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venerdì 31 agosto 2012

L'opera "I funerali dell'anarchico Pinelli" di Enrico Baj deve restare esposta


 Incidenze aderisce alla petizione promossa


Il 2 settembre l'opera di Baj "I funerali dell'anarchico Pinelli" rischia di ritornare nei bui scantinati dai quali è emersa dopo 40 anni solo recentemente. Quest'opera, dall'indubbio valore non solo artistico, appartiene inequivocabilmente alla storia di Milano; una storia con la quale la città tutta deve sicuramente ancora confrontarsi.
Chiediamo una testimonianza diretta da tutta la cittadinanza affinché l'opera rimanga fruibile a Milano negli anni a venire.
Un'opera d'arte è un modo per preservare la storia dalla sua riscrittura fissandola in una immagine.
Firmiamo per impedire che anche questo tassello ci venga strappato.


    Chi dimentica le vittime,
     dimentica le ingiustizie,
     dimentica il presente.
     
     
    Per sottoscrivere:

https://www.change.org/it/petizioni/l-opera-di-baj-i-funerali-dell-anarchico-pinelli-deve-rimanere-esposta

 

vedi inoltre: Osservatorio democratico sulle nuove destre

sabato 23 giugno 2012

Via via Almirante!


 

Roma, 21 giugno 2012

"Vergogna" così la partigiana Luciana Romoli interviene nell'aula del consiglio del Municipio II a Roma, dove è in discussione un odg de la Destra per intitolare viale Liegi a Giorgio Almirante. "Ho avuto due zii torturati e uccisi dai fascisti e voi volete intestare la strada a un mascalzone?"
Le immagini girate con il cellulare dal consigliere Luca Sappino (Sel)




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approfondimenti:
Almirante, per esempio

mercoledì 5 ottobre 2011

Il Tribunale Foucault Sullo Stato Della Psichiatria (1998)




Tra il primo ed il due di maggio 1998, la Libera università di Berlino, insieme all'Associazione Irren-Offensive (l'Offensiva dei Folli), organizza a Berlino, presso il teatro Volksbuhne, un Tribunale Internazionale sullo stato della psichiatria. Il Tribunale e' intitolato a Michel Foucault, il filosofo francese autore della Storia della follia nell'età classica. La difesa e l'accusa sono costituite da accademici ed esperti, la giuria da un "gruppo di svitati".

Con un Epilogo di Thomas Szasz.


Producer: Irren Offensive / Libera Universita' di Berlino
Sponsor: http://www.oism.info
Audio/Visual: sound, color
Language: IT (Italian)

martedì 23 agosto 2011

U: Uomo [utile]

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
.
U
Uomo [utile]

Sul fatto che per Dsk si debba trovare un ruolo è d'accordo anche Francois Hollande, che ne ha preso il posto come favorito dai sondaggi e che non è sempre stato tenero nei confronti del compagno di partito in disgrazia: "Io imbarazzato? Per me non cambia niente, avevo annunciato la mia candidatura quando Strauss-Kahn era ancora pienamente in corsa ...  anche lui vede un posticino al sole per un riabilitato Strauss-Kahn: "Un uomo che ha le sue competenze - ha detto Hollande - può essere utile al suo Paese, nei mesi e negli anni che verranno".
"Strauss Kahn, la procura richiede l'archiviazione", la Repubblica, 22 agosto 2011

domenica 3 luglio 2011

Alemagnanimità



Cos’è che ha spinto Gaetano, Christian, Carmine, il gruppo del Rione Monti a picchiare in modo selvaggio Alberto Bonanni? Per il sindaco Alemanno «si tratta più correttamente di un problema di violenza da ultrà, da stadio». Come dire che i tatuaggi, il braccio alzato, le croci celtiche con l’aggressione di sabato scorso c’entrano poco. Il pestaggio avvenuto al Rione Monti obbedisce ad altre regole. A prescindere dalle fotografie che ritraggono i giovani arrestati nell’atto di fare il saluto fascista. Oppure - su facebook - dietro uno striscione con scritti slogan deliranti. Gli stessi che qualche giorno prima sfilavano dietro la statua della Madonna alla processione.

Perfeziona il concetto Alemanno: «A Roma ci sono delle bande attive più o meno colorate dal punto di vista politico, quindi dobbiamo essere molto attenti e molto vigili. Sappiamo che esistono delle sacche violente che devono essere attentamente vigilate e represse proprio per evitare quello che è successo a Monti».

da il Messaggero, domenica 3 luglio 2011

sabato 11 giugno 2011

Carla Verbano: Sia folgorante la fine - Presentazione, BO 16 giugno


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Nella bocca della fontanella

Quasi ogni notte sogno di essere in strada con Valerio, in un viale alberato: mezzogiorno, estate, una giornata caldissima. C’è una fontanella e lui si avvicina. Alcune volte è più alto della fontanella, altre più basso. Ma sempre, per arrivare all’acqua si sporge e poco dopo si scioglie, Valerio, diventa liquido e scompare giù, nella bocca della fontanella.

