giovedì 2 luglio 2015

Assemblea pubblica antifascista lunedì 6 luglio alle 19 negli spazi di Vag61 – via Paolo Fabbri 110 - BO


Il Nodo Sociale Antifascista convoca
un'assemblea pubblica antifascista lunedì 6 luglio alle 19 negli spazi di Vag61 – via Paolo Fabbri 110 - BO



Al grido di «Prima i profughi italiani» e «Stop accoglienza business», l'estrema destra integralista di Forza Nuova vorrebbe sfilare in corteo a Bologna sabato 11 luglio a partire dalle ore 10.

A noi non interessano i loro poveri giochi verbali. A noi importa invece il fatto che Forza Nuova continua a diffondere odio sociale, xenofobo e sessista. Spesso la loro propaganda è palesemente diffamatoria, razzista, omofoba. Ed è un fatto risaputo che militanti e dirigenti di Forza Nuova si siano distinti in giro per l'Italia per comportamenti violenti, pestaggi, intimidazioni, attentati, atti di razzismo, antisemitismo e sessismo.

Va ricordato che il primo dicembre 2008 il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno che chiedeva al Ministro dell'Interno «la messa fuorilegge del movimento politico Forza Nuova, per ricostruzione del partito fascista e per inottemperanza delle norme previste dalla legge Mancino, essendo stati diversi dirigenti e militanti di Forza Nuova più di una volta coinvolti in episodi di violenza razzista e fascista (a Bologna, a Rimini, a Verona e in altre italiane)».

Va ricordato che il Consiglio comunale di Venezia ha approvato il 18 maggio 2009 un ordine del giorno che invitava prefetto e questore a non autorizzare manifestazioni nazifasciste di Fiamma Tricolore e Forza Nuova.

Va ricordato che il Consiglio comunale di Fano ha approvato il 23 aprile 2014 una norma che vieta la concessione di sale e spazi comunali alle organizzazioni neofasciste, neonaziste o comunque d'ispirazione xenofoba e razzista.

A Bologna, invece, negli ultimi mesi non si è voluto neppure concedere l'accesso al centro storico a una manifestazione della comunità sinti e rom che commemorava la rivolta antinazista del 16 maggio 1944.

A Bologna tutti i partiti e partitini della destra xenofoba tengono banchetti in centro per la loro propaganda d'odio razzista e sessista. E svolgono le loro pessime iniziative in sale pubbliche.

A Bologna il questore Coccia rispolvera leggi fasciste contro le lotte sociali e dà invece copertura a ogni provocazione dell'estrema destra.

A Bologna il sindaco Merola, in questi anni, è stato sempre ambiguo o silente sull'attivismo neofascista in città, sempre in sintonia con la destra cittadina, e il suo recentissimo risveglio «a sinistra» si deve solo all'eterna campagna elettorale che ricomincia.

A Bologna l'ex rettore Dionigi ha militarizzato un'università sempre più oziosa e affarista per coprire un piano di speculazione edilizia a beneficio di rentier e clientele.

A Bologna l'arcivescovo Caffarra continua a sostenere e difendere i gruppuscoli cattonazisti e la loro campagna di diffamazione aggravata da misoginia, omofobia e sessismo.

È inaccettabile che autorizzando questo corteo la Questura di Bologna si contrapponga al sentire diffuso di questa città: una città che rifiuta l'antisemitismo, l'islamofobia, l'omofobia, il razzismo, il sessismo, il militarismo e lo squadrismo; una città che – dalla strage del 2 agosto 1980 alla banda della Uno bianca – ha pagato a caro prezzo le strategie autoritarie dei neofascisti e delle loro sponde negli apparati dello Stato.

                                                          Nodo Sociale Antifascista

venerdì 26 giugno 2015

Renato Curcio: "L'impero virtuale" Presentazione: Giovedì 25 giugno 2015 ore 21.00 Csa Vittoria Milano




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NEWSLETTER CSA VITTORIA-Milano

via Friuli ang. Muratori 43
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Giovedì 25 giugno 2015
ore 21.00
Csa Vittoria





Presentazione del nuovo libro di Renato Curcio:

L’IMPERO VIRTUALE
 
COLONIZZAZIONE DELL’IMMAGINARIO E CONTROLLO SOCIALE
 

Alcune aziende che quindici anni fa non esistevano, come Google e Facebook, oggi costituiscono la nuova e potente oligarchia planetaria del capitalismo digitale. Internet ne rappresenta l’intelaiatura, e i suoi utenti, vale a dire circa tre miliardi di persone, la forza lavoro utilizzata. Le nuove tecnologie digitali fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, le portiamo addosso e controllano tutti gli ambienti della vita sociale, dai luoghi di lavoro ai templi del consumo. Questo libro propone una riflessione sui dispositivi attraverso i quali questa oligarchia e queste tecnologie catturano e colonizzano il nostro immaginario a fini di profitto economico e di controllo sociale. E mette in luce il risvolto di tutto ciò, ovvero l’emergere di una nuova e impercepita sudditanza di quel popolo virtuale che, riversando ingenuamente messaggi, fotografie, selfie, ansie e desideri su piattaforme e social-network, contribuisce con le sue stesse pratiche a rafforzare il dominio del nuovo impero. Non conosciamo ancora le conseguenze sui tempi lunghi di questo ulteriore passaggio del modo di produzione capitalistico. Chiara invece appare la necessità di immaginare pratiche di decolonizzazione personale e collettiva per istituire nei luoghi ordinari della vita varchi di liberazione. 
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domenica 7 giugno 2015

