mercoledì 23 giugno 2010

Giuseppe Panella: Accoppiamenti giudiziosi [su "Foucault-Marx]

Giuseppe Panella
Accoppiamenti giudiziosi
[da: Retroguardia 2.0]
 
Aa. Vv. Foucault-Marx. Paralleli e paradossi,
a cura di Rudy M. Leonelli, Roma, Bulzoni, 2010

Non è ancora possibile stabilire oggi che cosa sopravviverà dell’opera di Michel Foucault. Sono ormai trascorsi fortunatamente i tempi delle sterili polemiche sul valore oggettivo della sua opera. Non è più neppure l’epoca in cui venivano apprezzati, anche in Italia, saggi francamente inutili nel loro desiderio di sottoporre il pensiero del filosofo francese a una critica tanto serrata quanto inutilizzabile (penso, ad esempio, a un libro “sbagliato”, anche se bene informato e ben articolato, come quello di José Guilherme Merquior, Foucault, trad. it. di S. Maddaloni, Roma-Bari, Laterza, 1988). La ricostruzione filologica dei suoi scritti e delle sue posizioni teoriche è ormai in via di completamento. Ma fin d’ora si può ragionevolmente sostenere che il nodo costituito dai rapporti di filiazione teorica tra Marx e Foucault sarà sicuramente occasione di un dibattito fervoroso e intenso non soltanto a livello di escussione erudita dei testi. Questa raccolta di saggi dedicata ai paralleli e ai paradossi presenti nel nodo problematico Foucault-Marx apre a una nuova e fruttuosa dimensione della riflessione in questo ambito. Frutto di un convegno tenutosi presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna il 24 novembre 2005, il libro va sicuramente al di là di una pura pubblicazione (doverosa certo ma polverosa nei risultati) degli atti di un incontro accademico.

giovedì 10 giugno 2010

Giorgio Colli - Come si diventa un filosofo


Scegliere per tempo i propri maestri (il fiuto dev’essere innato) purché siano pochi. Stringerli, spremerli, sviscerarli, tormentarli, sminuzzarli e rimetterli assieme, senza subire la lusinga della polimatia. Minatore fedele della sua caverna : è la faccia oscura del filosofo. Schopenhauer ha conosciuto questa ricetta : Nietzsche no, ma ha saputo scavare Schopenhauer.


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Giorgio Colli, Dopo Nietzsche, Adelphi, Milano, 1974

giovedì 3 giugno 2010

Dai diari di Bertolt Brecth: una lettura - studio


Dai diari di Bertolt Brecth




Una lettura-studio tratta in parte dai diari di lavoro di B. Brecth e in parte dall'Antigone scritta dallo stesso Brecth. Nei suoi diari di lavoro spesso egli fa riferimento al momento non solo teatrale ma anche politico, che sta vivendo spesso fa riferimento a Hitler e a questo suo modo di portare un intera nazione verso un punto di non ritorno. Al contempo scrive l'Antigone... o per meglio dire riscrive l'Antigone di Sofocle, la attualizza... la fa diventare moderna per il suo tempo....attraverso un attenta selezione dei pezzi tra i suoi diari e la sua Antigone si è cercato un filo unico che legasse la descrizione reale di quel momento storico così come lo viveva Brecth e una sorta di messaggio segreto anti-nazista del suo pensiero.

con Giorgia Fenzi e Dario Marino
regia:
Danilo de Summa

giovedì 3 giugno
h. 21 - 22,3o
baracca bar, via Barontini 1 - Bologna

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martedì 1 giugno 2010

Repertori della sessualità e politiche razziste

Repertori della sessualità e politiche razziste nelle società multiculturali:
derive a destra dei movimenti di liberazione?


Martedì 1 giugno, H. 17

Festival sociale delle culture antifasciste 2010
Bologna, Parco di viale Togliatti, spazio Alì

intervengono:Tavolo LGBTQ* Trento e Vincenza Perilli,
coordina
Titti Castiello.


