
Non a torto Umberto Croppi, ex FUAN, ex MSI, ex assessore alla cultura di Gianni Alemanno, si meraviglia che un postfascista dem possa fare notizia:
«Che poi no, scusi, abbia pazienza, ripensandoci: ma in un PD che imbarca chiunque, che tiene dentro tutti, da Verdini ad Alfano, il problema posso essere io?».
Insomma, il PD può tener dentro tutto e tutti, basta che siano piccoli o grandi centri di potere, affari e privilegi.
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domenica 6 marzo 2016

Sciocchezzaio neofascista


Dopo l’apologia neofascista degli spaghetti e la campagna contro i risvoltini nei pantaloni, ecco che a Pavia i ggggiovani di estrema destra ora distribuiscono davanti alle scuole volantini sessisti contro le ragazze grasse in difesa della Tradizione…
Non c’è che dire. Il fascismo è sempre una farsa finché non diventa violenza e tragedia.
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martedì 1 marzo 2016

In Europa è lo stragismo nazifascista a fare il maggior numero di vittime


Dopo il professor Panebianco, anche Donald Trump si compiace di citare Mussolini… e di spalleggiare il Ku Klux Klan…
Intanto un’accurata inchiesta del Royal United Services Institute for Defence and Security e dell’Università di Leiden ha dimostrato che lo stragismo neonazista e neofascista in Europa è altrettanto pericoloso e persino più letale del terrorismo islamista.
Delle 72 stragi effettuate di recente in 31 paesi europei, quelle di ispirazione religiosa hanno provocato solo l’8% dei decessi, mentre gli attacchi terroristici della destra razzista e identitaria sono in minor numero, ma hanno causato poco meno del 50% dei decessi.
Ovviamente non se ne parla e anzi gli apparati di Stato sono stati più volte trovati con le mani in pasta. Né fa gioco parlarne visto che, per garantire i profitti e i privilegi di pochi, oggi la politica, i professori e i media cercano solo di propagandare guerra e razzismo…
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By staffetta  marzo 1, 2016

venerdì 26 febbraio 2016

E il prof. Panebianco citò Mussolini…


Ormai la criminalizzazione del dissenso è un fatto di ordinaria amministrazione e non meriterebbe certo attenzione il coro di Autorità che si sono stracciate le vesti perché un gruppo di studenti ha contestato il professor Angelo Panebianco.
Storicamente, l’Università è nata dagli studenti che stipendiavano gli insegnanti ed è anzitutto agli studenti che dovrebbe essere riconosciuta libertà di parola. Tanto più che al professor Angelo Panebianco non mancano le sedi per diffondere il suo pensiero senza mai un briciolo di confronto.
Quello che invece va notato è che, per sostenere le ragioni dell’imperialismo italiano, il professor Panebianco si rifà a un famosissimo e sciaguratissimo slogan di Mussolini. Né la cosa sorprende in un intellettuale che ama fare sottili e insulse provocazioni. Questa la conclusione dellarticolo del professor Panebianco:
«Continuiamo a dire che quando, con modi e tempi da stabilire, si interverrà apertamente in Libia a sostegno dei libici impegnati contro lo Stato islamico (ufficiosamente siamo già lì da un pezzo), all’Italia spetterà un ruolo di leadership. […] Non sarà forse l’Europa, un giorno, a provvedere alla nostra sicurezza? Qualunque cosa accada “un giorno”, al momento, di questa Europa non v’è traccia. Ciò che accade intorno a noi, dovrebbe convincerci di quanto inconsistenti siano le giaculatorie sulla necessità di una “Europa politica”, la quale, come è noto, viene sempre evocata solo quando si parla di euro e di banche. Si dimentica che le unificazioni politiche non si fanno col burro ma con i cannoni».
«VOLETE BURRO O CANNONI?». Mussolini pronunciò questa frase dal balcone di Palazzo Venezia poco prima della dichiarazione della Seconda Guerra Mondiale e la folla gridò entusiasta «Cannoni! Cannoni!». Poi chi ha pagato il conto di quella guerra sono stati tantissimi giovani che purtroppo non avevano capito a tempo…
Ma perché meravigliarsi?
Non è il professor Panebianco ad aver fatto l’apologia dei grandi massacri della Prima Guerra Mondiale e della fucilazione dei disertori?
Non è il professor Panebianco un estimatore della moralità di Mussolini?
«Se esistesse un indice di moralità politica applicabile alle tirannie, Benito Mussolini otterrebbe un punteggio più alto di Vladimir Putin. Mussolini, dopo il delitto Matteotti, se ne assunse la responsabilità. Putin, invece…»
voilà!
Adesso il professor Panebianco lamenta la «muffa di certi slogan». Invece gli slogan di Mussolini gli sembrano incontestabili. Sarà per questo che piace tanto alla destra postfascista e/o neofascista?!
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By staffetta  febbraio 25, 2016

