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sabato 1 novembre 2008

Il lavoro nero di Blocco studentesco. Dietro le versioni ripulite di CasaPou...belle.

Il maldestro lavoro di tentata ripulitura dell'immagine del lavoro svolto dai cosiddetti "ragazzi" del Blocco studentesco a Piazza Navona, ha subito un'ulteriore smentita grazie ad alcune foto pubblicare nel sito flickr, che documentano le aggressioni fasciste precedenti allo scontro documentato da tutti i media.
Incidenze ne ripubblica velocemente due, rinviando per la serie completa e le relative didascalie alla serie completa originale.







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Una lettera

Perché lo Stato non mi ha difeso?[da www.repubblica.it]



Sono uno studente del liceo Tasso che il 29/10/08 si trovava a manifestare a piazza Navona contro la riforma Gelmini, una manifestazione pacifica con cori simpatici assolutamente non violenta quand'ecco che si avvicina un camioncino con musica a tutto volume che vuole raggiungere la testa del corteo, ma non c'è posto per avanzare gli studenti sono troppi non possono smaterializzarsi, allora ecco che la tensione cresce, inizia una discussione con questi nuovi venuti, tutti ventenni di blocco studentesco, capisco che aria tira e mi metto ad osservare la scena in una postazione più defilata anche se mi sembra assurdo che si possa arrivare ad uno scontro violento, siamo ragazzi e ragazze la maggior parte quindicenni, addirittura scolaresche accompagnate dai professori e poi questi cantano "né rossi né neri ma liberi pensieri". Ma alla fine di questo coro si scatena la violenza, lo squadrismo di questo gruppo di esaltati dichiaratamente neofascisti. I ragazzi di Blocco fanno spuntare manganelli, catene, coltelli, spranghe, un vero e proprio arsenale passato magicamente inosservato alla polizia; é il panico caricano chiunque trovino di fronte, un ragazzo prova a difendersi è circondato da 10 persone e massacrato di botte, chi può si rifugia nei bar, cerca scampo a questa violenza cieca scatenatasi tutt'ad un tratto davanti all'occhio sornione degli agenti.

Con questa prima carica Blocco si assicura la postazione migliore per governare la manifestazione, noi ragazzi siamo confusi, spaventati, il morale è a terra, ci si conta per vedere se un amico è rimasto ferito. Quelle bestie di blocco intonano ironicamente un coro: "siamo tutti studenti", i più temerari rispondono;"siamo tutti anti-fascisti" e di nuovo parte un'altra carica più feroce che ci sposta ancora più lontano dal centro di piazza navona, ancora feriti, ancora manganellate, ancora quella noncuranza da parte delle forze dell'ordine che mi sconvolge, mi atterrisce, perché in un paese democratico non posso essere difeso? E' una sensazione stranissima, di smarrimento, lo Stato che avevo sempre creduto dalla mia parte se ne fotte se prendo delle manganellate.
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Tutto torna alla "normalità", Blocco ha ottenuto la postazione che voleva ma veniamo a sapere che ragazzi dei centri sociali delle università stanno arrivando, capisco che qui tra poco sarà l'inferno e con i miei amici torno al Tasso dove, inoltre, ci si aspetta un raid di blocco studentesco ma questa è un'altra triste storia di un paese dove i politici fanno passare i partigiani per assassini e i fascisti come vittime.

PS. sono venuto a sapere che il governo ha dichiarato che siamo stati noi studenti di sinistra ad aggredire Blocco, bene o noi siamo dei deficienti a non esserci accorti che un gruppo che massacra di botte dei ragazzi innocenti che avevano la colpa di trovarsi lì, lo fa per legittima difesa oppure forse siete voi che tentate di vendere ancora una volta la vostra vergognosa verità al punto di difendere anche lo squadrismo fascista.
(Lettera firmata, 31 ottobre 2008)

venerdì 16 maggio 2008

"Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo inventarlo" - Verona 17 maggio


Comunicato dell'Assemblea aperta cittadina. Verona:


Si lotta e si crea anche per ricordare chi ci è stato affine.


Non ha importanza se Nicola si dichiarasse antifascista o meno.

In questi anni di ripensamenti e ricombinazioni
sociali, culturali, politiche, esistenziali,
abbiamo imparato a definirci
non per quello che siamo
ma per ciò che non siamo.

A differenza dei suoi assassini
Nicola non era nazista,
non era fascista,
non era razzista,
non era leghista,
non era un reazionario.

Sappiamo ciò che non siamo,
ciò che saremo dobbiamo inventarlo.

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mercoledì 7 maggio 2008

I : Ideologie (fine delle)

E n c i c l o p e d i a
d e l l a
n e o l i n g u a

I
Ideologie (fine delle)


In morte di Nicola Tommasoli, massacrato a Verona da un gruppo di neonazisti.

Da una dichiarazione del neo presidente della Camera:




«
... dietro l'aggressione di Verona non c'è alcun riferimento ideologico».