Boris Pasternak: Essere famoso non è bello

Essere famoso non è bello,
non è questo che ci leva in alto.
Non bisogna tenere l’archivio,
trepidare per i manoscritti.
Fine del creare è dar tutto di sé,
e non lo scalpore, non il successo.
È vergognoso, non contando nulla,
diventare per tutti una leggenda.
Ma bisogna vivere senza impostura,
viver così che alla fine
ci si attiri l’amore degli spazi,
che si oda l’appello del futuro.
E bisogna lasciare lacune
nella sorte, e non fra le carte,
passi e capitoli dell’intera vita
segnando ai margini.
E immergersi nell’oscurità
e i propri passi nascondervi,
come nella nebbia si cela una contrada
e non vi si scorge più nulla.
Altri, sull’orma viva percorreranno,
palmo a palmo il tuo cammino,
non spetta a te distinguere
sconfitta da vittoria.
E neanche d’un nulla tu devi
venire meno all’uomo,
ma esser vivo, vivo e null’altro,
vivo e null’altro fino alla fine.

Boris Pasternak
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 Boris Pasternak

Giangiacomo Feltrinelli

mercoledì 3 giugno 2015

[BO] sab 6 giu h.16: reddito, casa e dignità per tutte e tutti!


Social Log 2

Non v’è dubbio che le politiche autoritarie siano oggi l’effetto delle «grandi intese» fra centri di potere sempre più organici e strettamente collusi fra di loro.


In questa pianificazione organica del potere e dello sfruttamento, la Lega Nord con la sua corte di neofascisti e le sue provocazioni razziste non è altro che un appoggio esterno alle linee del governo di «centrosinistra».

In fondo, la pittoresca visibilità mediatica dell’onnipresente Salvini in felpa quale leader del centrodestra è funzionale unicamente a far sembrare il «Partito della Nazione» di Renzi una cosa seria, e le sue politiche fascistoidi e discriminatorie un «male minore».

Non si può però trascurare il fatto che a Bologna sia anzitutto il PD a promuovere una svolta autoritaria e perbenista in concorso con la Questura, la destra e la Lega Nord, svilendo la dignità, la cultura e la storia di questa città.

Per questo riteniamo che partecipare sabato 6 giugno alla Marcia delle Periferie non sia soltanto un atto di solidarietà, ma anche di resistenza collettiva dinanzi a un’amministrazione comunale che dà sempre più spazio alla destra fascista, razzista e leghista. È ora di dirgli che non passeranno! Reddito, casa e dignità per tutte e tutti!

Sabato 6 giugno
h.16 davanti all’ExTelecom Occupato di Via Fioravanti
La marcia delle Periferie torna al Centro!



Questo l’appello degli Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log:

Facciamo appello a tutta la città a stringersi intorno alle istanze della lotta per il diritto all’abitare e partecipare, ed invitare a partecipare ad una nuova grande giornata di lotta collettiva per mostrare la forza della ragioni di chi si schiera in difesa delle occupazioni abitative, per una moratoria degli sfratti e costruire insieme la nostra grande opera di rigenerazione urbana che inizia dalla casa, dal reddito e dalla dignità!

Come deciso all’assemblea cittadina per il diritto all’abitare dello scorso 20 marzo all’ex-Telecom Occupato vogliamo costruire una marcia della dignità che faccia tornare al centro la lotta per il diritto alla casa e all’accesso ad un welfare degno di questo nome oltraggiati e calpestati dagli ultimi governi e ridotti all’osso dalla crisi economica.

Si fermino gli sgomberi, gli scudi e i manganelli e si dirottino immediatamente le risorse pubbliche a favore dei ceti più massacrati dalla crisi economica della nostra società. In un contesto in cui il principio della rendita e dell’austerità continua spietato a distruggere vite e territori vogliamo affermare la forza del riscatto collettivo che sta vivendo nelle occupazioni abitative e nelle decine e decine di picchetti antisfratto.

Non abbiamo più bisogno delle briciole umilianti di un welfare pubblico che ci ha dato solo promesse e qualche spicciolo dopo uno sfratto o un licenziamento, con la lotta, la solidarietà e il mutualismo siamo tornati a volare insieme e non sarà una minaccia di sgombero a chiuderci le ali!

Rivendichiamo forte e chiaro:

La fine degli sgomberi e la difesa delle occupazioni abitative

L’abolizione dell’articolo 5 del Piano Casa

Una moratoria immediata degli sfratti

Il riconoscimento delle buone pratiche di autorigenerazione di stabili privati e pubblici sfitti, deteriorati e non utilizzati da anni

L’accesso alle graduatorie ERP ad Isee zero

Blocco della svendita e della privatizzazione del patrimonio dell’edilizia pubblica

La periferia in marcia per la dignità torna al centro città per difendere tutte le occupazioni abitative, resistere agli sfratti e costruire la nostra grande opera: casa, reddito e dignità!

             Assemblea Occupanti e Comitato Inquilini Resistenti con Social Log