giovedì 25 febbraio 2016

[BO] Umberto Eco e i clown postfascisti

Nel ricordare Umberto Eco in consiglio comunale erano davvero in pochi: non c’era la giunta, né il sindaco, e poco male…
Ma c’era un consigliere di Forza Italia che, al fine di controbilanciare il «rosso» (!?) Eco, ha voluto ricordare anche il fu Piero Buscaroli e poi un’acida leghista che ha elogiato invece la fu Ida Magli perché antislamica, patriottica e identitaria.
Questo Buscaroli era uno di quei patetici vegliardi che del Fascismo e di Salò rivendicavano tutto e non disconoscevano niente. Nel 1994, intervistato dal «Corriere della Sera», Buscaroli affermò che la destra avrebbe dovuto chiamare gli omosessuali «correttamente froci o checche» e che «andrebbero tutti spediti in campo di concentramento». Nel 2005, in una trasmissione televisiva nel sessantennale del 25 aprile, dichiarava impavido: «Non mi considero un “reduce”, un “orfano di Salò”, sono un superstite della Repubblica Sociale Italiana in territorio nemico». Infine è morto, dopo lunga, estenuante idiozia
Queste sono le commemorazioni bipartisan in consiglio comunale
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By staffetta  febbraio 24, 2016

giovedì 11 febbraio 2016

[BO] Riecco CasaPound Bologna…

Ora che hanno la copertura non solo di qualche poliziotto compiacente, ma persino della Procura di Bologna che ha assegnato i locali dell’ex Consorzio Agricolo a un estremista di destra per farvi una «palestra per sport di combattimento», gli esigui gruppuscoli neonazisti, neofascisti, «nazionalisti» e «identitari» cercano di accentuare la loro presenza sul territorio bolognese.
Persino CasaPound Bologna, che era svanita dopo ampie mobilitazioni cittadine, ora fa di nuovo capolino. Hanno appeso uno striscione in rima a beneficio della campagna elettorale della Lega Nord e il 13 febbraio alle ore 18 vorrebbero fare una fiaccolata in San Donato per la solita, consunta e impietosa strumentalizzazione delle «foibe». È gente che nell’ultimo mese è arrivata a menare pesantemente studenti minorenni (vedi qui e qui) e che negli ultimi anni ha compiuto decine di aggressioni e pestaggi
Intanto, dopo le ronde neonaziste in Bolognina, Forza Nuova apre un nuovo fronte «antidegrado» a Borgo Panigale chiamando un presidio in via Caduti di Amola per il 20 febbraio alle ore 16 (venendo dal centro, 1.5 km prima del Centro Borgo).
Ma il premio al miglior «idiota identitario» va certo a Manuel Negri, consigliere a Reggiolo (RE), che si è portato in consiglio comunale quaranta fascisti di tal «Progetto Nazionale» solo per applaudire la sua concione con cui si rifiutava di firmare un ordine del giorno contro l’ideologia neofascista e razzista:
«Voterò contrario a questo odg precisando solamente che non approvo e rigetto fortemente l’epiteto di neofascista in quanto, sfogliando le pagine di qualsiasi dizionario della lingua italiana, la parola “neo” significa imperfezione, difetto, quindi potete pure levarla».
Pensate. Gente così giura fedeltà a una Costituzione antifascista…
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By staffetta  febbraio 9, 2016

domenica 7 febbraio 2016

[Forlì] sab 13 feb h.15.30: «Fascismo, confine orientale, foibe»

Chiacchierata e dibattito con la scrittrice Alessandra Kersevan sul tema:
FASCISMO, CONFINE ORIENTALE, FOIBE.
Non dimenticare le tragedie e i crimini del fascismo. Ricostruire le problematiche delle foibe in un’analisi dettagliata.
SABATO 13 febbraio – SALA di v. VALVERDE 15 – FORLÌ
Apertura sala ore 15.00 con distribuzione di materiale e rinfresco, inizio ore 15.30
Troverai banchetti informativi sulle lotte al fascismo.
Assemblea Antifascista Forlivese
www.lascintillaonline.org
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giovedì 4 febbraio 2016

[Parma] mercoledi. 10 feb h.21: «Foibe e fascismo»


Mercoledì10 febbraio si terrà a Parma l’undicesima edizione della manifestazione antifascista «Foibe e fascismo» con inizio alle ore 21 al Cinema Astra.
Organizzata ogni anno da A.N.P.I., A.N.P.P.I.A., Comitato antifascista antimperialista e per la memoria storica, l’incontro si pone in alternativa alla celebrazione del «Giorno del ricordo delle vittime delle foibe» con la quale, dal 2005, sono state assegnate onorificenze ad alcune centinaia di fascisti come il repubblichino parmense Paride Mori, unico caso finora di onorificenza revocata.
Sarà inoltre proiettato il film-documentario La Resistenza italiana in Montenegro di Eric Gobetti, ricercatore dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza.
Certo è che, in tanti anni, il «Giorno del ricordo delle vittime delle foibe» non è mai stato all’insegna della pietà verso i morti, ma della strumentalizzazione e delle fantasie revisioniste, come pretesto avanzato da neofascisti e neonazisti per sfilare nelle piazze, compiere atti squadristici e rivendicare l’autoritarismo, il razzismo, l’antisemitismo.
Non c’è nulla di più miserevole e fascistoide che sfruttare tragici episodi del passato per manipolare la storia a proprio uso e consumo.
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mercoledì 3 febbraio 2016

La polizia "promuove" CasaPound: "La violenza? Colpa dei centri sociali"







In un'informativa della direzione centrale alla magistratura il gruppo neofascista "tutela le fasce deboli, difende l'occupazione". Gli scontri di cui l'associazione si rende protagonista sono da incolpare "all'antifascismo militante"

martedì 2 febbraio 2016

[TS] Salvini is not welcome!