«L’inizio deve essere folgorante Carla» mi dicono quelli ai quali racconto del libro.
   Capirai, folgorante, alla mia età.
   Io come inizio ho scelto la cosa più innocua che ci sia, un sogno.
  Perché quando mi sveglio, ogni mattina da trent’anni, voglio una cosa: scendere nella bocca della fontanella.
   E solo una cosa mi ripeto, mentre mi alzo, ogni mattina da trent’anni: sia folgorante la fine, di questa storia.

Carla Verbano


Festivalsocialedellecultureantifasciste 2011
Libera la città   >>

16 Giugno 2011
Presentazione del libro di
Carla Verbano:
Sia folgorante la fine
Rizzoli, 2010

ore 19  Tpo, Via Casarini 17/5 - Bologna

Saranno presenti
l‘autrice Carla Verbano
Luca Blasi (Horus Project Roma)

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venerdì 27 maggio 2011

Il "ritorno" del razzismo in Europa. Incontro - BO 27 maggio

Libreria delle Moline
Via delle Moline, 3/A
Bologna
venerdì 27 maggio
ore 18
Le forme del dominio. 
Razzismo  e  sessismo  tra  passato  e  presente

Discussione
a partire dal libro di

Alberto Burgio

Nonostante Auschwitz
Il "ritorno" del razzismo in Europa

copertina Nonostante Auschwitz - Burgio_THUMB.jpg
Roma - DeriveApprodi 2010


Intervengono

Vincenza Perilli
Mauro Raspanti

Seguirà un dibattito con
Alberto Burgio, autore del libro 
 

Il libro nasce dalla constatazione della evidente ripresa del razzismo in Europa. Il tabù del razzismo può dirsi ormai rimosso: si può ricominciare a dirsi razzisti, senza mascheramenti o pretesti. La domanda che si pone è dunque: perché ci ritroviamo in questa situazione, a soli settant’anni dai campi di sterminio nazisti?

Perché, nonostante Auschwitz, non siamo guariti dal razzismo La risposta deve coinvolgere la storia della modernità, la sua genesi, i suoi caratteri costitutivi. Tra razzismo e modernità sussiste un nesso strutturale, al punto che il razzismo deve essere considerato un ingrediente costitutivo della modernità europea. Tesi che viene documentata sul piano storico e argomentata sul piano teorico. Il libro analizza alcune tappe cruciali del processo di formazione delle ideologie razziste: il nesso con la cultura dei Lumi, l’intreccio con le ideologie nazionaliste, l’acme della violenza razzista nella distruzione degli ebrei in Europa. 

Da qui scaturisce un’analisi sul dispositivo ideologico che accomuna le diverse manifestazioni concrete del razzismo nel corso del tempo. L’invenzione dell’«altro» – nemico, infedele o deviante da escludere, perseguitare o sterminare – nasce dalla stigmatizzazione della diversità e conduce alla creazione della «razza maledetta» attraverso la naturalizzazione delle identità stereotipate.

sabato 21 maggio 2011

Stalingrado

Stalingrado
 Stormy Six
[1975]






Fame e macerie sotto i mortai
Come l'acciaio resiste la città
Strade di Stalingrado di sangue siete lastricate
Ride una donna di granito su mille barricate

Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città

L'orchestra fa ballare gli ufficiali nei caffè
l'inverno mette il gelo nelle ossa
ma dentro le prigioni l'aria brucia come se
cantasse il coro dell'armata rossa

La radio al buio e sette operai
sette bicchieri che brindano a Lenin
e Stalingrado arriva nella cascina e nel fienile
vola un berretto un uomo ride e prepara il suo fucile

Sulla sua strada gelata la croce uncinata lo sa
D'ora in poi troverà Stalingrado in ogni città

lunedì 16 maggio 2011

E : Elegante [uomo]

 

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
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E
Elegante
 [uomo]

MILANO - «Sei una comunista di m...». Milly Moratti è stata insultata mentre stava salendo le scale nella scuola di via Spiga, nel pieno centro di Milano, sede del suo seggio elettorale. Candidata con una lista che sostiene Giuliano Pisapia, Milly Moratti è stata insultata da un uomo di mezza età, elegante, che s'è allontanato prima di essere identificato ...

[fonte: la Repubblica, 16 maggio 2011]

lunedì 9 maggio 2011

«Sparate su chi protesta» - Mussolini: un documento inedito

Mussolini disse:
«Sparate su chi protesta»

di Pantaleone Sergi [*]
l'Unità - 7 maggio 2011


[*]  Pantaleone Sergi, giornalista, scrittore e storico, ha rintracciatonell'Archivio di Stato di Matera una direttiva finora sconosciuta.