Il dibattito vuole affrontare gli effetti delle politiche razziste sui movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali. Sesso e razza sono stati sempre due discorsi intrecciati alle politiche di dominio. La costruzione del soggetto coloniale da parte dei colonizzatori si è sempre avvalsa di retoriche che attingevano a un repertorio di significati relativi alla sessualità, ora esotizzata, ora, al contrario, degradata. Quanto è avvenuto negli ultimi anni in relazione alle politiche securitarie dimostra che le retoriche coloniali sopravvivono ai processi di decolonizzazione mettendosi in circolo nelle metropoli dell’occidente. In un mondo multiculturale le politiche sessuali si articolano ancora una volta come discorso di dominio sui soggetti migranti e i soggetti minoritari (donne, lesbiche, trans, gay) sono chiamati a sostenere questi programmi politici razzisti Se da una parte questi programmi politici razzisti hanno tentato strenuamente di “arruolare” le donne, che ne è stato di lesbiche gay e trans, in un paese in cui non si è neppure compiuto il processo di riconoscimento dei diritti civili? Ci sono segnali che anche le lesbiche, i gay e i/le trans possano fare la loro parte dentro il paradigma securitario razzista? Possiamo dire che anche in Italia si è assistito a un effettivo spostamento a destra dei movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali così come è successo in altre parti d’Europa? A questo proposito vorremmo analizzare in che modo il movimento delle donne da una parte il movimento LGBTQ dall’altra e ha risposto e sta rispondendo a questo tentativo di strumentalizzazione razzista contro i/le migranti.

[da: marginalia]
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lunedì 31 maggio 2010

Psichiatria / fascismo - razzismo: due dibattiti al Festival culture antifa



Due incontri per la critica della psichiatria

Festival sociale delle culture antifasciste 2010

Bologna, lunedì 31 maggio


h. 11-13

Psichiatria e fascismo



Il Fascismo si rapportò in modo inequivocabilmente autoritario con tutto il mondo della cultura italiano. Cercheremo di ricostruire quale fu l'impatto che ebbe sugli gli ambienti psichiatrici, nella ridefinizione delle competenze del sapere medico in relazione al potere poliziesco e giudiziario, ma anche al conflitto tra la corrente fisiologista di lombrosiana memoria e quella più interessata alle categorie psicologiche e psicanalitiche, laddove il fascismo stesso tentò di farne tesoro per pianificare anche un apparato comunicativo e "pedagogico" imponente. Obiettivo è quello di riuscire a ricomporre l'insieme attraverso i "frammenti della memoria": cercare di affrontare la questione declinandola nei diversi campi in cui ha avuto attuazione. La dimensione femminile, con la ridefinizione marcata della figura della donna e del suo ruolo in seno alla società fascista, maschile ed eterosessista, e la marginalizzazione di tutte le individualità e ed esperienze che non vi rispondevano; la repressione e manicomializzazione del disordine e di ogni sensibilità non allineata (e non allineabile); l'esperienza ancora forte del primo conflitto mondiale, con il suo portato di nuove definizioni di nevrosi e sindromi sviluppate dai combattenti, a cui una medicina "mobilitata" troppo spesso non seppe dare che diagnosi più simili a condanne, e sulle quali si costruirà anche l'idea combattentistica del sacrificio e dell'eroismo; la questione razziale e l'incontro con l'altro/a, soprattutto nell'esperienza coloniale, e il ruolo che di nuovo la "normalizzazione" e la standardizzazione delle categorie mentali cui sembrava chiamata la scienza psichiatrica assunse ... [continua qui]


Dibattito con:

Paolo Peloso, medico psichiatra, GenovaPaolo Giovannini, storico, Università di Camerino Luigi Benevelli, medico psichiatra, Mantova - Università di Brescia

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h: 17-18,30

Psichiatria e razzismo

Dibattito intorno alle vittime della repressione psichiatrica come controllo sociale e discriminazione con la presentazione del caso Francesco Mastrogiovanni
(partecipazione familiari di Francesco in attesa di conferma)

Dibattito con:
Giorgio Antonucci, che nel 1969 ha lavorato nell'ospedale psichiatrico di Gorizia con Franco Basaglia e dal 1973 al 1996 lavora a Imola per smantellare gli ospedali psichiatrici Osservanza e Luigi Lolli
Collettivo 'Irren Offensive', cioè Follia Militante, da Berlino
Osservatorio antiproibizionista Pisa

Collettivo Antipsichiatrico Artaud
Pisa

Centro di relazioni umane Bologna

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