Martedì 26 gennaio la prima visita ufficiale di Matteo Salvini a Trieste è stata contestata dall’assemblea cittadina «Trieste Antifascista-Antirazzista» portando in piazza non solo il rifiuto delle politiche razziste e xenofobe, ma anche di quelle omofobe e sessiste che da sempre hanno nella Lega Nord una delle forze politiche promotrici. Una contestazione a volto scoperto, di critica e di controinformazione sociale, contro cui le forze dell’ordine non hanno trovato di meglio che passare subito alle «democratiche» manganellate
Quello che segue è l’intervento tenuto in Piazza Unità dallo storico Claudio Venza il 27 gennaio 2016.
Intervento di Claudio Venza:
La Giornata della Memoria è molto importante perché offre occasioni pubbliche per formare una coscienza storica solida e attenta.
In questa Piazza, il 18 settembre 1938, Mussolini annunciò le leggi razziali, un evento triste ma importante. Su questo fatto, sulle radici e le conseguenze di questi provvedimenti razzisti è tornato disponibile il libro «Il razzismo fascista» che contiene documenti e riflessioni storiche.
La Giornata della Memoria ha una valenza particolare se la usiamo per considerare le responsabilità di molti cittadini italiani che, per motivi abbietti, collaborarono con la macchina della repressione offrendo nomi e indirizzi per la schedatura degli ebrei, elenchi assai utili per la deportazione senza ritorno. Sul collaborazionismo si sono sviluppate, negli ultimi anni, molte ricerche storiche di grande valore come il libro «I carnefici italiani» uscito pochi mesi fa.
La logica feroce e inesorabile dello sterminio degli ebrei, dei rom, dei disabili, e di altre categorie di persone considerate alla stregua di sottouomini, era quella di conquistare la eterna vittoria della razza pura formata solo da individui di superiore qualità. GliUntermenschen, i sottouomini in tedesco, furono destinatari del programma nazista che considerava esseri umani solo i Menschen, cioè gli ariani, che avevano il diritto di spazzare via gli esseri inferiori.
Oggi condanniamo il razzismo di ieri in forma pubblica e diffusa, ma non dobbiamo dimenticarci che esiste un razzismo attuale, forte e in via di ulteriore affermazione. Esso è rappresentato da quelle forze politiche e mediatiche che discriminano e criminalizzano costantemente gli immigrati e che vorrebbero semplicemente la loro eliminazione. E questo atteggiamento rievoca i tratti implacabili del nazismo.
La Lega Nord, e altre formazioni di destra, stanno soffiando sul fuoco della discriminazione e della repressione per far riprendere le fiamme del razzismo con tutte le conseguenze relative. Una riflessione sulla imposizione istituzionale, di circa 70 anni fa, delle norme razziste dei nazisti, e dei loro stretti collaboratori fascisti, deve farci capire quanto l’ignoranza e l’indifferenza, il pregiudizio e la paura diffuse nella società di allora avessero aiutato i gestori di questo programma di assassinii premeditati e legalizzati.
Anche oggi la passività di fronte alle pretese dei razzisti di casa nostra porta in sostanza alla complicità con i crimini che si intravedono e che assomigliano terribilmente a quelli che oggi, 27 gennaio, pubblicamente ricordiamo e condanniamo. Ma accadono anche altre cose preoccupanti: chi protesta contro il razzismo viene aggredito, malmenato e ferito. Lo scopo della violenza poliziesca, che si è scatenata a poche centinaia di metri da questa piazza nella giornata di ieri, è proprio quello di scoraggiare la presa di posizione antirazzista e di costringere all’indifferenza mentre riemergono gli atroci fantasmi del passato. Di un passato che, troppo facilmente, si era creduto sepolto per sempre.
I manganelli usati, senza il minimo pretesto, dai poliziotti contro i manifestanti avevano proprio questo esplicito obbiettivo: non disturbare le celebrazioni razziste. Guardare dall’altra parte di fronte alle provocazioni razziste significherebbe diventare complici dei crimini prossimi venturi.
La lezione storica che possiamo, e dobbiamo, ricavare dalla Giornata della Memoria è quella di attivarsi, sempre e dovunque, per neutralizzare la peste razzista. È questo un compito che fonde la coscienza storica e un attivo impegno civile che ha un alto significato morale, prima ancora che politico..