Sparare su chi protesta. L'imperativo di Mussolini a un gruppo di neo prefetti non si prestava a equivoci. Era il dicembre 1926, la dittatura agli esordi, la lira svalutata, la stampa d'opposizione neutralizzata, le leggi fascistissime da poco in vigore, tribunali speciali e commissioni provinciali per il confino pronti all'opera per colpire ogni dissenso al neonato regime. «Vi devo dire parole chiare e precise», aveva iniziato il Duce incontrando i prefetti delle 17 nuove «province del Littorio»: «L'ordine pubblico deve essere mantenuto a qualunque costo, anche a costo di far fuoco sopra chi lo turbasse». Stesso trattamento alle gesta dello squadrismo alla Farinacci: per il Capo del fascismo e del Governo andavano represse.
  Nessun tentennamento, raccomandava: «Chi si rendesse colpevole deve essere arrestato e dovete pregare le autorità giudiziarie di procedere per direttissima e di condannare al massimo della pena». Fuoco sugli oppositori, dunque, e condanne esemplari per gli squadristi in ritardo. Il regime fascista è un regime autoritario, spiegò Mussolini, e si regge solo dando il senso della giustizia e dell'equità. Oltre che «della inviolabilità del pubblico danaro».

venerdì 8 aprile 2011

V : Verità [bocca della]

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a
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V

Verità

  [bocca della]

 

« I MIGRANTI? Fora de ball!

Diciamocelo con sincerità: quanti di noi, magari con parole più acconce, non la pensiamo come quell'irrefrenabile Umberto Bossi che, come un'estemporanea "bocca della verità", non manca mai al momento giusto di esprimere la sua opinione con brusca franchezza? ... »
 

Arrigo Petacco,
"Il Valzer dell'ipocrisia",
il Resto del Carlino, 6 aprile 2011

lunedì 14 marzo 2011

"sono la Mamma di Valerio Verbano, ucciso a Roma il 22 febbraio 1980". Un messaggio

... ci scegliamo un compagno: non per noi, ma per qualcosa che è in noi, e al tempo stesso fuori di noi e ha bisogno del nostro venir meno a noi stessi per attraversare una linea che noi non raggiungeremo.
Maurice Blanchot, L'ultimo a parlare



Premessa
Nel corso di uno scambio di comunicazioni nato di recente in internet, Carla Verbano mi aveva scritto di salutarle Bologna, la città in cui, dopo la nascita, ha a lungo vissuto.
Incoraggiato dalla sua non comune disponibilità al confronto, le avevo risposto francamente che Bologna oggi è  meno bella di quella che aveva lasciato negli anni Sessanta: meno servizi, meno socialità e socievolezza ... E – come se non bastasse – fatta oggetto negli ultimi anni di reiterati  (e fin qui fallimentari) tentativi (o tentazioni) di replicare o scimmiottare in forma “nuova” l’obbrobrioso copione di una Bologna culla del fascismo  [vedi Luigi Fabbri, parte 1  e 2].

E, con la stessa consapevolezza di rivolgermi a chi è in grado di capire certe cose – che tanti non intendono – le ho ricordato che proprio in questi giorni di marzo, a Bologna, c’erano in programma almeno due iniziative, concentrate ciascuna su uno degli assi  assi fondamentali del contesto storico-politico in cui si è impegnato Valerio, fino alla fine.

- 11 e 12 marzo: il convegno La parola scritta. Verità resistenti verso Genova 2011 : sull'asse delle esperienze dei movimenti, delle lotte, a partire dagli anni Settanta (e in particolare dal ’77) ad oggi;
- 13 marzo: la giornata di studi “Già l’ora s’avvicina della più giusta guerra”,  sull'asse dell'antifascismo, dagli anni Venti alla specificità della situazione presente.

Nell’imminenza di quegli appuntamenti, ho proposto a Carla – se poteva interessarla, aveva tempo e se la sentiva – di inviare un saluto a chi, a Bologna, considera l’uccisione di Valerio una ferita aperta. Come  quella di Francesco Lorusso. O di Carlo  Giuliani ...

Ma il tempo è volato, e il 12 marzo ho nuovamente scritto a Carla per dirle che, se voleva scrivere e trasmettermi entro sera anche soltanto un breve e semplice messaggio di saluto alla giornata antifascista del giorno 13, lo avrei proposto volentieri alla lettura.

Ho ricevuto il messaggio di Carla in serata, e il mattino seguente l’ho proposto alla giornata di studi antifascisti di leggerlo, (corredandolo con la lettura della scheda del sito Reti invisibili dedicata a “Valerio Verbano) .
E’ stato accolto con  intensa attenzione ed  emozione.

mercoledì 26 gennaio 2011

Déclaration internationale de soutien à la Révolution tunisienne

Initiée par un militant tunisien exilé, Sadri Khiari, la déclaration ci-dessous (disponible en français, anglais, arabe, castillan, portugais) a pour finalité de rassembler le maximum de signatures et d’engager la construction d’un réseau international de soutien à la Révolution tunisienne. Si vous approuvez le contenu de cette déclaration et que vous souhaitez faire partie des signataires, veuillez envoyer un mail à l’adresse : solidaritytunisia@gmail.com (N’oubliez pas de préciser vos noms, prénoms, fonction et pays de résidence). Merci également de diffuser dans vos réseaux.





