lunedì 15 marzo 2010

Entretien avec Michel Foucault [1981]


Entretien avec Michel Foucault

réalisé par André Berten



Nel 1981 Michel Foucault fu invitato dalla Facoltà di diritto della Scuola di criminologia dell’Università di Lovanio a tenere una serie di corsi-conferenze da lui intitolati: Mal faire, dire vrai. Fonction de l’aveu en justice. Per l’occasione, nel maggio di quell’anno, il professor André Berten realizzò un’intervista filmata dal Centro audiovisivo dell’Università. Il fim è stato ripreso da FR3 nel quadro delle trasmissioni Océanique.





A. B. … Qu’est-ce qui a été le fil conducteur de votre réflexion, s’il est possible de répondre à un telle question ?

M. F. Mais c’est une question difficile que vu me posez. D’abord parce-que le fil conducteur, on ne peut guère dégager qu’une fois qu’on a été conduit au terme, et puis enfin, vous savez je ne considère absolument ni pas ni comme un écrivain ni comme un prophète. Je travaille, c’est vrai, en grande partie souvent au gré de circonstances, des sollicitations extérieures, de conjonctures diverses. Je n’ai pas du tout l’intention de faire la loi, et il me semble que s’il y a dans ce que je fais une certaine cohérence, elle peut être liée à une situation qui nous appartient à tous, les uns et les autres, dans laquelle nous sommes tous, plus qu’à une intuition fondamentale ou à une pensée systématique. C’est vrai peut-être depuis le jour où Kant a posé la question : « Was ist Aufklärung ? » c’est-à-dire qu’est-ce que notre actualité, qu’est-ce qui se passe autour de nous, qu’est-ce que notre présent ; il me semble que la philosophie a acquis là une nouvelle dimension. Plus, s’est ouverte pour elle une certaine tâche qu’elle avait ignorée ou qui n’existait pas pour elle auparavant, et qui est de dire qui nous sommes, de dire : qu’est-ce que notre présent, qu’est-ce que ça, aujourd’hui. C’est évidemment une question qui n’aurait pas eu de sens pour Descartes. C’est une question qui commence à avoir du sens pour Kant quand il se demande ce que c’est l’Aufklärung ; c’est une question qui est en un sens la question de Nietzsche. Je pense aussi que la philosophie parmi les différentes fonctions qu’elle peut et quelle doit avoir, a aussi celle-là, de s’interroger sur ce que nous sommes dans notre présent et dans notre actualité. Je dirai que c’est autour de cela que je pose la question et dans cette mesure je suis Nietzschéen ou Hégélien ou Kantien, de par ce côté là ...

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La trascrizione in lingua originale dellintervista è stata pubblicata - con il titolo Entretien avec Michel Foucault - in “Cahiers du grif” n. 37-38, 1988, p. 9-19.
La traduzione italiana, Intervista a Michel Foucault [1981], a cura di Antonello Sciacchitano, è stata pubblicata in “aut-aut”, n. 331, 2006, p. 55-66.
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lunedì 1 marzo 2010

Bologna: un altro sfregio alla memoria dei partigiani

Nel corso della notte, alla Bolognina, la corona d'alloro che decorava la lapide in memoria di due partigiani assassinati dai fascisti nel luglio 1944 - Bruno Monterumici e Vasco Mattioli - è stata asportata e ridotta in pezzi.



[testo della lapide]
"Nel sanguinoso travaglio popolare
del secondo Risorgimento italiano
balzati dalle cellule clandestine
sono morti sapendo di morire
nella consapevole dura scelta
del sacrificio dell'onore e della dignità
Bruno Monterumici e Vasco Mattioli
8 settembre 1943 - 21 aprile 1945"



Questo sfregio si inserisce in un clima - favorito dal pernicioso "sdoganamento" del fascismo e della sua apologia - in cui si intensificano i tentativi (istituzionali e/o "militanti) di "riabilitare", legittimare e, per così dire, "abbellire" le imprese fasciste, affiancati da una recrudescenza delle aggressioni fasciste e razziste.
E da atti di squadrismo simbolico, che trovano una delle loro forme principali nell'oltraggio, nell'asportazione, distruzione e/o danneggiamento delle tracce di memoria in onore della Resistenza.

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In memoria di Bruno Monterumici e Vasco Mattioli


[foto di: Incidenze]
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per un precedente in Bolognina, vedi archivio blog AAP:
1 maggio 2007
La nostra risposta


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post correlati:
"vi si sfaccia la casa..."