By staffetta  gennaio 31, 2016

sabato 23 gennaio 2016

Présentation du livre Marx & Foucault Lectures, usagis, confrontations

Marx & Foucault - Christian LAVAL, Luca PALTRINIERI, Ferhat TAYLANCher-è-s ami-e-s,
A l’occasion de la publication du livre MaFoucault (La Découverte, 2015), la Société Louise Michel et le laboratoire Sophiapol (Paris Ouest Nanterre La défense) vous invitent à une soirée de discussion en présence des directeurs de la publication (Christian Laval, Luca Paltrinieri et Ferhat Taylan).
La soirée se déroulera le 28 janvier 2016, au restaurant le Lieu dit, 6 rue Sorbier 75020, de 19 heures-21 heures.
Sur le thème : Michel Foucault : quels rapports avec Marx ?
Michel Foucault connaît aujourd’hui une consécration exceptionnelle en France. Cet auteur devenu un incontestable « classique » est aussi un auteur critique qui a entretenu un dialogue ininterrompu avec Marx comme le montrent ses cours au Collège de France et de nombreux propos qu’il a tenus au cours d’interviews ou de discussions publiques. Faisant un usage constant de Marx mais refusant tout dogmatisme qui se réclamerait de sa pensée, les rapports de Foucault à Marx continuent de faire débat.
Cette question ne relève pas du jeu académique. Elle concerne les usages politiques que l’on fait ou que l’on peut faire de Foucault. Elle engage deux grandes questions aujourd’hui : Foucault est-il un penseur anti-marxiste voire franchement néolibéral comme certains le soutiennent ou bien a-t-il plutôt cherché à renouveler et à étendre le type d’analyses critiques qu’avait effectuées Marx en son temps ?
Le rapport Marx-Foucault pose une autre question stratégique  qui hante la gauche radicale depuis longtemps : comment penser les rapports entre la lutte des classes au sens marxien classique et les résistances ou les contre-conduites qui sont aussi nombreuses et diverses que le sont les relations de pouvoir  comme le veut l’analyse foucaldienne ? Disjonctions irréductibles ou bien articulations possibles ?
La discussion sera introduite par Razmig Keucheyan et Arnault Skornicki :
Razmig Keucheyan, Maître de conférences à l’université Paris-IV-Sorbonne, auteur deHémisphère gauche, une cartographie des nouvelles pensées critiques (Zones, 2013) et de La nature est un champ de bataille ( Zones, 2014).
Arnault Skornicki, Maître de conférences à l’université Paris Ouest Nanterre La Défense, auteur de La nouvelle histoire des idées politiques, avec Jérôme TOURNADRE (Repères La Découverte , 2015), et de La grande soif de l’Etat : Michel Foucault avec les sciences sociales, Les prairies ordinaires, 2015.

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Luca Paltrinieri 

Chargé de recherche, CIRPP, CCI-Paris-Idf
Membre du LabTop - CRESPPA,
UMR 7217, Paris 8/Paris Ouest/CNRSDirecteur de programme
Collège International de Philosophie

Chargé de cours, IED, Université de Paris 8

lunedì 18 gennaio 2016

La «Befana tricolore» dell’estrema destra

Ieri erano tutti celtiche e saluti romani, oggi cercano di camuffarsi da comitati cittadini come «Forlì ai Forlivesi», «Mantova ai Virgiliani», «Rimini ai Riminesi»…
Ieri adoravano il dio Po, Odino e il Walhalla, oggi brandiscono invece il Presepe e il Crocifisso…
Hanno capito che la cultura nazionalpopolare è oggi lo strumento più idoneo per spargere razzismo nella società e magari costruirci sopra qualche mediocrissima carriera di politici locali.
Così, quest’anno in tutt’Italia l’estrema destra ha puntato molto… sulla Befana. Ma Sondrio Antifascista ha sbugiardato l’operazione con una filastrocca e un volantino. Questa la splendida filastrocca:
La Befana vien di notte e i fascisti prende a botte.
Dà una falce al bimbo bello e un martello a suo fratello
sono doni popolari da lasciare ai proletari.
La Befana è tutta rossa e ci guida alla riscossa:
«Su compagni! Giù dal letto, non è tempo di dormir!
Testa alta e pugno chiuso verso il sol dell’avvenir!!»
E questo il volantino distribuito per le vie di Sondrio:
SMASCHERIAMO LA BUFFONATA DELLA «BEFANA TRICOLORE»
La chiamano «Befana Tricolore» e usano slogan come «solidarietà italiana» ed «aiuto alle famiglie disagiate» per far breccia nelle coscienze meno informate; dicono di volere distribuire giocattoli ai bambini, in realtà cercano di comperare la tua benevolenza ed il tuo consenso.
Parlano di bambini e fanno politica, e la fanno usando lo strumento del razzismo, ancora più odioso se si pensa che, ad essere discriminati, sono altri bambini: quelli che non vengono da una famiglia italiana (ma poniamoci una domanda, se la famiglia italiana fosse di colore o musulmana riceverebbe questi doni?). Come se indigenza e povertà riguardassero un’etnia, una nazione, e non una condizione diffusa dove c’è ingiustizia sociale e sfruttamento.
Usano tuo figlio per arrivare a te; usano la debolezza della tua condizione economica e lo sguardo di tuo figlio per farti diventare come loro: RAZZISTA, FASCISTA, XENOFOBO.
Sono soltanto dei vili vigliacchi ed ipocriti razzisti, e come tutti i razzisti fanno schifo.
Tu, con loro, non hai proprio nulla a che spartire.
Se uscissero con li loro vero volto (Forza Nuova, CasaPound…) non ti avvicineresti ai loro gazebo!!
AMA L’UMANITÀ, ODIA IL RAZZISMO!
Azione Antifascista – Sondrio
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By staffetta  gennaio 6, 2016Risultati immagini per befana fascista

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[BO] mar 19 gen: Forza Nuova porta a Bologna l’estrema destra europea?