La Révolution tunisienne est belle. Spontanément, sans directives, sans organisation, le peuple tunisien s’est soulevé pour renverser Ben Ali, un dictateur, disposant d’une machine policière puissante et tentaculaire et qui était soutenu par toutes les grandes puissances au prétexte fallacieux qu’il constituait un « rempart contre l’islamisme ». Presque unanime, avec pour slogan principal le départ de Ben Ali, le peuple tunisien a triomphé du despote prédateur qui le gouvernait. En quelques semaines d’intenses mobilisations entamées par le sacrifice tragique d’un jeune vendeur ambulant d’une des régions les plus déshéritées du pays, l’histoire de la Tunisie, et peut-être celle de tout le monde arabe, a basculé.


Au-delà de ce premier succès, la mobilisation se poursuit, car chacun sait que les principales institutions mises en place par le président déchu restent en place. Contre les forces de la normalisation, les forces du changement exigent en premier lieu la dissolution du Rassemblement constitutionnel démocratique (RCD) qui n’est pas tant un parti qu’un organe de répression, de surveillance et de clientélisation Chacun sait également que sans rupture véritable avec les institutions mises en place par le dictateur, les couches populaires qui ont porté le mouvement révolutionnaire et en particulier la jeunesse risquent d’être dépossédées de leur victoire au nom d’une transition sans heurts qui n’accorderait aux revendications du peuple que quelques concessions minimes, semblables à celles que Ben Ali offraient « généreusement » une poignée d’heures avant d’être chassé par les puissantes manifestations de rue.

Chacun sait qu’une démocratie de façade n’est en rien ce qu’attendent les Tunisiens et qu’ils ne veulent pas non plus d’une politique économique dictée par l’Union européenne et les institutions financières internationales, dont le credo libéral conduit à toujours plus de misère et de chômage. Ils ne veulent plus d’une politique étrangère soumise aux intérêts des puissances impériales et pressée d’en finir avec la résistance palestinienne. Chacun sait, en Tunisie, que l’onde de choc de cette Révolution dans l’ensemble du monde arabe est un formidable acquis, qu’elle suscite beaucoup d’espoir qu’il serait désastreux de décevoir.

L’expérience historique a montré que, face à des dynamiques de cette ampleur, les puissants du monde entier, ceux qui perpétuent l’oppression et l’exploitation, n’ont de cesse de réduire leur portée, de les étouffer dans l’œuf et, si la menace persiste, de les briser par la violence. En Tunisie, comme cela a pu se passer ailleurs, nous ne doutons pas que certains, déjà, notamment au sein des services des États impérialistes, préparent la contre-révolution pour mater une fois pour toutes la mobilisation populaire. C’est pourquoi, nous, militants, intellectuels, citoyens, tous engagés pour la démocratie et la justice sociale, saluons le peuple tunisien et sa Révolution de la dignité. Nous lui assurons notre solidarité indéfectible dans ses efforts pour l’approfondissement du processus démocratique comme nous nous engageons à être à ses côtés pour préserver ses acquis et s’opposer à toute tentative contre-révolutionnaire.


Version anglaise et espagnole : ICI



Premiers signataires :