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mercoledì 24 febbraio 2010

Riccardo Bonavita - Spettri dell'altro


E' uscita per il Mulino, la raccolta di saggi di Riccardo Bonavita:



Spettri dell'altro.
Letteratura e razzismo nell'Italia contemporanea


A cura di Giuliana Benvenuti e Michele Nani



Negli anni Trenta la cultura italiana si popola di immagini, stereotipi, schemi mentali che saranno poi selezionati e amplificati dalla propaganda di regime per sostenere la campagna razzista e conferire efficacia, persuasività e immediatezza alle dottrine e alle politiche fasciste. Il libro documenta la vasta circolazione di pregiudizi, credenze ed atteggiamenti razzisti nella produzione letteraria del nostro paese tra Otto e Novecento, identificando il razzismo come pregiudizio condiviso e, insieme, ideologia da diffondere. L'analisi di un vasto corpus narrativo di romanzi e racconti dedicati alla vita nelle colonie, lo studio dell'antisemitismo nella letteratura di consumo e l'attenzione a figure esemplari come quella di Papini confluiscono nella trattazione, volta a ricostruire e interpretare le rappresentazioni letterarie italiane delle due principali figure dell'alterità: gli ebrei e le genti di colore.


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Indice:

Prefazione, di A. Battistini.

I. Ma Silvia era ariana? Quando Leopardi fu arruolato a "difesa della razza".
II. Letteratura di destra. Il razzismo nella narrativa dell'Italia fascista.
III. Il lungo viaggio del razzismo fascista. Un percorso nell'immaginario del ventennio.
IV. L'amore ai tempi del razzismo. Discriminazioni di razza e genere nella narrativa fascista.
V. Grammatica e storia di un'alterità. Stereotipi antiebraici cristiani nella narrativa italiana 1827-1938.
VI. "Una ingiustizia strana e indecifrabile". Il difficile rientro di Santorre Debenedetti e Attilio Momigliano.
VII. La Shoah e la poesia del Novecento.

Postfazione, di G. Benvenuti, C. Facchini e M. Nani.
Bibliografia.
Indice dei nomi.


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domenica 21 febbraio 2010

"un paese più normale": il revisionismo incoronato a Sanremo


L'obiettivo di divenire una "nazione normale", che istituisce un rapporto "armonico" col proprio passato, è da tempo una posta in gioco decisiva del revisionismo storico tedesco:
 
La storia non deve più essere oggetto di scontro, deve essere integrata come un elemento 'normale' all'interno della nazione e deve costituire una stabile "identità nazionale".[16]

La sutura della memoria, chiudere le lacerazioni aperte e latenti nella storia moderna, e quelle più specifiche della "storia patria", è ormai divenuto, anche in Italia, un programma statale.






E. Filiberto: Io credo nella mia cultura e nella mia religione, per questo io non ho paura, di esprimere la mia opinione. Io sento battere più forte, il cuore di un’Italia sola, che oggi più serenamente, si specchia in tutta la sua storia.
...
Pupo: Io credo ancora nel rispetto, nell’onestà di un ideale, nel sogno chiuso in un cassetto e in un paese più normale

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video da Liberazione
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giovedì 18 febbraio 2010

Il mondo borghese “citato in giudizio” (M. Foucault) dall’opera d’arte


Il mondo borghese “citato in giudizio”
(M. Foucault) dall’opera d’arte:

La ricerca di un mondo nuovo e di una nuova comunità nel cinema contemporaneo




SEDE: BIBLIOTECA MULTIMEDIALE R. RUFFILLI
VICOLO BOLOGNETTI, 2 BOLOGNA

Il calendario degli incontri:


Martedì 2 marzo 2010, ore 20.30

Milim (Israele, Francia, Italia, 1995)

di Amos Gitai

a cura di Marilina Gianico


Martedì 9 Marzo 2010, ore 20.30

La schivata (L’esquive) (Francia, 2003)

di Abdellatif Kechiche

a cura di Daniela Vola


Martedì 23 Marzo 2010, ore 20.30

L’humanité (Francia, 1999)

di Bruno Dumont

a cura di Jonny Costantino


Martedì 30 Marzo 2010, ore 20.30

Sans Soleil (Francia, 1983)

di Chris Marker

a cura di Francesco Cattaneo e Gianluca Pulsoni


Martedì 13 Aprile 2010, ore 20.30

L’Anglaise et le Duc [La nobildonna e il duca], (Francia, 2001)

di Eric Rohmer

a cura di Enrico Camporesi


Martedì 20 Aprile 2010, ore 20.30

E la nave va (Francia, Italia, 1983)

di Federico Fellini

a cura di Vito Contento


Organizzazione

Laura Vichi, Laura Zardi, Renzo Principe


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Per informazioni tel. 051/276112
Ingresso gratuito (riservato agli studenti, al personale e ai docenti del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna).


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da: Spazio di cultura Surrealista
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