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A metà dicembre Forza Nuova avrebbe voluto organizzare a Genova un raduno europeo dell’estrema destra neofascista e neonazista, ma viste le reazioni ostili in città ha lasciato perdere…
Allora Forza Nuova ha puntato su Milano come sede per quel raduno dell’estrema destra europea, ma anche qui non gli è andata bene perché non è parso opportuno permettere una riunione di partitini negazionisti e antisemiti nella settimana della «Giornata della Memoria»…
Così quelli di Forza Nuova hanno pensato di venirsene a Bologna e martedì 19 gennaio vorrebbero tenere in città quel raduno europeo di esponenti dell’estremismo nero, con a capo il mortifero ducetto Roberto Fiore…
Subito il sindaco Virginio Merola si è chiesto come mai l’estrema destra non abbia «niente di meglio da fare nella vita che rompere le palle a questa città».
A quanto pare il sindaco Merola non possiede uno specchio e non riesce a vedere il perché. Non è lui che in più occasioni ha difeso il «diritto costituzionale di manifestare» per i neonazisti di Forza Nuova? Non è lui che non ha mai avuto nulla da dire sull’attivismo neofascista in città e non ha commentato il fatto che la Procura di Bologna abbia assegnato una sorta di centro sociale all’estrema destra?
Per colmo del ridicolo, il capogruppo regionale del PD, tal Stefano Caliandro, ha scongiurato i neonazisti di fare i «bravi ragazzi» e di non esibirsi in saluti romani davanti al Sacrario partigiano come ha fatto di recente la Lega Nord…
Come se il problema fosse il movimento di un braccio e non l’ideologia violenta e omicida che questa gente propaganda.
Forza Nuova è un partitino razzista, sessista, xenofobo, integralista, omofobo, antisemita, che ha commesso, anche in questa regione, continui atti di violenza fisica e simbolica. E se ora lo fa un po’ meno, ciò è dovuto solo alle mobilitazioni dell’antifascismo militante.
Intanto Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci e Libera promuovono un presidio antifascista per martedì 19 gennaio alle ore 17.30 in Piazza Nettuno di Fronte al Sacrario dei Caduti.
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Ecco cos’è Forza Nuova

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Diffondevano idee naziste e antisemite, negavano lo sterminio ebraico, sostenevano la superiorità della «razza bianca», hanno effettuato almeno 50 «pestaggi terapeutici» di migranti, e tutto in nome del «patriottismo»…
Ecco cos’è Forza Nuova. Sono quelli che fanno i perbenisti solo di giorno, alla luce del sole. Vedi qui e qui e qui.
Sono quelli che organizzano concerti nazirock per propagandare le loro «legittime offese».
Sono gli squadristi che a Verona hanno inseguito e picchiato un giovane attivista e fanno opera sistematica di intimidazione nei confronti dell’antagonismo sociale.
Ora questa gente pretenderebbe di tenere a Bologna un raduno europeo degli esponenti dell’estrema destra neofascista e neonazista per martedì 19 gennaio capeggiato dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore.
Dal canto suo, il PD bolognese scongiura i neonazisti di «evitare i saluti romani» o si rammarica che vengano ancora a «rompere le palle»…
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[BO] sab 16 e dom 17 gen: un fazzoletto rosso contro il fascioleghismo