Sadri Khiari, militant tunisien et membre du Parti des indigènes de la république (France), Brahima Moctar Ba, Consultant (Mauritanie), Tariq Ali, romancier, historien (Grande Bretagne), Boaventura de Sousa Santos, Director Centro de Estudos Sociais,Universidade da Coimbra (Portugal), Ramon Grosfoguel, chercheur (USA), François Gèze, éditeur (France), Ángel Quintero, Universitaire (Puerto Rico), Houria Bouteldja, porte-parole du PIR (France), Ilham Moussaïd (France), Odile Tobner, présidente de l’association Survie(France), Youssef Boussoumah, membre du PIR (France), Leonard Makombe, journaliste (Zimbabwe), Maya Valecha, Social Activist (Inde), Ghazi Hidouci, économiste (France), Chouicha Kaddour, enseignant (Algérie), Omar Benderra, économiste (France), Yoshie Furuhashi, Editor of MRZine (USA), Michael Lowy, chercheur et membre du NPA (France), Said Bouamama, chargé de recherche (France), Philippe Corcuff, sociologue (France), Jacques Gaillot, Evêque (France), Nadine Rosa-Rosso, Liste pour l’Egalité (Belgique), Nordine Saïdi, Liste pour l’Egalité (Belgique), Muthu Senthamizhan, médecin (Inde), Carlos Martinez García, politologue, président de Attac-Espagne,Les Alternatifs (France), Gérard Delteil, écrivain (France), Jaime Pastor, Prof. universitaire de Science Politique (Espagne), Mamane Sani Adamou, Secrétaire Général ORDN (Niger), Georgina Martínez Antúnez, organización Movimiento de Unidad Socialista (Mexique), Charles Post, PSC-CUNY/American Federation of Teachers (USA), Mehmooda Shkeba, Representative of the Revolutionary Association of the Women of Afghanistan (RAWA) (Kabul, Afghanistan), Prof. José Luis Alonso Vargas, Coordinateur du Mouvement du 23 septembre (Mexique), Gabriela Zanbria Corona México D.f, Partido Revolucionario de los Trabajadores. y Coordinadora metropolitana contra la militarización y la violencia en México (Mexique), Pierre Tevanian, professeur de philosophie (France), Bouchra Tounzi, présidente du Forum marocain des femmes (Maroc), TAKRIZ Network foetus - cofondateur, René Gallissot, historien, professeur émérite d’Université, Paris 8 (France), Tárzia Medeiros, Leader de Socialism and Liberty Party, militante de la Marche mondiale des femmes (Brésil), Robert Jasmin et Claude Vaillancourt, coprésidents d’ATTAC-Québec (Canada), Annie Pourre, présidente de NOX VOX INTERNATIONAL (France), Abad, Montserrat, Vice-présidente de Sodepau (Espagne), Bragulat, Meritxell, Directrice de Sodepau (Espagne), Comité pour l’annulation de la dette du Tiers Monde (CADTM ) France et CADTM Ile de France, Thomas Coutrot, coprésident d’Attac France, Paul Balta, écrivain (France), Marco Antonio Hernandez Ayala, représentant de Alternativa sindical (Mexique), Hassan Benghabrit, écrivain poète (France), Stéphane Lavignotte, pasteur, militant écologiste (France), Sabine Broeck, enseignante (Allemagne), Christine Delphy, sociologue (France), José Luis Rotger Sanchez pour le Forum social mondial, Tucuman (Argentine), Céline Caudron, porte-parole de la Ligue Communiste Révolutionnaire - Socialistische Arbeiterspartjj (LCR-SAP) (Belgique), Isnasni Kenza, Chargée de communication et Gestionnaire des ressources humaines (Belgique), Werni Weber, électricien, président vpod ZHKt (Suisse), Mimoun Rahmani, membre d’ATTAC-Maroc et CADTM-Afrique, Roberto D. Hernandez, Lecturer-UC Santa Barbara (USA), Yasser Munif, militant (Syrie), Jean Nanga, Mohamed Habib Chourabi, enseignant (Tunisie), Daniel Vanhove, Observateur civil - Membre du Mouvement Citoyen Palestine - Auteur (Belgique), Alex Schlenker, écrivain et cinéaste (Allemagne-Equateur), Wolfgang Zeller, researcher in African Studies University of Edinburgh (Grande Bretagne), Karen Wirsig, permanente syndicale (Canada), Fathi Chamkhi, syndicaliste (Tunisie), Nigel Gibson, Adri Mandado, Henri Saint Jean, Ancien Président de l’Association des Français de l’étranger en Tunisie (France), Bénédicte Veilhan (France), Françoise Harf (France), Zineb Azouz, Enseignante (Algérie), Razmig Keucheyan, NPA (France), Mathieu Colloghan, Henri Braun, avocat (France), Claude Calame, chercheur (France), Cristina Serna, étudiante (USA), Jonathan Barne, étudiant (USA), Francisco Moreno Colmenero, parado (Andalousie/Espagne), Eaine Mulet Hocking, psychologue et journaliste (Puerto Rico), Marla Pagan-Mattos, étudiante (Puerto Rico), Teresa Pérez del Río, universitaire (Espagne), Gallois Martine, Attac, Afps, Cgt, Associations-Culturelles (France), Henri Merme, Les Alternatifs (France), Zarifian, Philippe, professeur des universités, (France), Christina Marquez Calzada, Colette Lesoin, Jabier Ruiz Mirazo, Alejandro Sancho-Royo, Pierangela Contini, Ramon Cid Lopez, Rezgui Nicole, médecin (Tunisie), Todd Gordon, Toronto Workers’ Assembly and York University (Canada), David Bouvier militant gay feminist (France), Bruno Drweski, Maitre de conférences (France), Bouguerra Monia, enseignante (France), Andri Cahyadi, étudiant (Indonésie), Mehdi Meftah, membre du PIR (France), Naïma Zibat, Comptable (France), Docteur Jacques Lacaze, Militant pour le communisme, responsable syndicaliste (France), Atman Zerkaoui (France), Cordeiro Albano, économiste-sociologue (France), Francisca Bagulho (Portugal), Isabelle Garo, enseignante (France), Jean Vogel, Institut Marcel Liebman (Belgique), Jean-Claude Meyer International Jewish Antizionist Network et UJFP (France), Marianne Modak, Sociologue (Suisse), Antonio Vergara de Campos (Espagne), Dubosc Patrice, cinéaste (France), Walid Ben Youssef, Producteur audiovisuel (France), Daniele Petillon-Wilmart (France), Martine Gallois, Francisco Altemir Ruiz-Ocaña, Dr. Ingeniero de Caminos (Espagne), Elías Py Rodríguez, Anna María Garriga, fonctionnaire de la AMB (Area Metropolitana de Barcelona) (Espagne), Patricia Laranco, Ecrivain (France), Abdellah Hammoudi, anthropologue (USA), Miloud Kerzazi, fondateur du site www.sous-France.fr (France), Clément Lechartier (France), Nicolas Sersiron, Cadtm (France), Pierre-Alexandre Voye, Informaticien (France), Jean-Louis Sounes (France), Hamadi Edoula, Etoile nord-africaine anticapitaliste (France), Lebkiri Moussa, Comédien, écrivain (France), Hadj-arab Amar, enseignant universitaire (Algérie), George Ciccariello-Maher, Assistant Professor of Political Science, Drexel University (U.S.A), Michel Arbaret, ingénieur (France), Sid-Ahmed Khiat, enseignant (Grande Bretagne), Linda Gillich, traductrice (Malte), Celso Vargas, enseignant (Costa Rica), Salim Belhadi, Laboratoire LMS Université de Guelma (Algérie), Yassir Kazar, Dominin Doreide, Psychologue-Psychothérapeute (Suisse), Sami Hamdi, citoyen franco-tunisien (France), Mirjam Brunner, étudiante (Suisse), Olivier Noel, sociologue (France), Steven Katz, horse breeder (USA), Nicholas Malavis, professeur d’histoire (USA), Monique Abiad, Assistante de gestion (France), Virgile Bousoummah, Graphiste/ Webmaster (France), Serge Pralat, prof de philosophie (France), Yvon Journet, professeur, agrégé de l’université (France), Véronique Chaize, Archives de Lyon (France), Anissa Bellahsene, René Giraud, professeur de lycée à la retraite (France), Dr. Sahel Sidi Mohamed, Maître de conférences (Algérie), Greg Albo, York University (Canada), Boukriss Imen, étudiante (France), Warren Davis, Jobs with Justice (USA), Trancart Zita, retraitée (France), Rouadjia Ahmed Chercheur, Historien et politologue, Maîtres de conférence (Algérie), Djamel Baali Cherif, Enseignant Universitaire (Algérie), Marie Clotilde Ferret, Assistante Sociale (France), Meksem Zahir, enseignant (Algérie), Toufik Laroussi, Ph.D Signals and Communication Systems Lab, ’SISCOM (Algérie), Dr. Dario Azzellini, Department of Sociology, Politics and Development Research Johannes Kepler Universität (JKU) Linz, Michel Connagle, Retraité banque, syndicaliste (France), Saddik Lahrach, Militant associatif, Marie Cousein, psychanalyste (France), Bertrand Vrain, Conseiller Municipal (France), Louigi Addario-Berry, Assistant Professor McGill University, Richard Roman, Sociology Professor (Canada), Colin Mooers, Ph.D. Professor and Director Graduate Program in Communication and Culture (Canada), David Roediger (USA), Begoña de la Fuente Miranda Desempleada (Espagne), Bennis Rachid, ingénieur informaticien (France), Daniel Lebordais, Danactu-resistance (France), Jean-Claude Ravet, rédacteur en chef revue Relations (Canada), Olivier Fouchier, ancien travailleur social et comédien (France), Seri Sidibe Mariam, Travailleuse Sociale (France), Jeffery R. Webber, Queen Mary, University of London, Lecturer in School of Politics and International Relations (Grande Bretagne), Naima Silarbi, Ethel Brizard, Artiste lyrique (France), Samia Berri, assistante de vie (France), Farida Aitou, artiste (France), Pierre Plougonven, retraité de l’enseignement (France), Hadj-Arab Amar, enseignant universitaire (Algérie), George Ciccariello-Maher, Assistant Professor of Political Science, Drexel University, (U.S.A), Aldenir Dias dos Santos, professora universitaria (Brésil), Alain Chancogne CGT, militant du communisme (France), Oughlis Laziz, enseignant universitaire (Algérie), Nait Bouda Faïçal, Maitre de Conférence, Université de Béjaïa (Algérie), Marianne Plus, Youcef Boussaa, psychiatre (France), Myriam Malmi, étudiante (France), Jacques Baud, retraité (Suisse), Francine Guillot ( France), Hassane Mezine, photographe (France), Yahiaoui Meriem, maître-assistante en chimie (Algérie), Vincent Gay, Documentaliste (France), Joëlle Marelli, traductrice (France), Aurélie Savy, étudiante (France), Annie Coulibaly, Membre de benso, association des maliens d’Angers (France), Yvon Fotia, sociologue (France), Bentridi Salah-Eddine, Enseignant Chercheur (Algérie), Meux Frédéric, Enseignant (France), Arim Merouane, Etudiant (France), Javier Sethness, Educateur (USA), Franck Gaudichaud, Université Grenoble 3 (France), Samir Bouakouir, Opposant algérien Association forum méditerranéen, José María Pérez, sociologue (Espagne), Mebarki Aïcha, Formatrice (Guadeloupe), Hashas Mohammed, Informaticien (France), Marguerite Rollinde, chercheure (France), Jean-Bernard Gervais, journaliste, Yann Fiévet, Professeur de Sciences Economiques et Sociales (France), Eduardo Mosches, poète et éditeur (Mexique), Ana María López Rodríguez, universitaire (Mexique), Carlos Ferra Martínez, universitaire (Mexique), Eunice Ferra López, universitaire (Mexique), Jonás Torres Monetalbán, universitaire (Mexique), Julio Munoz Rubio (Mexique), José Luis Hernández Ayala, membre du syndicat mexicain de l’électricité (Mexique), Bruno Deusdará, universitaire (Brésil), Véronique Vilmont, Fechet Vincent, Éric Vincelot, enseignant ( Île de la Réunion), Jean François Verhaeghe, membre du PIR (France), Mustapha Boukari, Catherine Blondin, retraitée (France), Adel Abderrezak, Universitaire (Algérie), Bechier Marie-Magdeleine, Graphiste-vidéaste (France), Assri Saltana, lycéenne (France), Durand Solange (Meriem), assistante production (France), Enrique Barrilero Abengózar (Espagne), Dr. phil. Sabine Schiffer, Institut pour ameliorer la Responsabilite des Medias (Allemagne), Mohamed Kebieche, Peter Rachleff, College Professor (USA), Nadia Laporte, consultante