Sabato 16 e domenica 17 gennaio ci sarà una gran «gazebata» della Lega Nord a Bologna e pare si metteranno come al solito a ridosso di Piazza Maggiore all’angolo fra via D’Azeglio e Carbonesi.
Sabato 23 gennaio la Lega Nord effettuerà una ronda in via Indipendenza contro la presunta «invasione» di venditori di strada. Li chiamano «abusivi», proprio loro che hanno truffato 40 milioni di euro di rimborsi elettorali e hanno dato il loro contributo alle infiltrazioni mafiose al Nord…
Intanto c’è chi si è stancato degli sfoggi di forza securitaria che trasformano la città in uno spazio sempre più cupo e ostile.
Ed è nata intanto questa iniziativa:
SABATO 16 e DOMENICA 17 GENNAIO, in risposta all’ennesima discesa in campo della Lega Nord, e a tutto il marciume che ha invaso la nostra città APPENDIAMO UN FAZZOLETTO ROSSO, dalle nostre finestre srotoliamo striscioni, volantini, cartelloni e quant’altro PER LASCIARE UN MESSAGGIO ALLA LEGA COME A TUTTI GLI ALTRI RAZZISTI E SESSISTI:
NOI QUI COME OVUNQUE NON VI VOGLIAMO!
Sotto le nostre finestre, per le nostre strade, abbiamo visto e continuiamo a vedere sfoggi di forza securitaria che trasformano la nostra città in uno spazio cupo e ostile.
Sotto le nostre finestre, poco lontano dai nostri occhi e troppo vicine alla nostra quotidianità, si diffondono ronde volte a difendere «attività commerciali gestite da italiani» e presidi dell’esercito.
Sotto le nostre finestre, i fascisti di forza nuova propongono concerti identitari nazirock, così consapevoli del rifiuto cittadino e così vigliacchi da essere costretti a nascondere i luoghi dei loro eventi pur di restare al sicuro nelle loro fogne.
Sotto le nostre finestre, nella stessa Bologna in cui l’amministrazione comunale interrompe bruscamente le trattative per la ricerca di un nuovo spazio per Atlantide, nella stessa Bologna degli sgomberi incessanti, è guarda caso un gruppo di fascisti a trovare spazio e agibilità presso l’ex Consorzio Agrario di Via Mattei, a due passi dall’HUB per richiedenti asilo, con annessa la comodità di avere a portata di mano, e comodamente serviti, gli «oggetti» delle loro ronde xenofobe.
Sotto le nostre finestre, l’unica prospettiva per gli spazi cittadini abbandonati – spazi, quindi, di tutt* – è quella di restare tali, o diventare covi di fascisti.
Sotto le nostre finestre, quanti oggi lanciano «gazebate» razziste ieri salutavano a braccio teso il sacrario dei caduti partigiani, offendendo non solo le culture antifasciste, ma anche un simbolo della storia e dell’identità della stessa città che ora proclamano di onorare e difendere.
Sotto le nostre finestre, coloro che si sono sempre disinteressati o che si sono addirittura mossi contro le nostre lotte, oggi strumentalizzano i corpi e le battaglie delle donne, sensibili alle violenze e ai temi dell’antisessismo solo quando possono sfruttarli e corroderli al fine di diffondere razzismo e securitarismo.
È per questo che vi invitiamo ad affacciarvi e a guardare quanto succede, ed utilizzare quelle stesse finestre per esporre un netto NO a questo modo autoritario e subdolo di concepire i corpi, le politiche e le nostre vite in generale.
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[Parma] ven 15 gen h.10.30: presidio antifascista per Andre, Pippo e Tommy

Nell’aprile del 2014 veniva danneggiata una sede dei neofascisti di CasaPound in provincia di Parma in cui alcuni militanti avevano organizzato un raduno denominato «The Revolution Party».
Tre antifascisti ora vanno a processo per quel fatto con accuse sproporzionate che dimostrano ancora una volta l’accanimento dello Stato contro chi lotta nelle strade e nelle città per opporsi all’ignoranza e alla violenza dei nuovi fascisti.
Sabato 15 gennaio alle ore 10.30 si terrà a Parma un presidio di solidarietà con Andre, Pippo e Tommy.
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[BO] sab 23 gen: ronda fascioleghista in Via Indipendenza

Non appena qualche gruppo dell’estrema destra ricomincia con la pantomima razzista delle ronde, subito tutte le destre cittadine fanno a gara per ottenere visibilità fomentando e cavalcando le paure, gli egoismi e i risentimenti di un paese impoverito e confuso. È avvenuto in settembre per la Stazione e ora si ricomincia.
Così, dopo la recente ronda di Forza Nuova in Bolognina, ecco una nuova ronda organizzata per il 23 gennaio via Indipendenza con lo slogan «Riprendiamo i NOSTRI portici». Non più contro l’inesistente «racket dei pachistani», ma contro un presunto «SUK abusivo». Questo il comunicato dell’iniziativa:
«Il PD è riuscito a trasformare la via principale di Bologna – via Indipendenza – da luogo di shopping che porta in Piazza Maggiore… a un vero e proprio SUK abusivo.
Il 23 Gennaio abbiamo deciso di riprenderci i portici, impedendo pacificamente alle decine di ABUSUVI di stendere la loro merce.
Saranno presenti oltre la Lega Nord, i consiglieri di «Uniti si Vince» Lorenzo Tomassini Daniele Carella Michele Facci, e Fratelli d’Italia – Fabrizio Nofori. L’iniziativa è allargata a chiunque sia stufo di vedere Bologna ridotta così!»
Noi siamo stufi invece di questi sciacalli che seminano odio per accattare qualche voto. In tempi di crisi, il razzismo e la xenofobia sono comodi espedienti per controllare e deviare il rancore sociale dalle cause effettive che lo provocano.
Eia eia alla larga!
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[BO] Ancora ronde neonaziste in Bolognina