en veille artistique (France), Claude de la Potterie, Florence Lozet (France), Fabienne Loup-Brunswick, Consultante éditoriale scientifique (France), Beppu Arimitsu, occupation peasan (Japon), Catherine Caron, ATTAC-Québec (Canada), Ghali-Sghairi Ghania, enseignante (France), Ana Lúcia Sá, Chercheur (Portugal), Nadia Fadil, Sociologue, Chercheur Postdoctorale FNRS, KULeuven (Belgique), Martine Tessard, retraitée (France), Claude Branciard (France), Gérard Gueniffey, militant syndical CGTR (La Réunion), Julia Suárez Krabbe, PhD candidate, Intercultural Studies (Danemark), Catherine Cauwet (France), Antonella Selva, association Sopra i ponti (Italie), Djeddi Mohamed, Universitaire (Algérie), Annamaria Rivera, militante antiraciste et anthropologue, Université de Bari (Italie), Violaine Dean (France), Sandew Hira, director International Institute for Scientific Research (Pays-Bas), Dr. Mathias Delori, Universitaire (Italie), Alberto Burgio, Universitaire (Italie), Vincenza Perilli - Marginalia http://marginaliavincenzaperilli.blogspot.com/ (Italie), Javier Guerrero-Rivera, enseignant (Colombie), François Brun, ingénieur de recherche (France), Nathalie Fessol, journaliste, militante RESF (Belgique), Michel Tibon-Cornillot, anthropologue (France), Kassia Aleksic, anthropologue (France), Saha Ouafi, enseignant universitaire (Algérie), Sarah Schilliger, Sociologue, Université de Bâle (Suisse), Lucile Daumas, Documentaliste, Militante d’Attac Maroc (Maroc), Prof. Mylène Botbol-Baum, HELESI (Health, Ethics, Law, Economics, & Social Issues) IRSS (Institut de Recherche Santé et Société) (Belgique), Benabdelmoumène Aichata, recherche d’emploi (France), Pierre Cottet, Cadre communal à la ville de Venissieux, syndicaliste (France), Mikou Noufissa, Universitaire (France), Thomas Schaffroth, journaliste (France), Alejandro de la Rica, étudiant (Espagne), Moussa Lebkiri, Fournier Cindy, recherche d’emploi (France), Alexandre Piettre, sociologue (France), Mohamed Amami (France), Hamrouni Ali, Cadre moyen (Tunisie), Farid Brikci, retraité, Anouar Nourdine Errida, militant des Droits humains, pour la démocratie et la justice sociale (Maroc), Manai Jane, Retraitée (France), Pierre-Alexandre Voye, Informaticien (France), Mlayeh Rhouma, Professeur universitaire (Tunisie), Carole Condé et Karl Beveridge, Visual artists (Canada), Leila Hamza, Jocelyne Ducrocq, Kamel Barkaoui, Professeur des Universités, Paris (France), Ann Phelan, Artiste (USA), Luis Gonzalez, ingénieur en informatique (Espagne), Véronique Hétier, Slim Sanhaji metteur en scène et auteur de théâtre (Tunisie), Esther Vivas, membre de Izquierda Anticapitalista (Espagne), Mohamed Ben Soltane, artiste (Tunisie), Lambert Sabine, Étudiante en Sociologie (France), Halim Karabibene, Artiste (Tunisie), Jeff Melton, psychologue (USA), Sencianes Lola, fonctionnaire (Espagne), Kees Wagtendonk (Pays-Bas), Ahmed Nadjar, réalisateur (France), Chiara Bonfiglioli, doctorante (Italie/Pays-Bas), Loupsans Delphine, Politologue, (France), Anne Pradier, Henri Guillou, ATTAC (France), Pauline Fouqueray (France), Houcine Bardi, Docteur en Droit et Avocat au Barreau de Paris (France), Lionel Roche, syndicaliste (Suisse), Pineau Monique, infirmière (France), Monique Morel, retraitée de l’enseignement (France), Martine Plaucheur, Fonctionnaire territorial (France), Kerbache Tahar, Professeur université (Algérie), Dorra Ismaïl, architecte (France), Andrea Brazzoduro, «Zapruder - Rivista di storia della conflittualità sociale» (Italie), Bernard Baissat, cinéaste (France), Dachraoui Sabrine, Etudiante (France), Jlassi Mohamed, enseignant-chercheur (Grande-Bretagne), Edith Hadri, Bessedik Malika, universitaire, Dalila Si Larbi, Professeur de français (Egypte), Jean Chaudieu (France), Jean-Luc Cipière, Attac (France), Monique Galy, enseignante,syndicaliste et militante à Attac (France), Everett Sami PhD candidate SOAS (Grande Bretagne), Virginia Montañés Sánchez, journaliste (Espagne), Geneviève Azam, économiste, Attac-France, Paul Balta, écrivain (France), Chergou Tamîme, Citoyen algérien, Dr A.Belfaitah, Prof. à l’Université (Algérie), Nina de Spengler, Psychanalyste (France), Jennifer Sladek, Factor Inwentash Faculty of Social Work, University of Toronto (Canada), Clarice Kuhling, Contract Faculty, WLUFA, Wilfrid Laurier University (Canada), Farid Daoudi, Journaliste (Algérie), Paola Bacchetta, chercheur (U.S.A), Bouzid Mohamed - militant tunisien (Suisse), Ansar Fayyazuddin (USA), Stefan Kipfer, universitaire (Canada), Rudy M. 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Rosario Jubilada (maestra) (Espagne), Monique Dieudonne, infirmière retraitée (France), Jean-Luc Nancy, philosophe (France), Martin Anne, university lecturer (Espagne), Mireille Rumeau pour International Solidarity Movement - France (ISM-France), Imed Dammak, Ingenieur en Mécanique (Qatar), Isabelle Faure, Documentaliste CNRS retraitée, (France), David McNally, UniversitaireYork University (Canada), Sadok Damak, Universitaire (Tunisie), Helios Serrano Gutiérrez, psychologue (Mexique), Daniela Zapata, psychologue (Chili), Kardous Khedija (France), Abdeddaïm Yasmina, Enseignant Chercheur (France), Bernillon Sophie (France), Ayari Sami, Commerçant (France), Rachmuhl Gilbert (France), Alberto Matarán Ruiz, universitaire (Espagne), Élisabeth Garant, directrice du Centre justice et foi (Canada), Taylour Johnson, Solidarity (USA), Soumia El Yamani, membre PIR (France), Casanova Pascale, écrivain (France). 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venerdì 14 gennaio 2011