Qualche tempo fa i media hanno cominciato a parlare di un immaginario «racket dei pachistani» che in Bolognina avrebbe danneggiato negozi di «italiani» per rilevare le loro attività.
Poi le cosiddette «spaccate» sono arrivate anche in zone più centrali della città: in Piazza Aldrovandi, in Piazza della Mercanzia, in Via San Vitale, in Via Murri. Sono scorrerie rischiose con pochi e incerti guadagni. Non ci voleva molto a capire che dietro questi episodi c’è la crescente miseria sociale, la mancanza di prospettive, lo spaccio di droga per tener buono chi non ha niente. Più si aggrava la crisi economica, più questi fenomeni si moltiplicheranno.
E infatti nessun giornale ha più fatto parola del misterioso «racket dei pachistani», come era finito subito nel dimenticatoio anche il fantastico «racket dei lavavetri» inventato nel 2007 dal sindaco Cofferati…
Ora però, approfittando della propaganda razzista dei media di regime, ecco che i neonazisti bolognesi di Forza Nuova hanno organizzato nuove ronde in giro per la Bolognina in favore delle «attività commerciali gestite da italiani» e per difendere un «tessuto sociale devastato dall’immigrazione selvaggia».
Riteniamo un fatto grave che in Bolognina si organizzino ronde razziste effettuate solo per diffondere odio e ignoranza. Ed è ancor più grave che vi sia dietro un partito come Forza Nuova i cui militanti si sono distinti, anche a Bologna, per violenze e pestaggi.
Chi semina vento raccolga tempesta!
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Sempre più in Europa si profila un conflitto civile che non deve trovarci impreparati. Già da oltre un decennio cresce ovunque una marea nera di violenze nazionaliste e ciò dovrebbe farci anzitutto comprendere che il nazifascismo non è stato un incidente di percorso nel luminoso cammino dell’Europa, ma ha profonde, insondate radici nella cultura europea, ed è un fenomeno che potrebbe dunque ripetersi con pari violenza, pur in forme nuove e aggiornate.
Oggi la destra parla di «sessismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia che non vi siano violenze e femminicidi in famiglia, spesso spiegati dai media con sottili analisi psicologiche per la pace della buona borghesia benpensante…
Allo stesso modo, oggi la destra parla di «bullismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia senza che una sguaiata cultura nazionalista promuova lo scadimento umano e la violenza senza senso dei più giovani. In Italia un ragazzo su tre ha subito atti di bullismo…
In Germania, dopo mesi di attentati contro i centri di accoglienza, adesso i neonazisti sono passati ai pogrom razzisti e alla «caccia allo straniero» nei quartieri di periferia. A Colonia ci sono stati pestaggi organizzati dall’estrema destra sui social network. A Lipsia un gruppo di neonazisti e di hooligan ha incendiato e devastato diversi negozi gestiti da immigrati nel quartiere di Connewitz. E quattro militanti del gruppo neonazista «Oldschool Society» sono stati arrestati mentre pianificavano attentati contro moschee e centri di accoglienza per i profughi.
Intanto pare che 372 neonazisti tedeschi siano passati in clandestinità. A metà settembre risultavano 450 mandati di arresto contro 372 estremisti di destra per omicidi, aggressioni, rapine, frodi e furti. Ma la polizia non li ha arrestati e vi è l’ipotesi che si siano organizzati in bande armate. Potrebbe così riprodursi il caso del gruppo «Clandestinità Nazionalsocialista» (NSU) scoperto nell’autunno del 2011 dopo che aveva assassinato almeno dieci persone di origine straniera fra il 2000 e il 2010 e compiuto attentati dinamitardi in varie città tedesche.
Nel 2011 si scoprì che i servizi segreti tedeschi conoscevano benissimo la cellula neonazista in clandestinità. Sapevano cosa faceva e che aveva già ucciso. Ma non li hanno fermati. Addirittura li avrebbero sovvenzionati come informatori…
E in Germania il neonazismo diventa un fenomeno sempre più radicato e inquietante anche nelle zone rurali.
Oggi la devastazione cresce in ogni angolo del mondo e presto potremmo trovarci a fare i conti con un’Europa ancor più cupa e terribile di quella attuale.
Ora e sempre resistenza!
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[BO] E riecco la Lega Nord

Sabato 16 e domenica 17 gennaio la Lega Nord ha annunciato di voler tenere a Bologna una «gazebata» dal centro città fino alle periferie.
Sono quelli che l’8 novembre hanno portato in Piazza Maggiore comitive di gente che faceva saluti romani e gridava slogan fascisti.
Sono quelli che non perdono occasione per istigare all’odio razzista e alla guerra fra poveri.
Sono quelli che ieri adoravano il dio Po e adesso invece brandiscono il Presepe come arma impropria.
Sono quelli che hanno promosso presidi xenofobi in Via Mattei e hanno chiesto a gran voce il recupero dell’ex Consorzio Agricolo ora affidato a un ex pugile di estrema destra.
Ma la loro propaganda d’odio non ci può far dimenticare che cosa sia realmente la Lega Nord: un partito corrotto, colluso, bugiardo, truffatore, affarista.
Invitiamo tutte e tutti a vigilare affinché la «gazebata» leghista resti nei limiti della buona creanza e non si trasformi in un’occasione di propaganda razzista e di apologia di fascismo.
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La «Befana tricolore» dell’estrema destra