Solidarietà con il popolo tunisino e algerino Contro il neo-colonialismo e la dittatura. Presidio: BO sabato 15 gennaio piazza Nettuno



In questi giorni il popolo tunisino e
algerino si stanno ribellando contro i propri regimi. In Tunisia, come in Algeria, ci si ribella contro l'aumento dei prezzi degli alimentari, la mancanza di case e la disoccupazione; una povertà che è il frutto dell'espropriazione e dello sfruttamento dell'imperialismo e delle borghesie asservite di quei paesi. Non a caso UE ed Usa sostengono questi regimi spacciandoli per "stati democratici".

Questo è evidenziato - oltre che dalla reazione stragista del regime - dalla preoccupazione con cui seguono lo sviluppo degli avvenimenti le potenze occidentali; in primo luogo l’Italia di cui Ben Alì è stato storicamente uno strumento e partner economico, a partire dalla sua presa del potere nel 1987 con un colpo di stato, organizzato in diretto collegamento con i servizi segreti italiani e l’allora Primo ministro Craxi morto latitante in Tunisia per sfuggire alle condanne emesse contro di lui dalla magistratura italiana.

Lo scontro, in Tunisia, ha ormai raggiunto drammatici livelli: circa 70 morti tra i manifestanti, arresti selezionati di comunisti e sindacalisti. Il criminale regime fantoccio del sanguinario Ben Alì sta mostrando il suo vero volto..

Dopo anni di emigrazione da quei paesi l’Europa chiude le porte della speranza per migliaia di giovani negandogli un futuro diverso. Affamati dai propri governi, schiavi nei paesi di immigrazione, il popolo ha deciso che è giunta l’ora di cambiare.

La lotta dei giovani, dei disoccupati, dei lavoratori maghrebini, le loro rivendicazioni sono le nostre, in Maghreb cosi come in Italia.

Presidio ore 15.00
Sabato 15 gennaio
Piazza Nettuno Bologna




Aderiscono:

Bologna Prende Casa
Coordinamento Migranti di Castel Maggiore
Giovani Comunisti
il popolo viola
Partito della Rifondazione Comunista
Rete dei Comunisti
Sinistra Critica
USB-Immigrati
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