Ieri erano tutti celtiche e saluti romani, oggi cercano di camuffarsi da comitati cittadini come «Forlì ai Forlivesi», «Mantova ai Virgiliani», «Rimini ai Riminesi»…
Ieri adoravano il dio Po, Odino e il Walhalla, oggi brandiscono invece il Presepe e il Crocifisso…
Hanno capito che la cultura nazionalpopolare è oggi lo strumento più idoneo per spargere razzismo nella società e magari costruirci sopra qualche mediocrissima carriera di politici locali.
Così, quest’anno in tutt’Italia l’estrema destra ha puntato molto… sulla Befana. Ma Sondrio Antifascista ha sbugiardato l’operazione con una filastrocca e un volantino. Questa la splendida filastrocca:
La Befana vien di notte e i fascisti prende a botte.
Dà una falce al bimbo bello e un martello a suo fratello
sono doni popolari da lasciare ai proletari.
La Befana è tutta rossa e ci guida alla riscossa:
«Su compagni! Giù dal letto, non è tempo di dormir!
Testa alta e pugno chiuso verso il sol dell’avvenir!!»
E questo il volantino distribuito per le vie di Sondrio:
SMASCHERIAMO LA BUFFONATA DELLA «BEFANA TRICOLORE»
La chiamano «Befana Tricolore» e usano slogan come «solidarietà italiana» ed «aiuto alle famiglie disagiate» per far breccia nelle coscienze meno informate; dicono di volere distribuire giocattoli ai bambini, in realtà cercano di comperare la tua benevolenza ed il tuo consenso.
Parlano di bambini e fanno politica, e la fanno usando lo strumento del razzismo, ancora più odioso se si pensa che, ad essere discriminati, sono altri bambini: quelli che non vengono da una famiglia italiana (ma poniamoci una domanda, se la famiglia italiana fosse di colore o musulmana riceverebbe questi doni?). Come se indigenza e povertà riguardassero un’etnia, una nazione, e non una condizione diffusa dove c’è ingiustizia sociale e sfruttamento.
Usano tuo figlio per arrivare a te; usano la debolezza della tua condizione economica e lo sguardo di tuo figlio per farti diventare come loro: RAZZISTA, FASCISTA, XENOFOBO.
Sono soltanto dei vili vigliacchi ed ipocriti razzisti, e come tutti i razzisti fanno schifo.
Tu, con loro, non hai proprio nulla a che spartire.
Se uscissero con li loro vero volto (Forza Nuova, CasaPound…) non ti avvicineresti ai loro gazebo!!
AMA L’UMANITÀ, ODIA IL RAZZISMO!
Azione Antifascista – Sondrio
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Squadrismo, Stato e grande capitale

In poco più di due settimane sono tantissime le firme raccolte in Lombardia per chiedere al Presidente della Repubblica di sciogliere i gruppi politici di ispirazione neofascista. Lanciata il 16 dicembre, la campagna «Una firma contro il fascismo» ha già superato le 14mila adesioni.
Certo è che, in questi ultimi mesi, i media sembrano sempre meno interessati agli episodi di violenza razzista e squadrista dell’estrema destra. Anche la parola «neofascismo» o «neofascista» viene usata sempre più raramente, e certo non perché il fenomeno sia in calo. Secondo il «Gazzettino», a Treviso un giovane «vicino agli ambienti di estrema destra» è stato arrestato per lesioni e ingiurie aggravate ai danni di un 18enne marocchino.
Tuttavia oggi non sono certo i gruppi neofascisti e neonazisti a costituire un «pericolo per la democrazia», ma il vero pericolo di fascismo si deve piuttosto alla fascistizzazione degli apparati dello Stato, a una propaganda nazionalista e razzista sempre più aggressiva e manipolatoria, alle controriforme politiche e costituzionali del Governo Renzi dopo le ammonizioni della banca statunitense JP Morgan…
In tempi di crisi economica, l’alleanza inconfessabile tra fascismo e grande capitale si rafforza. Nel 2013 un grande istituto del potere finanziario mondiale come la banca JP Morgan chiedeva di ridimensionare drasticamente l’«eccesso di democrazia» (!) nell’Eurozona: «Dovete liberarvi delle vostre costituzioni sinistroide e antifasciste», scrivevano gli esperti di JP Morgan.
Restano allora attuali le parole che Luigi Fabbri scriveva, proprio a Bologna, nel 1921:
«Però ingaggiare la lotta materiale contro il fascismo, come organismo a sé, non vedendo altro nemico che lui, sarebbe un pessimo affare; sarebbe come tagliare i rami d’una pianta venefica, lasciandone intatto il tronco, come sciogliersi da qualche tentacolo della piovra senza colpirne la testa. Si potrà infliggere così al fascismo qualche sconfitta parziale, si potran seminare tra i fascisti dei lutti; ma ciò non servirà che ad inasprire inutilmente la lotta, e può servire a rafforzare il fascismo, contribuire a farlo diventare un organismo sempre più robusto.
La lotta contro il fascismo non può essere fatta in modo efficace che colpendolo attraverso le istituzioni politiche ed economiche, da cui emana e da cui trae alimento. I rivoluzionari, del resto, che mirano all’abbattimento del Capitalismo e dello Stato, se si lasciassero tirare fuori strada dal fascismo, come un fulmine che si lascia attirare dal parafulmine, e dedicassero le loro forze e si esaurissero nel combattere il solo fascismo, renderebbero un servigio alle istituzioni che pur vorrebbero demolire. Lo Stato capitalistico col babau del fascismo riuscirebbe non solo a difendersi, a viver più tranquillo, ma anche a convincere una parte del proletariato a collaborare con lui, a schierarsi dalla sua parte».
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